La Voce - anno I - n. 24 - 27 maggio 1909

94 l.1 stessa scuola clas,ica si è manifestata in– sufficiente ai bisogni delle classi elevate. I progre~si delle scienze e le conseguenti me– ravigliose ri\'oluzioni della tecnica, mentre da un lato hanno dato un immenso valore ideale a parecchie profcsi-ioni, che una volta erano consiJernle come semplici attività empiriche e m:muali ( chi nvrebbe sognato un secolo :1ddietro una scuola superiore di agricoltura, di commercio, di applicazione?) dall'altro han suscitato rapidnmente accanto alle vecchie classi dirigenti eccles1astichc e giurisperi1e 1 per cui la scuola clas1-ica era strumento non solo di educazione mentale ma anche di ad– destramento professionale, una borghesia ener– gica, smaniosa di ~alirc, benestante, piuttoslo roua, le cui p1it forti indh·idualita raggiun– ger.rnno subitn !! Ìf\·ello delle classi pili cle• v:u~, •~ 3nre gettano oggi le basi per I' in• )a1alzamen10 dei loro figli o nipoti. Cost1'ro non intendono confinare i loro figli nelle scuole dl.!lla media o minuta borghesia; aspirano alle prvfe3sioni superiori e alla influenza politica e sociale. i\la non hanno nessuna eredità di raffinamento intclletlualc. Ad essi non giunge l:1 voce del l'antica civiltà. Essi han bisogno che la scuola, nn1.i che di educarli alle fi– nezze dellH colturn estetica e storica, tempri nei loro spiriti ancora rudi il vigore della volonlà 1 il senso pr;uico, l:i capacità di orien· tarsi senz.n dtardo nel labirinto della no~tra ,ila. La coltuta classica sad buona per i hgli dei figli, che disporranno di mag~iori agi per allendere ai dileui di una coltura quasi asso– lulamentt disinteressala e che ananno meno bisogno di aprirsi rapidamente da sè la loro strada. La tendenu spontanea di questo gruppo so• ciale sarebbe verso una scuola brutalmente utilitaria, la quale facesse de' loro figli nel piii bre\'e tempo possibile altrettante piccole be– stie feroci, laureate da ingegneri, da agricoltori, d:t commercinnti, dn medici, da a,•,·ocati 1 e non pl'eoccupnte che di accumulare la maggior quanlith possibile di quattrini anche a costo di passare sui cadaveri di tulli i loro simili. A sif– fatti istinti egois1ici ed anti-sociali, lo Stato, in rappresentanza degli nitri gruppi sociali, che sarebbero danneggiati dalla loro vittoria, de\'e opporre le resistenze più energiche. ~la questo non vuol dire che non si poss.1 e non si debba fare qualche concessione ai nuovi bi– sogni, nei limiti in cui la concessione non contrasti col superiore interesse collettivo. E il terreno di concili:11ione è stato tronto ap• profittando dell'altissimo \'alore educati,•o che contengono le scienze e le letterature mo– derne, purchè sieno studiate anch'esse senza scopi immedia1amen1e utilitari, e costruendo con l'aiuto di questi insegnamenti una scuola di alla coltura che abbia della scuola clas– sic11e gli stessi diritti per l'ammissione agli studi universitari, e, pur avendo sempre lo scopo ben netto di fornire agli alunni una disinteressata educnz.ione intellettuale e mo· raie, si tl'O\'Ì meno lontana che non sia la scuola classica dalle tendenze utilitarie dei nuovi gruppi condo11i alla scuola dal la mo• derna evoluzione economica e sociale. Cosl la vecchia • disputa fra gli antichi e moderni •, tema per tanto tempo a infinite e inconcludenti battaglie accademiche di ideo– logi, di letterali e di rettori, non appena sono enir.ui in campo a far sentire il loro peso i bisogni reali della società, che si trasforma\·a, si è chiusa senza la vittoria nè degli antichi, nè dei moderni, naa con la convi\-cnza paci– fica della scuola degli antichi e della scuola dei moderni. V. In ltali:1 noi abbiamo oggi tutte le scuole, di cui la società moderna ha bisogno i scuole popolari, scuole di media coltura, scuole di altn coltu1n classiche e moderne. Solamente sono confuse l'una nell'altra, e ognuna vuole funzionare per !<òè e per le altre tre insieme, disputando di\·ers..menle gli alucni alle sue , icine, inghioucndo avidamente moltitudini eterogenee e refrattarie, e crepando per con– seguenza d' indigestione. Perchè in ciascuna scuola gl' insc~nanti, trovandosi di fronte a gruppi di dl\·er. a pronnienza, di di\'ersi de– ,1rni e di esigenze inconciliabili, sono conti– nuamente frastornati e paraliz.z.ati nella con- LA VOCE quisla di qualunque preciso fine cducati\'O. Noi abbiamo una scuola di alta cohura mo– derna nella sezione fisico-matematica dcli' isti– tuto tecnico e nella scuola tecnica in quanto accoglie alunni destinati alla detta sez.ione. ~la questa scuola moderna è confuc;a nel suo studio inferiore con le se1.ioni professionali dcli' isti1u10, \'ere e proprie scuole di media culturn i e nel grndo inferiore, cioè nella scuola tecnica, i suoi alunni si 1rovano me· scolati con gli nlunni destinali alle sezioni professionali dell' isti1uto 1 e con coloro - e sono la grande maggioranz:i - che adoperano la scuola tecnica come scuola complemen– tare e che dopo a\'ere presi. la licenza 1ecnica non continueranno più negli studi. Inoltre a qu.:stn scuola moderna è staia data la dura1:1 totale di selle anni - un anno meno della scuola cla ... ~ica -~ è s1:uo negato il diritto di aniare i suoi alunni per altre scuole uni\'ersi1arie 1 che non sieno la facoltà di scienze e In scuola d'applica– zione rer ingegneri. Sarebbe dinicile congegnare una scuola moderna piit assurda di quest.1. Essa si spiega storicamente pensando che è stata ideata in un tempo, in cui la professione d'ingegnere non cm piì1 quella del capomastro medievale e non era ancora quella del grande organiz· zatore d'impre<e industriali dei giorni nostri, e si senti"a il bisogno di elevare la coltura e la dignità dcli' ingegnere, senza osare di pareggiarla a quella, per es., dell'av,•ocato. Ma oramai non e' è più nesmno che non veda la impo1tan?.a enorme, che ha assunto nella societ;l moderna la professior.e d'inge– gnere, e la necessità che ess:t ha di un' alla preparazione intelle1tuale 1 e di attitudini mo– rali di prim'ordine. L'ingegnere si trova oggi mollo spesso ad a,•ere alle sue dipendenze migliaia di uomini; dalle iniziative sue può dipendere il benes– sere e la tranquilll1h di intere regioni j men– tre un avvocato può essere tutt'al più buono a fare assolvere un assassino confesso e il pii.1 delle volte non ha ahra responsabilità se non quella di presentare in tempo le com– parse conclusionali. O la scuola moderna è buona per I' inge-' gneri; e de\''essere buona anche per gli av– vocati, per i medici e per i pro~essori, e non de,•e essere più breve del la scuola media necess3Tia a costoro: caso mai, dovrebbe essere più lunga. O non è buona per i me• dici e gli a\\'Ocati e i professori ; e tanto meno può essere buona per la professione, altissima oramai sopra ogni altra, di inge– gnere. Quest1assurdo logico produce i più disa• strosi resultati pratici. Le famiglie benestanti, che do,•rebbero avviare i loro figli per le scuole d'alta coltura verso gli s1udi uni,·er– si1ari1 devono scegliel'e, quando i bambini hanno ancor:1 dieci :umi, fra il ginnasio– liceo, che lascia 11isuoi alunni la più incon– dizionata libcrl:l di scelta della futura pro– fessione fino ai 18 o 19 anni, e la scuola 1ecnica e sezione fi-.ico nrntem:uic:1 1 le qmili sboccano solamenie verso In facoltà di scienze– ingegneria e verso le scuole superiori spe• ciali. Cioè chi entra nella scuola tecnica deve fino dai dieci anni rinunz.iare alle professioni di medico, di a\'\"OCato, di insegnante di lettere. Finchè si tratti di rinunziare agli uflìci poco numero~i e alt1eltanto glorificati quanto male retribui1i di insegnanti di le.t!!.l:_e, il d:rnno economico non è grave . .\la di inter– cettare ai loro tigli lino dai to anni le car– riere di medico e di avvocato, ben poche famiglie hirnno il coraggio : e meno ancora sarebbero se la scuola moderna non a,·esse il vantaggio materiale di essere un anno più bre\•e della scuol:1 classica. Alla quale si ri– volgono, pertanto, non solo coloro che vi andrebbero liberamente se essa non avesse nessun prh,ilegio legale, ma tulli coloro che le preferirebbero l.1 scuola moderna, se ci fosse un regime di eguaglianza. E così la scuola classica è affollata di una mollitudine soprannumeraria, la quale sente discredi1a10 continuamente il latino e il greco nelle famiglie, e trova mille giustificazioni fuori della scuola per non prendere rnl serio i suoi doveri scol.11òtici,e impedi~ce gli s1udi della clientela naturale. ~la c'è di più. ~oi abbiamo in Italia 1 38 città con licci, e sole 73 citll con istituti tecnici. Ke consegue che le fomiglic domi– ciliate nelle cittl. fornite di liceo e non d'istituto tecnico o nelle citi;!. vicine, prefe• ri~cono il liceo per la maggiore comodità e per la minore spesa Ji man1enimen10. E si ,•uotano per questo moti\'o a favore del liceo non solo l:1 sezione tisico-matematica del!' istituto, m,1 anche le sezioni professio– nali. ~lentre l'ultima classe del liceo ha 4000 alunni, l'ultimo anno dell'istituto tee• nico ne ha appena 2000 1 dei qmtli appena 500 appartengono alla ~zione fisico matema– tica. E il liceo sene anche a moltissimi, che si seniranno della licenz.a liceale per concorrere a impieghi d'ordine nelle ferro,·ie, nelle poste, nelle fin:rnz.e, facenJo la concor– renza ai licenziati dalle sez.ioni professionali J~I' istituto. È co~l .1nche il liceo de\'e ser• , ire come scuoi.i a,·cmc line in sè stessa e nello stesso tempo prepar.urice per stuJi uheriori. E non si ferma qui il male. ~oi abbiamo in Italia 74 cillà col ginnasio e senza scuola tecnica. Cioè le famiglie di quec;te città e delle città vicine si servono del ginnasio in mancanza della scuola tecnica. E questi gin– nasi sono in,•asi :111che d:1 moltissimi, che considerano la liccn1n ginnasiale come qual· cosa di simile alla licenz.i tecnica. E lo Stato ha incoraggiato improvvisamente questo equi– \'Oco funesto, dichiarando le licenze ginna– siale e tecnica equi\'alenti per l'ammissione a molte carriere di ser\'izio. E cosl abbiamo che i nostri ginnasi de,•ono scn•ire a quat- 1ro usi: 1• come scuola cl355icu; z• come scuola moderna; 3° come scuola di media coltura i _. 0 come scuola popolare comple– mentare. Per servire a tanti padroni, la scuola clas• sica si è deformala: fra tutte le scuole clas– siche d' Europa la nostra è quella in cui gl' insegnamenti classici sono più sopraffatti dagl'insegnamenti scientifici, specialmente nel liceo. E con queste deformazioni il liceo– ginnasio non ha conseguito se non di rispon– dere male ai fini di una scuola classica 1 senza rispondere meglio agli altri unìci molteplici, e inconciliabili l'uno con l'altro, di cui si è per eccessi\ 1 a ingordigia c:iricato. Gli effetti di questo sbagliato ordinamento scolastico noi possiamo misurarli con le sta– tistiche. 1 due terzi degli alunni cadono fra la prima e la tena tecnica. Più della metà degli alunni cade fra il primo e l'ultimo anno dell'istituto tecnico. Un quarto d'alunni cade lungo il ginnasio - ed è quesla la sola cifra che non si possa dire eccessh•a. - ~la nel liceo i naufraghi crescono spavente– volmente: un terzo nel passaggio dalla prima alla second,1 classe, e quasi allrettanti nel passaggio dalla seconda :1lla terza. Le quali cifre ci dimostrerebbero che una buona metà dell:1 gioventù italiana è form:1ta di cretini, se per forlunn non sapessimo che nc,n tutti i bocciati sono cretini, nè tutti i passati sono - purtroppo! - geni i ma tulle le nostre scuole sono macchine selettrici troppo grosso• lane, che funzionano a cas:1ccio 1 ugliando alla cieca, costrette come sono a la\'orare su mate· riali di dh·ersa indole e cli di,·erc:..1resi~tenza. E più che nelle statistiche i danni si fanno sentire nel disa(,tiO universale, nel malcon· tento da cui tutti siam presi, nel desiderio anche con,·ulsionario e folle delle novità, nella tendenz.1 alle facilitazioni continue, nel· l'abolizione degli e<ami 1 nei tumulti studen– tei;chi, negli sproposi1i a getto continuo dei ministri. E le cose peggiorano d':mno in anno, via ,·ia che progredisce il bcnei;serc economico, e che le classi inferiori accorrono pili nume• rose alle scuole medie, inv11dendo tumultua– riamente quelle che ci sono in mancanza d'altre. E andremo J..Cmpredi male in peggio, fino a quando non faremc, corrispondere ogni tipo scol:tstico ai bisogni reali di un solo preciso gruppo sociale, passando dagli attuali istiluti-nebulose, adoperati indistintamf!nte per tulli gli usi, a un sistema di scuole molte– plici, nettamente differenziate e chiaramente definite. La soluzione del problema non è punto difficile. Basta creare fra il ginnasio-liceo e Bibloteca Gino Bianco la scuola tecnica - istituto cecnico 1 un~ scuola di alta collura, senza latino e senza greco, a ba.se di scienze e lttte1:11ure moderne, a,·ente la stessa durala della scuol:t classic:i e gli stessi diritti per l'.tmmis-.ione a tutte le scuole universitarie. Quec;la scuola mo· derna sottrarrebbe alla scuola classica gli alunni che \'i accorrono :1111rati dal mono· polio universilnrio, e all.1 scuola 1ecnic:1 e all' isti1uto tecnico gli :ilunni deliri sezione fisico m:ttemntica. Nuovi istituti si devono sempre fondare per allepgerire l'inlollerabile crescente peso di classi nggiunte degli istituti antichi: invece Ji ricopiai e e moltiplicare le \'ecchie scuole, si tratterebbe Ji creare scuole nuo\"e per correggere le lacune dcl– i' ordinamento antico. Con la istiluzione Jelln Scuola moderna, andrebbero ali' isri1uto tecnico i soli alunni delle sezioni pr_ofe-.sion:11i: cioè I' is1i1uto tecnico sarebbe, quale lo ,·olc\'a la legge Casati, un.i scuol:t d:tl fine nc11amente Jefi• nito, destinato :iJ unn clientela omogenea: ai gio\'ani che chiedono l'abilitazione alle professioni minori e :1lle carriere di ordine (ragioneria, agrimensurn, ccc,). Ali' istituto tecnico e scuole 11naloghe 1 come la scuol:1 normale mn-.chilc, si dowebbe annettere un corso preparntorio speciale, il quale allirerebbe a sè gli al1111ni 1 che vanno oggi alla scuola tecnic,1 con l'intenzione di passare poi alle sezioni pro(ession:1li dell'isli– tuto e scuole an:tloghe. E sarebbero altre classi aggiunte delle scuole tecniche, di cui non ci :--arebbe pii.1 necessità. Le scuole tecnic-he, liberale per tal modo dagli alunni destinati e alla sez.ione fisico– matematica e alle sez.ioni professionali del– l'istituto e scuole :inaloghe, non dovrebbero più prov\'edere se non a quegli alunni che dopo di esse non proseguirebbt:ro più negli studi. li numero degli istituti ll!cnici professio· nali dovrebbe essere almeno raddoppiato, e alle vecchie si dovrebbero aggiungere nuove sezioni professionali (per es. farmacia, segre– tari di piccoli comuni ecc.). E ai licenziati di queste sezioni professionali si dovrebbe riconoscere legalmente, se non In esclusività, la priorità per l'ammissione ai corrispon– denti uffici pubblici. Le scuole moderne dovrebbero essere nello stesso numero delle scuole classiche. E fra queste scuole cb.ssiche molti dei 74 gin– nasi, non fiancheggiati oggi da scuole tecniche si dovrebbero sopprimere, sostituendoli con le scuole tecniche o popolari. 1\essuna città dovrebbe a\'ere scuole di alta o di media coltura senz 1 :l\•erc contem– poraneamente la nuova scuola tecnica. Il numero delle scuole tecniche o popolari su· periori si dovrebbe moltiplicare indefinica– mente, via via che nei singoli centri abilnti se ne manifestasse la opportunità. \111. Uno dei punti piì.1diflìc11i a f.1r passare in queste noslre proposte è - non possiamo di• menlicarcelo - In alòsolula pari1:\ di diritti da concedere :tgli alunni dell.1 ~cuol:1 di alta col– tura moderna e a quelli della scuola classica per l'ammissione alle s.::uole unh·ersitarie. Che la scuola moderna debba ammettere alla facoltà di medicina, oltre che a quella di scienze e alle scuole d' applica1.ione 1 ben po· chi oramai continuano fra noi a contestare. La battaglia di venia difficile non appena chie• diamo che agli alunni della scuola moderna sia aperta la facoltà di gim isprudenzn. Un avvocato - si dice - non può fare a meno del latino. Ma cosl dicendo, si confonde il la• tino in quanto è studio educativo, col Ialino in quanto è insit!me di cogni1.ioni strumen– tali e professionali. Chi dice che l'avvocato e ha bisogno del latino >, dice che l'avvocato deve ccnoscere il latino per leggere le fonti classiche del dirillo, e questo genere di la– tino egli può studiulo anche in corsi spe– ciali uni,,ersitari, come si studia da molti il tedesco. ~la con questo non è niente affatto dimostrato che solo una scuola media col latino pos-.a dare si futuro a,•,ocato la pre• parazione intellettu.-le e morale necessaria a buoni studi universitari. Se questa preparaz.ione

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