La Voce - anno I - n. 16 - 18 1 aprile 1909

distrugge molta parte de\l' idenle e della poesia nell11no5tra esistenza. lo non farò il -torto nlla simpatica scrittrice di prender sul serio questi argomenti che rivelano solo la sua poca conoscenza dell.t questione. Stia t 1 anquilla, Neera: la pec:IAgogia sess1mle di cui parla e contro cui combatte, non esiste altro che nella sua fervida fantasiil; ne,;;suuo mai si è so– g1mto di togliere di un tratto, bruscamente e bru– talmente ai giovani, ogni illusione sul mistero divino dell'amore, e t~nto meno di insegnMe ai bambini c. prima ancorn che ahbinno imparato a softìarsi il naso col fazzoletto ,, la ,rntura di una funzione che essi non ~sono per il momento e1.ercitare. No: i sostenitori della nccesiità del· l'insegnamento sessuale, non ,;ono, gentile signorn, o imbecilli, o pazzi, o inunorali: e non vogliono in alcun modo spegnere la vacillante fiamma del• l'ideale nella vita. Essi si propongono an1..itullo, di i1111leclire che il fanclnllo e I:, fancinlla..appren– d;mo le !)rime 1101.ioni im\1,1 pi1'1 sacra e impor– taute delle (unzioni unmnc, «111II,, bocca cli rersonc cotrotte o dalla lettura di libri osceni, male questo terribile e fecondo di conseg11en1.e funeste; e roi di fir si che ogni giovane Rhhia una conoscenza esattR clell'importanzll mornle e M)Ciale dell'ano sessuale. Per ottener questo, es-.i ri1engono op– portuno iusegnare al bambino, in moclo semplice e n0cttuoso, il rapporlo che I\M~a tra madre e figlio: come questi sia ri111n11oto lungo tempo nel seno di lei, e dehba la !'JIHI esiste11za al grande amore reciproco dei suoi geni1ori. l'iù tardi poi quando cominciano a 1111\uifostarsii primi desi– deri e bisogni sessuali, !1-arà neces~rio impartire RI giovanetto notizie Jliù deltagliate sulla que• stione, s,·elandogli il mistero della sua vita ses– suale, mellendolo in guardi,, contro il vizio (s~cie il vizio solitario) e le nbiludini callive, mostran– dogli lit possibilità di 1rn-.formnre in parte il <le• sidcrio fisico in una emozione Rpirituale, e I~ ne• cessi1à che l'afTello e 11011 il lliitcerf', determini i suoi rapporti con le altre per~ne. Ma ri~lo, questa rivel;1zioue non deve esser bru~a e off.:nsivif.; sarà ~ne quindi C'he es~--. venga preparn.ta da un insegn:uuento sistematico sulla funiione riproduttiva negli org,rnismi infc• riori della natur.t. Quando il f mciullo ha appreso U modo in cui si riproducono le pinnte e gli ani• mali inft'riori, sarà p!ù f,1cileJlOi 11\ mae-.1ro (chiun• que esso sia) di rispondere francamente a qual– siiui domand, imb:,rnu.ante elci ragazzo, senza ofteudere in nulla il senso del pudore che de,·e euere la difesa vii'1 ~und~ tlelht sua ,,ure.i:u.. Has1erà che egli dica che anche tra tli uomini avviene quello che avviene tra le pi mie c-on qu!– st.a dift•renza, che quanlo ~ compiuto dalle piante inconsciamente, l'uomo lo compie consci:rn1ente; e in una società onesta una persona si unisce s?lo con un'altra che AmR. Cerio tutto que:;to insegnamento delic.,tissimo, e qui ci troviamo d';1ccordo con Neera, dovrebbe esser impartito d.1 chi è in gnu.lo di comprendere l'animo del birn,b·no e vuole il suo bene: e quindi pocs·bilmente dlii gem1ori. Ma quanti sono oggi.,.I padri che comprendono il valore spiritu:.le e morale del sesso e souo Abbastanza one... ti per educRre coll'est:1111li0e cotta p:1rola i loro flgli11oli? E qmmle sono le madri che ha1mo il buon senso, ii tallo e I' inluizione neccsimrln per rispondere con sincerità e purez1.u nlle donrnncle imbara1.– unti dei loro figli, impedendo co'-I che la rurio• silà loro venga s?<l,Jisfalta tla compagni corrotti o rl:llle 1,er.:.onedi strvizio? E meglio non porsi simili domande: la.ri ~posta è lropf)O soonfort1nte. Gu100 FRRRANOO. Caratteri. Il tloraall1ta re. Qpttto t.11imal ,i chiami il Giomali1u. FOKO<.O Otto o rlieci anni fa, allorch~ un dra.mm: :atui-go fi,chiato e riflschi::ato, un novellista. noioso, un romAm:i•re impotente o un poeta convinto d'im• hecillit~ :i;i lmtta.v:, nel ~iornlllismo come un diser– lorc celehre si Imiterebbe llllA mncchi.t, lo faceva sempre con un certo re,to di llll<lore e salvando le 11pp,renze. Fllcev:i, lo srrittorcllo f,1llito, come quelle donnine civette le quali per mettersi in ghin5:ht'ri e comprare 1111 rap1,ellino con 11! penne, comincian rol r.!re un p,r di rorne 1 1.:t a.I marilo, poi !'li la111:dano imbechernre d, qualche vecchia menana che le tira in 11n:1 cas:1 di convegni e pia110 phrno scivolano ver~ il bordello, senza tul– trwia perder rnai lll facolth di arro-.sire e credersi ancor:i rela1ivamente oneste, Oggi, invece, .1vvienc lutto il contrario: oggi l'r1111icosi prostituisce e se ne tieue. Si pianta sulla 1>0rta delle recla:r.ioni, fa da zimbello al pub– blico, ~•lmpettic;ce, fa la voce gross::i, dice: noi giornalisti, come se dices-.e: noi signori e padroni; parla cli ciò che non sa, scrive ciò che non pt.nsa, LA VOCE non pen~n a quello che scrive, butta giù le sue pros.tccc sgrammaticate con l'aria cli compiere una missione, parla di e quarto polere >, iusulta chi lo disprezza. E se tu gli dici il fatto suo, se tu gli provi che fa un mestiere viglfocco e un po' losco, 5e insomm.:t tu lo forzi :i.d annusare quello che ha fallo, e' ti s:tlta atli occhi peggio d'una gatl:t; Ri11~hiacd ,bhaia rcrgio d'un mu1ino; e' ti nrnlmt-na con le parolt! del becero, urla che tu l' i1H•idi, e' ti vomita :nldosso 1111 sr,cco di con– turnelie, e rn :i.g.ui l' ingollerehbe se tu non l\vessi I:, ragione dalla r.ua e un ottimo randello di :-:!ar– ruca stagionala in mano. Ah il triste figuro! El loul pour la ln"ppe I diceva RahelRi:t. A. S. La rlcella di Rlbl buffone. - Rìbi buflone col vestito di scarl:uto e a bubboli, il viso dipinto, le nacchere ai diti e una penna verde in cima al cocu1.zolo, si presentò in p 1 11z1.:, e dis.;e: • Signori 1>oeti, mirabile rie.ella ru seni.:t clubbio q11ell11 del compar mio Gonnella il qu:,le vendè alla fiera di Salerno stroozi di °'ne per pillole cli gnm virtù divinatoria; ma io credo .:tverne tr.t mano una vie piìt mirabile della sua che pui- vendt:a carn, e JlCrchè voi mi siete amici e fratelli voglio darvela per nulla. È Jler parer novatori es,iendo gag\inffi. Ecc-o quA: Pigliate un chilo tli Verhaeren, dugento 1,:rammi cli Alfred Jany, cento di LHforgue, trent;i tli 1.,wre11l Tailhade, cinque cli Vielé-Griffin, una 11 umcinta cli Morasso - si anche del l\lorAsc;o- un pizzico di l"'ascoli, una boccetta d'Acqua Nunzia. l',gliate ancora: quindici automohili, sette art"O– plani, quattro treni, clu~ piroscafi, due biciclette, diversi nccumuh,tori elettrid, qm\lche caldaia ro• vente i metteteci di vostro fior d'impotenz.t e a1Upollosi1à; frullale il lUIIO in un lago di materia Krigin e di bava afrodisiaca, f,te bollir la miscela 1u::Ivuoto della vostra anima, :ti fuoco della ciar– lutaueria Americana, e poi datela n b~re al pub– h!ico d'Italia. Ve ne sarà grato e voi a me>. Delle qut"ste poche parole, Ribi r-:ce un grande inchino, due sgambetti, tre salti mortali e scappò v·a ballRndo, fischiando, i-idendo, s1>etezz,ndo e suonando le n:v:chere. Alcuni pag:iaccetti lettera1i 1 in fregola di origi- 11ali1à,che girellavano scio1>era1i per la piazza e Hvenn udito ogni cos.t, si guardaron l'un l'altro con 1111 viso da eureka, si consultarono un mo– menln, e ristrintisi in un cantuccio scrissero un m11nif~_..10 che tu forse conosci b!none, lettore s.--.gacl'", A. S. La claque lelltrarla . ....- ti: una donna: ma. grande come quella la cui e chioma fr11grante • il Car– <lucci dubitava fossero gli Apennini. Ma che! molto cli più: come quella a cui l'Italia è stivale. E pili ,rncorn. Compie le funzioni di partoriente coniglia e batteu.atrice di certn. letternturn: non s--.1>eteche tutti i neonati moribondi 1>0ssonoesser b'ltteua1i dalla madre? e Bel San Giovanni•: un giornale; nell'acqua, m;1ncandol~ quui sempre il sale in casa - è di cattivo nugmio - mette zucchero zucchero zucchero. ~111pre dose triplice: perchè ne111:'1t1n figliuolo si lagni. E stieno in pace nel 1>1r:uliso;unbulanle del carretto, /\ guirdarla nel viso sen,brn la mnssoneria del– l'i111becilli1i\.1'1a snutata clcutro si rivelll per la coo1>ern1ivadell'inleresse, Ap1liccica il suo pane• girico untuoso in cima. Allo stecco del riassunto, come Ge!sler il suo ca1>1>ello. (0,i:ni casa edilrice che si rispetti h=- il suo rij,arto , c~ppelleria >). Poi, come Gessler, urla: - Inchinatevi! - Badate che ci vuol 1>0lso saldo a fare Guglielmo Teli! E 1>0ichè di questi stecchi ne ficca molti, uno dopo l'nltro, - come quando la. c:.po-oca s1ar– nnzzf\1t<lo tutte le altre stnrnt.11.1.ano - sembra di a111sist1::r ,Ile eccellenli prove di 1111 telegrnfo ottico: il telegra(o dell.1 claque. Nessun telegrafista può sciopernre: pena 1-t morte per meno della segre– gazione o del ,•eleno. Ed è bene che sia così: voi potete vedere anche in FrRncìa i di'lR.stri prodotti dAIIOsciopero dei fonz.ionari pubblici. E la claque è una - 11011 voglio dire pili donn.t - funzione pubblica. Come la l\hmo Nera. E alle 1'1ano Nere i governi (;;ie110o 11011 sit:11<1 editoliali) prestano man rorte. Cosict"hè cpmlche Pdrosino. s. s. Il puro Pocla. - u,"ni;., nrn,;n dei soggetti sacri e celesti, i-.pirnmi ! io voglio cantarie il puro r..,e1.:t. Il puro l 1 oeta ignora e di-.preu:, '" ,•it:t. Egli adora l;1 Vita. Jm•.tno 1>er lui si succedono le l"taRioui, invan,> il mondo si :i;1>0glia e si veste,, invano sbocciano i fiori, rinverc\ic;ron le piante e grnniscon le mcc;si: egli 11011 se ue c~1ra. Sia 1111- voloMoo sc·n1ill:111te il cielo per 111iè tull'11110. Non lo vedt': Che Importa a me delle Pleiadi i Che m'importa la co1tellulon di IJoote 1 Che la tiranuia a.!Jb:a il piede sul collo dd popoli o 1ftrivoluz:one si scateni dalla Sc:m<lina,•ia al- I' /\ffrica; che ~li uomini res1i110stlraiati nell'iguo– ramm o co111bat1.t110 le sante b.tttaglie clell'ide.tle; che la c-amorrn imperi e lo spirito sia morlificato - egli se ue impipa.. Il puro Poeta ~ estraneo al suo tem1>0 e il suo tempo a lui - egli vivé nel Tempo. I~ scrive. Egli ha rom1>oc.toun libro sul• l'evoluiione llsicologica architettonica delle ci,•i– lizzazioni; ha rilessuto metafisicamente:, senza fatti nè date, la :i;toria del Cosmo dRlla 11t'bulosa al piccioue fotografo - inclusive; e ora sia cantando n occhi, cuore e orecchi chiusi, in un poema di trentatre111il.tlrece11101rent:Hre versi, gli 11mori fa. vo1osi di N1tokris e la bella d.tgli occhi di rosa •· sorellA e moglie di Mihtimsaour 11 1 faraone della VI dina,tia d'Egitto - e 1-t sua vedovanza, e la leggentla dell.1 sua ciab:\tta r.1pita dall'aquila e deposta sui ginocchi del re. Andaledunque a dirgli che Dante, Shakes1leare-, Cervantes, Moutaigne, Goethe, Balzac, DollitO• jewski, Cdrclucci hanno conosciuto la vit11dei loro contempornnei, amato i loro fra1elli, imitato la uaturn e descriuo le pas:;ioni dei loro simili! - e: vi riderà sul mu.;o. - Le avventure !iipicciole e quotidiane degli uomini non lo riguard u10. Il puro Poeta tien gli occhi fic;sisull'Uomo. A.S All'estrema. Romolo Murrl e Bassano 0abba. - nn111s:1110 Gahha è andato a pescare negli scrilli pas,iati di Romolo l\lurri akuni pasc;i, che contrasterebbero con le opinioni pre-.enti del l\1urri, e li ha esibiti nel Corrie,., della ~ra. B ,-.sano Gabba non s1rà mai capace di c,ipire che la so 1 a coerenu, che un uomn i111elligente abb:a il diritto di esigere iu uu altro 1101110 intelligentt-, ~ quella che que– st'uomo deve avere con se stec;so nel momenlo preciso in cui avviene la discussione, Bassano G thba 11011 sarà mai cnpa.ce di capire che 1:isoln co~re1u:a, r.he un galantuomo abbi:, il diritto tli e'-igere in un altro galantuomo, è la coerenza coutinua col principio moral~, che non :i;idevono mai subordinare le proprie opinioni alle conve– nienze personali e ad altr.:t autorilà che non siR qut<ll.t della 1uopria ragione. Rinfacci1ue a un 11 ,mo un cambiamento di opinioni, .significa ne• .:are la posc;ibilità di ogni evoluzione intelletllrnle logicn e sincera: signific,, dare II se stesso la pa– te11te di orgoglioso testardo o di perf.:tto cretino. Bassino Gabba ha oggi le stesse idee poli1iche e religiose, che aveva quando c1ndav11 a balia? Pro– b 1bihnente 110,Mlvo Il caso che non ne abb'a orA, come non ne aveva allora. E dalo che le Abbia ruuu,te, questo mutamento è avvenulo per uno sviluppo spontaneo delle cap.\cil:t intellettuali del soggello, oppure 1,er paura degli scapaccioni del babbo e per altrazione dei cioccolatini della mAm• ma? Ecco il problema. È ben vero, però, che il p~oblenrn meriterebbe di essere es.:tmirrnto per un unmo d'ingegno come Romolo Murri; non pre– senta neMun interesse in certi altri casi ... g . . t. Ro■olo Murrl e I moderati. - La t'IIRmJlA 111ode-– r-1ta (moder.:tta in tutto, s-1lvo che nella mala fede e nella vigliaccheria) h.\ illizi 1tR la campagna contro Romolo l\lurri. Que..<1l' uomo di alto in• gegno e di fortissima fibra morale fa paura. agli omuucoli della immobilità sociale, de~ni soci degli ornuncoli della immobilità religios-t. E menire la cura dei primi ass'\lti è lasciata ai giornali cleri– cali, i giornali moder.:tti si risen•ano I 'unicio meno coraggioso e più sleale di riprodurre gli Rtt:>cchi dei clericali e dare ad es"'i una lliù 1:uga circola– zione, d,indosi l'ari.t cli non dire nulla di proprio e di ,•olere semplicemente informare di quanto intorno k Romolo Murri diC'ouo gli altri. J.e lu– mache strisr:iano sulla statu, di m11rrno, e spe– rano di sporcMla tultn con J,1loro h:iv:t. g. s. Romolo Murrl e il Gruppo parl,mcut,rc radicale. - J>unqu"", Romolo Murri ha tlichiarato ,h volere far parte del Grup1l0 radicale. E il Gru1>ro radi– cale ha dichiarato per bocca dcli' on. Euore Sacchi che a<·cetterà deflnitiv:imente l'adesione S'llo dopo che Romolo Murri a\·rà s1liegate le sue idee-. Sai-;\ 1111 bel caso vedere Romolo J\llirri, C'he ha idee, spiegare le sue idee al c.:o-.pelto dcli' 011. Etlore Sacchi, il quale non s ,r;\ 111.1i in i:rndo di posse- 1lere uu' idc:i. S1>eriamo bene che, dl)pO avere ~poste le idee proprie ai radicali, Romolo l\lurri inviti i r.itJicnli ad t:.'-porre le ide.: loro n lui e un poco .tnche ... n noi. Scherzi a parte, sembra a noi che il ~lurri Abbia commesso un ~rave errore :tel..reudo :li Gru1lpo parlament:1re radicale: al Rflll>llO,cioè, pili marcio e pili inconsistenle: della E•ll1c111:1 Sinislra: accozz:igtia di 111nsso11i, cli clit'nti gioli1tia11ie di i-brig.\faccencle degli de11ori. I n1- 111agi11arsi ch 00 Euore Sacchi, il <1mie è cou-.ide– r.110 come uno cl~i migliori, tiene un vero e propdo protocollo, col nome dell'elellore che ha chiesto il fa\'ore, la data e il contenuto della tispo• Bibloteca Gino Bianco 63 sia del co111pete11te ministero, la cinta e il conte• nuto della nuova sollecitazione, ccc. ecc. Romolo !\lurri associato nello stesso gruppo con Carlo Romussi ci sembra un assurdo intellettuale e 111~ raie. Do,•eva, allora, il titurri enlrare nel gruppo rr-1>ubblicano ed abbracciarsi con quel Pietro Pau– s;ni, la cui clientela fece nella estate J>a-$SR.lR a Molfetta lt: elezioni amministrath•e con l'ap1>0g:gio della questura e clella mala vi1a? oppure doveva c111ra1e ud Grup1>0 socialista e mangiare nello stesso piatto con Alberto Mcrlani, a\'\POCltl0d1fen• sore cli Nuuii,., Nasi, e con Giacomo l'erri, for– tunato organia.ttore di speculazioni fondi11rie e :imicone d1 Gio,·auni Giolitti più dello stretto uecess..uio? N1e111eafT1110. Romolo Murri non doveva far parie di nessun gruppo. o.,veva essere uell' Estrema Smistra il principio di un nuovo grUJlpo: c1uello dei gioYani, intelligenti, studiosi, galirntuomini, i quali si ribell,1110nlle vecchie ca• riatidi, la rompono coi tradizionali opportunis111i, se ne iuflschiano delle solite formule, e ~i met• tono a lavor.1re sul serio, col capiule delle loro sole forze, con l'aiuto ddl.:t opinione pubblica: " lavorare non solll contro i conservatori e i cleri– c-ili, ma auchc contro i depulAli dcli' E,trcma Sinistra, sf, uttatori e adulteratori della dcmocrc1zia. ~- s. AlbertoMerlaal apparve dapprima nella vita pub– blica come rAdicRle antisocialista; ebbe un mo• mento di non invidia">ile notorie.là , qnnntlo si pre– sentò all'Alta Corte di Giusti2iadifensoredei metodi amministrativi e dei principi mor.tli di Nuniio Nasi. Eccolo orR dcpulato socialista: socio, ci~, di quell'OJ lino l\torgari, combattendo la cui candi• C:atura eg1i tenlò un1 volta di entrare nella vira politica, e di quel L•onida Bissol.:tli, che fo il più formidabile accusatore cli Nunzio Na,;l. Alberto !\terlani è nnturalmente ma111:sone. Se Alherto Mer– lani fosse inalo eletto in 11ncolle1tio de11RSicilia o delle Puglie, tutti avrebbero gridato allA immo• ralità e al nasismo delle e rane inferiori •· Ma Alberto l\lerlani è i.t.\l0 eletto in un collegio del e forte Piemonte •: perciò il fitto della sua ele• zione ~ perfetl.tmente legillimo e mor11le, E presto sentiremo Alberto Merlani dispreu:ue la immo– ralità dell'Italia meridionale. l~'ola Bene. - L' Avar,li I farà le viste di non iwere nessunn notizia di queste nostre parole: non le riprodurrà e non le confuterà. Continuerà, però, a preuclersela. con Peppuccio Romano. Viva il socialismo I g. s. QC1estioni universitarie. A proposllo del « C.ao Oeallle. • - li prur. Al~– s.:tndro Chiappe.lii scrive a un comnue amico per dolersi che io Abbia passato sotto si1eniio II con– siglio, dn lui scm1\re ripetuto alla F1-4collàdi filo– sofia e leltere di Napoli. di aprire il concors"I per la successione alla cattedra di storia della fllo~fia, Egli non vuole ,ippuire complice di un atto, che non ha mi.i ,ipprovato (come sanno ::tnche i suol u col'e,ghi di NApoli). E l'avviso del pro[C550re 11-.cente(soggiung~ il Chfappelli) doveva pure es– sere renutn in <1unlche conto. Jgnoravo il consiglio clato dal prof. Chiarpelli; ma, se anche mi r, .i.se st.:tto noto, non avrei po– tuto portarlo in pnbblico senza chiederne licenza all'autore. Giacchè questi ora mo111tra desiderio che il pubblico ne sin istruito, sono ben lielo cli tra– smettere :11la /lou la notizia che mi .~ stat11 co– municAta. Pasc;ando alla questione generale, d-1me lrattata, il Chiappe.lii ricorda che nnch' egli h.:t scritto sul medesimo argomento nella Rivista filoso(iea del 1 90,. E conclude: e I .e facoltà sono, spe!lso, delle vere consorterie; e l'nu/011omia non farebbe che rinforzarle •· B. C. A 9rusla lrl/e,·a di B. Crou dobbiamo axxi1m– gere: i professori ddl' U11iversilà di .Napoli at• rusnli d'avrr ,om11usso ,ma gra11issima 111xi11sli:ia a danno dd p, of. C. Ce11lile, vn,1110 dift11dr,,dnsi ;,, collo911iprivali co:, scuse clrt qui 11011 possir,1110 riferfre pe,·,hè di tlmuinio p,·ivnln, mn che ci semhnruo assni mnt[,·t. /11 o;rui modo o'l, elle è i,use 11 sn/Jile è il loro sile11::io: iu ogni nllro paese alla /m/Jblirn autJsn se~ut la /m/J/Jlirn difesa; sol ,,,,,, 0 qui da noi si deve z·eder~ 9utslt1 I, isle eum· pio di uomini pub/Jliti rlu p11/J/Jlicauuuleauus"li ri/iula!IO di , ;,po11drrr 1 .Voi ojf, ii,mo (ÌJJ d'ora le rtosfre ,olomu ai prof. Masci, Pd, 011e,Porotn ece. e se 11011 sr 11e servira11110sndt seguo clu srnse /urse ru /1n11110. rng·im,i p,mlt. I A V0CR Quel che BI prepara alla 1\tloerYa,- I.o 1oc1rndalo del caso G"111ile rivelato su quesle colo1111t: d:t. Be• ne.detto Croce e ben poca co!ta in p:ir;1gone di quan• to sotto \',1mmi11istraziont F..a,•,1, si è com1>iu10e si 00 ° 1111 lie pres;;o le- r,1coltà di mo::tlicinae di Kien:r.e.

RkJQdWJsaXNoZXIy