La Voce - anno I - n. 16 - 18 1 aprile 1909

. d GIUSEPPE PREZZOLINI .:,. Abbonamento ser il Regno, Trento, Trieste, Canton Ticino, L. 5,00. Un:numero cent. IO. Esce ogni giovedì in Firenze, via dei Robbia, 42 .JI. Diretta a · • Anno I .Jf- N.• 16 ,;I, J• Aprile 1909. L' impressionismo elapittura italiana. .e: Essenzialmente l'occhio non deve co f. r:.ost.erc se non le vibrazioni luminose. ~..., ,m~ il n°n·o acu~tico r,0:1conosce se • non le vibrazioni 5v11orc .... I.' impres· e sionista vede e riproduce la natura tale « qual' è, vale a dire u111camente in vi– e brazioni luminose. Xè disegno. nè luce, e nò modellatura, nè prospettiva. nè « chiaroscuro, queste classificazioni in– e fanti li: tutto ciò si risolve in realtà in < vibrazioni colorate e dev'essere otto– < nuto sulla tela unicamente prr via cli « vibrazioni colorate ». La psichiatria i aliana . I. Che cos'è l' in1pressionismo. Che cos' è o, meglio, che cosa fu l'im– pressionismo? Una grande quantità di persone hanno risposto a questa do– manda; ma quasi nessuno in modo esau– riente o persuasivo. :Per gli avversari: per i professori di belle arti, per i pi~– tori accademici, per i tradizionalisti seri, prudenti e nulli; per tutti insomma gli spiriti ottenebrati e arrugginiti, I' im– pressionismo fu qualche cosa come una scanagliata estetica fatta da pochi gio– vanotti svergognati e senza giudizio~ i quali, incapaci di sottomettersi alle sacre discipline della scuola, si deuero un bel giorno a far baldoria strascinando nel fango l'arte e le sue regole. Per gli esteti n1skiniani, adoratori intransigenti del passato. esso fu la negazione dello stile, della nobiltA e della bellezza pura. A sentire Enrico Thovez, fu un abbassa– mento di tutte le dignità estetiche ope– rato da fannulloni infatuati, da pittorelli scansafatiche e un po' farabutti, con l'u– nico scopo di nascondere sotto una tecnica ùrruffona la lo ·o i1npnt+:-r11~. Scc0l1do ,I saltimbanco Péladan: semplicemcutc una truffa ordita dai mercanti di quadri di ruc Laffitte col fine evidente di scredi– tare l'arte francese, piluccare dei gran quattrini agli snobs di tutti i paesi e dare addosso alla Rosa Croce. Per i partigiani dell' impressionismo, questo fu, naturalmente, qualche cosa di più bello e di più importante; ma nean– r.he tra le definizioni che costoro ne danno è facile incontrarne una che sia veramente definitiva. Se sono meno false di quelle dei nemici non sono però meno superficiali: gli uni lo considerano troppo come un prodotto del le scienze fisiche, gli altri attribuiscono un'importanza ec– cessiva alle riforme da esso portate nella tecnica pittorica. Rarissimi quelli che ne abbiano chiarito il significato poetico e spirituale. Ni! i libri ( 1) recenti di Cam• mille irauclair e cli Vittorio Pica aggiun– gono gran che a ciò che su questa scuola si va stampando da una ,·entina d'anni a questa parte nelle riviste e nei libri del mondo Intero e spccialmcntf' di Francia. Infatti, l'uno e l'altro cli questi due critici, oltre al non vedere troppo apesso ncl- 1' impressionismo se non un procedé in contrapposizione agli insr--gnamenti della scuola, non sanno scuoprirne nè l'origine vera, nl 1 il ~arattere e nemmeno le defi– cienze. Cosicchè tanto la formula della e ricerca della mag-gior possibile lumi– nosità e della traspar<'nr.a atrnosferica e (I) CA)Ulll,l,U MAUCI.Allt: /.' imj>ressiouisme So" lusfoitt, sou esl/11/iqut, sts nurllres. P,ni-. pag. 118. \11noR10 P1cA: Gli imp, essionirli /1 a11cesi. Berg;1oio i9t..S Due hbri che la gcute colta d'Italia, la qu::i– lt ,i OCtup:t dl t::inte scioccheuc oltramont;.ne, non ha preso in considerazione come avrebbe do vuto. Nun che l'uno come l'altro si :tb.ino molto al di1Qpradella mediocrità ('1ucllo dcli' italiano, f.1.1to di stconda mano e con crite1 i del tutto com– ~craali, ~i di$!;uaua anzi addiriltura); ma d~ ll'. 11'~ uc, 5Ptt1t: Ptr vi'.\ delle num .. rose riproduz10111 di quadri in1pre,sionistici che ne illustrano il testo, tse:e 1111 vno fi::itodi rinnovamento che alla gio• ''tnlù llrti-.tica itdiana 11011 potrehbe che giovare, l'espressione movimentata della realtà contemporanea • riportata dal Pica, quanto quella emessa prima dal :Mau– clair in questi termini: « una n voluz1one della tecnica pittorica, parallela ad un tentativo d'espressione elci la modernità». quantunque abbastanza precise non toc– cano che un lato - due al più - della questione, senza penetrarvi bene ad– dentro nè, tanto meno, risolverla. Onde, chi vorrà essere un po' meglio informato di ciò che veramente 1 1 im– pressionismo fu, bisognerà rivolgersi al solito a un poeta. a Giulio Laforgue, il quale lo vide nascere e svilupparsi. ne fu in un certo senso e in un altro campo un fautore, o ~he, secondo l'antica con– suetudine dei poeti, sa veder pii1 a fondo e con maggior chiarezza le cose. Ascol– tiamolo dunque parlare: « Lasciando da parte le due illusioni « d'arte, - egli dice nelle sue note po- « stume sull'impressionismo - i due cri– « teri sui quali hanno farneticato gli cstc– « tici: ora il Jlcllo assoluto, ora il Gusto e assoluto 111110110, ci sono tre illusioni e invincibili dello quali i tecnici della e pittura hnn sornprc vis~uto: il dis1--gno. e la prospettiva, la luce di studio. A que– « sto tre seconde nature per abitudine e corriipondono le tre evoluzioni che co– « stitu1scono la formula impressionistica: e le forme oLLcnute non per via del di– e segno-contorno; ma unicamente per « via delle vibrazioni e i contrasLI del co– e Jorc; la prospelli va teorica surrogata e dalla prospettiva naturale delle vibra– e zioni e e.lei contrasti dei colori ; la luce « di studio, vale a dire il quadro dipinto, e - sia che rapprcsr.nti la strada, la cam– e pagnaouna sala illuminata, - nella luce e: uguale dello studio ·ed eseguiw a qua– e lunque ora, surrogato dall'aria aperta, « cioè a dire il quadro fallo davanti al e: suo oggcuo, per impraticabile che sia « e nel minor Lempo possibile, dato le e variazioni rapide cieli' illuminazione e delle cose. » È l'esposizione ordinaria degli intenti pratici dcli' impressionismo; 1na avanti. • lL disegno è un vecchio e vivace -. pregiuc.l1z10 la cui origine dcv' essere e: cerc.tta nelle prime esperienze delle , sensazioni umane. Primitivamente l'oc– c chio, non conoscendo che la luce bianca ._ con le sue ombre indecomposte e non ._ punto aiutato per conseguenza, nelle , sue esperienze dalla rcssource delle co- lor.:,zioni differenzianti (discer11a11tcs), si ._ valse delle esperienze tauili. Allora, • per mezzo di associazioni abituali di • aiuto mutuo e poi per via d'eredità di ~ modificazioni acquisite fra le facoltà e: degli organi tattili e quella dc.ll" organo visivo, il senso <lolle forane e passato , dalle dita all'occhio. Le forme circo- • scritte non dipendevano primitiva-– mente dall'occhio, ma l'occhio per successione e raffinamento ne -ha d~– c rivato per comoditit cl' esperienza il e senso dri conLorni netti' e di qui questa e puerile illusione della traduzione della e realtà dvcntt."t e senza piano per mezzo • del d1S<'g-nocontorno e della prospct- • tiva disegnata. Bibloteca Gino Bianco Non si potrebbe parlar più chiaro, nè più reciso; ma anche queste sono teorie espresse, sebbene non cosi perfettamente. da altri venuti dopo. e il loro carattere scientifico proibisc<' di considerarle come l'unica o pili legittima base di una scuola artistica. Quello che a noi preme invece è di conoscere lo ragioni, dici:uno così. trascendentali della rh·oluzione impres– sionistica, e perciò seguitiamo: « La vecchia estetica - dice pii, giù « Laforgue - ha almanaccato alternati• ., vamentc fra queste due illusioni: il « Bello alisoluto, oggettivo - l'uomo as– « soluto. soggettivo. il Gusto. Og~i si « ha un sen,o piil esatto della vita in « noi e fuori di noi. Ogni uomo ?o, se– e condo il suo momento nel tempo, se– ~-r ...... ,10 il •ne- ambion~o di raz:rn, e di « condiziono sociale e il suo momento « d'evoluzione individuale, una certa ta– c stiera sulla quale il mondo esterno e suona in una C<'rta maniera. La mia « tastiera è perpetuamente mutevole e e non cc n'l- un'altra identica all:i mia. « Tutte le tastiere sono legittime. • E pii1 gii1 ancora. parlando dell'evo .. luzione dell' « occhio impressionistico•: « J.o stato pii1 favorevole alla libertà « di questa evoluzione i.• la soppressione e delle scuole. dei giudici... del parassi– ~ tismo elci cri Licid'arte senz'occhio; il di– « Jettantismo nichilista, l'anarchia aperta « a tutte le influenze, quale regna in « questo momento fra gli artisti fran– e cosi: • Lasciate fare. lasciate passare • « Al disopra dcli' umanità. la legge se– « gue il suo sviluppo riflesso e I' !neo– « sciente soffia dove vuole ». Ed ecco, secondo mc, esternato in belle parole il significato più riposto dell'im– pressionismo. Scuola. dunque fondata, fi.. siologicamentc parlando: sull'evolvzione del senso ottico i per qu"'I che riguarda lo spirito: sulla libcrt:l assolutamente ac– cordata a qualunque temperamento, sulla lcgittimitù di tutte le e tastiere ,_sulla ricerca esclusiva elci carattere e del– l'espressione. E va bcnr. Resla ora a esaminare i suoi resultati: o meglio: <l vedere, fon– dandosi su questi, quali furono i suoi meriti o le sue deficienze. Ardengo Soffici. (Conlùwa .,,. .,,. --- ____ .,,.. __..,,.._,._,.. .\~ sir/,• p1•n11osi du la ,wslnr opem ~icn·i " ,.;,,Ji1r:i11"< il uzra/11·.,.,· ila!W,w. Il /l,111dirr da/lii 11 oi/J,r ;:i/d i11ldld/m1ft• rq11in>,i ù1111un<n-:·oli•• a dù1111111in· ,,,., r11hfi/ir11 /'tHff']IIÌIJ 111/t' m,·==r ,·o– _(cl ,:,· d,, crar/11/d i t' dt'i t-<"1111,zi,1/i, 1/1/Jqn,tlr.·i. ,\'cm t /a 11 ,nl, ,, 111M , ,. 11/,1 ili lui, .., o di 1,111ilà • /)al pn1s,i,110 11 ,moc1 a/1,1 /mr dd/'1111110, .fr11=,1 a, ,drnli L. J.70: rmt /111/i t:li ,u·rdntli I 5.00. li. Non finirei più se mi mettessi a riferire documenti e prove del delirio di grandeu.a che ha preso in questi ultimi tempi la psi– chiatria italiana, e gl' inni enfatici alla pro– pria euritmia latina, e la baldanza impru– dente del cercar paragoni con la produzione straniera, onde chi scrive ebbe altra volta :td assomigliarla all:.1rano. di Esopo che volle agguagliarsi al bue, e, come dice il volga– rizzamento senese « si spogliò il sottano, e trassesi i cab.ari, e formò i piedi in terra, e posesi le m:mi alle ginocchia, e istrinsc i denti e levò il capo al cielo e gonfiò con tanta iniquità alla terza volta che le budella sua vanno per terra et è crepata ». E il sottano levato e i calzari gettati sono la cri– tica e la coltura che sembrano ncll:t psichia– tria italiana ,alori in ribasso; i piedi fermati in terra sono i suoi Tuttati che essa non finisce mai di vantare; le mani alle ginoc– chia sono le prete,e molto ardite e tenaci di una rerta frenosi sensoria di Bianchi j il capo gonfiato al cielo è l'antropologia criminale e )' epilessi:t del genio con annessi libri Scipio•Sigheliani che mettono il bollo e il nulla-oo:;lafreni:Urico a tutti i pcrsonRggie a tutte le folle di tutte le tragedie e di tutti i romanzi; le budella per terrn sono disserta· zioni e scoperte ad uso di concorso, stram– palerie, di spiegazioni, perizie umoristiche, metafore a getto continuo, esperimenti senza capo nè coda 1 bacilli generatori di deliri e sieri curathi effic.aciquanto il brodo di vi– pere che ordinava il buon Redi. I denti stretti po1 sono l' accoglienza a tentativi di rinnovamento che non sono nati e cresciuti precisamente tra noi, rervide ardite itale menti, d'ogni alta cosa insegnatori altrui. Un ragau.o pieno di energia e d1 fede va nel '98 in Germania, si orizzonta rapida– mente fra le varie correnti d'idee, riconosce le più vitali, disconosciute allora ne!lo stes~o paese di origine, si adopera a denvar!e. 111 Italia. li fondamentnle lavoro d1 re,,1s1onc della psichiatria impreso da Kraepelin fo prima conosciuto e rivelato 111 Italia ~a. lac~~ Finz.i. Per compenso nelle tante 1slltuuon1 psichiatriche, in cui s' ing~a!ts~no_1:mteoch~ e si fo studiosamente sofl1ce il mdo a 1:tnll asini, non si troTò un posto decente pe~ lui Non lo vollero pcrchè lo temettero ,,,, ,nta– dmfe: cosi costoro bollano i voloult!rosi Jel bene. E fo ammoni10 che egli er:a giovane, che si guardasse dalla mania di ori~inalità e dall' adoraiione dei Tedeschi1e che b1sogna,·a tener cùnto dei la,•ori degli Italiani che so_no tanto bravi, e che non stavan btne a lui e ,. qualcun altro il fan:tti,;mo e l'eccessiva combattività; J;i giusta misura essendo r~p– presentata dalla contegnosa i.erenit11. e~lemc.a di loro magnati. « Kraepelin non è rnfalh– hile • senteniiò De Sanctis e senteniia an– cora a pag. 161 degli .'\lii del Congresso d'Ancona. ~la che le pare, pro(es,;ore? Tutt'. sanno che I' infallibil tJ è latin:1 e st:t. d1 casa a Roma, proprio ,1 cinquecento metri da 1 ortonaccio tll \"ia Penitem.ieri, tutto que p . I I ·1 pieno di poz1anghere, d:wanu a q~a e I cittadino amhulantc si domanda : che e que– sto stallatico? ed alza gli occhi e letge: Clinica p,;ichiatrica (I). (1) Togli che a tt" la squadro.o pM~iamia, che dai cosi belle sedi alla c;uit;l. t: alla scienza.

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