Vita fraterna - anno III - n. 10-11 - 30 mag.-15 giu. 1919

VITA FRATllNA e!im:nando dalla propria conversazi-one la _s~upida frase da inetti: « Non mi ci so dec.dere ,. L':nfluenza de:Ja propr:a volontà sulle proprie az:o.n;i si ripercuote pres_t'.ssimo sui propri pensieri .. Anche per,•sare è un'azione, ed è quel;a sulia quale occorre avere la magg.ore infuenza perchè è non solo ~a funzione più importante e de;,icata del:'organ:smo s,p.r:tua:_e umano. ma è anche un :~voro d;fficile. B:sogna pensare bene e non a, casa;:cio,. queJo che si vuo'.e e non quello che ~àpita. I: sentimento può -e deve d.pend·eré stret'.amente flal pens:ero· fre :ato ed equilibrato: dall'armonia tra il sentimen':o ed' il pens:ero nasce la giu3tizia dei conv:nc:menti. Simpatia ed an·/patia, come impu.s1 dell'anima verso a'.tre anime devono scomparire dalle O'ostre a!Ji:udini. « Sarà una gran bra"a persona ma io non lo posso soffrire». « E' vero che la signora X e una bambo'.a dipinta, ma è tanto carina ! » Dobli:amo ,r-e.n<lerci:ncapac: di co-ncerùe s:mJi balordaggini. Dobbiamo, a furia d: d:scip:inare il sentimento con raziocinio ,per mezzo de::a vo:ontà, g.ud·care serenamente, d:st:nguere il bene dal ma:e, impedire ogni· confusion~ at:a a far de:Ia nostra mente una bottega da r-igattiere. Il be.n,e ed il .ma:e si trovano quasi sempre un;ti e· formar.o ins:eme il· nostro amJ-;ente ,come l'-:drogeno -e :'oss ·gcno fo;·mano la nostra atmo-sfe.ra; ma il bene è bene ed il malenon è mai bene, b•~nchè si senta d:re ~anto spesso: « La tal cosa, propr:o bene nor. è. ma in. fin de' co·nti, n•on c'è mica niente di male! » Immag;- n:.amcc: un ch.m:co che dicesse: « Questo non, è proprio ossige_no puro ma· via, non s: può d:re che contenga ma.teria estranea! » TuUo ·c,;ò che non è bene è MALE. Occorre sape.r distinguere. N-on· è da tutti far l'es_ame di coscienza, appun:o a causa di que'. maledetto, ingan.i1evo'.e: « In fin de' con:i ilon c'è ni-ente di ma'.e ». Per arriva·re a d·stinguere, b:rngr.·a sv·iluppare la facoltà d'anafs-i, ed anche per questo occorrono . eserci?i sp,ec-ia:i, metodici e pro;unga:i. Fatevi giud'ce d: tr.bunale. Ch:amate dina1n,zi a voi la vos'.1ra an:ma a riS;pondere de:l'imputazione d'aver dato la ;:ibertà ad un sentimento ve:enoso. Di ~ali sent'men'.i -ne hanno tutti i g:orn1: anche le :1-nimem:gliori. Questo sentimento si è estr;nsecato ·:n un atto d: col'.era o d'.m,paz:enza, iu nna paro-;a ingenero.rn, in una mancanza di carità. Guarda:e la va-stra an:ma come ·se non fosse vostra. con seren:tà, come guardereste una carta geografica. od una operazion,e aritmetica, interroga'.e:a non importa se arrossi'.e, non vi vede n•essuno e questa disc:p:ina v'imped~rà ben altri ross.ori. Non- condanna·i:: !a vostra anima, non umi'.:ate:a; non ne siete_ voi il padrone. Ma sempre, tutti i giorni cost:tuitevene giud.ce: questo basta pttrchè abb:a:te il coragg:o di eh amare bene il so'.o bene, e ma:e tutto il niale. Lima Teda/di. BibliotecaGino Bianco

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