La Voce di Molfetta - anno II - n. 12 - 25 marzo 1951

• • .. • rlappiflte ; éhe ehi ga0-ema a eaUJ- Li _uU00-a .alla fin~· a eaL0-; la diPitta è t,U11ULn, emmmatt-e ·• bene 0-g,ni etMa ·· L- I V D I: ··E - - - .... •·.. ,. - anehe minima. · , (1-. .{},uieeia~dini _S_E_T __ T_I_M_A ___ N--· A-- -L--E-~,:-D--------I ~---V~,~ I~T::---:-A------=c=--=- 1:--::T:--:T::---:A---:D::::---:-I--::""'.N:--:-A 25 Marzo 1051 - Anno II, n. 12,, Redazione e Amministr. Molfetta - Via Marconi N. Q - Tel. 12-52 ,, A.bb. (c/c. postale 13/5671 Annuale L. 1000, semestrale L. 550, per l'Estero dollari 3 - Una copia L~ 25 - Sped. in· Abbo!ìamènto postale (Gruppo Il> MEMINISSE IUVABIT 'I Borghesia e Prqletariato nel Mezzogiorno ., ---•-•O>+•♦•-- L'antitesi nel •mezzogiorno è non avrebbe assunto quell'aspetto ferrea:, da una parte una bor- che ha, e, attraverso l'industria-• ghesia, abitualmente povera, : resa lizzazione dell' ag~icoltura, sarebbe più pover_a dall'ozio e dalla man- lei:itamente nata anche la borghe– canza d'iniziativa, dall'altra parte sia. m~nifatturiera, colmando, a una pl~be non' uscita ~ncora dal grado a grado, una deficienza so– limbo della storia, abbrutita dalla stanziale d e 11 a nostra struttura tradizione e dalla miseria - E. le' sociale - Ma la bor~hesia terriera ·aue classi contrastanti, legate l' ùna' . meridionale è. rimasta sostanzial– ~11 'altra come i fogli di uno stes~o mente redclitiera ed ha trovato libro, sono condannate da un fe- nèl contratto d'affitto lo strumento roce destino a. viveré ·insi~me dello tecnico - giuridico per soddisfare stesso male - Se l'ltalijl Meridio- la sua vocazione so e i a I e - Ci6 nale non fosse in Europa e fosse spiega pcrchè nel · Mezzogiorno un'isola circondata da un oceano d'Italia ·non è riuscito ad attec– ·questa situazione sociale e politica chire il contratto di mezzadria forse non si sqloccherebbe mai - E che in altre n·gioni d'Italia, per la vicinanza dell'Europa, sono i esempio la Toscana, · tanto ha contraccolpi della vita continental~, contribuito allo sviluppo dell 'agri– che ·a distanze di anni, finiscono ·coltura. Legati alla stessa catena, per influenz~re il rapporto·- base t, bor~hesi t~rrieri e fittuari·, son tra la borghesia_Jerriera e il con- perciò infelici - Incombe su di lo– tadino; sono ·1e correnti migràto- ro un destino inesorabile, che rie, le g~erre ed i rivolgimenti sembra senza scampo e che re– monetari, che, ogni tanto, danno siste al decorso del tempo. alla ruota il movimento. Ma, oc- Stralcia;o dagli atti del 1. Co~gresso Meridio- c.orre ancora_ megl1"0f1"ssarele ca- nalistico tenuto • Bari nel dicembre 1944 questo importanle articolo di GUIDO DORSO. . ratteristiche di questo rapporto base, senza di che non si possono int<: ndere tutti gli ulteriori sviluppi La Scuola La borghesia. terriera meridio- Comunale di Musica· nale è principalmente una bor- ghesia redditiera, cioè non influen- Sono ben lieto di poter pub– ·za e non agisce sul pro_ces_so di blicamente, da questo foglio, rin– produzione - Questo è abitualmen- graziare il Sindaco, e con' lui tutta te affidato alla tradizionale in- la Giunta, di aver così pronta– competenza del contadino - In un mente aderito alla mia richiesta, epoca di tecnicismo anche agra- la qu~le per altro era la richiesta rio, d'industrializzazione dell'agri- di tutti ·i cittadini: di istituire coltura, di pianificazione della pro- nella nostr.1 città una Scuola Po– duzione agraria, ognuno può com- polare di Musica. prendere che cosa significhi que- La Scuola é nata ; ora è ne– sta costatazione - La terra meri· cessario farla vivere bene e de– dionale é scarsamente produttiva, gnamente. ma la sua· mancanza di produtti-· : Vediamo brevemente quali ·~o– vità si accentua e si esaspera no; a -mio. avviso, le finalità che proprio perchè la nostra borghe- essa dovrebbe proporsi e quali i sia terriera è esclusivamente red- mezzi piu adatti al conseguimento ditiera - Se essa qon avesse allon- di quelle. Prjma fra tutte I: edu– tanato dal ·suo capo i doveri ·e cazione tecnico - artistica di quanti le r~~ponsabilità che formano il siano naturalmente inclinati alla titolo d'onore di una classe di- divina arte dei suoni, lfl quale, rigente; e si fosse dedicata anima sia ben chiaro fin d;ora, non si e corpo allo sviluppo della pro- esaurisce nel puro e semplic~ im- .duzione, la questione meridionale partire nozioni--di figurazione mu- sicale, di ritmi, di scale, ecc.; ma. è un'arte eh.e, pur basando~i rsù dei fondame~ta-li elementi tecni~i, si libra a ben ,diverse altezze. E . . . mi spiego. Non vorrei che questa Scuola fosse soltanto ... popolare: cioé un'attività .J di ripiego e se– condaria ad uso di sfaccendati e per il comodo di due o tre in– dividui, i. quaJi si proponessero un compito di stretta contingeµza,. come quello ~elusivo, per es~IJ}-. UNA FIORENTE ~ fi bbiamo avuto occasione di visitare lo stabilimento calzaturi– fi~io 'POR T A adiacente al campo Landol/i. Dobbiamo dire che siamo rima3fi lietamente 501- presi de l le • condizioni di effi– cienza• di qués'fa:,• indmtria citta– dina,· in quanto si tratta di uno dei più operosi complessi non solo della Puglia, ma di tutta f Italia, ·pio, di preparare dei musicanti pio, o meno destri per le esigenze di carattere Jocale ; la qual cosa non sarebbe inutile, ·che' anzi tutto fa brodo. V a da sè che lo scopo non può e non deve essere solo quello cui si è accennato, dato che in tal caso non vedrei l'utilità di sop– portare, da parte dell'Amministra:– zione, un qualsiasi peso econo– mico. Q·uesto a chiarimento del– r equivoco, in cui sono e ad u ti alcuni, nel leggere il mio prece– dente articolo sull'argomento. -•costituito grazie ·allo sforzo in– telligente e tenace dei propri~– tari, che gentilmente ci hanno illustrato e fatto visitare tutta la · modernissima attrezzatùra dei di– versi reparti. capaci di sviluppare .una cospicua mole di lavoro, che Ora, giudicando i fatti, a me pàre che anche il Sindaco non abbia afferrato bene il concetto di quanto gli facevo presente. In siffatte attività quello che principalmente conta è l'imposta– zione, da cui deriverà il successo. od il fallimento dell'iniziativa. Si· son posto il medesimo Rro– plema il Sindaco e ·1a Giunta ? Molfetta è una città. dulie buone tradizioni diventino ottime, frutto musicali; ebbene, ·noi tutti spe– riamo che tali buone tradizioni diventino ottime, frutto di instan– cabile dissodamento, con la spe– ranza che di siffata attività tenace, intelligente e capace noi tutti si possa vedere i risultati positivi. Quante grandi istituzioni musicali odierne non sono nate che da pic– coli nudei di appassionati o da sco– nosciute Scuole ed Associazioni Musicali ? Resta un doveroso imi:-e– gno per tutti ; quello di sosténere e ! potenziare questa istituzione, ~e- ' guendone -<:on amoroso e sagace controllo lo sviluppo, al di fuori ed al di ·soi:: ra di tentativi avventati e · mal sorretti, perchè sarebbe dolo- , roso vederla cadere miseramente. 1 \ Nicola Sciancalepore ! assorbe vantaggiosamente una qua- . lilicata e numerosa mano d'opera. La prosperità di. questa no,lra in4ustria -é in ragione non solo della modernità degli impianti e dei criteri tecnici di lavoro, ma senza d u bb i o, della mentalità stessa che presiede a tulla I' atti– vità, lont~nissima da quell' angu– ·sto retrivismo che purtroppo si riscontra in tanti settori economici · del Mezzogiorno; mentalità ba– sata su un'economia_,,sanamente concepita, aliena dai gretti rispar– mi t andamentalmente antiecono– mici. sulla fiducia sulla 5alida– rietà sociale, suIla coscienza della complementarità di tulle le - atti- • vi la economiche. . fibbiamo saputo che l'azienda ira l'altro sta studiantlo la pos– sibili/a di istituire una mensa · aziendale per i suoi dipendenti~ e quando :si pensi che iniziative di questo genere sc,no del tulio estranee ai concetti della econo~ mia nel/Italia meridiona!e, si ha un'idea del grado di maturità e di intelligenza di questi nostri citfaoini, ai quali è . giusto che vada un plauso unanime e l' au- ' ' gurio di prosperità. Agli abbonati e· ai lettori de!– la Voce BUONA PASQUA. I .. • • • •

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