La Voce di Molfetta - anno II - n. 12 - 25 marzo 1951

• ' 2 LA VOCE DI MOLFETTA • MOSTRl1 CO LLETT.IVl1 DI ORIZZONTI N·on s:oeta ancora vh.ta tanta gente a Molfetta a una mostra di pittura: a mostra d'eccezione pubbli– co d'eccezione. Ma questa volta il compito del visitatore che _vog.lia · discorrere di ciò che ha veduto è q~anto mai arduo, perchè nel campo dell'arte moderna anche i1 giudice più sereno ha sempre qualcuno da .scontentare. - . Cominciamo inn2nzi tutto col dire che una mostra del genere a Molfetta non ·s'era vista fi1?-o ad oggi, ed è stato un g-ran be~e che fosse u·na mostra colletti-va e non un'esposizione personale, che avreb– be forse ingenera tò equivoci e ma– lintesi, dove qu.::sta ha dissipato in partenza og-ni dubbio, almeno circa il suo significato complessivo, e per . questo appunto è riuscita una cosa molto salutare e istruttiva. Belar- ~ dinelli, De Robertis, Ficarra, Nuo- vo, Poli, Salvemiç·i, Schweiger: quanto dire un panorama, anzi quasi tutto un ce1·chio di orizzonte girato, sulle più rilevanti ipotesi della pittura moderna. Com'era naturale. il pubblico grosso, que1Io per il quale vedere e capire sono una sola cosa, ha stentato molto prima di orientarsi ; e non è detto che dovesse· necessariamente capire. Per noi infatti il valore di questa mostra. è appunto in ciò che_brt,1sca– mente, quasi con violenza essa è venuta a dire a I un pubblico che in certi casi era lontanissimo dal sospettare l'~sistenza st_essa di tesi così:· ardite ed eteroclite: un valore dunque pedagogico nel senso ori- sive, è dir? troppo poco, quasi niente, una tautologia in fondo, dacchè è evidente che l'intento. dell'arte è appunto l'arte-medesima. Sotto questo profilo perciò, quello .che può apparire il giudizio ·più equo, è anche il. piu ingiusto., in quanto preclude .la via a una più approfondita intelligenza dell'opera: d'arte. In questo mod9 ci si mette di fronte piu che a composizioni di arte esteticamente valutabili, a sag– gi graficamente rappresentati di estetica militante, a brani di pole- / mica incarnata nella · tela e .nel _colore. D'altra parte è _pur vero che ogni opera d'arte è anche una estetica in ·atto, perchè non dalle estetiche astrattamente intese nasce l'arte, ma viceversa dalle opere ,, d'arte nascono le concezioni este- tiche ; e per questa ragione le composizioni della nostra mostra possono essete apparse come le pa– gine di una convulsa e tormentata ' polemica., plasticamente raffigu– rata, intorno all'arte, alle sue forme e ai suoi' fini, dove invece negli autori questo aspettò del problema era forse nettamente superato. II travaglio delJtartista è con~i– stito nel1a elaborazione di una poe- , tica nuova che foss.e essa stessa poesia, nella ricerca di una vergi– nità espressiva attraverso la consa- ' . pevole rinunzia alla linea classica, nella individuazione di nuovi· va– lori formali. L'apparente elemen– tarità, ment~e indica l'esaurimento della forma e della concezione clas- ginario del termine e però in ogni sica e la scelta di un ritmo più caso edùcativo. ade~uato alle esigenze dello spirito Ma al di là· di questa funzione moderno, non è povertà, ma ·anzi 1 " pratica e tutta·· riferita aIJ'ambiehte interiore- ricchezza, o, se piace di 1 occasionale d_ell~ esposizione ( ma più, una << barbarie ritornata ~ come quanta provincia è ancora d-a pe- avrebbe detto il Vico, cioè un ri– dagogizzare!) e prima ancora di torno ai principi con -in più tutto I giungere alle definizioni particolari, u!1 pensiero e un'esperienza. Ma, j se pure è necessario, non si può l · e l'arte? si domanda. L'arte è in I dare come scontato il problema · fieri; qualc~e volta è in atto, giac– generale, anche se non I è questa çhè quello che è metndo per rag– la sede per una simile discussione. giungere la· verità, talvolta è ve- .Sta di fatto che è proprio que- rità esso stesso, ossia il bello in sto il problema che il pubblico si arte, la sua nuova dimensione. fn è prospE;tiato, poichè nell'intuito definitiva il problema resta pur del pubblico la mostra, più che sempre· quello di giudicare singo- 1. esistere nei singoli riferimenti è larmente i limiti di dascun'opera 7 esistita nella sua presenza cumples- ma senza mai perdere di vista Io· siva e per il quesito unico e quasi dilemmatico che proponeva. Qui non v'ha dubbio, almeno per. noi, . , . assunto originario, il canone di base del.I" arte moderna che è il movimento. I simboli sarann_opiù qùanto alla risposta; e se ne ra- o meno· opachi ~ trasparenti, ma gioniamo è perchè ciò· eh~ può qui gH. entriamo nel merito diretto essere assiomatico per gli artisti deIIe ~ singole composizioni. ~ . . vuol diven.ire chiaro anche per· noi. In conclusione, l'arte moderna · Dire che il sen_so'di questi docu:.. può .faresuo l'epigram~a alferfa.no: menti è strettamente funzionale e mi trovan duro? - anch'io Io· so: strumentale, dire ché- 1~ · loro im~ .:. pensar li fo. - Taccia ho d'oscuro ? · portanza sta nella ricerca, nel ten- Mi schiarirà - poi libertà. E libertà tativo di attinge_re valori asso!~ti 1 . anche· in questo caso vuol dire attraverso nuove possibilità espres.: cultuta e ~~maoità. V .V. UNA MOSTRA \ Non credevamo il nostro amico Enrico Panunziq capace di organiz– zare una mostra di pittura. Lo abbia– mo sempre considerato e . lo consi– deriamo tuttora un simpatico squin– ternato, di quelli che riescono solo a rivoluzionare le proprie cose. 1 La mas~ima lode spett a a lui, dunque, oer aver dato al nostro pae– se una mostra modesta, ma -irÙelli– gente ed ordinata. L'inaugurazione fu cerimonia• bre– ve, ma intens::i tli sù~·nificato. Gli espo_.itori cordiali e semplici le pre– senL.JZioni dello stesso P:-nrnnzio e di Vittore Fiore n0tevJli per sintesi di concetti e ·chiarrzza di idee. Parliamo ora d"lle te)P e dei di;;e– gni. Se étfferm,1 simo· che questa mo~ stra possa essere serenamente a 'Sor– bita dalle capaci,à P.stetiche d t" l I a maggioranza 'rlei vi~itatori, diremmo cosa non éSatta, se è pur ver , rhe Rosaria Scr1rdignn, c,sse1vatrice acuta e c·oscienziosa, si proponeva di ~or– nare nei locali di Casabella per cd.pire qualcosa delle tele, non avendone, nelle prime sere, afferrato gran che. Nel comples,o un tentativo corag– gioso di iniziare un'opininione neu– tra, qual' è quella clei nostri concit– tadini, alle esingenze e agli interessi di una riittura moderna e non priva di fascino. Dei :;ette espositr,ri i più maturi e coerenti ci sono ~,arsi Ficarra, Poli e Schweiger. La forma dt-·l nrirno, corposa e sa-· piente, dai semplici quanto efficaci. contr ,:;ti cromatici, si risolve· in vi– sÌO!)i compiute e frlicemente equili– bra ti ; il secc n- 'o, di temperamento assai diverso non tradisce peppure questa volta l'aspirazione ,:id una pit– tura eseil7:ié:llmente lirica e tradure le sue emozioni irnmergenclosi n~lla contemplazione della natura, intesa come· incessantP, incantat.:i vicenda di colori e di luci ;, lo Schwiger e 1 'unicn artista non pugliese della mo– stra. r ella sua prc·duzione ci pare di poter ravvi nre i caratteri di una particobne c••nce,-ione artistica e m ;– nile. Il sentimento che anirna le sue r-itturt è un'intPns,,, umana 'pietà per gli umiliati P !!li offesi. Ass~:i parco n:-:ll'u-<_) ctd coìore, im– merge l" sue tì.__ ure in una malinco– nica peuombr:1 n.('ila qu:.le i contorni ,:i.cquistano si;.!nifi '1to dr,,q:nmatiro. N,,tevole il gru!)po dei tre uomini in attesa. Le· ti :tue si staccano ,u scure z ne di c,:_)n~urno che su~g-eri– scono l'idea dell -1 profondità. I volti sono semplici ovali non finiti di tono più chiaro : St' lo Schweiger, infatti, si fos~e attardato a finire quelle fisio– nomie, avrebb~ sciu ~ato l'effetto drammatico òel I' in--ieme, avrebbé di– strurto l'amare ~1 tristezza delle sue ispirnzioni, che tr.-1scende i motivi contingenti della polemica sociale, per cnncretarsi in espressione di arte. Nel l a p r 0 d u zie n e d e I Salvèmini è sen'-ibile e costante la prèoccupazione· <li affrontare sempre nuovi problemi for_rnali. N ell~ tele esposte a ,_Cas,1bel/a si av\ierte come il pittore, spinto dal bisogno di ri– solve ·e dall'interno il rapporto colo– re - composizion 1 • - vnlurne, ~i sia tro– vato preso, a un tratto, dal fascino rrepotente di Cézanne. Nella donna wl telaio, infatti, si p0ssono indivi– duare i modi e le forme del ,, Por– trait de M. Cézanne, e della., Femme à la cafetière ». Ma ~olo quando egli riesce c:1dassorbire ngni estranee sug– ge'-tione n~I quadro della personale visione pittorica, ci d:i operP. inte– ressanti quali il M,1rin.;io inginoc– chiato e l'Uomo rlall::i mrigli:1 !!ialla. E, avendo parla 'I di Salv~mini, non 25 Marzò f 95 I t PITTURl1 ci è possibile non dire, subito dopo, di Nuovo. I Anch'egli risente, in complesso, delle esperien~e della pittura france e ridotte, però, ad una estrema sem– plificazione degli elementi formali. Perchè il suo esa perato simbolismo possa riuscire più convincente, do– vrebbe rispecchiare (esprimi, mo na- turalmente un convincimento per:--o- nale) in maniera più compiuta la sua e.:nozione artistica . Pa:--si'amo ora a De Robertis e a Ile sue bagnanti i cui corpi, così de-n,i di colore, ci paiono risolti otto il se!lno di una intelligente raffinatezz,i tecnica rhe ptrÒ trattiene il pittore dall'2bbandon,:i.rsi ad una entusi., tica e commo sa interpretazione. Ed eccoci infine a Belaròinelli, assai discusso, perchè il più astratro fra gli esposi tor· Egli si ribella alla realtà. la respinge, perchè \'Uolc- . Pn– tirsi libero, olo con l;1 ua pittura padrone di e primersi al di là di qualunque (Ostriiione. e terna in un mondo di forme e di ritmi c'"omatici _che appartengonò solo a lui e ,·he quindi siaii.O la più diretta- espressione del suo animo. l\Ia, ed è forse questa la limitazione della sua pittura, la realtà riesce ugualmente a penetrare quasi in~vvertita neJJe sue composi– zjoni che restano così a metà strada tra il deformato ricordo di una realtà simbolica e la compiut. realizzazione di un i eale astratto. . Per concludere: ci pare che questa collettn·a di Casabella possa rappre– sentare un atto cornigioso e dovi-~ zioso di spunti, ia per gli organiz– zatori che per i 3ette intelligenti esposi t0ri. clena !1inocclliaro - germano CORSO PER MARITTIMI D SOCCUPATI In data 1 aprile c.. a. presso la locale Scuola Professionale Ma– rittima avrà 101210 un corso per marittimi disoccupati « M arin~io autorizzalo olla pes::.a illimiiala. Il Corso avrà la durata di 4 mesi ed ai partecipanti sarà cor– nsposto un premio giornaliero di presenza ·di lire 300 oltre una aggiunta di famiglia di lire 60 . per ogm persona a ca neo. Posso no es Jere amfness1 1 gio– vani che hanno oltrepassato il 18: e non sup.erato il 40. anno di età e che abbiano 1 seguenti reqms1tI: 1 J essere 1n possesso della li– cenza di 3. classe elementare e del reg0lare libretto di navigazione; 2) essere iscritto ad un ufficio di collocamento 1ell~ · gente di mare in qualità di ~ozzo - gioYa– notto o marinaio ; 3) non aver frequentato altri corsi disoccupati marittimi. Le domande d~ 1scnz1one s1 ricevono nelle ore meridiane presso la - suddetta. Scuola. fino al 30 marzo -e. a. Gli ammessi saranno selezionati da una apposita commissione del- 1' Ufficio Provinciale del Lavoro. I •

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