La Voce di Molfetta - anno II - n. 5 - 4 febbraio 1951

' .4 LA VOCE DI MOLFETTA ---------------------------- 4 Febbraio 1951 gellc ~ sue effettive possibilità. Ma non ba– sta. la. volontà di uno solo, a n che se, ·come al caso no!tro, si tratta del primo cittadino di Molfetta ; è necessaria invece - la cooperazione in primo luogo di coloro che la situazione attuale ha messo alla di– rezione della Amministrazione (coopera– zione che, da molti segni, · sembra man– care or al piu, essere difettosa per orga– nica incapacità) ; ed in secondo luogo quella di tutti i partiti e sindacati, così che vengano affrontati positivamente, nel– r ambito della nostra citta, i problemi del lavoro, la cui attualità si acuisce quotidianamente a discapito della ser~nità delle famiglie e dell'ordine pubblico. Nota aggiun~iva ai -giornali pubblicatt a Molfetta Noi avemmo a proporre per lo scopo al- 1 'Amministrazione Comunale, e per essa al Sindaco in persona, la costituzione di una Commissione paritetica di rappresen– tanti di tutte le correnti politiche e sin– dacali, e, per la verita, la nostra propo– sta fu accolta con comprensione, anzi, con entusiasmo. Ebbene, giacchè nulla ancora é stato fatto al riguardo, noi in– vitiamo il Sindaco e la Giunta a costi– tuirla al piu presto, onde il problema della disoccupazione locale possa essere risolto con equanimità e responsàbile senso civico e sociale, perchè ognuno ha diritto al lavoro ed alla vita. E vorremmo pure che questo organismo funzionasse sul Co– mune, in collaborazione con l' Uf fìcio del Lavoro, a cui potrebb'e anche sostituire temporaneamente, qualora quest'ultimo non mostrasse di avere chiara e tempestiva cognizione dei problemi e delle situazioni che assillano le categoriè dei lavoratori molfettesi. Ma tutto il nastrò discorso sarebbe vano, se non tenessimo presente che quello chè p~ù conta é Finizio dei lavori; a cui l'Amministrazione Comunale d o v re b b e tempestivamente far provvtdere a chi· di ragione, perchè siamo ormai nell 'inv_erno e la rigidita con cui sembra, annunziarsi, non é il miglior auspicio per la serenità di quanti non sanno a quale santo votarsi in attesa èhe finalmente si dia ad essi un lavoro continuativo, che da anni, e non esagero se affermo ciò, aspettano inutilmente. Vorremmo che queste nostre parole in– citassero tutti i cittadini chiamati alia Pub– blica Amministrazione di MoHetta a com– piere con maggior solerzia e disinteresse la loro opera. di cui ben pochi frutti ab– biam P?tuto fino ad oggi vedere.. . Nicola Sciancalepore BOFFOLI NICOlA MOLFETTA " ITALIA " - ·"LLOYD TRIESTINO " AMERICAN EXPORT LINE LINEEITALIANE PER TUTTO IL MONDO Assistenza - Pratiche - Prenotazior. i Caro Virettore, Nell'elenco dato dalla << Voce di Mol– fetta, dei giorn~li pubblicati a Mo.Uetta dal 1875 al 1949, manca « La Plebe,., organo della Camera del Lavoro, diretta dal sottoscritto e, ·gerente responsabile Corrado Visaggio. ; Detto giornale fu pubblicato negli anni 1921 ·- J 922, ed è strano che sia stato dimenticato, essendo stato un foglio di lotta contro l'amministrzione c o m u n a l e I neo - fascista del tempo f nma, e contro il fascismo dopo. [v1eritò una querela per diffamazione, da parte della stessa Amministrazione del Comune, ritirata, r: rima che fosse celebrato ... il processo? ad istanza della stessa. Merito in un secondo tempo un ten– tativo di spedizione punitiva da parte dei fascisti della Capitanata, che abortì, per l'atteggÌpmento fermo e risoluf·o ·dei socia– listi raccolti nella Sezione del Partito. Se ci sarà quakhe storico che vorrà indagare è illustrare la resisten~a opposta dalla cittadinanz.a di Molfetta all'avvento del fascismo. non potrà tr~scurare di ri– levare i seguenti dati di fatto. a) Pubblicazione della Plebe~ b) Intervento della minoranza consiliare alla prima ;eduta d'insediamento ~ell'.am– m1nistrazione fascista, dalla quale furono NEL BASSO Il ·grande pitt~re napoletano Ezechiele Guardascione parlando di Molfetta dice che essa è la pura emanazione della vita del mare per cui dalle acque passa un'eco delle sue musiche diffuse. Infatti é una suprema ora di dimenticanze e in tutto ciò che in essa vive, l'intensa aspirazione verso la luce, il trionfo delle sue nozze con le acque, dolce quali pulc;a un mondo di colore e di vita pei suoi. ca~gianti cre– puscoli. I tramonti con le loro innumeri variazioni, i riflessi dorati verso il Gar– gano -lontano e silenzioso, e dipinti nelle sue molteplici variazioni dallo stesso pit– tore, sembrano dare -una novella irride– scenza allo spirito delle cose. E nello sfondc> del mare e del cielo s•innalzano festose e imbaderiate le paranze che a diecine e a centinania 5'inoltrano sul mare e i motopescherecci coi loro motori ro~– banti echeggiano nel porto cqn un ritmo j' pulsante di vita. Poiché, per chi lo ignora le paranze di Molfetta per vendere il pro- I dotto della pesca si avanzano nel Medi– terapeo orientai~, nel mar Rosso e fin nell'Oceanq Indiano. Uomini rudi e se-m– plici, come diceva il cav. Besana custode del tempio Voltiamo a Conco - nella sua lunga carriera sui grandi piroscafi della marina internazionale, il quale aveva avuto modo di ?. mmirare la perfetta calma quando cacciati, con la forza e la violenza, i se– guenti consiglieri socialisti dall'aula : ·Gui– dati, Visaggio, Altamura, Azzollini. ·e) Denunzia di complotto contro i poteri dello stato, contro gli esponenti più in vista nella Sez. Socialista. · d) Proposta della segreteria del Fascio di Combattimento di Molfetta, per l' as– se1nazione al corifino di un gruppo di 2 i persone, di. cui 1 4 socialisti. In questi giorni ho depositato sei numeri della Plebe~ gli altri numeri mi furono sequestrati dalle Autorità di P. S. e dai _Carabinieri, insieme ad altri documenti e libri, durante le perquisizioni periodiche. al mio domicilio. Perchè a ·«Plebe » oggi· trascurata o ignorat~, possa rivivere nella memoria dei sopravissuti e nella conoscenza delle ge– _nerazioni venture, io prego lçt redazione della « Voce di Molfetta » di invitare tutti i concittadini a donare alla nostra Biblioteca Comunale « Giovanni Panunzio i numeri di cui sonq in possesso, allo scopo I di formare la collezione completa. · Grazie, caro Direttore, dell'ospitalità che darete a questa mia, e maggiore ringrazia– menti per l'invito che vi compiacerete ri-. volgere ai nostri- concittadini. Devotissimo SERGIO AZZOLLINI ADRIATICO li aveva v.isti su quei gusci in mezzo a montagne d'acqua per tuttt i mari, dal Golfo Persico al ·Pacifico nel Mar Nero, e poi li avea rtro~ati lieti e sorridenti nei porti di Cnstanza o di Odessa, di Bom– bay, di Singapore, di Melbourne. Ma essi nati· s.ulia riva del mare confidano sempre nall' aiuto della Maris ·Stella, nella Madonna ~ei Martiri, che i crociati tanti ·anni addietro riportarono dalla Palestina ; alla quale rivolgono .. il loro saluto e af.., fidano le loro speranze prima di avventu.,, rarsi nei piu lontani lidi del mondo. La statua poi del Venezuela,_ che essi por– tano trionfanti a piedi scali.i per le vie deUa città, addita ai meravigliati passanti la loro fede invitta per la bella Madonna; passa fra multicolori folle devote e genu-. flesse. Ed · è tanta la fede e la speranza in 9uesto simbolo che oramai le diecine di migliaia di moifettesi che stanno ad Hobocken e gli emigrati nel Venezuela gli _alt!i stabilitisi in Australia solenniz-, zano la festa dell' 8 settembre portando in processione delle statue uguali a quella locale a dimostrare al mondo la so!ida.,, rieta della razza in un simbolo tanto amato e venerato. • Prof. Giulio Cozzoli Oculista

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