La Voce di Molfetta - anno II - n. 5 - 4 febbraio 1951

4 Febbraio 1951 LA VOCE DI MOLFE.TTA 3 --------------------,-------- ----~~--------------- ...... --------...: La Maschera .·e il Volto fll «caso»atinervini Ca.roGada.lefa, se ne è parlato già troppo. Molti interro– gativi sono stati posti, molte giustifiche ri– chie~t~, qualche improprieta è stata detta. Ed il solito silenzio tenta di ovattare ,la questione. . E' una tattica anéhe questa; una mal– celata speranza che da parte nostra. si di– serti questo tentativo, purtroppo· faticoso, di chiarificazione della situazione com una!e. Esponiamo i fatti. Si commentano da soli. Nell' autunnp sco1·so si iniziò da parte della Giunta un'azione di pressione sql Dott. Spagnoletti, Segretario del locale Ist,ituto Magistrale, perchè egli si dimettesse daH' incarico; avendo già· beneficiato. per un anno di un doppio impiego (insegna– mento deIIa lingua francese in un Istituto Governativo oltre la Segreteria nel nostro), non si era disposti a consentirlo per un secondo anno. --- Atteggiamento onesto, anche se i1nposto– da situazioni particolari, che possiamo bene ignorare. · Nel mese di ottobre dello stesso autunno veniva presentata dal Minervini regolare domanda per ottenere l' incarico resosi va– cante. Unica, a quanto risulterebbe daIIo Archivio Comunale. Rendevano ufficiosa I1 assunzione la pro– messa personale del Sindaco e quelia degli Assessori Sp-accavento e Mastropasqua. Non che fosse10 mancate le riserve e le devia– zioni, ma esse erano nettamente superate dalla chiarezza di una situazione che si imponeva da sola. Co1nunque nomine prov– visorie furono inviate a tutto il personale, m~no che al neo-Seo-retario. o Si giunse alla seduta consiliare conclu- siva della sessione autunnale, che avrebbe dovuto decidere deIIe nomime pe~ l'Istituto Magistrale. Riporto dal verbale: (( Il Cons. prof. Spagnoletti si dichiara contrario alla nomina del Minervini, pro– ponendo di destinare invece un impieg~to cotnunale av_ventizio da scegliersi fra quelli dell'ex-Ufficio Annonario, con un'economia di 300-400 mila lire, ali' anno. ' al Personale è assente, questa sera, propone di sospendere la nomina· del Segretario dell' Istituto e di pr~cedere soltanto a quella del Preside >>. Disèussione cristallina. Er_ano evidentis– sime le intenzioni della minoranza ed erano chiare le conclusioni che avrebbe dovuto trarne la Giunta. . O un imptegato comunale, appartenente all'ex - Ufficio A,nnonario, neo estromesso daIIa nuova pianta or~anica o il Mine1·vini. Lacunosa I_a prima parte del dilemma, nitida la seconda. • Ed ecco la decisione del Consiglio (tale sono da intendersi le intenzioni affiorate nella discussione) filtrata attraverso·i poteri esecutivi de11a Giunta. Con nota (n. pro– tocollo l 606 ! ) al Preside delI' Istituto Ma~ gistrale, in data/ 4 Dicembre l 950. € Comunico che da domani, 5 c. m., il Sig. Angione _Cosmoresta provvissoriamente a disposizione deIIa S. V. per gli incom– benti di Ufficio di codesto Istituto. Distinti saluti ·i>. f.to Zagami. · Minervini chiede << chi é quel Signore, che « temporanea.mente » svol~e l'incarico di segretario all' Istituto Magistrale ». GH rispondo io. È uno dei e diurnisti , pagati (500 'lire giornaliere) dai fo~di a sollievo della disoccupazione. Prima di essere trasferito presso l'istituto Magistrale, pre– sta va sesvizio presso·· la Commissione .per la massima occupazione agriçola. N0n è un impiegato comunale, apparte– nente alI'ex-Ufficio Ann-onario, licenziando con l'entrata in vigol'e della nuova pianta organica ; ricopl'e, quindi, un incarico che non, gli si sarebbe dovuto assegnare, anche se ha titofi -accademici suffièienti per rico– prirlo. Ivia, detto quest~, bisogna pure aggi un. gere che egli è fuori causa nella presente denctncia. Non ha mai sollecitato alcun trasferimento, nè era in grado di farlo. Lo ha semplicemente subito, t'icevendone in cami,io un beneficio di 200 (da 500 a 700) lire giornuliere, senza alcun' altra garanzia (non ha mai ricevuta una nomina). E Il Cons. Prof. De Sario fa presente che gli ordinamenti scolastici richiedono perso- I r naJe idoneo per il disimpegno del1e funzioni di Segretario e si preoccupa del buon anda– mento del servizio, in quanto ritiene che un impiegato comunale non abbia i requisiti creda pure l' an:iico Minervini, il bisogno fa piegare 1nolto di frequente la testa. Ed ora i miei soliti punti-; l) Si rende e.onta la G_iunta che, una volta, o per opportunità o per impossibilità, . per disimpegnare le funzioni di Segretario. Il Cons. Avv. Altamura. dichiara che tanto il M. quanto un impiegato comunale si troveranno neJie condizioni di dove1si rendere conto di tutte le disposizioni ine– renti al servizio. Anzi l' itnpiegato comu– nale potrà più facilmente ambientarsit a– vendo già cognizioni suffidenti. • · Il Presidente riferisce che per .quanto egli sappia semb1·erebbe ·non esservi disoo– nibilità di personale avventizio pe~ pot;rlo destinare ad altro servizio. II Cons. Avv. Altamura nel chiedere al Presidente formale dichiarazione di tale fatto fa presence che, ·ove in questa sede si confermasse che uèssuno avventizio sarà Iicenziat~ .dopo I' apiJrovazione della nuova pianta org-anica, da parte del suo gruppo non sar\ sollevata alcun;1 eccezione per la no– mina del Segretario deH' Istituto Magic;trale. II Presidente consider .1.to che_ l'Assessore • - eliminata la soluzione dell' impiegatQ co– munale, avrebbe dovuto sentire l'obbligo di decidere nel senso indicato dal Consiglio (nomina del IvHnervini) oppure avrèbbe dovuto riproporre la questione <non c'é tracci~, . purtroppo, del caso nelI'o. d. -g. per i lavori: in corso del Consio-Iio) rimet- · tendo-,e la decisione al Consi lio ?. Che non seguendo nè u·na ~ia nè l'altra. ha offeso, sia pure ,indirettamente, la so– vranità del Consiglio?. 2) Se è riprovevole che un privato sfrutti il lavoro umano, è pietoso che Io f ac~ia . un Ente. N è si ci-anci di economia. Allorchè si retribuisce un lavoro ben definito e re– golarmente ,espletato con una paga inferiore· ( L. 700 giornaliere, s.:::n za 'i diritti di pre- videnza. contt-o Io stiçendic-base di un applicato) non si fanno gli interessi della 1· Comunità ma la si diseduc~ con esempio di malcostume. 3) L'acume della Giunta si rende conto \ che le attività svolte dall' Angione nell'Isti– tuto stanno costituendo di fatto un rego– lare rapporto di impiego fra l'interessato ed H Comune, essendo l'incarico di Segre– tario previsto nell' Organico delP Istituto ?• Chi pagherebbe i danni materiali (quelli morali non sarebbero reparabili) nel caso I' Angione, così come la legge consente, iniziasse, a tempo debito, una vertenza sindacale?. Gli Assessori, per il caso lo si ignorasse (art. l 40 deila Legge Comunale . e Provinciale). E_ mi dica poi Tiresia se è il caso di definire ~ saggezza " il disinteresse con cui il Consiglio segue l'attività della Giunta. Ingenui i Consiglieri, vero?!. Sono in molti a crederlo e non hanno torto. Fraterni saluti. B. FINOCCHIARO I lavori del Porto e la disoccupazione Come dice il proverbio, non tutto il rriale vien per nuocere ! Infatti, la pole– mica suscitata da un articolo di B. Fi– nocchiaro sulla Amministrazione Comunale é valsa a ·mettere. in luce fatti e situazioni che altrimenti sarebbero restati sconosciuti alla maggior parte dei cittadini, dietro la cui ignoranza~ peraltro non· voluta e cer– e ta, taluni responsabili della pubblica cosa amano vivere ed agire. , La volta scorsa ho parlato delle Case Popolari per dipendenti comunali, ed ognuno ormai conosce come stanno le cose, an– che se il Direttore del · foglio cittadino, che gentilmente ospito il mio scritto, ebbe· a postillare che non co~videva il mio pa– rere chiaramente e, per lui almeno, aspra– mente espresso. Ora tratter6 il problema dei lavori del porto, che da lungo tempo avrebbero do– vutò avere 1mz10, procrastinato fino ad oggi da una noiosissima prassi burocratica, piaga vecchia ormai della Amministrazione– Pubblica Italiana. Ognuno sa come essi siano attesi vi– vamente, perché, come tutti ci auguriamo coµtribuiranno notevolm~nte ad allegg 0 rire _ la disoccupazione locale, la quale conti- ' nuamente si aggrava; nè vale disturb&rsi a provare il contrario,, perché di chiac– chiere se ne fanno fin _troppe, mentre sono i fatti, la cui soluzione mette a ·dura prova le nostre organizzazioni politiche e sindacali, quelli che contano. Sappiamo noi- infatti quanti disoccupati vengono a bussare alla porta di queJta o quella se– zione politica di questo o quel sindacato per poter lavorare qualche giorno al mese, pur di avere un miserabile gruzzolo, che di a la possibilità di ~omprare per qual– che settimana, un pezzo· di pane. Ed in questa opera di diuturna assistenza è do– veroso ·riconoscere che il Sindaco in per– sona si prodiga generosamente, al di là

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=