La Voce di Molfetta - anno I - n. 4 - 24 dicembre 1950

4 LA VOCE ·DI MOLFE'fTA e La·· ,ua ltadiKio.11 e a Jltol/etla Le prime notizie, sulla tradizione locale riguardante il. « presepe» , risalgono al se– colo XVI. Fin da quell'epoca, infatti, un altare del Santuario della Madonna dei Martiri era adibito alla presentazione di un presepe con statuette in pietra. Dalla « Santa Visita>~ di monsignor De Bellis, co_ntinuata da mons. Pompeo Sarnelli di Bi5ceglie, si apprende che il 29 maggio 1699 il Vescovo visitò in quella chiesa l'altare del.presepe.,. « deinde fornix depictus ad instar Praesepii sub quo statuae lapideae B. Virginis et S. Joseph, Puerum Jesum faeno jacentem ado– rant1um ». Nel 167() il reverendo D. Giuseppe Saverio De Luca preparo in casa propria un presepe permanente, .che attiro l'atten– zione di tutta la cittadinanza. Anche gli antenati di Achille Spagno– letti costruirono un grande presepe perma– nente, che occupava un'intera stanza ed era oggetto di viva ammirazione da parte dei concittadini. I Frati Bigi, che fondarono a Molfetta I'lstitut-0 dei sordomuti nel 1864, allora sito nella villa di Luig.i Nisio, pr;pararono un bel presepe con personaggi di terra– cotta, di fattura napoletena, alti circa cm. 20. Natale, cullato di passato, malato di malinconia, ti sento agonizzare dentro di me come una luce che non sa morire. STELLA POLI Queste antiche statuette sono oggi con– servate nel Santuario della Madonna dei Martiri, dove furono portate quando, col passaggio dell'Istituto ali' Amministrazione Provinciale nel 1 906, i Frati Bigi laici trovarono ospitalità presso i Padri Minori di quel convento. Le statuette napoletane andarono a sos– tituire nel presepe le antiche statue in pietra. Lunga tradizione ha il presepe della famiglia del Sostituto Procuratore generale Vitangelo Poli, tradizione continuata con particolare amore fino ai nostri giorni. Degni di ammira zio ne sono anche il presepe del Seminario Regionale e del Santuario dei Martiri. . Al 1916 risale, invece, il presepe della parrocchia di S. Domenico, costituito di pochi ed artistici personaigi di scuola leccese in cartapesta e cartone romano. Anche queilo p~esepe, che ogni anno il parrocco D. Barione Giovene ricostrui– sce -con certosina· pazienza ed ottimo gusto, riscuote l'ammirazione della cittadinanza. Le prime statuette in cartapest& e t~r racotta confezionate a Molfetta, furono quelle eseguite nel l 863 da Ferdinando Cifariello, padre del grande _scultore, che divenne, ancora giovanissimo, l'orgoglio e il vanto della citta che g)i aveva dato i natali. Anche Filippo, da ragazzo, plasmò · nella creta, sotto la guida del padre, Cristi e Madonne per presepe. Alla scuola di Ferdinando Cif ariello ?pprese 1 'arte di ·costruire statuett~ il nano Vito F ornari (morto il. 1893), che pro– dusse una infinità serie di personaggi, per i quali adottò il costume dei montanari abruzzesi. Corrado Binetti, morto il 1909, disce– polò del Fornari, ben poco ci die<:ledella sua produzione in quel genere, perché emigrò presto a Milano. Il farmacista Mauro Picca, morto il 1926, che per amicizia freq~entava il la– boratorio del Fornari, si diede · per lun- · ghi anni alla costruzione di presepi con graziosi personàggi di minuscole propor- . . ZlOill, Il rapido diffondersi dell 'u~anza di pre– parare piccoli presepi presso quasi tutte le famighe, ha fatto moltiplicare il numero degli artigiani costruttori di statuettte a discapito della qualità e del valore arti– stico delle stesse- I pe1sorÌaggi, che nel periodo natalizio abbondano sulle bancherelle e nelle vetri'ne dei negozianti, sono di :irgilla cruda; di– . p,nta· alla meglio, di gran lunga artistica– ment~ a qu·elli che ancora si conservano del Cifariello, del Fornari e del Picca. F. S. ) 24 · Dicembre .1950 E' inutile far finta di nulla, il cuore piange che è Natale: siamo i soliti, i vecchi fanciulli sotto il pino augurale. Pur se i doni son divenuti miseri ed il cielo è un angolo di carta e son vetri infranti le stelle del paradiso, questo nascosto pianto è il credere d'un tempo che vuol cantare inni alla morta nostra fantasia. G. CASCARA NO CURIOSITA'. DIALETTALI NATALIZI (Spari e dolcl e frutta di mar~) furghele: piccolo razzo che produce uno scoppio vivace 1na di modeste proporzioni. It. frùgolo. fr{cche-tracche: voce onmatopeica. Ita- -liano saltarelJo, napoletano sisco pazzo. Fuoco artificiato in cartucce strette a più pieghe, che scoppiando saltella. trùene: letteralmente tuono. It. Casta– gnuola, piccolo petardo, di carta che av– volge strettamente legata un pò di polvere ed acceso esplode fragorosam~nte. zèmhaine o sorge: fuoco lavorato in un tu bo di ·cartone che acceso· scorre ardendo con un fischio acuto. In it. topo matto o topo di polvere. Quanto all'origine piut– tosto che a zampillo penserei a zampino da zampa con lo stesso svilùppo di signi– ficato onde in italianot fatte 1e debite pro– porzioni, si giunge da artiglio ad artiglieria. fèndene: fontana. Piccolo bengala a for– ma di candeletta che accesa zampilla in fuoco variamente colorato. chelomhe: sorta di razzo che acce~o in– feriormente proietta in alto fuori da un tubo di carta un nucleo infiammato che traccia una scia colorata. In italiano la colombina è una specie di razz·o che va lungo una corda ad incendiare fuochi d'ar– tifizio. mèsdòe!e: girandola piccola o grande che sia. Deriva probabiln1ente dal latino ma– chinula - piccola macchina (in genere e poi pirotecnica)t e perciò etimologicamente ap– pare connessa con mecèrne, cioè l'arcolaiot che ruota esso pure su se stesso. calcasse: specie di petardo. It. carcassa. pètele: It. Crespella, sgçnfiotto, ficattola. Specie di pasta lievitata che fritta in pa– della a pezzetti prende varie forme. Dal g1·eco PIT.T A - ULA. carteddate: paste tagliate a Hstè che frig– gendosi si increspano; si mangiano intrise di vin cotto. In it. cresr-1elmelate• Deriva da cartella. calzoene e calzengicchie: tortellino dolce. Dal latino 1nedievale calisone, dolce di fa– rina e mandorla. màscele: latino MUSCULUS, muscolo; mollusco bivalye. Italiano fòlade. · · capesandelle: letteralmente cappe san– t'Elena. Mollusco a nicchio bivalve. lta– Iian.o pettine. chenneliccnie: cannolicchio o cappalunga o solene. e tanti aguri ' f arfa.rello

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