UOMO - Anno III - n. 3 - settembre 1945

74 di Carla, ancora con i colori e le bambole dell'infanzia. Nel triste orrore di una rivoluzione Iva– nov scriveva a Gherscenson da un angolo all'altro della loro stanza: « Dio mi farà ri– sorgere perchè Egli è con me. Io lo cono– sco in me, come un oscuro grembo genera– tore ... Dio non può abbandonarmi, se io non lo abbandono » ; ma Carla, Michele, Leo lo hanno voluto abbandonare, l'abbiamo voluto abbandonare, abbiamo costruito questo mu– ro; rinunciare adesso a questa solitudine umana, a questo peccato cli orgoglio pare ancora un sopruso e rimaniamo in lotta con– tro le seduzioni, contro gli inviti. Continua– re la resistenza e raggiungere una solida– rietà umana (e Moravia parla ormai cli cit– tà terrena come unica salvezza, parla cli una libertà da conquistare). Intanto rimaniamo a gua1·darci, ad esaminarci con un'insistenza incattivita: e quella solidarietà umana che si cerca è troppo spesso una connivenza cli vizi e cli mancamenti, cli passi nella melma. E' dai nostri difetti, dai nostri vizi che sia– mo ridotti a sperare un bene futuro, eia noi stessi vorremmo un intervento. Orgoglio e umiltà insieme, e lo sfacelo cli questi anni in cui abbiamo voluto fare da soli è una constatazione amara, lo sconfortante risul– tato cli una fatica e cli esistenze che avrem– mo voluto sincere. ORESTE DEL BUONO

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