UOMO - Anno III - n. 3 - settembre 1945

32 Degli astri e più vicini dei tuoi occhi Sussurri tra le foglie e lievi scrosci Di risa in un precipitio di passi Nel sonno là dove s'incontra ogni acqua. Si spezzava il hompresso tra i ghiaccioli: il minio Saltava arso dal sole. Questo lzofatto, L'ho dimenticato Ora m'accorgo. Le sartie logorate e le vele infracidite Tra un Giugno e un Settembre. Questo io ho fatto, senza saperlo, appena conscio, [ignaro. Beve acqua la chi'glia, le centine ahbisognano di Questa forma, questo volto, questa vita Che rivive quel vivere in un mondo Da me cosi lontano; ma lasciate [stoppa. Ch'io rinunci alla vita per quei giorni, al mio [parlare Per quello che non dissi~ quei risvegli Quelle labbra discl,iuse, la speranza, quelle [ prore fiammanti. Quali mari, che prode e scogli d'isola S'avventano alle vele E quel tordo che chiama tra la nebbia O mia figlia. T. S. ELIOT Trad. di Domenico Porzio

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