UOMO - Anno III - n. 3 - settembre 1945

MARINA Quis /dc locus, quae mundi plaga? Quei mari, quelle spiaggie, /'isole, le scogliere Quel risuccl,io dell'acqua sulla prora E l'odore del pino e il canto del tordo nella nebbia Quali immagini ritornano O mia figlia. Quelli che affilano il dente del cane e sono specchio Di morte Quelli che rilucono della gloria di un colibrì Di morte [ e sono speccliio Quelli che si tuffano in o,;gie di gioia e sono specchio Di morte Quelli clie giacciono in estasi bestiali e sono specchio Di morte Forma non hanno più, rosi da un vento Da un respiro di pini, dalla nehhia canora Dissolti da quest'empito nel nulla Questo volto più cliiaro e meno chiaro Il sangue che nel braccio ora pulsa più debole [o più /01te Sono cose prestate .o cose date'ì Più distanti 31

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