UOMO - Anno II - n. 4 - ottobre 1944

e la cui gloria si spa11deper l'El/ade e l'Argolide. E ora il figlio diletto è partito SII u11a11ave: fanciullo a11cora) non sa le fatiche, 11è mai parola ha dello alle ad1111a11::e. E pi,ì per lui io pia11go, che per l'altro; per lui tremo e ho paura e soffro, che qualche sve11t1<ra lo colga 11ellaterra dov'è · [andato, o sul mare, perchè molti nemici ne vogliono la [111orte, prima che torni alla sua patria terra». E a lei così rispose la labile immagi11e: « Spera, e 11011, temere tanto; ha al suo fia11co 1111a [guida che molti iuvoca110 vichw, così è potente Pallade Ate11a che ha pietà del /110dolore. E ora per dirti questo 111i 111a11da a le la dea». E a lei così rispose la saggia Penelope: « Se d1111q11e un dio tu sei, e di 11ndio ascoltasti la [voce, parlami a.11chedell'infelice: se a11coravive in qualche luogo e vede la luce del sole, o se morto, è già 11ellecase dell'Ade». E a lei così rispose la labile im111agi11e: « No, di lui non so 1111/la d1'. preciso, se vive o è morto: va110dire parole al ve11to ». Così disse, e lungo la striscia di cuoio del palella svanì con il soffio dei venti. E SII ven11edal sonno la figlia d'lcario; e il suo cuore ebbe quiete: così chiaro le apparve il sog11011ell'altodella 11olle. Odissea ·- Libro IV: dal v. 795 al v. 841. Traduzione di SALVATORC QUASIMODO 25

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