UOMO - Anno II - n. 4 - ottobre 1944

24 APPARIZIONE DI IFTIME A PENELOPE Allora altra cosa pensò Atena dagli occhi l11ce11ti: e formò 1m/immagi11e di donna 11g11ale nell'aspett.o a Iftì111e,la figlia d'Icario, che abitava a Fere con lo sposo Ewnèlo. E là nella casa del divino Odissea la mandò a Penelope, per confortarla del s110vivo pianto e dei lamenti. E nel talamo, 1111190 fa. striscia di cuoio del paletto, entrò l'immagine, e, in- alto ferma sul capo di [Penelope, q11este parole disse: « T11 dormi, e soffre il 1110 [c11ore; ma 110,i vogliono gli dei, che lieta hanno la vita, che In pianga nel dolore: tomerà ancora /110figlio, perchè 11011 ha peccato mai contro gli dei». E la saggia Penelope che dolce111e11fe dor111irn alle porte dei sogni, così a lei rispondeva: « Perchè sei qui, o sorella? Mai sci ve1111/a prima, perclzè molto /011ta11a è la tua casa. E ora /1t, vuoi ch'io vinca il mio dolore e le mie pene i11fi11ite che sempre 11ii tormentano il cuore e la mente. Già ho perd11toil nobile sposo dal cuore di leone, Per ogni virflÌ famoso ùi me:;:;o ai Dànai,

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