UOMO - Anno I - n. 1 - novembre 1943

4 Quando si avanzano nella vita simili scia,– gure, non è solo il nostro orgogho o il nostro corpo a restarne flagellato; c'è anche lo spirito, che s'impenna o cade, e tall' « desordres du coeur » sconvolgono più che la /uria della tempesta. Non facciamo l'offesa alla nostra anima di sentirla lon,, tana, staccata in un limbo evanescente. Guardiamoci bene nel profondo e vedremo clze le ferite pl'ù acerbe, quelle che pùz durano e danno sangue, le sopporta pro,– pno essa. È lecito perciò comprendere questo sile,u zio come una necessità e pure come si possa arrivare anche a pretenderlo come un diritto. Non è escluso comunque che esso rappresentt' anche un evero, castigato modo dl. avvertire la vastità degli avvenù menti che ormai supera la nostra statura. Tanto vasta, che a metter mano a una ripresa delle attività pare di esserne som,, nzersi. Si aggiunga che per noz~ uomini di studio, può nascere anche il sospetto del,– !' irrisione e di veder tutto inutile, perchè tutto contingente, tutto passe/.{gero; e non è proprio Plotino ad ammonirci che « gli animali si divorano a vicenda, gli uomini combattono gli uni contro gli altn~ la

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