UOMO - Anno I - n. 1 - novembre 1943

È l'ora che avvilisce, è il tronco infiiio fra le ruote del carro - ma se puoi fa che qualcuno getti la gomèna sibilante sull'onda che ci annega, e a noi resti anche un modo per salire il gorgo delle bare disadorne che grida senza un'eco la sua saga. Fa che il grumo che in me serra la gola a dire una parola ora si sciolga, e in questo endecasillabo che sconto sia l'accordo cercalo, una favilla, il tono intraducibile di un verbo. La mano insanichita che si è lesa al fiuire dei vivi, incontri il gesto umano che ripaghi la sua attesa. La notte spegne le ombre: ora tu salpi; attorno alle campanule ramale cf,e la brezza dischiude sul terrazzo, la cavolaia inizia la sua danza. Al molo la baldanza delle prore si curva ad un respiro d' alghe morie. DOMENICO PORZIO 17

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