Unità proletaria - anno III - n. 14 - 22 luglio 1974

Lunedì 22 Luglio 1974 UNITA' PROLETARIA DIBATTITO CONGRESSUALE VENETO •• E' impor:.:,ue ~1.Jmtrr la di· me"a:one region...le nmJt' trrrenl.1di r!abora::;onr t' ini=iatfra poli.tic,;. in qun.to senso da pii.rtr de! Partito fPdCP-\lani/~roJ ntl ~uo comp!n.so è nec~rio nwo1·rni t' !arorau. fare un s...--!10 di qualità. cuarr le t.trutture org,mi::.-.th·e adegu.::te al momt'12tO politico attua!e. ùtci· dere r.e/l.:zrealtli. essere nei fat1, punto di riferimento politico. \ ·ediamo in sìntni alcuM uasforma:.ioni dello struttura rconomictnociale della regione e del modo come si sono mosse lt' /or:e sociali e politiche di chwe e dei nostri rompiti. Ci siamo senih in questa amz/i.si anche di alcuni punti drll'rlabora:,one dt'lla CGIL ,·t>netache propno in qunu settil"101tt' si sra tn.'l·iando al suo 1 o rongr~ ugiona/r Il processo di industrializzazione La struttura economica e sociale deJ \'cocto ha subi10 in questi ultimi 20 anni profonde trasJorm.azioni. S,ll'agricol1ura tra il 1950 e il 1970 la foruJa,·oro occupata è: diminuita del 25 per c.cnto, ci~ del ;,1 per cento in più rispcno alla meo dia nazionale. \'ell'indus,ria in,ecc nello st~ periodo la occupazione è aumentata del 15,4 per ctnto ci~ del 4,.) per cento in più rupeuo alla media nazion• le. J1 Yeneto è: quindi oggi al terzo posto tra le regioni ita• liane per quOla di addetti al settore industriale: però si tn> va, in proporzione. soltanto al 1-:.o- posto per quota di JXVE• STl\1E:S'TI. Il fort• aumento della fon.a• lavoro nel secondario è quindi dowto alla crescita mauiccia delle PICCOLE l\1PRESE ED ARTIGIA~ATO. In questi set· tori, soprattutto negli ultimi tempi, lii rqistra una diminurionc degli 1,vESTl~f[:,,.,71. Ciò è: dovu10 anche al SISTE~fA CREDl~.'1210 che agevola la grande impresa. In questo modo si ha nel \'e• neto (ma si può parlatt di Tri- ,ento) una struttura indu.nriale caraÙeriu.ata da un laio da al· cune grandi COSCESTRAZIO- ~;,o!i'~,o/.~- ~F. e.a • meccu..ica) ~ M>DO Jooe. li.z:uli in alcuni POLI (Vioea• i.. \farghera • Pordenone • Conegliano), dall'alU'O un■ miriade di piccole-medie industrie artigianato e la•,oro a domicilio dispen.c nel terri1orio secondo la lo,jca ea;,italistica di co,. CE, TRAZIOSE e DISPER· SIO'.\E. La eluse operaia è con- ~ntrata sohan10 per 1'11 per cento nel settore della grande impl'C$■. Per i.Iresto es.sa è CO!l suddivisa: le imprese con 1HOO la•,oratori assorbono il l1 per c.coto della forza•lavoro, la media-impresa (100-S00 Ja,·oratori). assorbe il 17 per ccoto, il sei· 10rc del CO!iddeuo artigianato il -40 per c.ento cioè: circa 260 mila lavoratori (su ci.rea 700mila che operano nel settore industriale). Sviluppo capitalistico dell'agricoltura L'agricoltura ,eneta è stata al centro, nel cono degli anni 60. dì una decisa trasformaùone in senso capitali.nico. La conduzione a mc:zudria è: passata dal U,5 per cento al 5.8 per ccnto mcn1rc la condtwonc c.api1alistica è p~ta dal 24,7 per c.cnto al 29,10 per cento. Le atte a coltivazione dire1ta si sono man1cnutc sopra il 60 per cento, ma il numero delle aziende cohiu· trici s.i è ridotto; cosi si sono ridotti i nuclei familiari e le unità atth"c che sono passate da 426.000 a 325.000 nel solo quin-- quenn)() '64-"69 Da un I.alo si ha dunque una forte ptnetruionc capiLlli!tica nelle campagne. dall"ahro au· merno dclrcsodo e mantenimento in 51.110 di soprani,enz.a. in funzione sopranuuo di un controllo s.ocialcdella ,ec.:hia slnH• 1un11contadina. In qucs10 modo quindi non si può p,arlare di un \ ·cnc10 • JOttot, iluppato •. ma di una retione che in quoti an· ni ha subito un forte sviluppo capi1afo1ico anche se il meci;:anmno di quc~to l!\iluppo t pieno di con1raddizioni. ha deier· mina10 forti s.,quibbri 1erri1oria• li e ~uoriaH, è c.omplts)1,amcnte rrar1le e quindi oUi ri>mtc rnJ che altJ"O,edei scgna)i della C~ISI rttto e .:ontinua a r<gs-er.-i Hlt. l'enorme ~iruuareento d1;1?a,ora10ri. in roo!1i (,,.~1 ~une .:ond,, zioni di ~uo~b.rio, in~mm.:1 ~u di una condizione operaia inwl· lerabilc. ln,cçe nella GR.\ '-DE l\l PRESA enorme è ~1a10e ~a· rà lo s,iluppo de~h h,cstimen,. lì. 'cl polo IC:ios:ldei \ 1ccnza Lane~i e \tarzono program· mano nei pro..~imianni r:;.. '781 l'\ESTI\IE,TI PER OLTRE 30 \1ILIAROI. A \1arghcra ben 4-00miliardi sono ~tati invemti negli ultimi 10 anni e 50no m corso i programmi di e~pansi~ ne della \10'-TEOlSO~ nei senori etilene-fibre, acido solforico. ccc.. Ou~ti ~ ... i in\C~ti• mc-mi nella ,rande imprc,-a ~ no leg:ui a , iolen1i procc:.:.i di riHrutturazione i:he hanno !-0-- prauuno un signifo:ato poli1i• co di risposta padronale al· la COSFLIITl:ALITA' OPERAIA ed hanno come fine la , olontì di • utilizzazione degli impianti, della mobilità della foru-la,oro e di:.penionc della stessa. auacco a11·~cupatione. ,,i poli doH: è con..:c-ntr111l a grande impt"C!>ma qu~ti anni :,1 5000 aYuti , iolenti proc~i d1 ristruuurazione che haMo modifica,., intc-g:ralmenteproduzioni. Ofiillliu.uione del lnoro. stratificaz.ione di classe. ponen· do tutta una serie di nuo, i problemi al mo, imenio ed alle ~ue orpniz:z.a:zioni Pero rispeuo a qunte inizia1i,e del padronato in i[Cnercsi sono e s1 h&nno grandi ritardi per una risposta adeguatc1. E· quindi nCCC$:io.lrcihoe- quC')ti ritardi siano colmau. A ~1arghera i processi di risuunuru:ione sono and11i a,·anti nei senori chimico • alluminio • cantieristi• ca. \"ti ~ttou chimi.CO si è 1ra11ato e»cnzìalmentc dell'C)pansion.: della produzione di bax con forti in,~1imen11. \!Olen11 p~~ ..-. in1e:-ni di org3niua. z.ione del la,·oro, in1en)() utiliz• zo di nuo,e aree del polo. La smmura di \1arghera è: s1a1a sempre più segnala in quan10 POLO esscnzialmen1c-chimico. La chiusura della SA\'A e gli s!c:s:.iprocc~: dì ri~truuurari<> ne rn:Ue altre larora=ioni delt alluminio ìodicano la progtCS!,i· \I dccrcs.:enu del iradiz.ionale ruolo di P. \hrghcra {come- del re,10 di \tori • Bolzano • Feltrc) all"interno del :,,euore nazionale. \cl uuore t(>Sj.,!e con~cn1rato nel POLO di \ kenza. m.:1mol10 prt"-i-l!'nlicn tuua la regione (110.000 o..:cupati circa). la doppia facci3 del proce~~ di riHrut· turazione è t\·identc. Da un la• 10, nel POLO di \'icenza for11~~1mm1 ,e,11ment1, conC('ntraziom produtti,e. automatiz:zaz.ione di interi ci.:li. utilizzazione x:haggia degli impianti cd aumento del cJ.rico di la,oro che intere»ano Lanerm.si e \1arzo1• 10.D'ahra parte nella s1e~$3pro- \in.:ia di \ icenza. ci sono 1.000 pi.:.:ole-mcdieimprese ccn 11 mi· la addetti ed una rete fiua (al· meno 15.0001di Ia,oranti a dc> midlio .:he s,olgono fasi di la· ,orazione collegate ai cicli del· la i.rande indwtria 1essìie Piccola impr'50, artigianato e lal·oro a domicilio sempre mrno raporesentano tradi=ionali allt'· lra:r::t' drila struttura produui· ra nmeta. sempre più sono lriati organicarr.t'fftt a, proceui Ji ris1rutrura=iont"-COnCffltra:ior.r drlla gt<Indr industria. rn: rappre~n11no un aspeuo cssen· ziale. Am3\Cf'SO questa linea il padrona10 rcrupera margini di disponibili1l sulruso della fona· la,·oro. aumcn11in mantera ma.s· 5iccia la produtti\'itl, ma soprattuuo ricrea fasce di sottOJDlario t' la\WO prt>cario. dj,·ide polili• '-•.,."1,'r.tt' r sindaca/mt'nlt' la das· ~ o~raia. la di~perde sul teni· torio e le impecfoce una dina,ru. ,·a rfrendic.im·a e polilica uni/i· nua. Anche nel ~ttore mtceanico si è as:.isti10 alla s1essa linea padronale. Sul piano della organiz:z.aziooedel la\'oro in que- ~10scnorc- (che sig.-iificasoprat· tuuo Zanussì) si ~ anua una contrazione dell'organico. introduzione di nuo, i sistemi di la· ,orazione (linee a flusso ed isole di montaggio) e nel contempo spo~umcnto esterno di i~ ,e,, fasce produttil·t' auraH-~O la proliferazione di piccole a· ziende (circa 1.000) fornitrici della Zanus:ioi,spesso legate ad ew con rapporti di comparteci• pazionc. Anche in qucs1'area e in questo seuore, il ruolo poli· 1iro della s.compositione e dispenione produui,·a in termini di isolamento e dhisionc di DALLA-PRIMA da~~. con1rollo della foru.•la· ,oro ~ul 1erritorio. è: chiaro. In qi.ts:a siww:ior:e contrad• Jiuori.i un altro ~:rm,nto di di· l"l~ionr i il s.i:ari-0. '-ella regione siamo di fromc I un duali• ~mo ~lari.a.le e~a)peralo. Sella chimica. ad e~mpio. che nel \'eneto prc!>tntauna mi;U.)1ccic1oncentrazione di forz.b.ta,oro nel· la grande indu)tria. i li\Clli sa• !anali non ::.onominori rispeuo alla media nuionale. ma anzi leggermente superiori; nel set· tore del legno. ad esempio. do- \C prt,al~ono miriadi di piccole impre~ ed aniiianato. la mri· buz..ionemedia ti:iornalieraè inre-- riorc- di ben I.Q00..1.100 lirt ri• ~peno a quella naz.ionale. Il prl)- blcma di un rilando della lotta .salariale, non solo come risposia alla crisi. allinOaziorn:. al· la politica economica dì rapina del go\Crno. ma anche come terreno di unifica=ione della cl&.!.St si pone in tutta la sua urgcnz.a. Squilibri settoriali, territoriali e modo deJJa DC Questo meccanismo di $\ ilu~ po ha deic-rminato enormi ~utiibri a li,ello scuoriale e di 1crri10rio. lnfani la maggioranza delle aziende ar1i1,iane si lro- ,a kxalin.ata nell'area depres.s.a meridionale (b.aua ,·ene1a)cd in alcune fasce di montagna (Bcllu• ne.se). La piccola industria ii tro\ a concentrai■ in aree relati,·amcnie 0m01,:enceper seuore (calzature. mobili. confeZloni, concia. seuort i>r■fo e della ceramica corrispondono grosso modo ad altrettanti poli di P\t I loealizz.a1i in determinate aree: Brenta. pro,incia di Tre,·iso, \"i· ecnz.a. :,,.,ove,Bassano, ce<:.). Ouc:sti squilibri sono il risul· taco di una preci.sa politica di dfrisione<0nuollo sociale della fona•ll\oro; ad essi corrisponde una politica di dispenfone terri· 1oriale e residenziale della fon.alnoro. di uso del 1erri10rio, di aueuo infrastrutturale. sociale e ci,·ile. di inun1iwz:ìone e ~ft- :ione dt'l crrdito. ~i Segue FOA t appr~:!!;a:.ltr~i t,::!o~ui•~ut~s:.c;:~n!°~:e.d~si:!~• ;~i~':e d~~l~:s:c~~ ": ?: brano oggi molto lontane da una ipote~ di lotta per il potere e sopratutto preoccupate ,~~ della difesa democratic.a dell'attuale sistema di potere. Si pensi al pa111tosocialista che 1, 1 dopo aver fatto della sfrenata demagogia durante la finta crisi di governo si è presentato ~~ a proporre la mannaia fiscale che sappiamo e come gioiosa consolazione per il popolo 4! ~i;::s~c;.~ilelo~~~~it/v~r=:,:teq~~an~a~Te:!eOC:tt~il:°!rr~~tovl;:~1::. 1 :~n~~ ~ =~,:, ~1:~1 1 :::i~:, e;.~:i=s~me;oi:llpa~~a ctas::.=iti(':a~tide~j ';~~t!: 1~ no). partiti coerentemente democratici e terroristi fascisti. A volte la vischiosità istib; ~ zionale sembra spegnere le speranze di rinnovamento. Ma non dobbiamo fermarci a r~ questi aspetti Il fatto e che la stra.grande maggioranza del proletariato politicizzato H- ~l gue i partiti storici della classe operaia anche se questi non si pongono problemi di ~• trasformazione ,ivO,uzionaria dei rapporti sociali. In queste condizioni il problema non ' ~ 1 è di costruire ii pa11ito • vero comunista • per prendere il posto del partito comunista Zi falso. li problema e quello di un nuovo impegno di tutta la sinistra. di una risnutturazio ~J ne politica dì tutte le sue Inne, della costruzione di una uniti che sia al tempo stess? r~ ~n~!~:"3;:rr:,10,,.:~i=!~:~i e di metodi, E' un proceno che non viene prima del mon- :1 Ançora: ei si potrebbe chiedere di detta,g:liare il programma, stabilire I temp4 della ,: lotta antieapitalistlca, precisare meglio il possibile rapporto (anche In considerazione ~I dei temibili nemici interni ed esterni) fra obbiettivi soeiallstJ e obbiettivi di demoer• 1,I zia avanzata, i quali ultimi non comportano necessariamente - come hanno voluto dire r1 finora - una alleanza eon la borghesi• industriale e eol capiUllsmo dinamico, ma po1- ~I ~::iO:ede1:~:re~J!~i: ~:e:~::his::ir::c:~n:s!r1: 1:i'!;:i: ~a:.e~1i'st :~~r=de~= ~,:~ di definire quale tipo dì aggressione dovremo adottare nel confronti del potere borghese ,f e reazionario annidato nelle l$tituzionl. nella scuola e nella giustizia. nelle Ione armate ~ e nell'amministrazione, quale spazio dare al controllo operaio nella produzione e a quello ~j =~:: ::,era=t~!:= 1 i~\:~m 9 :e~:~~~ie~/";::\S::!~o ~'ì' r~:·i~:~i;:~. !~ ~t::Ìr~. ~~~~ ~fe ttts;r;:i;~c~e~=~I ~r~~~~it~: p:~.:· :· dt~:.:::r~: ~i ne e rautor,e non si distingue dall'esecutore, l'intellettuale dall'operaio. ehi illumina da fi ehi è Illuminato. Il dovere dell'organiuazlonc polilic, è di stare sulla cruu dell'onda., ~ ~~ 5:~~i=:tit:; 1 11: ~~o:·:n:a ~:;.~~~eev~~:t~~t\e~:~=iree =,n;:,: •~1 do su di essi le ipotesi strategiche. Incalzandole verso obbiettivi più avanzati e globali. ,! Nel suo modo stesso di esistere e di lavorare l'organinazione politica dovri essere stn,, ,i mento di coesione proletaria e di rottura del fronte confessionale lnterclas.slsta, di dis2 soluzione del cemento reazionario del eosidetto ·ee10 medio'. di nuove alleanze soelalt r~i La situazione pohtiea spinge a grandi passi verso l'accettazione. da parte democr► I stiana, del compromesso storico, cioè di un accordo diretto o indiretto e~ partito co. ~ ~u~:~ n:le~~~~h: 1 ~~ ::::~~n!oc~~i c:~r!:11~t:: i~~tr~~je p!~gtc!n~mJ~ .J~ : plessita). 11 solo serio ostacolo al compromesso storico sembra essere oggi solo di ca11 d~~i~:;~~!~r~ ~iJrt1\:su:=:iil:1a ~n~ ::S~ 1~~~~ :~:~~;e~u::7p:: ti va e sia spinto a soluzioni più avanzate a un fronte di sinistra nei tempi necessari. Il ~ ~r~~,~~ :~e~e:o~~~~~n:euo~t~:~h:.~~;~~ q~~~r~~t;~st~~=o:r:e":te~n!~ l pure come ipotesi da approfondire, il problema del governo d1 sinistra. SI tratta in so- ~ stanza di approfondìre quali sono le condìzioni necessarie per preparare un governo di ~ ~ss~;o~h:C,i!~:;. ~:~~i d~~n~~m~~~r:~~~~~~~=•nt: ~=:~ ~~!~c:~ j1 ~r:°~it~~ 'ba:~,:i:ir;i l~!!:~e m~ sor:n::t~i::i:11':::~:i.one e che non ci si pre• I ! Segue :\II~IATI ~ :~~;:nS~\l~m~=•~~eS~~e~'.:me~~r~:!~QSf~Q t~~~1 ntrl~~=Ut;1nQ s::~~:0 ~~Cffl~ ~ n1era pos.:iva Il d1batt110e M con'ronto. lungi dal drammat1zzars,. si e arricchito e sono la\"estirnenti. I s:a:, rea!1zza1 passi avan:J 1mportanti e forse dec1s1,.,1. riS(rutturazÌODe, i Il 11\ello del d1bat:1t0. la ncerca d, una supenore unità. ne hanno ncevu:o un imdinantica : ~~t:te;m~~!7,:·ch:°tac~~s~s,:;;11~~u~ad~s;~~. dJ1r~~;~;/ :!a~:=:s:J 1 u 0 :~ : posrzione di pro:.agorus:. Ne e usc,:a riconfermata non 90itanto una fone volonta salariale / un1taria ma anche una chiara capacita d! affron:are e nmlJO\:ere tutti gli os:acoli che anMcnue gli l~'YESTJ\1E~TI t cor.t rendevano v.seh oso Uprocesso d1 un !1caz1one sono nati e saranno di grande I Certo non tu:11 I pl"Oblemisono riso~,. non tuno è s:ato ch,ar,to. Ma 11dibattito serio. ~ndine}~~~~!az'. 1 :!:Cca;! :i :~~~~~~~~ t~o ~:,,r::c,e ;:;;:,ar;: .,C~io ':~;r~~~so~~~ri~:r:~~ 1 nz~~•~~~n~: talisiical. nei seuori della P\11 ~ denza che rappresen:.. un dec1s ·..-o passo avan: per andare a 1!e sce:te conclusive e deO'ARTIGIA'ATO, acc.anio ~ Nei prossimi gor\"11avremo modo. 1n~ervenendo sul ~.~an,fe$tOe poi al congresso, d1 a1L3,re~ita del t'lt;.mC-tO dì 1.. , d1•e con p,ù chiarezze che CQS8ci a:tend1arno da congresso s!esso. ma tm da ora pen- ,..,roioti falrneno fino a qualche ~ siamo. nell augurare ai compagni buon lavoro. d1 po!er dire tuna la nostra fiducia e cer- ~eu:::a ~e:li ~~!)::~~,.d (i~ ~ ~~~~ ~,ra f ~~~~~i: v~h~ c~s~-~~~~t~ to~~11!~~~0 d:~si~~~~ r~i~~~~a~~ d~i s s:mfica "'hc d meecan·smo di ~ PdUP e del Mani'es~o e che sta kl:eres:sando semp•e p ù senon lmporuntt del rnov1. B'ì D1I ote"èa 911 ; u oìa'r, CO son s:•a :,l,ana DIBATTITO CONGRESSUALE dalla crisi ali' alternativa La diffusione di una ~rullU· ra precaria anigiana·piccolo in· dustriale. la dispersione 1erri10-- riale e sociale della fon.a-lnoro, l'uso di grandi bacini di manodopera di estrazione agricola a bl5.SOli\·ello di qualificazione, una dinamica salariale con1roll■ta e compressa hann • costirut10 le principali condizioni su cui si è: realizzala la uasforma-- zione industriale del ,·ene10. A lil·ello di 1rrritorio inoltre si è anno una grande congestione di cinà come \lt5tre. I' abbandono a»olu10 della mon• tagna, una fonc emigrazione dal Polesine, l'aggravarsi sempre maggiore di squilibri all'interno della Regione e delle pro, ince. la carenz.a generalina1a dei ser- , izi sociali e ci,ili. La DC in queSli anni ha sos1enuto fino in fondo questo 1ipo di sviluppo, si ! fatta garante fino in fondo di mediare e ira il gran• de capztale sempre- più concen1ra10e le masse numeric-ame-me crescenti del ceto medio•; anche nel \ ·enelo in maniera mas. siccia ha dato un grande con· tributo • alla fc-udaliz:z.az.ionde l potere economico, alla di,·isionc del potere tra grandi gnippi indu:i1riali pubblici e pri, a1i, grandi banche. en1i e_roga1oridi ~pesa pubblica, ammmistraziom locali. enti prt,·idenriali. ccc.•: ma :soprauuuo nel \"cnc10 ha strumcntalizu10 nella maniera più brutale I• tradizione cam>• lica unificando a )i,cUo d: po1ete. a li\Cllo elettorale, qualsiasi segno di dissenso. Ques1a situazione sta cam· biando anche nel Veneto; il referendum ed i fani di Brescia hanno comincialo a mettere in ,risi il blocco di potere DC; come stanno mettendo in crisi la DC la ctis1 economica cd ini· tuzionale e il tipo di mposta ~he es-)8 ha dato e continua a dart. Infatti ?.a politica della Rciione \'eneca Cchc poi signi· fi.::a poli1ic:a della DCL propoHa dal Dcxumemo Programmaai.:o preliminare della Giun1a e dalla re.:,en1enoia au,iunti, a, in ~ilanz.a ripropone la si,s.sa l"«"' ,·hi,.; logie.: di n auppo. La concentrazione degli inws1imenri in grandi infras1ruuure signiric.aal• l'interno della programmazione rt~ionale il rifiuto di priorità nell'agrii,;olturJ. nei trasporti. nell'edilizia, nella ~cuoia. nella sanità; significa an.:ora una ,olta un..ipolit1..-:saubahema di mediazione e di ~1egno dei gran· di gruppi monopofo1ic_ipri.,ati e pubblici. In quc~1a situazione la lotta alle ~che della DC dhenta fondamen1ale Fare una campagna di massa. di agitaZione, ma anche di or· ganizz.azione di lotte dirette sul· le scelce nazionali e regionali della DC. significa concre:tamen· te liberare quelle forze cauoh· che ancora indecise dalla egemonia DC, dando a asc un pun10 di riferimen10 poli1ico; signiftea concre1amen1e aprire delle con• 1raddizioni nella base dei parlili riformisti scontenta e in fcr• menlo per il modo come i propri partili (anche se in forme di\crs.c) do")() il referendum, Brescia e la Sardegna hanno ra~ poni con la DC. significa ria· prire un 1erren0 di lotta in tu1· 10 il sindacato che rischia di perdere credibilità se non prende una serie di iniziali\c ad ogni li,·ello. Classe operaia nuo,a opposizione e partito L"impc:gno n~tro nei congre.ssi di zona. provinciali e regionale è legaio a questo sforzo di elaborazione ma soprattuno di indi"iduazione di poss.ibili e concrete ini=iarfre politiche di massa. E allora quando si andrà alla indi, iduazione delle /or- ~ sociali della regione, un posto di primo piano nel dib.ani· 10 riguarderà la eluse operaia cd i problemi che essa oggi prc- !!-Cnlea su cui la, orare: appunto il probl~rr.a tu110 politico della iua unitO e ricomposi=ìon, che è il problema cardine, come si è: ,isto. della regione. Quindi que· sia irandc questi~ne delle P~1I. del Ja,oro precano ed a domi· cilio che non può ~re più un 1erttno di diba11i10ma di esperienze. di impegno, di iniziaih·e in prima persona: problema che non riguarda 50)0 noi ma 1un1 la sinis1ra. pen:hé è: il nodo fondamcn1ale oggi; e l'altro proble· ma riguarda la crrscira. lo sn• luppo della dt>moera:ia operaia, dei de!rg:zti, dri consigli. Anche in quci.10 caso si 1ra1: ta di darci delle .sc,:.adenu. d1 uscire da un discorso che ti· i,.;hia di es.sere rimale, di "edere c:onc-reumen1c come la,·oriamo su queste cose. come f■c· ciamo crescere nei faui la dc· mocrazia operaia. le strutture consiliari di fabbrica e di zona: e quindi quali sono le nos:tre rcspons.abili1ànel Ja,oro che rac- ..;iamo. Infine c'è: il discorso della nuo,·a opposi:ione che non può di\Cntarc una parola d'ordine anch'essa ri1uale. celebra1i- ,·a. ma l'analisi conc~t• di che cosa ha significato in questi an· ni qui nrl \ ,n~to o la posizi~ ne subalterna del PSI e/o l'opposizione del PCI, cioè cosa ha pagaio rispcuo alle esigenze cd ai bisogni concreti delle mas· <.e quel 1ipo di politica. Allora la critica non di\'enta ideologia e quindi inutile ma rca.Jc e pone le condizioni perché la riuova opposi:ione diventi un fatto che riguarda la tona di• retta che nel movimento paga moho di più e che prepara nel· lo stesso tempo le condizioni dell'alrernatfra. In ques.to modo il dibattilo congress.ualc e sul Pani10 dhcnla qualcosa di importanie, lo stCS50diba1ti10 s.ul• la unific.az.ione es.ce dall'astrai· 1cz.:z.ea si miswa con i problemi reali; e il Partito di\'enta realmen1e uno strumento al scrYi· zio deUa classe e delle masse. Per il Comitato Regionale del Pdt:P Franco Lasciano ··Larubrica di Oregon Al recente Comegno naz.io. nalc ck1 Cattohci dei • ;\o•• il dibattito si era s, i-Juppato aL l'interno di due s,.,;c:teestrc-mc: I) s.;iog:imento dd Comitato, una \ olla raggiunto lo :,,00po con I• \'Ìt1.0ri3 del 12 magg.t0; 2) fonda.uonc di un ~ndo p.arti10 canolico (questa scelta, !>Cbbeneinespre»a e anzi rt.· spinta da più parti, era tutta. , ~ presente netl'aria). Tra ques1i due ~.:.,remi. una gamma di p<h,itioni dhe~. Tutti !anno che: i! comegno ha ra.se:nca10la spaccatura, e ,be qu~11 <: ~tata e,·i1ata e.on la mediazione di La \ alle. Il con,egno si è: co:si concluso su queste decisX>ni finali: tenett apcna la presenu org-...n.:zz,ata dei ,;.auoli-cidffix>çrattc'Iper a~ profondire i nodi del rJpporto ;ed,c..,s:oria,della specifica real. 1à eccb:.a!e 11.alia.aa, di un g:udizio più ar:k:olato a \'.ui ar. man: ~u:la gnll\ili. della si1ua· z.tooe dd n~tro ~; ,n qut.. sco modo non liberare il qu.i• dro poli1:..:o da una proenz.a molC).:a i:,0prat1u1:0, ma non !iOk>,per la: DCJ; nmeuere a.i .,;omitati locali i: eompito e la rcspoI'babiiità di ..~~re pu. :siLoni e di intrapreodo:re in:.. z.iati,e .i più bre,c ~adenu, e an iani ad un nuo, o com egno narionak di \cr:fica fi»ato ~r la: pro»ima: prima\ era. Il eomeg,,o :,.; è quindi chiu. so ~nu una linea nationalc, che non fo»e il r..-.:oo~.m.:n· :o dcl:a gra, i:i della situazione polit,..:a, un impe-g:10antifb:~ ~:• per le libcrt.a 1..\1Ìi e demo.:rau.:he. Questo ha certa. mente de;1,.:.)0alcuni compaini che ~. a:,pe:ta\.OO di più; una chi.ara s..:.elta a iÌn,)tta, una conci.lnna.C}p:;.:ot.ad.:Ha:DC. E ..:.:rt.unente questo non ,;'è bti:'- :.o. QuakOSQ sxrò ... 'è stato. Son ~i è imposli un■ hnca di ~ini.. ~tra. ma Y. è ribad.110il p:eno diriuo d1 ~111.c:lin.rnz..iara i c.auol:~1 di po);z.10n.i poliu..:hc che , ~no dal PSI .. 1 gruppi ex:raparlamen:ari. A:1zi, p:ù che un dintto d: c::1achnanz.a )l è , ):o con ch.ian:-ua ,·a,an· urc di una egemonia poht:~ e cukur.1~. da pane dei t:d:tO. JicJ. mi: tanti n~lc formazioni della 5,t\:l>;ra. jU una f,u..;:1,p1:ù ampia di cano:ic:: e 11lunghi:.• :.imo appla1.,.;i,a0.Ic-ompag:noFoa non era di pur.a co~:a. me rappresenta\ a un f'Xono~imcn. 10 anche po)itlCO «! una ~~n. golare cap.a..: à di leuura del.. la rt.al:.à ca::olica da pane di un non credenie, Che questo d:ri110 di parola, ~ quc.:-U ~--ibit tà di egc. monia .non s.i mdebo.tscano ~ul N!i.:~re lo si donà fone proprio al ratto che la perola 5pet.. ra or-a•l'.c i<!anzc locali dei cat. 1~M del e no•, scnz.a il Yin. cok> di uoa mozione nazionale che, an.::hese di sinistra, avrcb· be p~Htbo di streua misura ptO\ocando subito uoa di\i::,;o. ne e un ceno ristagno dcil'imziatl\a di ~. ciot: uoa per. di1a da presa sui cauolici rag.. g1un1i con la campagna per il referendum. Lo 5i è incominciato e ,c. dere nei com·cgni pro\ inciali che hanno fauo S<"gU1:aol con· ,cgno di Roma: personalmente. ho po1uto b:>:s:ere a un dibat.. tito ,j,o, in cui le relazioni e le , aiu1az.ioni dei delegati le> cali a Roma - cat1oiici del. le comunità di ba.:sc e della sin1,:,ira di classe - sono s:a1c seguite e.on attenzione e in buo. na pane eccoltc anche da di· ,ersi canolici del •no• appe.r. 1enen1i ella DC ~ta ancora una , olla occorre ~re chiar;. '-on si è anda1i a qu~10 incontro au10..:.cruun.ndo k propr.e ~:z.t00.1 per renderle digenb1li a .;a:lol:(.1 democr:.:.tiani, non si ~i t cioè: medi:ato prima eneo. ti del dibattilo, oomc è COSIUme ormei antico della l!ini!tra 1radiz.ionalc (con g:i scarsi ri. suhati che cC>nO>,:;<imO) • si :so· no opos:e lintt polilichc prc. cise, i.i :.ono dati giudizi chiari l>llllaDC, ~ulle sua na1ura, sul suo Clien: pa,n,:o di regune con1rario agli in:ercs5i popolari, o. :.:ile al m<>\ :mento op,cralo. Ed è proprio sulla 00:,,e c:1· qu~:c pr~ di pos;z.:one ne:::· he ~i sano onenuti conS<!nsi tparz.ia.. 1 • o contraddiuori, ma mai ot1,:nuti prima} da par.e dì qua· dri d' base DC, ,cechi e g:o.. \lni. Cer:o. al tcnnine :.1 è p:--opo~:oun do.:umcn:o • ,otabilc • da)~a maggJ-Oranza.\ta , a ck::o che contc.nc\a un pc..<.8n. te a::ac.:o alta poliiic.a DC di q..:~~ti anni e di ou;. \ti.Indo l'un~o a,:corgimc:ito di non nominarla. e ché è sta:o ,01a. to all'unanimità da un ccnu. naK> d: per::.one. comp~1 e· ~;xmen:1 DC e ~indacahsti CISL 1cg3t1 a~ki DC. Ora. c'è una certa difficoltà da p;,.~e dì akunì comp,ogni lcauoli<:, e non ..:attolici) ec ..,.-cet:are ..:hc ci ~i ,. imp.an:.L ni • uhcriormen1c con settori mock:--a11del c.auolice~imo i:a1:ano. o add:riaura con c:~cmen ti della OC. In reahà. quc--:a ri1.u:t3nza na:-« dalla difficol. cà ., prat~re concrc-tamen:c 11-uq~to terreno dò che 5i p:--edi.:ade anni e si ce~a di prati..:are ~u ahri terreni, ccr. tamcme da pm ikgiarc, come la fabbrKa: !'at:.lCCOatregemo· ma della DC. l'apcr:ura e ~·a1. !Jrwamcnto d: comradd"zioni al ~uo memo. !'1mpeg-"K)percht da quc~:e .;ontr.Sdiz1om la ien. te C)<.'.a i'.!ndando e sin·s.:ra. e non a destra. Perché è Hro dlC' c'è: una cris.i readc ndJa DC, ma non è aifauo aucoma1ico uno spostamento a s:nistre de. gh seomenti: a Jr.etio di base crisi significa e sig:nif:chcrl an. che •casino•. quindi urgenza di direzione po!itica. E se è ,ero che i :empi della crisi ita. liana sono tempi $tre.ti. allora è urgente ~tere il ferro scal· da10 dal referendum. dai fatti di Brcsc.ia. dalie clnioni sarde, dall"impopoiarità del ~,-erno Rumor.bis. E' naturale che c'è chi - fuori e dentro la OC - pensa di utiliz.:z.amcla eri.si per ewicinarc la rc-alizzaz.iooedel com.. promesso storico. ~ta è un rL schio da correre, anche percht in reahà dirige-re una parte dei cattolici ,cn.o una critica :sem. pre più decisa ell''.nterclasfr ~mo dcmoc:risti.mo non contri.. buirà a spostare la DC a sinima (è: impo})ibilc). ma a portare- a :sin~1ra. fuori dalla DC. una parte non inile\lnte dei ca110lici {è lo stesso Os.ser. , aiore Romano a parl~ue, al. !armato, di due milioni e me:t. zo di cauoh.:i del ..no •l. ~i■ qucs10 non è il compromes...--o l!:ori..;o: è un momento di 101· :•. che ha nuo,e poss:bi!itì, ri.( 5petto al pa.,u10. di c~"'-4!r,cinante. per im~ire il rinno. , ars; delle illu~ioni di cattoli. ci ◄e par1i1i di :s:ni~lra) sull' ,. .anima popolare • del partilo demo..:risiiano. Dc,·e quindi c~rt chiaro che ,on i dirigenti della DC non ~1 1:--auae non )1 media; ma ~~ par!a c~ dC'mo.:r::.1:anodi biL..-.cCo.J ca::oLicoche ha ,01a10 ...no• Sr3 per moti,·azioni rei&. ,:,e alla quithà non intcgri)ta della sua fede sia per una com· prc-nsionc. magari ancora gcrn:. r!..:.a,del~a sostanza poli1k-a del refcrc~um: e con lui si par• la non med::ando. ma ena..:can.. do la DC in modo pr«iso e am..:ota:o. :.enza presupporre nulla. s-.:on1ando in anticipo non solo k ~:s1cnze , iscc:ra.. li !di ~ui i ca1:olici del di5.5en. ~ e delle comun;1à di base, che le hanno ~r1men:a1e. deb· bono serbare memorie., proprio per poter portare un contributo di intelligcnz.a polttica), ma anche la grande jg:noranu. Co. si come non $i ,·a a trac.tare con i , C5C'O\ i per ottenere dal1'alto un'tmpossibile svolte conciliare delta Chiesa. ma coo prc:ti e laici si paria, riYcodL cando cd esercitando il diriuo di sostcncrc, alrintcroo della Chiesa., quei temi che, dal Con. eilio ad oggi, aooo stati por tati a1,anti da rrunora.nzc tcnu. 1e ■I margine dalla Chiesa ufhc1a~. ma 1uu'ehro che indc. boli1c dal rderc-ndum e daU. repressione. \'ale la pena. perciò, che dei compagni conunuino a • per. ckre 1empo• coi cattolici an.. che anra,erso canali come: i Comitati dei Cattolki democn· !:<:i Ln'uitima cosa: la questione del c. secondo partito cauolico •· Di,cni. a Roma. hanno senti. 10 il bi.sogno di aUon:anare da sé ogni sospetto di nutrire progetti di qut510 tipo. Mcmrt. è: pacifico e coerente che il pro. getto sia staio resp:mo dai 1.."0mpagniche hanno elimina. to da moho tempo ogni llltc. gralismo di sinis1ra o l'hanno bruciato con l'esperienza dcli' ~tPL (senza la quale, oc:rorrc dire. molti non ancbbcro la· kia10 la DC e non militerebbe. ro OR.~ nei partili e nei grup,, pi della sinistra). ciò che più conia. peri>. è che lo sfeldL mento della DC eon1inui, che una pane delle sue sinistre - la pane più lon1ana dal po1c. re. ampi strati della base - non ~ la !òe'Tltanopiù di copri. re da sinis1n1 un retmc di dc· ~tra. Comunque si ~ dal. dare la DC. OCCOrTeche que- ~:o :.faldamemo en·cng■ a si. ni,tra c :.ia orientato a siniitra '-m c'è spezio reale. in Italia, p,:-r un !-N:ondo partito catto.. l~..:o: c'è ,paz:0 peri> per una rouura della DC. che - aura. \C?"50 fa:,ì che non s;•mo 1ut· I~ in ~~do di pf'C'\cd ~ - por. u a sinmra non poch, miii1ant1. ma masse di ctll~ici.

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