L'Unità - anno IX - n.51 - 16 dicembre 1920

2.)8 quando tutto Il resto dell'orgonlamo flon ,•engo. sottoposto olla curo rndlcale, l so-. clallsll possono porre lo cln..., dirigente nefl'lmpcratlva condizione o dl operare energicamente, o di dlmeltPrst, lasciando li post.o alle nuove forze"· Purtroppo, I soclalJsU si interessano po• co di queste fn.ccende. ~fa, ognuuo fn quel che può. lo, per conto mio, resto fermo nl mio poeto; niQJlte nuove lmp~te. niente ou– mento del prezzo del PRJlC, flnchè non si vedo un principio di nuova più sono po– litica nnandarla. Ndrlo li e m1uo! P. S. numero!. - Nclln seduto d•l• Ca– mera dell'II dicembre, ron. ~leda, ministro del Tuoro, ha aenllto la neceesttà di pro– tcat.are contro le • notizie fantMtiche Intor– no ad operu:tonl per preteso flnnnziamen– lo d'lnduaù1e minacciate dnlla dlsoccupa– llone-. 1A verità è, oecondo l"on. Meda, clle,la 1IIIDC& d"ll&lln, e U • Conson:to per aon,enalonl IU ftlorl Industriali " hanno aumnlalo di non plil che 350 milioni I loro CNIIHI .. no CJIIII forma dJ Industria; • iicm 'Il • - Mlldamenlo per operazio– ni di -.ior -lo per l'a'l'Velllre, salvo le rloll)elle ellt I -• e le lnduotrle po- 1-1'1! ,-11118 per IOddlelare ad ulle– rlort .._.. •• Q che ~ auanto dire che li L'UNITA' • llno.nzismento potrà continuare senzn fine; ·tunnto llll'aumcnto di circolazlone con9en– litn aUe Banche ln relazione con queeto finanziamento. silenzio di tomba. Dunque il sistema del 11111idt rontinu.a. DWH[ue, ndrio ti e muro! P. S. numero 3. - I gii.,rnnli clcl 12 di– cembre cl tonno snpere che u il bilancio pre– venth·o frn11cese per l'anno ,enturo era di 32 mlllnrdi. '.\llllcrand, prima (ti essere eletto Prosldcnto della Repubblica ottenne dni suoi colleghi di Gnblneeto una rlduzlo. ne di 4 rnlllardl. Il Presidente del ConsJ.glio L.oygucs e il ministro delle Finanze, chio– mati 08il dinnnli ulln Commi1sione finan– ziarla del Sconto, hanno dO\'Uto impegnar– 'U solennemente a rtdurro ll bil0,11ciodi al· trl 3 miliardi con una draconiana elimina– zione di tutte le spese non ueolutamente nuceuarie. li bUancio sarà coel ridotto a circa 25 "!1JlarJI "· In ltalln non c·~ r11,i. tudlne di mettere dl queste corde al collo ai Go\·ernl: ma ai opprova qualunque nuo– va t.aaaa; e quando si vogliono fare le eco– nomie, si comlncla dal pane: ta.nJo per di– mostro.re. o chi non è ancora diventato bol– accvloo, che ln Italia sono sempre l cenci che va.uno all'erta. ,. ,. den-1 i propri coloni! I tede~hi hanno ri– solto il problernn in nllro mOOo, mnndn.11do ln.gglù capitali, lngegnrrl. maestri. ,n1S:Sioni t'Rltoliche e protestanti: hnnno m mano la industria e il commercio a S. ChnLnrina e n Rio Grande do ul. I nostri contaJlni. nb· bnndonnU n loro stessi, ~le nÒstre autorità con.solari, vrhe di rnezz.J, qua.si nulla f• cero), hanno fatto del loro meglio, mn ncl– l"lnsie")C il loro regime di vh.o ha subito un rcj!resso. Certo, quell1 che, superate le pri– me grandi difficoltà, rim.nsero sul posto molti anni ra, ora si tro,·nno dl.scrotamen– te. ~ta Jo stesso non si r>uò pre,·Nlt-re dei nuo\'i emigranti. econdn soluzione: ,·oti:linmo tentar(' di trasfoml.are la s1epp«? Bisognerà almeno conoscrre un po' da ,;cino quel 1e111ml.le – garli, sin 1u11 e con 911 ode n molo pl·t1n car– rerccce. coUa posta. costruire nbita,ioni (il terreno è po\Crissimo di calce!). e 111praro o rare In modo che I coloni J)O,,,,.:tano d1n•ntar pndroni <li quelle terre· e non scn i clelln glebn. E. questo per accennare solo ni pro– bleml più imJ>oruu:iU. Ripotc1. tn trasfonnozlono dclln s1eppo è stata tentnln, e :spesso con rlsultotJ buoni e anche ottimi; mn qunnd'auche lJUC'"-tn tnl• sformt1Llo11c sl \'Crlflcnsse subito e onmque, resterebbero i problemi, l\ggrnvntl, che a– gitano orn gli nbitonti dello zonn periferica. e gli emigranti- Di ricchezze mlncrnrie possono esscn·ene; lignite, fei:-ro, piombo, rume e perslno oro e dinmunti, mu 1>er ora quasi non se ne parlo; in tulti I cosi occorrerebbero cupitull. L - l'articolo del Ber– oopra Il problema al BIMlle, e ap– tlt .,uare la q,. - ..,.Ua eerlllà, cbe Nllletle. potato ID quenf clornl ooll'llYY.U. Plll'l di ~ e oo1 , ~.reduet dtn•- 4'111111. Wmi'bal• no lllD&Gll Mio OOllllsllalo di llfàere at,. lentamenle un libro poco -• • Ione per– ché mollo oblelllvo: R. VIN,,_l•PIICIOLDII, Le cololll, lt11lla11en,I Rrariù "'"""'°"""'• ln-8<, peg. 306, Torino, Bocca 1914. B' la relazione d'un viaggio, durato quauio mal e mouo, compiuto nel !»12 alu-aven,o gli StaU di Rio Gr1111de do Sul, Sallla Cha~rl– na e Paranà, ossia au.ravel"BO le NBioni ove il clima è più slmll-0 a quello dell'Euro– pa Meridionale e l'emlgrulone Italiana al trova riunh.a in nuclei compatti e omc,genel di piccoli proprietari terrieri. Per quw1lo riguMda In fertilità del terre,– no, l1 \'oncNsl-Pesclollni si nJeriscc tù giu– dir.lo espresso m proposito dal pro!. Belluc– cl, dlrcuorc dcllu CaLtedru. Ambulante di A· 1:rtcolturn dl lHL\·euna, che ,•i,itò quegli Stati per conto della Federazione Nnzionale Qoi lai."Ornt.oridella terra: cc Ci slamo con· 11 vtnt.l cho esist-ono, negli ~tau da nol stu• c c dio.ti, terroni cli media fertilità, talora buo– ccnl, plù sovente dbcret.i, t.aJ'aJtra scaden– ccU... Nou ci s'Uluda. nel poter esercitare la cc ngrtcolturn senza conchnnz.ione e senza la., ccvoro che qul.... al, rondono indispensabili • so non sl vuole, come in molte colonie e ccgià avvenuto, distruggere in pochi anni cc<ruclla fertilità che la foresta secolare a· "vova creato e che l'uomo ho. distrutto in– " con&clomente 11, ln questo regioni bl50ina distinguere tre zone: la fascln. costiera, in parte ptlludosa, CQn mediocri npprodi, clima caldo e umido, ma vegetazione n,ogliosa; l'orlo dell'altipia– no, lo. cui altezza oecilla dai 600 al 1300 me• tri, oon cllmu. m'4Jliore, piogge abbondanti: o la zona piò fttt.omenLe abitata e dove si è svolta in po.rticolnr modo lu colonizzazione; e la parto occldent.ale, dove l'altipiano de• grado. lontament.e verso l'interno, flno a rag· giungere Il Paranà, zona st.cpposa, pochis· simo popolnt.a.. priva di strade, occupata da mandre di bovini. Ebbene, una nost.rn nuova corrente emi– grnt.oria, t roverobbc specialmente nel Rio Grande do Sul e n S. Chotarina occupate e sfrutlate le prime due zone; resterebbe spe– ctalmento nel Pnrnnà, da sfruttare la teno. Ora si nOtl che dnHa costa e dall'altipia– no già si ·recnno nelJ'lntemo numerosi co– loni, o.i quali il terreno occupato dni loro padri uenta, quaranta anni fa, slà plil non buia. Ls pane lnlema • aenaa dubbio In parte rldoclbUe a ana cullura relalhamenle ln– lenlha; - nel cuo della nootra llllljrrl· llone -1lra elle li alraccl un'allernallva: o mmdaN I -l'i aam amlfnnU lungo la coata o 1ull'orlo dell~llplano, lotrodu– ondo In qu..U ~ una coltura .eramen– w llllenalY& • beN dt eoaclml chimici, mac– eldaa, lnipalonl, lii modo cbe della rt■one del~ PONa •ere - popolulone dop– pia o tdpla dell'a&&uale; oppure lanciarli aJ. la '1'811Wra nel11mp,- di .colonlaare la -.ppa. 8e non .,,.,, In wtu e due t cui non 11 pub parlare d'tmlgrulooo bamedlata ID grandi ·maue, !alta eccealone per lo Slalo • di 8. PIOio, doYe le terre buone da coltivare s~mbrano eaaen ancora molte, quasi tntte però nelle mani di rrandi comp.,nle di la• tll-ondl&U. Le due prime zone hanno già una sovra– popolt1Zione, per !I ratto apecialmenle del si– stemi prhnlth1 d'agrtoolt.ura e di truportt. Soprattutto il problema delle strade rotabi– li, poi quello delle ferrovie. Infine quello degli approdi. ftochè non Raranno risolti impcdiro.nno la meaaa in.va.lore delle terre. A-ssa.ispes80 la spesa del trosporto raddop– pia il prezzo del prodotto, pur senza tener conto del deterioramento dolln merce. 1 prodotti principali sono il legname, ora gJà 1nemoabbondante J·un tempo, il grano– turco,~ il riso, l ragioll, 11tabacco, la cn.nna da zucchero, la mandiocn, l'henn mq.te (che sostituisce il the), i banani e gli o.ro.nci. Gli nlbcri dn frutta europei, pero, susino, cilie· gio, fico. dà.nno 1>rodott.iscode.nti e che si. conservono male; cosi pure lo. vite hon pro– spera dnppertutto e dà un vinello povero di alcool, tannino e zucchero, che subilo si al– lora. . ccu·sn è 19.;produr.ione del grano. Forse il Uno e il cotone potrebbero Tendere di pili, e così pure il gelso, se ne fosse cu– raln lo. oollh'nzionc. DHrus{ssimo invece, è, come è J10to, il l'llffè nello Stn.to di S. Paolo. l.'nUc\'nmento del grosso bestiame, dota In mn.ncnnzo. di prnti nrUflciali, è scarso. I ooloni it &lin.ni alleva.no specialmente rnnia.li; uno dei loro maggiori cMpiti è la vendita dello strutto. Le industrie sono scarse, e qunsi tutte nelle mani di tedeschi e di bra• siliR'ni. I dazi d'importa1.ione, addirittura proibi– tivi, o Jt1. manrnnw. di linee di naviga– :i,ione dirette, ost.ncolnno i commerci colla madre-patria. L-0 nostre 1ncrci de,·ooo anda– re nd Amburgo, o di là essere imbarcate per il Brnsilo meridionn.le su na.vi tedesche, oppure, nrri\'nte n Rio Jn.nelro. subire il tra– sbordo SOJ>rn. nn\'e tedesca o brasiliana, che le porli n Porto Alcgre. Se In sente il rr0vemo, se In sentono gli ,italiani di trasformare subito e radicalmen– te l"economia di quei paesi, per poi man- Hia.ssumendo. può dorsi eh~ ne.I Brasile si oprnno presto campi fecondi all'attività u– mnnu. e dc.gli ilallnnl in pnrtloolnre; od o– gni modo, nelle condizioni ntLuaJ.I, dato che le ciUò. hnnno esuberanza. di braccianti, w1a emigrazione agricola, non troppo numerosa, potrebbe a\'V1ar.l, pu,chè preceduto do so– lide gnra.nz.ie e da chlo.rl contrntU circn la cessione del terreul, nello St..oto di S: Paolo o del Para.n.à. e nelle pnrU orienLali d~li a.1- lrl due atall meridionali; ma emigrazione In - non pcù'abbe dlrt,eral che veno l"in– tenlo, eoponentloal al magiorl rlach~ P-.P-. IL L'Afaai4 A'IIMl'icaa, .,._ it•~ &Ioni del governo brulllano, coallau a i. I111ralarea dlnrel quolldianl llallanl lllfor. mazlool ampolloae aull.a marcia trlcaflle deffon. Orlando nel Brulle, dove t·u– Jenia •·è recalo lo mlaaioll6. .Ma fra le not.l&le det trionfi dell'on. Or– lando, hn /atto capolino un t.el~ rnmma. mandato da Rio de Janeiro, che merita di esser preso in considerazione. Ecoolo: ., Il diretLOre geool'ale degli aJ'lari com• « merci ali e consolari [del Brasile] ha dato 11 parere contrarlo nll'appro\'az.lone del pro– ,cgetto sul contratto di lavoro e aull'emigra- 11 1.1.oneproposto d(Ù Governo italiano o. Non oonosoo i1 testo del cont.ralto di la– voro proposto dal Governo it.allanoj ma è evidente che i fa:eiHdero, non hanJlo o.ccet.– lato quelle mijilloric prospettai-O, Il 30 ago– sto passato, dall'ambascla.tore brasiliano, Soma Dantaa, in una oonvol'SO.Zione u!.ficie,. le col ministro degli esteri, conte Sforza. Ad ogni ,nodo, ocoorre che sia reso di pub– bliCJI.ragione Il tesLOdol comrau-0 di lavoro proposto dnl Governo italiano, per vedere in che consisterebbe tu coaidetta ,e libertà disciplbuu .. a" nei rigunrdi dell"ern.igra.dooe itn.liw1a al Bra.site. E' <1uesta la formula ndopcrat.a sull"Epo-– ca dn Angiolo Cubrint. E lt Lal'oro di G&– novn indica una difesa sicura per gli emi– granti italiani in o unn inteso. dei sindacati 1c operai dei due paesi, assecondata e facili– " tat.a dal governi"· 11guaio è che ol Brasile 11011 esistono or– gn.nizzazioni 01>eroie, cupo.cl d'influire sulla vita locule dei la"orntori! Noi IJrasile il milione e mezzo di coloni, dJ immigrnti italiani, che ,popola.no le pianta– gioni de.I caffè, vivono ln domini feudali. ignorando la lego di resistenza e le altre or– ganizzazioni di classe. 1 1.cnlathi falli nello Sta.LOdi Son..Paolo per orgnnhzo.re i coloni delle pinntRt;iO."i del caffè sono sempre sta– ti impediti dni II capanga111 1 specie di mill– zia pri"nta al soldo dei fa:e11deiroi. Le fa. miglio dei fa:endeirot formano delle oligar– chie locali, che dominano le nmmintstra.zJo.. ni municipali, ed influiscono sul Parlamen· 10, su11e prdellure. sui tribunali e IOlla pollun. Le leggi non giungono nello campa– gne brasiliane u a11eltre U la,-oro det co– loni. Le leggi del hu·oro sono o.cretrate; ed aJ.. cuni Prt-bl!tll di lt,;ge, rome llUtlla del ae-, natore Adolpho Gorllo, t~ndono ad tna1prf .. re nl dnnni dc,ill lmn,igrntl slranlerl le dJ. sposizioni dolla logge di ospnlllone. O Pic– colo, dl San Poolo, in do1a 31 agoeto, mette– \'O in rille,·o le deftclenze della< le,gJalulone del lnvoro brnaillana, ed tn,"OC&,-a pronte e radicali riforme oon queste parole: u Il progetto di codice del lavoro che • 11 stato presento lo nl Congresso della Aepub-- 11 bllcn e che ebbe anche un lniUo di di1Cu► • sione, dom1e ormai il sonno del morti, dù .. quale noo cf1..'l{Jiamo che lo si voglia troppo 11 presto ris\'eglinre. AlLri progetti Ji legista .. 11 :i.ione socia.le , che possano ouere avda&r • ad u1\n rnpidn discussione, e od una aolle-- 11 cita nppro\'azione, almeno per il momen&o "uon conosciamo. Intanto le lacune della 11 legislazione sodalo brasiliana, - ed UD u t rnua10 di emt,ra.zJone e IR\'Oro pu6 ba· "snrsi ooltnnto stl delle leggi sociali eal– n stenlì - non si colmano nè coo parole a,. 11 miche, nè con buone lntenllont, nà OOD u eccoHentl disposizioni d'onimo. Sol ot per– ••melllnmo di osscrvnre che non soltanto 11 non si pensn e non si pro,·vede serlameo- 11 te nd arricchire il paese di w1 codlce del u lo\'oro, nel quale sinno raccolte anche eo1 .. ••tanto le plò comuni conqu\lM.eratt.e dal la- 1c ,·oro nel campo dell& leglaladone prot.el, I• 11 va; ma che anche le pochlulme 1..-1 IO" " clol♦ esistcnlt sono assaJ male appllea&e.: Lo pochissime lc«gl sociali, a cui alluda il Piccolo, si riducono a quelle IUlll lnf– ttmi del lavoro, che dovrebbero 8lleft la vi.scoreda due anni, e che non al rtferùcODo è utHc rlcordOri! che i sindaeallaU d ro comh:inrc per tre annt per fU' ceaan scempio del bnmblnl, mlnoJt di dltcl che nelle fabbriche di ~ •ppll,... adulti, e che per qu- a,ilallaDI e1pul1i quasi lutu dalla R Sulle attoali -.dllloal a.u. dli lawro Hl 8l9lllt ,a PM!o ......... ~- 1111 propoiltD: . •Nella! ......... ~• •lluklne acn• nulllMla. • .- w • due branche della !tptJedone INale cbt • magglormenle d lnier..Do, ■op,..,. lii " rapporto alle COl'NIIII lmmfcralorle, TI • " unn profonda lacuna, la quale à quelf& elle • autorlua. ad accenna.re a tonne ..,...u "di leuilallsmo: In rapporto al diritto do- 11 miciliarc del colono. " Forse nella lfl@:iitlazlone generate., nel oo– "dice dvfle, si può trovare qualche ealn.– " guordlu. anche per il domlc1llo del oolono; u mo. nella realtà, finchè questa materia non 11 sa.rò . oggetto di una legl&laz.tone apéolale, usi può dire che U colono Delle \·aste pro- 11 prielà agricole brnelllrule, non fruisce del « benefici del normalo diritto domlclllaN, "non godo della gnro.nila della libertà e "dell'in\'iolal>Ultà del domicilio. Potremmo •i citare. a confono dl queet.a ,nostra uaer– " zione, innumerevdli ca.si Uptci, non ulU· 1( mo quello d.i quel colono, che noo pote'r& "rnantencre il proprio padre con sè, nella cc propria abitazione nella «fazenda,, per "espreS80 divieto del proprtetarlo. L& caaa cc colonica, inclusa per lo più entro Il ter– cc reno della 1c fnzendo. 11, isola e sequestra cc completamente il colono, che .si trova ad cc essere come u;1 ,·nssallo, lnclU90 in un "territorio che è proprietà prtvata del su-o ,, datore di lavoro. cc Le vie cli comunic0.1.lono interna della 1( fa.z.enda", le qunli ndduoono dalle case .CO• 11 Ioniche Joctùb.znte nell'lnt.omo deUa pro- 11 priet.à agricola, alle strade pu.bbllche che ·cc mettono in comuntcadone lo. 11 fazend&» cc con i centri urbani sono per lo più propri~ 11 là privnt.n del 1• fazendeiro 11, come le pian- 11 t..agioni, i pn.sooll, il bosco, ecc., che costi– c,tuiscono l'insieme de.I dominio ngrlcolo. cc Nessuno senza il permCB90 del proprleta- 11 rio o sopratutto contro il suo preciso di– ce \'iCLOpuò oltrepassare la cc portiera 11, che cc SO.J>l.l ra In vin pubbJica dnlln. proprietà pri– cc ,·ata. Non sono rari I casi dl minaccia da 11 parte di un II fazende.lro II di far sparare

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