L'Unità - anno IX - n.51 - 16 dicembre 1920

·liO finalmente, si arriva. Paese nuovo, in mol– te cose migliore assai di quant.0 si credeva, tn molte peggiore. Ma convlen prenderlo cosl com'è, E saggio consiglio sarà, invece che stnaggcrst di nostalgia e amareggiarsi dl 'J)iù l'esistenza con Inutili impazienze, Jorst una ragione, e, obbedendo al supremo imperativo categorlco di noi II Unitari 11, ,i vilri la tua vita come un problema 11, adat.. tarli n rimanere a Nuoro, a Sciacca, a ~tel· fl, non come un disgrozlo.to condannato a domlcillo coatto, ma oome un rappToscn– tante del Nord, che viene a vivere in una regione del Sud in qualità d'in~nante, in qunlll.à cioè di persona colta e di propngan– tlist.a di cultura. Non hai il Pauly-\\'issowa, ·ma hai l'Orthobenc; non hai l'archh•io, mo. hnl l'nc,:olta di tutti I tuoi scolari; non h:t la blbliotcca dt magistero, ma hai il padron di casa e tutte le persone di <1unJitàdel luo– go. Intanto che osservi, studi, paragoni, per difenderti dalla nostalgin e dalla soli– tudine e per dure olio. tuo esistenza una ragion d'essere più co1nJ >let.ae più SO<ldi– sfo.ctnte e.Il(Juello. di grtunmo.t.ico e di ludi– mn.glstro, o. poco o. poco ti odottl ol clima e olle usanze; poni nffetlo o.i luoghi e alle persone; Import tns~nnndo; Li educhi edu– cando; U rinnovi rinnovando. Pol, dopo qualche hanno, ti cc viene li tra– sferimento 11. Quel luoghi, dove non set nato e dove ti sarebbe dU6cilc Vi\ 1 &r più o. lun– go, tu, dopo tanto, insomma, li abbandoni volenUerl; ma è lnnegablle che molta parte di te, reata la,gglù, e molto di laggiù tu ri– porti con Le. Tomato a casa tua, tu \"Cdi i tuoi luoghi oon occhi diversi, tu ecoprl laJl. to brutto. Mezzodl anche In Piemonte, come hai trovato tanto Nord anche in Calabria; e tu caplacl lloalmente che esiste, oltre al· l'ltalla letteraria che avevi conoacluto in !scuola, un'altra Ilo.Ila, quella reale, diver– sa in lè a&.eua e pur medeeima, meno alma parnu, meno turrita, piQ umile, e mode– sta, ma cbe u riesce l&Dto più cara e più tua di quell'altra: che è capace anche di farli trepidare e plangen,, mentre queU'al· tra da un peuo t1 taceva ridere e ti aveva dlSj!Uinato di lè. E come c'è Il proleuore del Nord, che va al. Sud, COII c'è quello del Sud che va. al Nord. E' una ewltlrazloue, dlveraa dalla prima per numero e qualità di ewlgranU; ma le conseguenze 1ue, uel rf8uardl del massimo problema della vita nazionale Ua– Ho.na, sono ugualmente importanti e bene– fiche. Ed oltre alla clrcolazlooe del professori, s'è iniziata anche, do. un po' dl tempo in tiuo, lo. circolo,zlone del maestri elementa.11. :\In se la prlmn è stata finora ed è benefica o.Un scuola, di quest'ulUmn, con assai pro– bru,illtà, non si può dir lo stesso. La scuola elementare, almeno in uno. terra com'è l'I– tn.lin o è istituzione regionale, provinciale, co1m;nnlc, o non è. Per S. Stefano c.l'Aspro- 111ontemeglio tl maestro calabrese semio– nnlfnbeta di uno. Ignoro.lo. scolctta libera, che J1on ln mucstrino lombardo patentata a pieni voti nJln °11Toncai1 e munita di dicci <liplon\i di pcrfczionnmcnlo. Dare allo.scuo– io. popolare del ~lczzodl Il maestro u pie• montcsc 11, o o <1uelln del Nord il maestro ,, nnpolctono u, sarebbe condannare tutta la scuola popolo.te d'ltnlin n un irrimediabile Jisnstro. ... Quesle e ol~c cose dice l'lsnordi nèl suo libretto, che costituisce uno dei lanti pre– ziosi documenti, che In nuova generazione d~ professori offre nl futuro storico della scuola media della tcrzn !tolto. E non n coso ho parlato di uno 1o1 nuova gC"nerozione 1, di professori; perchè appunto adesso, nélln nostra scuoio medio., quello che- nccennn a dare il tono n questa istitu– zione è un nuovo tipo di maestro, che va succe<lC"ndo l\l tipo del professore II filologo 11 dello flne del secolo scorso, come questo era succeduto, a suo tempo, al tipo del pro– fessore II umnntsto e bohcmien II noto e ca– ro nlla nostro odolesccnza di studenti. Questo professore "'principio di secolo 11 frequentò Ja scuola media e universitaria positivista, filologica e int.emadonalistn; e ne è venuto fuori, come era naturale, idea– Ustn, anlifilologo e patriota'· (ma non na– zlonnlista). Suo nonno era andato oon Ga– ribnldi, e aveva lotto dei sonnetti d'occasi<r ne; suo padre ho riassestato il bilancio do- L'Ui I,A mestico, e pubblicato qualcHe documento Inedito; lui leggeva gli antichi e studia\·a il De Sa.ncUs, vivei:a i problemi della vita italiana, e poneva le fondamenta della nuo– va scuoio nazionale. E' \·enuln la guerra, che l'ha un po' distratto da quella biso– gna; ma, onche la guerra è terminata; e finito oggi il servizio militare, è tornato al lavoro e lo continua. L'ltnlia, che uscirli dalla rivoluzione or– mai i.n ntto, snrà assai più l'opera di questo oscuro e tenace lavoratore deJl'nnima, che non quello. dei rumorosi improvvisatori di disegni di le,;gc sul controllo delle adendo. L'autore del volumetto Sud e Nord e la ,cuolt& italiana è uno di questi professori 11 modello 1915-l!HB. ,1 )lolti aJlri ce n'è fra i nostri glovnnissiml colleghi, che son tatti su <1ucstostnmpo. Do essi noi, oramai, non più giovani, molto nttendiomo per il bene della nostro scuola. A\.iGliSTO MO~"TJ. Lott~ di classe o parassitismo? I. U'ggio1110 nell'1 \va11.ti ! del 21 novembre il Se@'.UCnlc ordine del giorno votato dalla Coo– perati\'O. camerieri e cuochi di ~tilnno: 1c Il Consiglio di amministrazione della Coopcrnllvn esercizi pubblici di Milano della Federazione Hnllann dei lavoratori d'alber– go e mensa, mentre plaude al Comitato Cen– trale delln F'ederaztone stessa e del Consor– tlo Italiano delle CooperoU\"e eecrclzl pub· blici per l"opera -svolta atta o. rh·endicare alla•closse il giu1to diritto alla geltiofte dei, buffets delle 1ta.iioni ferroviarie; delibera di lnt.ensiftcare l'azione nel senao ohe tale di– ritto venga al più presto rioonosciuto .spe– c'almente pd buffet della lta.Jion.e di Mila– no, e mentre richiama l'attenr.ione dei dlri· genti la Confederazione Geuerale del lavoro sulle vedute contrarle del Consorzio delle Coopera.Uve del ferrovieri, fa voti che da una comune inteaa con questi ai posso. tro– vare la soluzione migllorc neU 'intrre.ue del– ta lotta di doHe ... n. Lnaclanòo In rlp080 la lotta di claasc, cbe non c'entra proprio per nulla in una faccen– da in cui è In gioco soltanto un gretto ed e– ll()lstlco lntereaae di categoria, non è Inutile invece vedere che cosa ai naaoonda sotto la bella !rose del glullo dlrillo alla geaUone del buffet.s delle stazioni ferroviarie Fino– ra la gestione di questi bullets è stata sem· pre a.fftdata in appalto per un certo numero d'anni ol mlgllor offerente ln seguito a pub– bUcargara; e non solo non v'è alcuna l~ge o regolamento che vieti olle cooperative di partecipare a. queste gare, ma anche dal punto di visto. economico la situazione fl– (llfin:r.taria di una. coopcrati\'a, costituita da persone, come cuochi e camerieri, che in questi ultimi anni han visto salire i loro guadagni nlle 50 ed olle 100lire giomnliere, dovrebbe essere tale da. non temere la con– correnza di qualunque privato. Che signtflcn dunque il far la voce grossa e l'invocare la lotta dt classe e lo.Confede– razione del lavoro per affermare un diritto che nessuno contesta? La morale non può essore che una soln: che si \'uole indurre l'Amministrazione !errovinria, sotto la soli– ta minaccia politica, ad nbi:;Mdonare il si– stemo. del pubblico aooallo e nfl affidare i buffets a licitn.7.ioneprh·ata ed a condizioni - naturalmente - di seustbile fllvore alla povero. coopero.Uva... proletaria dei lavora– tori della mensa. Ma questi bravi proletari n01) ne vogliono sapere degli ossi più magri e spolpati; essi vogliono cominciare dal boccone più ghiotto e promettente, o dichiarano di intensificare l'azione perchè t.nle diritto venga ricono– sciuto al più preilo pcl buJ!et dello stazione di :MUo.no.Disgraziatamente quel boccone è cosl ghiotto ch'esso ho. già destato gli ap– petiti di un'altra. cooperativa più vecchia e più forte, quella dei ferrovieri. Bisogna quindi accontentarsi di di\'idorsi il boccone, stabilendo un'intesa.. .. 11ello interesse della lotta di claue. Fra i due contendenti, che alla peggio sono anche disposti a dh 1 idersi la preda, chi ne \'fi di mezzo è una quantità del tult.-0tra– scurabile; è iJ solito buon pubblico dei con– tribuenti e degli utenti delle ferrovie. Se la n memoria non ci inganno, il c:olo buffet del– la stnziono di Milano ern appaltato, prima della guerra, per 20) mila lire all'anno, e da mtU I bul!ets della rete di tato I' Ammi– nistrazione ferroviaria dO\"t!\-O rica\are più di una dlccina di milioni. Accolti i \'Oti del– la benemer.it.a Federazione dei lavoratori della menso., anche questa e111rntilsfumerà in brevissimo tempo, e r_.\mrninistrazlone rcrroviarin dovrà rifarsi ancora una volta sulle tarirfe del viaggiatori e dolle merci, conco.r!endo nd tnasprire Il costo della vita oltre i limiti di qualunque tolleronza. ~lo intnnto si snranno nllargnti i nuovi orizzonti dello coopera.:.ione e avrà trionfa– to, per i minchioni, Il principio della lotta di classe. Il. L'on. Soleri, con provvedimento che o.Un maggloronza dei critici è sembrato insuftì· dente, propone l'aumento i111mcdiato di -48 o j() centesimi aJ kg. sul prezzo del pane, ed il partito socialista, sebbc.nC> un po· più in sordina che nella primavera goorso., dichia– ra o.ssolutnmonte inaccetto.blle il pro,·vedi– mento attamntore. ~a vi è un loto del problema del POile su ~ cui il partito socialista non ho. mai sollovnto la sua voce di prot.e8ta, sebbono esso tocchi gli interessi del consumat.-Orin.ssnl più diret– tamente e grave.mente che l'aumento deJ prezzo di cessione del grano requisito. } 1 ri– mn della guerra, quundo il grano !-lulmer– cato ltalinno, si vendeva a 21-ZSlire il quin– tale, il prezz.o del po.ne , di qunlità molto su– periore all'nttunlc., va.riava du!IQ 38 alle -U lire. Le spese dl pru1iHcazione e distribuzio– ne gravavano quindi sul consumatore per sole 14 lire U quintale. Oggi rnve~e. col gra– no ceduto da.Ilo Sloto a 62 lire, Il pane si vende o 95 o 100 lire. Lo spese di panifica– zione da 14 lire son salite a. 33 ed a 38 lire il quintale e tendono a salire sempre più. Pro– prio in questi giorni, In citti\ dove il pane si vende ancoro a 95, i la\'Ornnti panettieri SO· no in isclopcro per otlenerc un aumento di 7 llro il quintale, e non solo da. porte socia– lista. non sl è elc\ 10.tn unn parola di prote– sta contro le loro pretese, ma nei comuni amminislrall da socialisti si è lmmediat.a– mente aderito alle richieste d'aumento e si concesso che li prezzo del pane fosse ele– vato a 100cd anche a ICX> llrd. Certamente neuuno può pretendere che un operalo, soltnnto perché è addetto alla rabbricazione di un genere di COMumo coal diffuso e necessario, debba rinunciare a migliorare lo snn sorte; ma è anche ph) aa– surdo che di questa nCcesslt.à esso si appro– fitti per crearsi una. sltaazione privilegiata e che il partito sociolista, mentre vuol di– mo;trarsi tnnto preoccupato degli intere88i dei consumatori, appoggi poi tutte quelle .richieste che un po' alla volta vengono o. raddoppi~re il prezro del pane. Cosl si nego allo Stato un lieve aumento di prezzo, che, migliorando la situazione fi– nanziaria. e monetaria, varrebbe a mitigare l'asprezza dei carnbt cd o frenare l'ascesa del preui _di tutU gll n.ltri generi dt pri– ma necessità; e lo stesso ouincnto si viene n. spizzico concedendo ad esclusivt vantag– gio di una minuscola cotcgorla di Javora- • tori manuali. Ed anche questo si chiama. for gli interes– si di tutto il proletariato! g. I. Dagli amici mi guardi lddio Fiume d'Ita.lio, 'Z'/ novembre 1920. N. 1118·1920. All'l11clitn. Presidenza. Municipale - Fiume. Già do. po.rccchto wmpo il personale del– l'Ospeda.le civico, specialmente quello addet– to alla sorveglinnzo, viene terrorizzato da– gli orditi che con violenza entrano nel re– cinto dell'Istituto, anche in ore proibite, forzano l'lfl8resso nella tnrermeria degli ammn.lati, specio.lmente delle prostitute, mi– nacciando CO n pugno.li e bombe n mano quelle contro cui hanno pn1ticolari rancori da sfogare, facendosi obbedire dal perso– nale di servizio con la rivoltella olla mano. Anche ieri due uardith• minacciarono, in presenza del porttnalo Stau!lln, l'ammini– stratore dell'Ospedo.Je di fnrlo tesaltare~ con due bombe, che si levarono dalle tasche, mostrandole al personnlr presente, qualora lo•· loro proibito l'Ingresso all'Oapedal•. La sera. poi, YCrso le venti, da mano ignota venne ln.ociato. una bomba (od altro esplo– sivo non prcctsnbìle} che stopptò proprio sotto le finestre della S-ez.loncmaternità, con indicibile spn\ento dello ammalate e del perso no.le di son egllanzn. Il personale terrorìztnto ricusa di prc~ta– re servizio e di furt• lo l.i"•nchè minima os– Sèrvazionc agli 1cnrditl II che spadroneggiano in quooto pio Istituto, dove In calma., la pietà e la di~rlplino do,·rc.bbcro regnare so– vrane. La leggerezza. per non chinmnrln. malva– gità di alcuni vn tanto oltre., dn consegnare persino agli ammalati materie esplosi\'e (Sipe, petardi, e<:c.) perciò che se ne ser– vano. E' recentissimo pot il coso di w1 11nrdUon che, presa con vtolen~a per In chlomn una ammolat.u, tent..a\"odi conficcarle il pugnale nelln gola. e non fosse stato trat.t.cnuto prontamente pèr il braccio !"avrebbe uc– ciso. Ln sottoscritta 1)tr..-zio110 t,, pronta n pr<r durre tl"Sttmonlonzn n ripro\'8 di tutU i fat.ti esposti, pregando di rnler Intervenire d'urgenza tacendo rlprlstinnre In guardia milito.re nell'ntrlo o nel punti più es()08U tlell"Ospcdole per polC'r cosi riacquistare GqueJln cnlmo che è uno degli e1cmenU non ultimi e non tmscumbiU alla cura dell'am– n1nlato. Unilo. Direzione dell"Ospedale ch•lco F.to Doti. Slchlch. A. ANZILOTTI ITALIANI E JUGOSLAVI NEL RISeRGIMENTe Lire 5 SodeltAnoalma Edllllct• Ll YOCI ,, • 100 .--- /{ell'lnlellfo di ,wnd- Il JN/k ...,al• possibile •I nostri emlol hl ~-– delle noslre O/»IW, ebbhllllO /dita/lo del ,._echi •J»Cl•II di 1/brl, come -,rie. PACCO N. 1 a L. ~I 8.lLVBIII!lt- La Rivoluzione Francese . . L. 15,- FoRTUN.lTO - li Mezzogiorno e la riforma tributaria. L. b,– GENTILE - Dopo la vittoria L. 8,– L1NAT1 - Sulle orme di Reo• zo . . L. i,- Totale L. 00,– P ACCO N. i a L. 15 VEBOA - Novelle Rusticane L. 5,– Puccnu - Come ò visto il Friuli . 5,- STUPARICH - Cose e ombre di uno. . ... • 5,- Peov&NZ.lL - Le passeggiale di Bardalone. 7,- Totale L. H,– PACCO N. 3 a L. 18 PREZZOLINI - Vittorio Ve- neto. . . . . . . . L. S,– CAPELLO - Ordinamento del- l'esercito. . . . . L. 4-,- M.&eco1<1 - lo udii il coman- damento . . . . L. 3,50 Lou111- Burocrazia . . L. 6,– fucc1- Politica ed economia L. 6,- 8.lLVEJ\UNI - Il Ministro della malavita . . . . . . L. 3,- Totale L. M,60 S~dire oomnii•1io1li e roglia alla Società Anonima Editrioe "LA VOOE,. 18, Trinità del Monti - ROMA, 6 PAOLO VA.CCA-MAGGIOUNI, geren,e Tt4f. Stab. Tip. R. Garrool . Roma

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