L'Unità - anno IX - n.46 - 11 novembre 1920

• . . .: L'UNITA' ghilt1•1·1·11 ù,1 Cul ...t:n e ùa Bi-igh~, i (tua.lf fino da, allo1·a ,·illero iu uua, .Eul'òpa eco- , no.111icn11w11te rna il u1..1ssiinocomune in– tercs.-st:' tlel loro pue,-.e e ùel èontiueute'. 1 ::;arà l'Europa tanto sada da segt!il'e l'esempio e il <·01n;iglio.? o i suoi esacct-– liati 1111zi-0n,1li:smi coutintre1·' nuo a dila– uiad:1 t· ,1 1uante11el'la in c<.Hnpoarm,1to't 1 pl'&guoi;;tki uou sono iuolto confo1·tanti, e non pare irnprol>a.bile che gli esa<:erbati n:uionnlismi e il millennarismo socialist~1 in tutte le sue ,•a.rietà aùbiano a coope– rare <t p1·odune ll.lla. catastrofe, al cui confronto quella' del mondo antico (u mite episodio . ' A:-.OELO CUJ.:S1'1. I Commenti a una ·postiÙ_a 1.a po;51\lla ul ■1io al'ticQlo ::jul c<mtrollO o- fabbr:ictie <l'ùm1ì, 1n11nizioni e uavi'da peraiCJ, pubblicato sul :\. ,t', UclrLnilù, 28 guerra. ottobre 1920, ha m·uto l'intemo di an•iare ul concetto tiella utiii\à totale, per la nn- verso qualche conclusione pratica le dis-cus- zionc, di alcune for1ne di statizzazione, an· sioni, a cui ha. dato orlgine la crisi metal· che se non strettamente d_i utilità economi- lùrgica del settembre pussaw, discus.!l9ne; in cui l'Unità. ha ùsuto il merito di mener.e in luce fatti non conosciuti ci-a illtti e na• &costi sotto pornposc apparenze di gro.ndi ri(9rme, e di in<licn1(' 1e· rnil\ùe<:ie precise, che p0jsono divenire u il nocciolo del caueu. "E p:.iò parer siugohi.re che uomini di stu– dio, co111~i redattori onuuari Udl'U-nità, si siano pl'eoccupati di raggiungei e un -re– sultato concreio-< più . cli& non a~bia fatto chi, come lo scrivente, svolge sid pur mode– stàmentt:, lo maggior p::irte della sua atti· vità nel campo fatti\'o della produzione in– dustriale. M.u i letto1 1 i dernno tener pl'esen- ca, nulln tln dire: il protezion_ismo assolu– to e JI liberismo assoluto sono sistemi sim– bolici, come il punto, la retta, e il piano di geometria pura. )1a esaminiamo come la statizzazione si presenti per le iud\lstrie indicate doll'Unt– tcl nell'attuale momento politico e sociale dcffltalia, .e 11ell'ntt,1ale stato dello indu· st.ria. I • · [,e miniere. - Fissiamo senz'altro il p·un.– ct1t1n ,aliens: l'Unità vuole impedire che la · tscavazione del minerale continui nella mi– sura esagerata di qllcsti ultimi dieci anni, nm soprattutto degJi-.anni di guerra, quan- te che il mio articolo, per quei normalissi· do la escavazione spinta al mussimo costi· mi d!sguidi postali· che sono delizia dell'l- tuira una necessità imprescindibile. taliu contemporanea, e anche per la Yitu. :::;ipuò ossel'vare che per ottenere questo randagia del diretto;-~ dell'Unild, fu pub- risultato, b'astcrebbe riportare il c~none ~n- blicnto circa un rnese dopo che e1•a stato nuo di estrazione dal 1i1Uiteìrrisorio attuu- sc-1·ittotquindi perdette il carattere di chia- J; n quello di L. 7,50 per tonnellata, che i1 rimcnto i1111nediato agli avvenimenti di, set- Governo riscuotc\·a una volto, o anche a un , tembl'c, e alle soluzioni che allora si pro- limite Superiore. Con quest'espedienfo si ;.spettavH110dei problemi industriali. renderebbe assolutnmente· impossibile la ,Era intenzione dello scri\·ente in'vinrc alla produzione della ghisa od un prezzo non redazione ctèll'Unitti un secondo articolo. troppo lontano da quelli del mercato inter· La postilla lo ,;a prc,·enuto. E niente di me- nazionale: cioè l'industria mineraria pri- glio clic questo concorso d1 tutti al rnggiun- ,·ata perdereJbe'. solo quel tanto di ghisa, 8 imcnt6 di soluzioni, le più precise possibi- che lo Stato rosse disposto ad acquistare, •li adesso che il ferro è caldo. Si tratta di pagandolo a .erez1.i politici, per le J·o.gioni u~10 Uei problemi - quello della industria politiche spiegate dall'Unità. La materia 'siderurgica e mecca.nicu - più importanti p11ma, ogata così a prezzi notevolmente "'-1ell'lto.lla · c~temporo.neu, n~n soltanto per p;zù e r{ d1 quelli del mercato, servirebbe . la. stretta dipendenza che "·1 e rra codesta, 01 c suro1 governall\:l, e la nazione do- .. mdu.striè e tutte le al\re indu~u•ie 1ua11ifat~ , r e sopportare i prezzi super1or1 dt certi turiue e anche quella pfrllcolare forma prodotti ferrosi, per le raglOlll polittche, le <li atth1tà industriale che e 01ma1 l'agri·/uah imporrebbero allo Stato la t1ecess1tà coltul'a, ma anche per le relazioni che l'ln• ili mantenere questo. produzione ant1econo- dustna metallurgica, cost1tu1ta per la sua mica stessa essenza, m lto.J1a come 1ll quoo1 tut• \In. questo procect1ffiento semphc1sta dt e- te le altre Naziom, d1 potenti 01garusm1 fl. le,orP 11canone fino .a rendere impossibile nanziari - ha cOn tuuo. la vita politicte. ogni altra produzione di minerale all'in- morale del paese. fuori di quella che .sarebbe acquistata dal Stringiamò dunque i conti! 60.rerno, ancbbe il grave inconveniente di · In,nanzi tutto ,occorre sul.lito riconoscere ost colare nella industria siderurgica ogni· che la minacci.a di un~ statizzazione gene– rale, non ,sOHanto di alcuni 81'Uppi side• rurgici, u,a anche di tdtri gruppi siderur– gici e insle,ue ir1eccunh.:i, non e più immi– neute, come pare\'a un mese fa.... i\lelte cau– se hanno con._tribuito ull'ulloniana,nento del grave pericolo: 1 fra !e altre la fino ad 01·a 1nancata cessione degli stabilin,euti <lella Fiat alle maestranze, pare,.. per concorde desiderio sia degli 01.iouisti che degli ope· rai. ~la essenzialmenle vi ha contribuito la mutata ;,anima economica u - con,e direb- \ be ron. Luzzatti - di u11a gran parte degli italiani, compresi molti industriali: i quali fino a 1)oco tempo fa erano, ma 01·amai non sono più, devoti incondizionatamente alla causu del protezio·nismo siderurgico, come aa1J0Saldo di tutto n protezionismo indu– striale. A questo mutamentb della opinione pubblica sulle que!;tioni economico <logana· I.i, ha contribuito effiçac~mente la perseve– rante propo.ganga, densa di cifre e- di fatti, dell'linitii. E se non fosse alti-o che per que– sto, il no5Jro l)iccolo e non prezzolato fo– glio donebbe c-:sere orgoglioso del rcsultato raggiunlo. iLa minaccia rimane, però, sia pur sospe– sa.; e occorrerà sempre Yigilare, perchè po– trebbe riav,·icinarsi sotto molte, svariate e seducenti vesti. Occorl'e esser p!'()nti a met• tere in immediata evidenza al pubblico ita– liano il pericolo, apJJena si ripresenti. :VinIn postilla deffl.:nilà hn dato indica– zioni precise sulle industrie, che dovrebbero essere statizzate: a) miniere di ferro; b) in· dustrie siderurgiche e di seconda lavorazio– ne; cl industrie ineccaniche, limitate alle iniziativa pel' raggiungere con nuovi pro– ressi tecnici un mit;liÒre ris~1ltato economi– co. Ora non• si devono in nessun modo osta– colnre, neanche vcr l'indtt,.Stria siderurgica, gli. s!orzi per cui un'inçlustria possa, alme· no in uno. certa misura, divenire convenien– te in Italia. E aumentare ii canone di e– strazione, cioè il costo della materia prima, sarebbe scoraggiare le ricerche e i tenta· titi di perfezionamenti tecnici nella siderur– gia•. O'altrn parte, IR escavazione delle minie– re non pre~entn il carntlere variabile, conti– nuamente perfezionabile, di• altre indu– strie: e <111i ■di si presta meS"lio alla gestio– ne statale. Lo statizzazione, pertanto, proposta dalla.. Unità per le miniere cJi mlerinle ferroso, e una misura che si può ac.,cettnrc senz'al– tro. Solnn1cnte nel passaggio delle micnde niinerarie allo Stato si do,•rebhero tener be– ne gli occhi aperti: perchè sarebbe possibi– le che uno vntut:izione esagerata deglf im· pianti meccanici di estrazione e di tutto ciò che costituisce ·1e attidtà immobiliari al di fuori del suolo, riducesse, pe~. lo Stato la statizzazione ad un magrissimo affare. Inol- 1re occorrerebbe mettere al.In direzione delle miniere statizzate uomini comPetenti 1:: rotti alla agitata e corriplessn direzione d('lle a– :dende pri,·ate, cominciando dal po.go.rii be· ne, e non con stipendi che racessero allon– <anare ingegneri e tecnici dotati d.i qualità organizzatire e di comprensione rapida del– le variabili necessità dell'industrio. Le industrie siderurgiche. - Anche pe_r queste, ed in misura molto maggiore vale,. mi Sembrn, la osscrvozione fatta per le mi– niere: cioè che occorre non ostacolare in ulcun modo i tentativi, le ricerche-e Jli stu– di, che si sono fatti e con1inuano a fare per migliorare lo. produzione delle ~hise e ::;oprattutto degli acciai, per ridurre rrie # diante radozion(' _dei rorni ele'ttrici, più ·che ~il.I possibil<•. il consurno del carbone. Fino ud ora i prodotli ottenuti mediante In elH· t ro-siderurgin non sono completamente s<"I– Jisfacenti; rna. ~ lecito sperare che gH :;for– zi perseveran~i dei tecnici e de.gli indu,u'ia.– li, anivino pn·sto a risultati favorevoli~<::i– mi. Inoltre per tut.ta la serie dei ferri spe· eia li o ((leghe" (fel'ro silicio, ferro crom-:.,. ferro rnal'lgnnesc, ferro tungsteno) si r-iono già fatte installazioni speciali, dalle quali si può molto sperare! Siamo qui nel campo di una indu~stria cornplessn 1 nellu quale la continua n•:<:essi– tà di aggiol'namento alle scoperte JCi.!n.tifi– che e tecni<-he dell'allimo che passa, la vi– gile opera di adattamento della org: .ini7.ta .. zione economica alle mutevoli forrrie dei procesSi tecnici, mal si adattano ·.dia rigi– dezza, quasi sempre di cartapecora, delle organizzazioni pubbliche, statali in ispecie. Sembra, quindi, clic la statizzazione non dovrebbe ra.gionevolmenti estenders_i alle induStrie -siderurgiche e ai prodotti di se· conda lavorazione (profilati, 18.minati, tubi, bohoni, ecc.) se non n qualche stnbilin1ento d1e si trovi in speciali condizioni; ed n quei prodotti d,i uso più comune, dei ,t1uali ora- 1tmi, In fabbricabzione è conosciuta da tutti, in modo che lo Stato, pur produoendo a costi più elevati, come l't.:nitd 8iustamente avverte, avesse la sicurez~u che una certa parte del suo fabbisogno gh fosse ossicu~ rata. Probabilmente lo Stato si t.-overebbe ad avere qualche volta dall'industria priva– ta offerte per gli stessi prodotti a prezzi mi– gliori di quelli che" gli stabilimenti da esso gestiti sarebbero capaci cli fornirgli; ma questo sncrifizio dovrebbe essere sopportato per le ragioni politiche Lndicate dall'Vni~à. Una obbiezione si presento. immediata• mente: se la produzione siderurgica. attua- , Je è esagerata, e se la industria siderurgica ituliana ed in parte anche· l'industri&. di se– conda lavorazione. per continuare a vivere nelle pr~por~ioni di questi ultftni t;mpi, hanno bisogno di protezione doganale 0 mag– giore anche dell'attuale, o di grandi favori governnW,·1 di nitro 8enere, come potrebbe– ro allora esse reggere, se non statizzate? Si risponde: la statizzazione completa continuerebbe i.n forma larvata il danno c'he viene alla nazione da una protezio11e esagerata o da oltre forme di i'ntervento governativo, che avvantaggiano gli interes– si privati. Il danno sarebbe anzi maggio– l'e: e sarebbe nasc~(o da una fitta rete di i unzionari nuovi e do special'i provvidenze governative per le maestranze addette agli stabilimenti statali, non più esperte nè più neritevoli di quelle detrindustria privata: funzionari o maestranze che assorbirebbero quellii somma di introiti d~anali, o di pre· mi di fabbricazione o di altri disborsi, che il paese dovrebbe sopportare se sussistesse l'industria privata con una qnnl11nq11efor– ma di protezione govemntivn. Sembra dunque che per le ina'ustrie side– rurgiche e dei prodotti di seconda lavora-. zione la soluzione potrebbe essere additata nella parziale, molto parziale statizzazione di q11ei stabilimenti, che sono specialmente· diretti alla fabbricazione di prodotti piutto– sto fnc11l e d1 processo lavol"ativo ben co– nosciuto: tali insomma ·che la loro condu· ztone si presenti relativamente semplice e che siano carrelli, come suol dirsi, Hià bene .nvviati sulle rotate. Tanto meglio se una ac curata organizzazione fosse creata. se una giudiziosa. assegnazione dE!i post.i direttivi negli stabiliJTlenfi statali, Josse fatta a te– cnici compe~ti, ntti\'i e ben pagati, in mo– do che gli st.abHim1::ntistai al_i potessero un giorno concorrere con quelli dell'industria privato per qualità ed economicità d~i pro– dotti. Questa sarebbe una. bella gara; que~ sto sarebbe un bel nsultat.o; e forse ,per quella stessa emula-zione, che oltre all'inte– resse materiale non è affatto spenta negli uomini ,tanto meno J1E!l;li italin1_1i,e nemme– no nei fur11,Jonnri dello Stato, questo risul– tato potrebbe essere raggiunto. ).la occorre la emulazione, o in Hngun.g– glo economico ;, la concorrenza 11. Il mono- i89 !)Olio governativo deve mette1'e paura. La lotin cortese fra az'iende governat!\·e e a– :dcndc printte puù im•ece gio,·are ~ili<' une (' alle altre nrll'lnteresse colletthq_, senM t.o– ~liere ,,Ilo SlatO il diritto di continu~ne per u interesse politico 11 a produrro nei snot stnbilimenti. quando oncilC' la pro<.luzio,.e :slntule sia più costosa cli quella privata. E tutta In parte cli industrie siderurgiche (' di Sl'tonda lavon.t7iom·, che non sarebbe "'-.:.1111tn dallo Srnto, mn non dovrebbe piÌI nemmeno csse1·e cosi largamente protetta, come andrebbe a finire? ~011 ci si può tliS:i)inmlare che una istan- • tnnea cessazione cli industrie, ohe reclut::ino 1111 cosi ,·nsto rn1mero UiJ>Perai, e che han– no immoLili?,rnto in :n1pinnti complessi una cç>si ingenie somma di capitali, provoche– rebbe consr.guenz{' gra\"i. Perciò la proiezio– ne doganale dovrcbb" essere ordinata in n1oùo eia lial'e un qualche respiro alle :t· ziende, che avessero volontà e capac~tà di ridnrre e trasformare i propri impianti fino al punto di reggere alla concorrf'n1,a Pste– ra, quando, bene inteso, potessero acqui– ~:.are le rispettive 1nnterie prime ·(ghisa ·e rottami per il caso (!ci forni produttori di acciaio, minerale e cnrbçme per il caso de~ • .;;li alti forni producemi In ghisa) ai prezzi del mercnto libero, non airn1Pntati da dazi JogQ.nali. Jnsommn. l'industria siderurgico italia1·a attraverserebbe certo una crisi difficile (' penosn, come hanno attra\·er:sato in altri temp_i nltr<' JnJustrle • italiane. ~el periodo -attuale un avvenire immediato non t.-oppo roseo si presenta a qu8.si tutte :1 industrie; e non si vede percltè la s0:ta slderurgiA do– rrebbe sottrarsi alle ·difflcoltà comuni. Nel• la crisi alcunie ditte resisterebbero tali e •1uali; altre si trasformerebbero; oltre ce– derebaero. plirzialment~ i loro impianti allo Stato, e manterrebbero gli altri hnpiantl dove In s1>eraoza di uuovl risultati per nuo– ,..i processi seienti.llci e tecnici, farebbe loro balenare In possibilità. di vantaggi econo- 1 miei e soddisfazioni morali; altre potrebbe– ro infine morire. I! pPricolo di morte di al– cune ditte noO può costituire la ragione deUa. permanenza pef' lutto M gruppo di industrie di eccessivi ravori governativi, che sono dannosi per l'intera nazione. Circa In ripercussione, che sull; attidtà industriale in genere, produrrebbe un i11di– ri1N.o della politica dogohale meno osse– quente ai principi protezionistici, e alla conseguente tendenza del capitale italiano ad emigrare in altri paesi, ,è da ritenere che unn esposizione ufficiale e so11eclt6, In forma precisa e determinata, de11o scopo, che avrebbe In riduzione e poi l'abolizione (salvo casi specia)i) della prote-lione pCr la indust.ria siderurgica, chiarirebbe la shua– zione; farebbe capire a tutti gli industriali Italiani la iiece~sHà di cercare. nel pert'e– zionamento dei processi tecnici e nella mi– gliore organizzazione indust~iale e comme1'– cinle, il mezzo per and-are avanti, piuttosto che nei favori governo ti vi: e nello stesso tempo darebbe la sicurez1,a di 1111 pl'eciso indirizzo apertamente dichiarato, invecE: delln. continmi incertezza e oscilJazionc fra poli oposti, che hn cnrntterizzato razione ~OYernntiva in questi ultimi tem1>i in rap– porto a tutte le attidtà produtth·e del pae– •se. Giaccht nuoce allo sviluppo d.ellfl. i_11i;ia. tiua indiuiduate più. la stabilità delle condi– ;ioni 'Ì11. cui la attività vroduttìva si dei;e Holyere, che -non. fa cer.-e:.;a d'i determi11atp condi:.ioni d'i difficoltà. Per quel che riguarda In emigrazione di cnpitnli all'estero nòn ::ii negn che esso, spe· cialmente nel 1919, sia nYvenuta; da tutte le informnzioni, chC' si !)OSsono oggi a~sume– re, parN>hbe risujtare che in questi ultimi tempi es5-a sin stata n1olto ridotta ed osta– colata innnnzi tutto dalro 1tezzi1del cambio, t.antochè ha dovuto rir-orrere n mezzi S\!b– doli e perciò di realizÙlzione meno sictira. Le notizie- ripet.utamenir messe in circola– .zione anche ifl questi ultimi giorni, di code– sto impressionanle esodo. sono probabilmen– te interessate 1 cioè gettatr in.mezzo al pub– blico, per richiamanH' l'attenzione sul pe• ricolo grave che inco1nbe sulla attività pro– cluUivn Hnliana. '.\1n non \'·ha dubbio che s111lntendenza ciel, risparmio ad emigrarf'. . ha influenza note,;olissima lo stato ,Ji a.gitR– zione, orn1ai q~rn~i continuo, che pervade le 1nnssP OJ)C'rnie.!'\on posso entra l'e in .:1uestn ,, I

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