L'Unità - anno IX - n.46 - 11 novembre 1920

\ 190 altra \U!::iti.:,!:ÌimaqucMionc: mu rimanendo 111'1 c-a111po chr ci sinmo prefissi, possiamo u.lfenunre, e senza tC'llla di smentita, che alta popolazione opera in itnlinnn, presa nel 'iUO complésso, farebbe impressione favore– vole una serie di pro\\·ellimenti intesi a ri– dare una costituzione piu sana ad una certa pnrte dell'industriu, contro alcun.i rappre– sc·nt.anti, deUn <1unl('piU accaniti sono stati gli attacchi delle orgnnizznzioni operaie. Var– rebbe assai senzn dubbio ad acquetare molte ngito1,ioni una serie di provrndimenti, i qun– li dessero a tutti l'impressione che alfine si inaugura io Italia un rcgi111c doganale, e- • conomico, finanziarlo, nel <1unlc se non im– possibile, sarebbe più dHOclle la prevalenza di potenti gruppi inùustrinll e più special– mente finanziari e borsistici, sui poteri co– stitu.iti dello Stato f! su tutte la aILre atti– vità della nazione. Per e<1uità, si deve dire ancora una pa– rola su molti degli attuali nzionisti di gros– ~ ntiende siderurgiche e di seconda lnvo– rnzione: i quali comprate le azioni a prez– ,1 altissimi, si tro,·nno O@:gi in possesso, p1 r la svalutaziout~ df'lln moneta, di po– chi soldi, e nella C\'Cntunle liquidazione di alctine aziende, o nell'assunzione a prezzi rigorosomente bnssi d1l parte dello Stato, -,nrc•bbrro diJntli i capri (\spintori; e se si p1.•11su. che alcuni dì c1ucsti azionisti sono ri– "'pnruiiatori 111ode~ti, si de,·e sinceramente 1h-plornre della l"Ondhioue finanziaria tri· -,te 111 çui n'.!ngono a ,trovarsi. )la a <1uesto non c'è rimedio: chi COlllJ>ranzioni o im·e– ..,Lc in (tualsiasi n1odo J>nrte del suo rispar– mio in aziende industriali o produtti\'e di ,,ualsiusi genere, lo fa n suo vuntoggio o rischioj se vuple essere, non diciamo garan– hto, 111u messo in guordia du possibili sor– JJrt~e. de\'e procedere cautn111ente nella -.e~ lta delle azioni e d'1i titoli da acquista– nt, specialmente in 1>eriodi di eccitazione fl. anniiaria e borsbtica: per l'atU\'ità spccu– lutrire quanto e più rhe per ogni altra for-· ma di atti\'ità ,ate Il dello: il Campidoglio e vicmo alla rupe Tarpeci e chi ha fatto ma- le i .tuoi calcoli deve subirne le conse– yuen.;e, , lnd1utrie meccaniche per la fabbrica:io– ,,e di anni, nal'i da guerra, muni:ioni ecc. - Gli argomenti svolti nella postilla del· l'Unitd circa le fabbriche di anni sono di una importanza e òi una e\'idCnza indiscus– sa. Ln statiuazidnc, che del resto già in parte in Italia esisteva, si presenta <1uosi come una necessità, per evito.re colpevoli lnfluenzc di interessi pdvutl, sui supremi interessi delle nn1ion1 liberamente discussi da Go\·erni e Parlamenti. lYaltronde_jo stesso scopo bellico direttamente co!le.gato all'atthità politico. dello Stnto, e perciò alla ntll\'ità tecnica dei funtionuri militari, co– blttuiscc una ragione :;0mmn per la statiz– tazione delle fabb1 iche d'armi. Occorre però se1npre crrcnre di rendere più agile che sia 1>0::,-sibih· l'org,uli'zznzione specialmente nelle curicl1~ direttive degli litabiliruenti statnli, htt1rnndovi dt:mro. se e neces'>ario, anche elcmt•nll tecnici non mi– litnri, in modo da n, ,·1dnursi 1 Il più poss1. btle al rendimento In 11ualita e quantità di un·nzienda prh·ata. Per quel che rigunrdu i cantieri navali, un esume profondo dclln questione doman– derebbe lungo tem1>0 e specialissimo. compe– tenza. i tratta anche In questo caso di una df'lle forme più comple~cie delln alli\'ità in– c.lustritile; concorrono Ml risultato, veramen– te mern,·iglioso del lavoro umano, che è In na"e in genere e in ispecie il piroscafo da gutrra, molle arti maggiori e minori; sono strettissimi i legnmi fra gli t-copi bellici da mgg11111gere e i meni tecnici necessari ol raggiungimento; ogni rnodificuzione del con– cttto di difesa ed off<'SR,cjoè ogni modifica• z.lorw di carattere strettnmentc guerresco, porta alla im1>ostnt.ione cli nuovi problemi l-t!cnici e scientifici. PcrriO mal si compren· , e.le cou1e <1uesta im-i1oa rompcnetrazione, possa anenire !lflllfi il concorso cli tut1i gli f•l<'111r11ti competf'nli, <:;C·nza la gara di tutti gli f•lemPnti 111orolmf>lllf' e materialmente inlcn!~"nti. Ripetutn.rn,·nlr dn uomini di va– lore e di indiscutibil(' rrttit11d1ne rnornle, sor10 state fatte clichlnrn,ionl ~splicile di d<'– <'Odrnzn dei nostri ('antif'fl 1,nvnli go\·ema– ttvt. \folto probnbilnwnt+·, <11trhl! in tJUPsto ,·aso, la c.alute sta neJl 1 ,•r111a.11•n1.n di po- I 1 L'UNITA' rhi o forse cli 1111 solo rnnUcre governoUvo, ronlPrnpornneamente allo ('Sistenza di Clll)· tlrri privati; i quali, ben inteso, dovrebbero fuuzionure sempre sollo il controllo di ispet– tori governolivi, competcnll e ripetiamolo nn.cora una volta ben 11agati: di modo che es~i trovassero oltre che il i,oddisfocimeato nlln loro sete di operosità e di notorietà, anche (Juel ragionevole compenso pecunia– rio, che altrimenti cercherebbero nell"indu– strlo. privo.la. I concetti sopra esposti differiscono sol– tanto in parte da <1uelli cosi bene svolti nel· In poslilln dell'U11ild. Ulteriori chiarimenti potranno esser latti; nitre modalità per la soluzione dell'impor– tante J>roblemn potranno essere esposte; det· togli concreti per la rcollzzazione dei con– cetti espressi potranno essere studiati e for– mulati da specialisti competenti. L'in1portanle è che il pubblico, pel quale i giornali parlano e disculono, sia edotto d<:llt\ impostnzione del problema stesso. Lo 1m1>ortnnte è di evitare l"he mediante la pre– sentazione di altri J>robll!llll più vusti e mol– to plu lontani da una soluzione che non sia bnlordn, si devii l'attenzione del pubblico ilnlìnno tla que,lle, che sono le questioni a,· denti della economia nn1.lo11nlo <! per le qunli so110 oramai chiare ed ovldenti le so• luzioni favorevoli nll'intci·essc ge1Prnle. Guco.,10 PONTEC:OR,·o. l"oatllla Qursto interessante orticolo dell'amico Pontecono ha il merito di chiarire specinl- 111ente un punto cho nella nostro postilla NO. rimasto nell'ombra. ~elio postilla noi distinguevamo rindu– ::itria del ferro., in siderurgia o in meccani– ('a, nffernianclo la necessità della statizza– tione .de.gli impianti siderurgici. Non lnce-– vnmo una ulteriore distinzione, che pur è necessaria, fra In prima lavorazione del ferro (siderurgia) e In serondn lavorazione (n1ctallurgiu). li PonteCOl'\'O, n:,sni opportu– nnmente fn {111cstndist'inzio1w: e spiega che In stntlzznzione non dovrebbe estendersi se non in casi eccezionali agli impianti cli se– conda lavorazione. E noi sinmo pienamen– te d'accor\lo con lui.- Basterebbe statizzare ,,uf'i •soli impianti, 'che occorressero alla seconda IB\'Ornzione del ferro estrnlto dal– le miniere stntizzate: r i proclotli di queste officine servirebbero alle fnbbriche d'armi dello Stnto. Tutte le restanti officine di se– conda la\lorazione rimnrrcbbero nll'indu– strin pri\'ota, che importerebbe la materia primo in piena libertà dogonnle: e sarebbe ,1uestn In grande rlfonno, dn rui ocquiste– •·t•bbe libertà d~ movimrnto C' lnrghe21a di rt•cipiro la industria n1C'tallurgicn e mecca– nico itnliana, che oggi è sortocata da.gli alti pr('zzi ilnposti alla mmerin prima dal pro– tt•1.ioni1rn10si<lerurgko ncressnrio per rar gundn+;rrnre milioni ni llondi e ni Luzzatto, •' 1nigliaiu ai penni\fndoli clt•I giornalismo 11n1.ionolistn. Q,1nnto ai 1>ericoli e(<,1tomici dclln st.o.tiz· 7;uione dei cantieri pe1 lu rH·odutione del ,w, lglio militare, essi 'iOrtO e, ldcnti. ~ot, :in.ti, ~inmo assolutomrnte COll\;nti che in 1111 pa('se pelandrone l."om'(' rltulln, i can– tie, i governativi costeronno sc111pl'c assai f)iù che J cantieri privati. ~In per i cantieri militnri vnle più che per (Junh;nque ultra nllh ili\ industriale la nrcessltà 11ulitica del· la istJtiz.zntione. Sono proprio i cnntierj per h\. "0'-ltruzione delie mn I dn guerra i nidi 11f•I J}iù Ingordi e• p<'ricolo:;i trafficanti del ... n11.,i;11<' umano: il giornall~mo na1.ionalista ,. g11errn1olo e paiato pili specialmente da 1111,•:,lc ('Ulllpn.gnie di brignnti. Distruggere questi <·nsl di delinqucnzn è In prima con– ditlonc pH avere 11nn politico. e~lcrn libe– ,n dnll<' imposizioni degli interessi privl\li– Lu stntiiz:11ione dei cantieri cì costerà 1111 linni di s1>crpcri; mn In industria privata d l"O'-tRr<>bl,e miliardi di spe~e non richieste 1fngl mt,~ressi reali del paese. Ol~gna su– hin• Il primo minore socrinclo per e\·itare Il l',ccondo che sarebbe assai 111aggiore. li Partito Socialista- dovrebbe prendere i•s-;o In i111zintivn di una cnmpngna in qne– -,to s1•rH-.;o .\lfl. preferisce :1ollcvnro contro di ~~ il toro l"onservntorf' S\'(•ntolnndo il cen– rio cornunhla. E intanto lascia I pcscir:ani pJHfr<,nl d"lle acque. ~fugge i i>roblenii ,·ne n o 1 1>11òrisolvere oggi, e corre di('tro a quelli ('h1,,• 11011 potrebbero css<'rc l'isoluti che do- 111nni. tosi Il enne di Esopo si lnsdnva ~fU;lghe In cnrnc per afft-1 rarnf' l'ombra rwll'ncqun ... L'l°NIT\. Socialisti e slavi nella Vepezia Giulia Discutendo, alcuni mesi or sono, del pro– blemi della Venezia Giulio. con un giova.ne sloveno - tutto imbevuto di tendenze na– zionaliste - osservammo che egli parlava con maggiore ostilità dei soclnlisti ltàlinni che dei no1.ìonalisti italiani. Riportata più volte la discussione su <1uesto terreno, e ac– certata <1uc>stnprofonda differenzn., dicia– n10 cosi. di temperatura fra il rancore nnti– socinlislo e il rancore antinazionnllstn, glie– lo facemmo osservare, e glie.ne chiedemmo In ragione.. E lui, rrancnmcntc: "I soriali– " sti italiani, neUa Venezia Giulia, rappre– ,c sentano per noi slavi un pericolo di snn– ·11 zionnliuozione assai più grave che i na– ., zionalisti itnliani: perchè Ql.lC'tlti, ofren– " flendoci, provocandoci, J>r'Ocurnnclo di op– " primerct,. sferzano il nostro sentimento u nazionale, ci obbligano n stl'lngel'ti fra 11 noi, ci consentono di tenC're rnccolti in- 11 t-0rno a noi tutti i nosiri connnzìonnli, vili– u pesi, sdegnati, rifiutati; i sociolisti italia- 11 Ili invece, attirano a sè, n('lle loro orga· 11 niz1nz.loni, i nostri proletari, li 1mttano udo pari n pori, disarmano i loro bOSpetti, 11 se li o-.slmilnno, e in pochi on,11 li m·,·ez– u znno ud usare l'italiano come In lingua u dcll'u'So giornaliero: attraverso fa prova· 1 • gamla internazionalista, li fa11no <Urerlta– " re ilalirm.l o. Quest.n con\'ersazidne ci è venuta. una me- • 11101'18 leg~endo sul lavarlltore di Trieste le ~eguenti osscn-azioni : "Slccom(' gli sla\'i nella Venezia. Giulia 11 ci sono, <' in buon numero, che si ha da 11 Core? Si honno da sopprimere con una cc italica fucilnzione in massa? Si hnnno da 11 fnr divcnt.nrc italiani cosi, di punto in .e bianco, con un decretino del Governo 0 11 con un manifestino df>I Fascio? SI devono "gettare fuori dagJi uffici, <lolle olflclne, 11 dalle fabbriche, dal porto, dai pir08(afi, 11 obbligandoli a morire di fame? 11 Non c'è nazionalista, per quanto possa u essere idiota, il quale possa pensare se• " rinmente questo. Allora, che si vuol rare? u Ln via buonn, noi i'abbiarho ,già indica.- · In: eviture che ·i lavprntori sln\'I flnncheg- u gino e rinforzino il na1.ionnlismo slavo, 11 nttrn('ndoli e irregimPntandoli 11<'1nostro 1c movimento sindacale. Poichè una delle– u d11e: o gli slavi sono attratti dn noi, o sono u nttrntti dal nazionalismo slavo. '.'Jessuno 11 pC'nsiamo, pÙò cretlere che i lnvoratori 11 sin vi possono essere attratti dal Fascio di u cornboltimento! Noi soli, dunque 1 pof:lsia- u 1110 gnndognnre i lavoratori <Jlavl ann ..ca11sn d<'ll'affrateJlamento, ùella solldarje. 11 tù, df'll'nmicizia coi lavoratori italiani. Il u lnvorntore slnvo, nato e viq,suto nella Ve- 1c noz.in Giulia, unito nel indncato nostro ""on tutti I lavoratori italiani, non è più ,i n1•miro dell'Italia: egli impara a. conosce· u re i lnvorntori italiani e nd amarli, e di 11 qursll lnvorntori italiani, a poco a poco, usi sente ffntello ugunlc nell'nnslu, nella u lotta civile. ·All'odio contro I lnvorntori ,1 della nostra nazione, nel lavoratore sla\'o 1, educato da noi subentra l'odio contro il 11 cnphnlismo Jnvo, mentitore e traditore, 11 come Il nazionalismo italiano. Ogni la,·o- H vorntore che noi strappinmo al cnpitali- u smo slavo è un nemico cli meno P<'r la no· u-strn nnzlone. Ogni gruppo <li lavo rotori - u ciel brnccio e dell'intelletto - che noi u stropplnrno nl nazionalismo slavo è un u fortHl71o di questo nnzionulismo che cn- 11 dc 11. GLI ABBONATI, che desiderano no cambiamento .l'Indirizzo DEBBO– NO accompagnare la domanda con TRENTA CENTESIMI per la spesa di stampa della fascetta. -- Diffondete L'UNITA' 800., \N.ED . "LA VOCJ~,, Esciranno in novembre: .\l,FllEOO PANZIXI T,A CAGNA NERA Lire 5 GIO'JJO DAINELLI PASSEGGIA'l'E G OGRAFICHE Grosso volume con numerose lotografte dei paesi più caratteristici del mondo intero. Lire 16 In e,re~ra:iont : BERNARDINO VARISCO LASCUOLA PER LAVITA (N. 2 dei testi scolastici di Scuola t Vi/a) Per la 3• normaJe e scuole superiori Chi deJidtra auerlo in esame è pregato di prt11olani fin da ora. GAJç'fANO SALVE)ilNI COME SIAMO ANDATI IN L BIA Lire 3 Ricor-diarno ':::: 1 ~:· godono ckllo sconto ckl 20 % Biti preui delle edizioni della &cielà An. Edilr1" LA VOCE: Acquislmido direlta"""'le i libri risparmiano inoltre il 10 % di 8<>– prapre:zo che il l-ibraio fa pagare •n piw ckl preozo di copertit1a. 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L. 1,- 4,- 3,50 I 5,- 6,- 3,- 1 Totale L. M,50 I Bpe.dire oommiasio,ii e· 17aglia alla Sociot<\ Anonima Editrice "LA VOOE,, I 18, Trloltà del Monti • ROMA., 6 l-'AOI.O VACCA-)lAGGJOLINJ, gerente rtlf. Slal>. Tip. R. Gnrronl - Roma

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