L'Unità - anno IX - n.41 - 7 ottobre 1920

.. 168 cui procedettero L lovori del nuovo C<.'\..· tasto, •i maulfe&tò queot.o fatto curioso che, un ventennio dopo la, sua promulga– zione, la pretèsa legge di perequa2ioue si trorò nd e.'-lsereapplicata in una. quin– dicina, a.ppena, di prm•incie, qunsi tutte 1:1etteutrionnli, <Iuando non 9010 era com– plet.1roente sfatata la leggenda che le tene del 1Iez1.ogioruo (oosero più ricche e meno gravate d·imposte di quelle dèl nor~. mn era and:1ta ditronclendosi 1 ru1- che per nier·ito di osrtervatori settentrio– nali, la eonduzione della po,·ert..\. di una granclisi,inrn parte del Mezzogiorno agri– colo. Perciò, quella legge, 11ssicura11do col sistemn della. riscosgionc ad ali(1uotn fifi. Sfl un aggra.,•io ~r~bile ai ('ontribuenti di poçbe 1wovincie (del Meu.ogiorno so- . lo Napoli, f:,aJeruo e Pote1w.a hnnno oggi il nuovo tll~lsto completo), veniva a crearc1.unn sperequazione effetth•à ed ed– dente in da11no delle provincie 1>iù po– vere, che non n.vevano chierrto l'accele– razione del catairto e per le quali restava immutato il \'Cf•chio contingente, fissato dalla legb-e del 180!. Perciò nei provve– dimenti, UJ)))ro,·uti nel 1900, in f9"ore del Mezzogio1·110 e delle isole, si comprc9e anche un nbhuono del 30 per cento sul– l'impo8ta C'r·nriale per i contribuenti con reddito inferiore IL lire 6000 nelle pro– vincie in cui nucor:n, non fosse nttuoto il nUO\'O cntnsto. Le naove allqnote li decreto del O novembre 1016, n4 fìs– snre le norme per un sensibile aggravio dell'impo~ta fondiaria ernrialé, so9titllen– do al criterio della proporzionalitù, con aliquota, uuica dell'S,80 per ceut.o, quello dell1t progr,,er,Mtà, co,r nliquote a..cen– denti dall'8,80 nl 15 per ceut.o, preude per base le vroviucie dove rige il nuo,·o cataJrto, e dl~pooe che ogni agen1,in delle imposte ripartiecn, tutti i oontribuenbi dei comuni del suo di;,tretto, In cinque cate– gorie, in modo che fra le Imposte attual– mente pagate e le nuove aliquote ci sia il seguente rnpport.o: lmpoda attu~le I•) Hno a L. 10 Ali(lnotn nuova ~) da L. 10.01 a L. 50 3•) • • 50.01 • • 30J 4 1 ) » » 300.0l » » 600 li') oltre L 500 8.80% 10.-% , 13.-% 14.-% 15.-% Oo!!l nei distretti delle i,rovincie a nuovo catasto (per esem1>io, a, Napoli) la nuo,•a imposta progre8"iva wver,ì, sul reddito imponibile nel modo seguente: Categoria J• (8.80 %) 9• (IO%) 3• (13%) 4" (14 %) 6• (16%) Reddito l1111>onibih1 fino a L. t~ \ da L. l~.01 a- L. 500 ,. ,. 500.0t • > 3000 > > 3000.0I > > 0000 oltre le 5000 lire. Queste llljsure #-· e qui a,ppunto è la, grave ingiustizia del D. L. O novembre 1916. che ,,ogliamo segnn la re - clm·ono servire di ba.se 1>er determinare l'aume.n– to dei oontrilrnti anche nelle provincie a. vecchio catasto. Cosi la. sperequazione gii\. lamentata e ufficialmente riconosciu– ta, dalla legge del 1006, che concedeva, lo abbuono clt•I 30 per ce11to, è ~tata ora, nuonnnente e sensibilmente nggnn-nta1 con la, disposizione ~ cui, p~r tali pro– vincie, iiffece di fissare In mism·a, di fili· mento cln, :q>1>ortare direttamente alle nli– quote erarinJi delle vnrie categorie. si è stn.bilito che bisogna, numcntare il con– tingente provinciale in propot·zione del– l'aumento apportato alle aliquote nelle provincie 11, nuo,·o catasto. Da. questo criterio derira una sperc– qnazione gra\'issima,•1Sia nella determina– zione del contingente proviucinle, s::in in quella, della, progressività, delle aliquote individuali. In generale infatti le prodn. cie n, vecchio cntnsto aNevano estimi al– quanto più bassi ed aliquote assaj più Ftlte clell'aJiquota unica clell'S per cento fissntn per le p1-ori11cic a 1luo,·o catnsto. Oosl mentre a Xa1l01i fino nl 191-l l'Hli• quota, principrde enuialo era defr per cento, ~ella provincia cli Reggio Cafabri:1., essa, em del 1. • 5 pe1· cento: in moùo che so a -Na1>0li ad nn"impo~ta di L. 10, - corrisponde un l'eclclito imponibile di li– re 125, - a Heggio Calabria i1wèl'C il reddito col"'rispondente a, tale minimo dj. ÌUlJ)OSLll è di sole L. 73.5~. o L'UNITA' Di tale fatto ha dornt.o tenere conto lo stesoo legislatore, il quale nel D. L. O norembre 1916 ba stnbilito che nelle producie a nuo,·o cat.a:-to ~lano e....c.enti dall'aumento tutti i contribuenti che non paghino più di ·10 lire d'imposta eraria– le priueipHle, meut.ré nelle p1·ovincie n. vecchio catasto ha estc:~ l'esenzione a, tutti i contribuenti che non 1>nghino più di 30 lire. ~la ~e :.1 questa clh·er·sih) di situazione si ~ pens:1to nel determinare la misura dei rf'dcliti rni.nirni esenti dal nuo,·o ng– grado, 11011 St: ne è invece tC'uuto conto alcuno nel. determinare qu:lli ('ontribuen- ti d0\·esse1-o essere <:OIIIJ)l'eS::i nelle e.ate• , gorie più ele,·ate. Cosl mentre :1 Xnpoli l:t tlas~ificazio– ne dei c·ontrihuenti nelle ,·arie cntegorie viene st.1bilita, come gii\. $:''t- dsto. nel modo seguente: , oat«1g. hnpo1t.a pagata 1 1 non oltt"& L. 10 2' da L. 10.01 a L, 60 SI • • 60.01 • ,,, SOO 4 1 • • S00.01 • • 500 , 51 oltt"& L. 500 reddito corrillpondonUi uon oltr«! L. 125 dtt. L. 125.01 a L. 600 • • 500.01 .• • 3000 • • S000.01 • • 5000 oltre 1.. 5000; a !foggio C,dahl'ia inrece la •:las.~ifica.zio– ne ,·iene Wsata in que"-t'altro modo com– pletamente diverso: oal.. Imposta pagata 1 1 DOII oltre L. 10 21 da I~. 10.01 li L. 50 3 1 > • 50.0l • • SOO 4 1 • • S00.01 • • WO 51 oltre L. 500 reddito corrilpoudon\o non oltre L. 7S,52 da L. 7S.5S a L. 279. i I • • 2i9,i2 • • 1678.29 » > 1678.S0 • • 27~7.15 oltre L. 2i07 .15 Pe1·c-iò ùcter111iua11do, come fa, il De– creto, the i paf.l;snggi dn 1111:1 categoria all'illtrn. ed i (·orri~1>0ndenti 1111mentipro. gres::~ivi ,li aliquota on·en~ano a Reggio Calabria, col mdodo e nelln misuro stessa, che si è adottata pt'r ~ :1 r~li, ne conse– gue che rnent1'\! si ~110 C'8e11t11ti da ogni nuo,·o agg1·avio i contribuenti delle pri– me due ci1tegol'ie (fino ad un reddito di L. 270), quelli dell& terzo in,·ece che han– no un reddito frn, 279 e 1678 li.re annue, siano obblil(nti a pagare un'aliquota. che soperu .del 3,"l p('r cento quella, che paga– vano in preredenzn. pre~'a poco cioè nelle pro(>0r1.ioui• ete~ee dei contribuenti di ~apoli, c:hc h1uu10 uu reddito fra. 500 e 3000 lire; e quel che vole per la tena categoria .s'i può ripetere per la, quarta. e per l:1 quinta,, nella, quille a Napoli, 90n compreijJi i contri)rnenti con un r('dclito superiore a 5000 lire. mentre a Reggio ri rientrono a11cbe quelli che hanno nu reddito di sole 2795 lire. :f: ,·ero bensì C'he nel momento in eui fu ,·otat:1• la legge cli perequa1.ioue gli estimi delle terre 11ei ,·ecchi catasti era– no ~erH!lihilmente inferiOri a, quelli che fu. 1'01.10 poi c1ete,rm1nati nel nuoro. )fa d'al– lora, ml oggi il valore ed il red?ito delle terre nella, massima pnrte delle p1",·i11cie ·che otte1rnero l'accele1,1111ento del cata• sto è aumentato in misura, enormemente maggiore di. quanto non sfa., uv,·enuto in Calabria e nella. 1naggior pa1-te delle pro– vincie rimaste con le ,·ecchiel$'time e con le Yecchie aliquote. Perciò inasprire an• co1·a una ,·olta queste aJiquote in pro– JXH'1,ioni a quelle. tanto più basse del nuo– vo c:1tn~to, è aggiunger~ una nu,q,·a e prn grn,·e sperequazione in danno cli terre che son g-i:ì .r(n-inate dall'ecces.-.o del ca· rico triùutario. Netrapplicaz.ione. J>Oi. uon sappi:1mo per quali ragioni, si è andati anche a.I di lù della lettera e dello SJlirit.o del De– creto: si ~no sta bili te. almeno in pro– vinciì1 di Heggio Calabria, aliquote su– periori a, Quelle {'be ~i sarebbero don1te M·e1\l' ~ec-ondo il rriterio della 1>1-01>0r1,10- 11nlitù, con le prodncie a, 1rno,·o cat~'lsto. e si $10110 aumentate sensibilmente anche le nliquote dell:1 seconda, categoria. 'sen- 1~ tener conto dell'esecuzione estesa ::i tutti i contribuenti eh<' pngassero meno di ::io lire (l'irnpo~tn priuc1pale. L'Imposta sul patrimonio M'à le provincie a. ,·pcchio catn.sto, ol– tre a tale ingiustificato ag:;ra,·io dipen• dente dn imperfer.ione ed arbitraria ap• plicazione di h•gg-C". nL' ~tanno per subire un allt·() illlC'ot·,1 più !!1·,ne contenuto nei due decreti 1·illC'ttenti l'im1>0sta s.ti -aor– dinaria sul putrimonio. Xcll'arLlcolo 10 del D. L. del 1919 er3' neo stabilito che per Il 1irimo ses__-.,nnio la tassazione do,·e,·a eseguirsi çalut..ando i terreni per In !'Omma risultante <lnlla molti pi ica zione delr impo ta erariale principale del 1016. pei- il coellkie11te fis– so 325. Tnle dispos.izione \·enne modifìcnta con l"art. 10 del uuo,·o decreto, aggiungendo cbe In imposta, erariale debba determiu.1r. si in base all'nliquota intera, sen1,a de– trazione cli ahl,uoni di c:lrnttere regio– nale. 'l'alc aggiunta è a tutto aggrado del Mezzogiot·no e delle Isole. perchè si ,·ie– ne con Cf,l,SH a rùi.llril'C' rhe non si cle,·e tener conto dell'abbuono del 30 per cen– to ~ulrimpostn f'r:niale, conce~~oo eon la legge del 1006 a, cont1·ibuenti col reddi– to, nella pl'orincia, inferiol'e a, lil'e 6000. Si sarelJbe do,ruto ricordnre che tale conce9:Sione venne accol'dati1 a.i oontri– hucnti del )rezzogiorno e delle lsole per equiparinli a (1uelli del ,rnovQ enta~-.to, riconoscendo eh<" era impellente prm·,•e– den·i, d:itn In gl'1H·ez;,_,a dell-'lrupos::te in tali regioni, le qunli per le loro condi– zioni fìn:uu.iarie, diflìc-ilmeute a n·ebbero potuto richiedere l'nceeler:1mento cata– stale. Inoltre, mentre il decret.o del 1910 stn– bilira ehr la ta.S$,4lZionc provl'isori.n do– ,·essc durare pC'r un i;.iessenuio. il nUO\"O riduce la durnta ad un quinquennio. sta– bilendo andle rhe entro il quinquennio · saranno i,,trapreb'e le ,·critiche tenendo presenti i l"edditi c-lie effettinunente si pe1•cepi9cono, e che in bu~ ;llln rìsulL.111- za dell'H(•te1·t.:1mento snran110 dispo~i ri.mùol'si od iscrizioni S:uppletire. Si uoti d1e l'.\mministr,izione finauzi:.1 .. ria è facultAtn, n procedere, quando ,·o– glin, a ,•er-itic.hesetuµlicemente indi,•idua,.. li, le quali I>0ssono cltir cmupo a ,:e$$ll– zioni, ed iu ogni caso non fanno eh~ a.C• cr-escere le grandi sperequazioni esisten- ti negli nttui:tli vecd1i Ci1tasti. · Lu.. verifica, genernle, J)()i, è un lavoro di grande mole, che ric-hiede personale, tempo e ~l>eAe ingenti, perchè ocoorrc.rà – aggioruare le tariffe r~elle 23 1>ro,·incie; do,·e ,·ige il ouo,·o catasto, e completare 1>rinh11 il la,·oN> c.ntn~i.itnlecol i-elativo ri– liern OOJ)Ogrnfico, in tutte le altre pro– vincie, specie nei due e,-ompartimenti na– poletnno e siciliano, perchè in questi due ultimi, il c:atnsto è semplicemente descrit– ti\·01 t'ioè b11~1to sulle dicbiaraziouj dei contrihueuti, forse non sufficientemente contr·ollate ed hl ogni C'ttFlo, senza alcun 1·i lie,·o topogru fico. , ('hi lta 1;ratica di tali cnta.sti sa qua.le eonfu:-;ione ed incerte1,1,a, ei:,iste in esài ch·ca l'eJ:.tenl'rioue e l'attribuzione dei ~in– goli fondi. Xou hii;;ogna neppur-e dimeutic,ne che dopo 34 m111i il nuovo Citta,!,11:to ,·emw at– tu;-11'0in sole 23 p1-oviucie. Tutto aòun– que fa ~UJ)Jl0r1-e che ciò che fu stabili– to tome 1wovvisorio. dh·enterù. definiti\·o, e pel't·iò è importnute stabilire ora, con giustizi.a ed equitiì anche la misura delli} L1s~1zione 1•osidetta, provd~ria. Questa. essendo basata sull'Lmpost.'1 eral'iale e.lei 191G seu1,a aJcurrn distinzio– ne tr,1 pro,·inrit> appH1-tenenti a tompur– timl•nti a Yer.:chio ed a. nuo\·o catasto, è ,·e11ut11 a <·1·e,11'C' un imposizione molto più gmre per le p1-odncie a ,·ecchio cntnsto, per uon tWl't·e tenuto T_,resente l'elen1tcz– z:1 molto 111aggio1'L' delle aliquote rim:1-ste ' in ,·ig-orc in tali provincie. Così. in jH'O\'Ìnt·ia di Heggio Calabria, il ,·alo1·e di un fondo o cui sfa, assegnato in tat:1sto un reddito imponibile di lire 308:).U}. sa1·ù cakotato moltiplica.udo la, im1>0;-..tapr·incip:ye er;1riale cli L. 581,18 (~ec-01ulo l'aliquotn (·oh) \·igente clel 18.85 per n... nto dt•ll'impouihile) per il coeflì– tiente lìs,-.;o32:i, t' raggiungén\. perciò la somma, di L. l .9S3.50. dn :urotondnrc in L. 100.000, ii;U cui ~i pH~heriì mi'ituJ>O· ttta c.11111unle p1'0,·,·isoria, sul patri.monio di li"' 6-19,80. Jn,·ece in prodncia cli ~apoli 1 come in tutte le p1·odr~ie a catn~to nuovo . .-id un 1·eddito i1111>01libile di L. 3088.19 corri– sJ)ondei-ù \ton l'ali<1uorn dell'S per cento) un'imposta e1·al'i::tle principale di lii-e 2-IG.GJ . e ton l:1 .solita moltiplica pe1· 325. un 1}atri01ouio di .L. 80162.!)4, su cui si pagberù uu'impo~ta :.rnuuaJe provvisoria sul patrimouio. di oole 1,. 206.00. Pe.r tal modo, con lo ~tesso reddito im– pouillile. il <:ontribnente di Reggio Ca,• labri:1 pnghenì tre rolte e qualche C08& di più, di quello di ~itpoli ! In questo modo i go,~erui, che ad ogni pa~j,e()fnn 1>0mpa del loro amore sdsce– rato per il lfeuo<6iorno. rengono cli an– no in unno ud 1rnmeuhne le s1>erequnzio. ni l' le ingiustizie in dirnno delle sue pro– ducie t>il) l"'IO''e1-e bisognose, e fini~no per ro,·i11111'<' (•omplet11111e.nte, sotto il 1>e·· so delle im1)Q~te e dei debiti, la, sua, di# S,gl'i\7.Ì:lt Ìl'>SÌlllil ag1·i(-oltura. ])Q).IE:-ilCO SORIANO. Gli insegnanti medii e le riforme del ministro Croce I 1n-ofes,ori Mlle scuole seco11daric pn,. 7Kr1YJ11-0 1,,,. g,-a,ulo 0011vcgno 1,az-i-01,alc a Napoli, clic discuterà dei problcm;, poli• lici (' leOl<ioi d~lla 80110/a oh-O oggi più 1)t. rt1111e,ile a7)r><i.ssio11amo i'opi11io11,c pub: blil'(}. Oltre alle 1·elasi011-i di Ugo Guid-0 M01t--_ dolfo e dcll'on. Groncl•i su,Ua q,wslion,, della scuola Jibe.ru, sarà i11, di.scnMsione 1wui. rcl.azio11e s11U'e~ame cli stato, dcsffk. 1"(110,v,·ima. che· dal P. P. o <liv,ca-samcnte da. come ,il P. P. I.o concepisce, da mol– tis81m i 8Ltuliosi cl; problemi BColastic-i. Arcn(lo il ministro Crooc 01ttui11ziato la prcsc11ta.:io11c di uno legge, allo, ria.pcrt•- 1·a, dcl1{1 Camcnr, è intc1'C88Mltc vrd.ere. q1wlr tria l'atte9r1ia111<'>1todei, profcs80f"i i11 q11rsta.nwlcria. Pttbbli<:himno verciò l'oràin-0 (lCI, gior- 110 col quale ·il ,·elatarc, 7J1-of. (}-iuseppe Lombunlo-Rad.4-cc clt.i'.Hde il e11.o sh1dfo. Col n·l!llore c01Isc11le il g111ppo dctl'E– d~1razione nazionale. Il rclc1tore combatte t'attcggia,nento d6- 9ti onK>sitori dcu·esome d-i. stato, i• q,ia--n– to ta, loro 01,posizio11r finora è slal<J go. nerica, o a.p,-ìoristira, manoo,ndo il testo del v.-ogetto ç,•oçe, ed emmdo perciò <Jr• bit.rario combattere una riforma! d,;. mH 11011, si- 001rosc0110 i ca1 ·att.en : c.sse-ndali. Eoco 1·ordi1w <lcl giorM: Il Oongre8"0 nazionale degli insegnnnll mcdii l'ilenendo improrogabile la, oecesaltà di adottare un metodo di selezione 9CO· la•lica che dia ad ogni scuola e ad ogni insegnante dello stato iu~ieme colla, mag– gior lii.,ertil di ini1,inlirn, la, più CODJplel& respousabilikì dinanzi alle famiglie e ngll org:1ni diretth•i della pubblica istrur.ione; riconosce che non l\ 1>o~ibile giudi– citre della bonti\ dello proposta ietitu,Jo– ne dell'e.same di stato. ~111.a, a,·er notl– iia dei t('rmini concreti del progetto di · alltrnzionC', onde ~arebhe ugualmente fa,. zioso re~pingere sommariamente la rifor- ma per motivi di dit\"erenzinzione politi– ca dal partito che più la, caldeggia, o ac– cetta.ria, senza precisa rue rigorosamente il carattere, come un miracoloso t.occasa,.. na de11n vita scoln~ic...'l; e respingendo la motivazione con cui la, richiedono i clericali, secondo la qua,le i cauclidaLi cli scuola, prin\ta subirebbe– ro oggi un trattamento iniquo, in confron– to degli alunni delle scuole pubbliche; diclliara che gli im·egn:1nti non po– trebbero rifiut...1re il loro consen~ ad un es:..1100 cli stato rispondente nllé Seguenti condizioni· 1. Che },futer,~~nto di comrufasioni a,p. positamente costituite sia limitato al pas– saggio da un grado nlrallro di scuola., lasciando arbitri gl'iusegnaJlti della, pro# mozione sC'nz:t esa.mi da. una, cfasse all'aJ. trfl dello stesso gl'ndo di scuola: 2. Ohe \"esnme i;:i SYOlga con pro"e dl tal genel'C da l'iLlurre al minimo il giuo– co (](>Ila fol'i.una, e da togliere assolutnr mente nilore agli sforzi mnemonici dci candidati; 3. Che )() commisr-.ioni s::icno designato dalle auto1·itù aceademh:he e•dalle noto– rilù scolastiche p1·0,·iuciali. coll'interven– to del!(' facoltà uni,·('1-,:,itarie che prepa.. n111O gFins::-e-g11;1ntimNlii e della. Giunta. prodnc:ialc delle scuole medie. opportu# nameute l'nfforzata di elementi elettivi; e senza a.lcuna ingercnz..1, dclle autorità,

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