L'Unità - anno IX - n.41 - 7 ottobre 1920

L'UNITA a.nlDlinis_trati\'e centrali, salvo i casi spe– ciali che richiedono l'invio di un R. Com. rni~~uio; 4. Che nella, compilazione del regola– mento si tenga, conto soprattutto della ne– cessit.'1, che cinse.una scuola possa, forma-r– si i suoi proprii pt'O~t·ammi e ciascun in– segnante possa libcr:1mente 8ttuare il suo ideale educu.ti \'o, senza ,l'angustia, di par– ticolareggiate tesi di. esame, che lo ridur– rebbe da artisti a. mestieranti; 5. Che alla l'ifortna degli esami sì ac– compagnino tutte le nitre da, tempo ri. chies~ inutllme.ntc, rel.uti,·e alla, autono– mia delle scuole, ai ruezzi didattici, alla sistemazione regolare dei corsi e delle clas:--i nggiunte, e soprattutto quella che ..tolga, ai certificati delle scuole di cultura il rnlore che oggi hanno di tessera, per l'ammi~sione ai più S\·ariati impieghi. Nellu iiduci11 rhe il Ministro Croce ten– ga tonto di questi voti, e che la, discussio. ne p;ulamcntare non \'Cnga, turbata. da J><'l::;:--iouc 1>0litica e fasci alla riforma ca– ratte1-e tecnico che deve a\·ere, per il be– ne della gioventù e la. dignità della, scuola,; Il Coug,·esso~nvit" il Consiglio federa– le e le Sezioni tutte a vigilare percbè i suoi postulati, qualora sicno accettati e tradotti in legge non vengano nell'attua– zione pratica frodati o falsificati da, co– loro che hlUlDO iatc1-es.-re P, pcq>etuare nella .s:cuol::w la loro continua, inframmet– tcm~u. conuttrice. Il p,-opo,icnle Otl"S01."PE L0MBAUD0·8AOICE . Dec.entramento o federalismo? IL Tendenze autonomistiche nelle regioni povere Fino a qualche anno fa, le poche e de– boli manifestazioni aut.ouomistiche e fe– dei>1li~ticbe - tolto il vecchio e _non lllili tot.slmente scompa.rso separatismo siciliano - si sono avute soltanto nelle regioni più ricche, che aveano tratto i maggiori benefici dalPunificazione del 1-e– gno: In Lombardia specialmente le idee di Carlo Ca,ttaneo 'han trovato sempre un cer~ numero di seguaci anche nei ceti ind'\striali ed operai, che si senti– l'ano sagrificati dal legame a regioni tan– to più an·etrate ed a metodi amministra– tivi rigidamente accentratori, che sem– braNrrno ideati e congegnati per annien– tare qualunque iniziath,a incth,idu:\.le o locnle. In tutto quel tempo le regioni. più po,·ere e trascurate si lamenta.vano bensl dell'abbandono in cui erano lnsciate; .i loro uomini migliori rh·olgexano i loro atu<li n dimostra,re le ingiustizie di cui queUe regioni erano state vittime nel si– r:ttemt1 tributario e doganale, nelle spese per i )a\'ori pubblici, pel' le fer1'0vie, per l'istruzione, ma, a,•e\'ano sempre cura, di pi-emettere e di far seguire a quelle loro ricerche eretiche le più incondizionate di– chiarazioni di fervida tede unitaria. Oggi le parti ~mhrano essersi inverti– te. Il rapido prQgresso di trasformazio– ne morale opel'ato dalla, guerra ba M'Uto due forme diYerse di manifestazione ueUe regioni riC'C'he e neUe regioni po\·ere. In quelle l'intenso sdluppo della produzio– ne indu~trinle e l'aumento enonne della renditn fondinrin hnn messo in prima Ji. nea i prohlemi dei ,·apporti fra capitale e la,·01·0, fr~1 prop1·ietnri e coltivatori dei fo~1ùi, f11c·endodirneuticare ogni aJtra 11ue– stione. Nelle regioni più J)(),·ere im,eee, dove la guerra, non hn aumentato Jn, ric– chezza, ma ha bensi modifica.to profon– dmnente la meutnlib) degli uomini, dif– fondendo in tutti gli elementi più gio– nrni una sete al'dente di giustizia. ed uno sta.to cli profondo disagio morale. il mal– contento. si appunta contro lo Stato e particola1·mente contro i S"uoiorgani cen– trali. Perciò in questi ultimi mesi le pro. teste contro l'a('(·eutramento amministra,– tiro. le manifestazioni di te.nden1.e aufo.. nomistiche e fede111listicbe non sono più partite dalla Lombat·dia,, dalla, Liguria,, ma si son moltiplicate e si son fatte sem– pr1e più \~ivaci nello prov'incie del Yene– to invaso, nelle terre redente, in Sicilia e in Cafaùria. Il problema sardo Dopo queste regioni è oggi la ,,oJta del– la Sardegna, dO\"C il problema del decen– tramento delJ"autonomia, fu ripetutamen– te !-loJlerato, i11 questi ultimi mesi, seb– bene fra grandi incertezr,e e confusione, da uomini politici e da giornali, ed è ora, me~so hrnanzi, in forma assai più chiaJ·a o precisa, nell·opu~eolo d.i un ~ialista, cbe non rifuP"ge- fortuuatament.e. come troppi suoi compag-ni. dallo studio dei proùlemi ,·011c1'Cti (1). (1) ASOICLO COKSI, .. ~11011omit1,Oommi11ariato t:irile o l)ue111ran1411to. Cagliari 1920. Delle ,·arie soluzioni affacciate finora, U Corsi scarta reci~ameute tanto quella, dello Stato separato, come quella. di un pu1•0 decentr:uuento burocratico, limita– to alla uomiun, di un alto Commissario Cidlc, a c·ui fo~ro delegate da Roma tutte le attl'iùuzioni del potere ceutra,le. Il separatb;ino gli sembra, rovinoso so– pratutto J)er ragioni economiche, perchè la Sardegna, ac1'Clsa dallo Sta.to itaJia,. no, costituirebbe una unità, economica, troppo minuscola, destinata fatalmente a clh·eutore ,·assalta degli organismi mag. giori. D'o ltrn, p.·ute la costituzione di un Commis:m.riato Cidle, come rimedio uni– co, nou accompagnato ad un largo au– mento dell'autonomia, e deUe attribuzio– ni dei potc1•i locali elet.ti \•i, non risoh·e· rebbe nulla e forse aggrarerebbe anzi il male: quando infa.tti all'Alto C.'ommissa– rio fossero nllìdati tutti potori del go– Yeruo ceutrule, si riuscirebbe beusl ad evi– tare in pm 1 te le attuali lentezze burocra– tiche, ma, si rcncle.rcbbe sempre più in– tollembile la, situazione degli enti loca,li lettemlmente asse1·vite al potere ~1:a,tale, rapprescnt.'lto nell'isola da, un vero e pro– pl'io pl'OCODSOle. La. via, migliore, secondo il Corsi, è quella dell"auto11omia ammjuistrativa: « tra.Sformare cioè le due anuninist111zioni pro,•incinli dell'Isola iu un'unica ammi– nistl'az.ione Regionale dotata di J)()teri e di mezzi sufficienti J>er i gra-ndi bisogni del paei-le»; traa[erire all'amministrazio– ne regiouaJc molti compiti che ora sono aOìdati allo Stato e che lo St.'-to non as– solve; concedere un'effettiva a,utonomia ai C-Omuni e rnggrup1>are i più piccoli; ao1>primere molti uffici iuuti.li e daJrnosi e fl'a questi Prefetture e Sottoprefetture, sostituendoli. ..e pl'oprio 5)-C ne vede la neccssitù, con un unico Commissario Re– gionale e con un co1·1)0 di ispettori che consigli, diriga. controlli l'attività dei Comuni. ' Il Corsi ~i dicbiar~ fautore convinto de.Ila, circoscl'izionc regionnle, perch~ egli giudica, la JWO\·incin 111111 creazione arti– ficiale e antistorica, dimcilissima da cor– reggere. e nella maggior 1>arto dei casi tropJ>o ristretta, per poter assumere le funzioni che si ritiene. neccs.~-ario· di at– tributrc al nuo,·o potere autonomo. La, regione in\'ece, oltre ad 11,·e1-e ram1>iezza, necess.-.'tl'ia, avi-ebbe per sè il nl.ntnggio di costituire unn unit..\ storica, gcogt'afica, etuogr:1fica ed economica, beu definit:1. cd crilcrebbe l'incourcniente, di dorer crea.– re, nccnuto alle amministrazioni oomu– m.tli r pro,·inciali. dei consorzi di pr0\'in– cie per clct<\rmina,tc funzioni, col ri chio di dorer· c·r'C::ire, nccnnto alla, ùurocrazia.. statale, una, nuora. e altrettanto ma~to– doutica bur0<•r:izia loci1lc. eonsensl e dissensi I.e proposte ,lei <'orsi, che n1T<•bhero for:-:e ric:hie:-ito 1111a (\:,;:po~izione più com– plern d~i hi~gui p:1rt1Col:ni della Sa.r– deµ-u.-1in rapp<n·to al prohlema ;1mmini– :dl'ath·o t>d nna m~lJ?f!iOr(• ('s:1ttezza nel– l'u~-o dl.'i termini di autorwmia e di de– centramento. <•t111cordanoquasi lotahneo– te eon le idee l'i!K"tnt:,uwnte f;Ostenute in neo • questa ri\'i$ta e nelle riunioni dei nostri mnici. Anche nella.. questione deUe cireoscri– zioui noi ci :- -entia.mo infatti assa.i ,•icini al Corsi e c1'Cdia.mo che sostanzialmente non ne silL molto lont.sno lo r,<tesso SaJ– remini, il quale è stato indotto a. dai-e la, 1>refcrcnza fl Ila, JH'Ovincia {la una. ra– gione pnrarne.11te pratica,, da.ll' opportuni– t:1 ciot\ di l'ende,·e pi,) facile e. 1>iilrapido l'a\'damc'nto al nuovo riogime amministra.– ti rn esigendo il passaggio cl i sem 1>1·epitl ,·aste attribuzioni e di più lnrgbi mezzi finauzia.ri" dallo Stato agli enti autarchi– ci esisteuti (Comuni e Provincie), elimi– nando cosi l'osta.colo dclht creazione pre– limiua1'C di un ente nuo1•0. Del resto è anche questo delle regioni, come tutt.e Je altre questioni amminist.ratire ed ceono– miche d'Italia,, ano di quei problemi per cui è a~ urdo e Ù..'lnno)§-0 adottare una so– luzioue unica, per tutto quanto Il paese.. Che la, regione rappresenti lo quattro quinti d'ItaJia, la, sola eirco&-crizione na– turale, storica,. etnogra.ficn., ed eeonomi– ca, noi seguitiamo a crederlo fc.rmnmen– te, nonostante l'opinione cont.l'aria, di uo– mini autore\·olifSf.irni come, Giustino For– tmrnto .. \fa, ,,i son tuttnNin, a.leone regio– ni, <:omc le Puglie, gli Abbru1.zi, le l:la.r– che e la Calabria, dove quest'unità. non è ma i eSfatitn, e la ~un, costituzione per Jegge Sll relJbe scn ti ta <la, una. gran l>a.rte della po1>0lazione come una, 80\Tapposi– zione coattira ed artificiale. Bisogna dunque anche in questa ma– teria iu, ·oca.re una, riformn che non sia. una conce~sione del potere centrale, ma, sia una libera, conquista. degli enti locali, ai <1unli der'essere ln~c.iata In facoltà di raggrupparsi secondo In, tradizione e se– conqo le loro aHinit:ì e convergenze di interes:si. \osi mentre ~iamo per·fettamente d'ae– cor<lo coi Corsi su.Lia, necessitù. di sop– primere Je Prefetture, le Sottop"'\fettu– re e- tanti a,ltri organi inutili come \e In– tendenze di Finan1..a e le vicepreture, non rediai.µ.o ltffatto l'opportuuitù. di creare u4i corpo d'i•pettori statali, che consigli, diriga, controlli l'•ttlvità dm Comuni. E questi, del controllo am.miuistra,tivo esercit.'lto da, funzionari una fissazione tutta italiana, che provoca, il moltipli• e.arsi all'infinito della, burocrn~ia inutile e finisce per annullarle, fn.wJon:,1.ndola, fra cento uffici, ogni res1>0nsabilità. Nel caso poi dei Comuni, il controllo eserci– ta,to dalle Prefetture - e il dererirlo ad ispettori nominati ed invia.ti . dal Com~ missatio Regionale, non muterebbe iu nulla, il suo carattere - si traduce in unn pura, men1,0goa,, per cui l'apparenza, della tutela, nmmjuistra.tiva, ser,,c iu real– tà, a tenere il Comune sotto la. .soggezio– ue del governo cent,·ale. Se il Comune de,•e essere vramcnto nutonorno, il con– trollo deve essere escrcita,to soltauto da.- 1 gli amministrati; e se. qualehc Comune è eccessh-amcnto 1>iccolo perché vi sia fra, gli elettori in r~ossihilitù di qucst'o1>era. di vigilanza, si pnò tro,·nre il rimedio o nel rnggruppnre 1>iù comuni minori, op– pure 11ell'fdlitla1··ne la, tutela. come a,·ve- 11in1 11c-ll".\m111ini~lrazionc aust1·iaca, al ('ou:-dglio l'r'Ovineiale Rrgonale. ' Democrazia e, autonomia Ci 1-.ermetta in fine il Corsi di osse1•– rargli che <-gli, actennaudo nl giudizio del Housscnu, il c1uale << non contem1>la.– ,·a, la lil,ert:ì ~<' non in 1>iccolo Stato))' si 1\ lasciato :-:fu~~il·c-(luello che, per un clemoC'ratito ~inc·ern, dcv'e:--~e1·e .l'argo• meu(o fo11d:Huc11lnloin r:wore delle au– tonomie rrgionali e lo,·ali. Nei g1·andi Stati unitari e ~1C'cent1 ·a.ti J n, so,•ranit.1 po1>0lnre f-i riduce io $OS't.lU11,a, d unn de– .lega di poteri. temporanea ma non revo– ca.bile. ni 1>ropri rappresentanti; e col cre~te1·e delle funzioni ammi11i.strat.i,,e ed eeonomiche dello fltuto, anche questi po– teri dl-.Jegat.i dei ra1>prc~ntnnti !)()J)Ola.ri !ò-i riducono a, l.lrn poca, cosa di fronte al Jk)tt•l'C :-:.emp11: più in\'a(h•nte dellcl lmro• crazi:i uon rlclti\·:1 r i1·1-espo11€-.nbile. Va<:– c;entr:1111enl-o ha quindi condotto gli Stati 1>iù :1ppal'e11te111e11le demcx:rntici ad una eompleta negazione della dem0Crazia 1 alla. 169 quale nessuna, riforma costituzionale/ per quanto audace essa sia., varril. a, ridare il dominio cffet.t.ivo, se non Si vuoterà il potere centmle della. massima, pa,rte delle f.{Ue u.t.trilJuzioni, assegnandole agli enti locali elettivi. 'l'utclaln l'uuitù. dogrrnale e milit..t,·e, l'uuità delle gr::rnru vie dico– municazione e l'uniti\ politica. di fronte n,Ll'cstero, il pericolo che. jl Corsi, con tanti altri, vCdc ncU'i.sohunento delle sin– gole regioni sarA comp1et..'lmc.ntc elimi– nato, ed iu compenso il po1>olo a,vrà, tro– va,to ht sola, vin possibile per part.ccipa,– re direttruneute. ed emea.ceinente a-U'am– ministraz.ioue della cos..'\. pubblica, e pe.r essei·<'\'Cramente so,·rano. G. L. Il bosco di Campolaco Nel :V. 13 dcl!'C:nità di q"fst'anno ab– biamo P"bblicato 1111, articolo tU Um,berto Za11ot t1: Bianco << A Ca.tamza1·0 MMi,1u:z, ))' in e-iii il 11,0stro am.foo 1·ifcrisoe il discor– so dti. 1111, contadino di S01nt 1 Agata. di Biam,. oo riguardo a 1t1i bosco 1 il bosco dli Oam.- 1)0laco, che fa, 1)0-poli>zio-M tU q1'ei Co– nwnc 1·ii.xmdfoa c011l1·0 gU occwpa,tori at– t-twli. A illustrazione <14 quella interessante parte delt .. art icolo dei nostro amtico, ab– biamo ricevuto da un g,•11,7>7>0 d:i. 6rga,iiz– zazio11i e <Li. cittadini 'isolat:i dei Com-u.M 1uw- memoria, di cu.i 7nibblicli..iaimo la par– te cseenziale. Net pl'Oblcma agrario, che sc11ote oggi tutte le ,wstre 7,o-polazio114 contadi1w, la ri vc1uli-0az-iotw dei ter-rc,K demaniali ha- varte assa·i. grande. Ed t opport1t,w cltc i tetto,~ dell'Uniti\ vedan-0 in concreto i11 eh-e 0011.sieta q,wlcuma dA ll'iffattc c01itcstazio11 1 demaniali. Q,,.esta del bosco d,; Cam,polaco, ~ fra 10 più ~: ra,ttcristiche. L'idea, 7"roposta da.gli abita,it; di S. Agata, d,i dare ai vrefetti ia facoltà di esp•ro7>ria1·e i latifondi, ohe sicno 1ieces– sari alJ,a vita deUe po-pola:!Jion-i, n<>1' m so,·ride affatto: ])flr una volta,, che i pre– fetti fa,-cbb&,-o b11mi 1'-80 <lei/a. IOl'O facol– tà, cc ne sarebbe,·o m-illc, in: cwi. ne fareb– bero 11so])flBsimo c<l... elettorale. ll .,,,o– blcma, del bosoo d·i Camt])Olilco e t1<tti gli altri prolJlem,i omologhi, bisogna risolver– li probabilmente col trasfori1·e ai consi– yf;; pro"t,~1·1wiali, clctt.;. (}t'(lma-i a BU,ffragio 1,mivcrsalc, il diritto di legiferare 1 ncl– l'a.m-bit,o della vrovi1wia, su, t1itte le que. stio11i denia11ia.l,i. Ogni pt"Ovi-11cia, sotto la vreasionc delle masse 1•11roli, 1·isolvcrà il. problema come sa,,rà 7>ossfbil.e 1 in, t·ela::io- 11calle co11d'izicmilocali. ~el 1SG2, rou ordinanr,a, 15 ~ltcmlJre del Prefetto di Reggio Onlabria, fu dichia.– rata scioltn la proruiscuitù, esistente fra, le popolar-ioni di 8. Agata. e Samo (già Prec,mere) e l'ex fcudatur'io Ha1·011e Pran– co, su tutti i Ueui riconosciuti di 1Jalur--a, feudale compresi nel territorio dei Comu– ni stessi. In conseguenr,a, dello scioglimento di– SJ)()Sto con detta ortlj na u1.i1, fu trasiCor– ma.to il dritto di uso <:irico che dette po– polazioni c:JCrcitanrno da secoli sulJ'ù1tc– ro /e Ildo 1 in dritto ài 1>ro1n·ictàsovra wn– quarto dei si11golil-Orpi costituenti il fe11,– do stesso 1 disti11tamc111c<,.-011.-tidc1-ati.. 1-'ra, l'altro fu as$egnato auche un qu:uto io proprietà sopra il l>osoo Cam1>0laco, e di tale quarto le 1>0J)())a.doni fu1-ono jm– w.t.\'Sseiu J>O~SCS:$0 urntcriule nel 1911-12. Gion1 qui os~c1·vare che il bosco Cam– polaco (pl'O~sirno ::tll'nbitato di S. Aga.· ta, come è J'orto dietl'O la. casa, rurale.) rn P1>resenta ra. e i·a1>presc.nta !<1 1.,ona de– maniale più p1,c7,iosa cd utile. 1>er i cilta,– diui di S. Agata: i q\JRli. h.u1to per lra,– dizioue secolare J>Cl'J>etuatasiattraverso le gener1Y1.iotti. qunnto ilei" diritto sancito dalle diSJ)()8iziou.i ùcma.niuli dell'epoca,, ave,·auo ~c.m1n-c. e quasi estlu~ivamente, eserl'itato SO[}l'i1 Campolac·o i diri~ti cilici più largl.\j (past-olo. leguntic·o a ~eco, ractolta di ghiaude e rastngnc, taglio di 1·arui per pali di vigna, ~1.t·muenli rurali e travi da. costruzione. ~minn di grano cou olJbligo cli corri:5J)()Dùere il terratico), trascurando <1unsi intel'amente detto eser-

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