L'Unità - anno IX - n.39 - 23 settembre 1920

zi e scuole cd è ntutoto In tuttli modi, tra i comuni sud, insomma, e i comuni nord, t.•si~tc in tutte le regioni. ed assume un'im– po, tonzn doloroso per il :\lezzogiomo, che è co81ituito in mnssimn. di oomuni poveri. tn ogni D:>gione dunque esiste {m nord a– giato ed atli\'O cd un sud .misero ed accM– tonnto: ~k<'ome lo Stato met.te\ 'a a dispo– slzion(' I.Il tutti l comuni d'Ilntin un certo numc1·0 di milioni senza Hssare alcuna U– mltnzlonc nella lol'o ossegnnzionc, il nord si è fatto sempre nvonti, e, pCl' In maggiore rlcc_hczzo sua, ho contratto mutui in misu– ra rilevante, mentre lo pn11e sud della stes– sa rcigione si è accontentato. di stare a guar– do.re gil altri che approflttovano di tutte te pronidenze statali. Ed è facile !omfre gli esempi di quanto ho detto. In Dnsillcata - la regione. più po– vera di tutto ti :\lezzoglomo continentale - lo Stato. hn concesso in trenta anni più di meuo Ìnilione di lire. La parte del leone nena distribuzione di questa somma è stata fnttn dal comuni di Plsticci e di Potenza: iJ primo ha potuto farlo, perchè conta <>sni nnno su un reddito patrimoniale di alcune dlectne: 'di~migliala di llre, e il secondo per– chè è Il capoluogo della provincia e, non loss'nltro che per questo, sta meglio di ogni nitro pnese. )In nei comuni più poveri non è arrivata nemmeno una 11ra, e nella mag– gior pnrt81dei casi le scuole si rintanano - è il verbo adatto - In locali lerci, quali credo non siano riservati daHa longanime bcne\·otenza del Go\·erno itOliano nemmeno aUe scuole della Libia e deU"Albania. E que- 1to dualismo tra comuni nord e comuni sud noi lo osser\'lruno dovunque. Se noi prendia– mo, per es., una qualunque pro\'U)cin del– la re@ione che ha avuto più di tutte, 1'Emi– lia, giungiamo a conclusione identiche. Nella provincia di Bologna le lc8ge del J878 t:bbe questi rieultaU: 1 comune ebbe mutui per L. 70.000, ~ comuni ebbero mutui per o 108.000 e ~7 romunl non ottennero niente. Ln lrgge <lrl 18S8 beneficò per una som– mn complt't-sivn di lire 306.500 solo 7 comu– ni, di rui uno (San Pietro In Casale) aveva 110d11todelfn legge preced<'nf,e. La legge del 1900 procurò ptC!'ltiti pl'I" ,1unsi 2 milioni a 20 romuni, dei qunli 5 nq•\·ano approfittato tlt•llf• lq::~i precedenti, e tra (fuesti basta m('nzionnre Jmolo., che an>\'8 ricevuto un mutuo di ì0.000 ltre per In legge del 1878, e poi nf' contTO~!>-e ohrl quollro per un totale di Zì0.000 lire. Ot>I61 comuni che cost.iCuiscono In pro-, ,incto. di 80I08nO solo 2"2comuni opproflt– tRrllllO dei fn\•Or1 delle J~gl, e questi co– muni eronò i più ricchi di tutta la cìrco– scrl1lonr. 11 comune di lloh)Rna, per es., ehe pl'r effetto della legs;e del 1900contrasse 17 nrntui ptr ml 101nle di 1.025.000 lire, d!– spont• ogni onno di ro lire per ogni abitan– te; Il comunf' di '.\llnerbio ne può spendere 30 r <JUf'IIO di '.\loltnello, cho approfittò del– le duc lrggl.dell'AA e del 000. orrho alle 5l lire Pt'I" ogni abltnnte. ,1n non ottennero niente, p. e~.• l comuni di Gronn.gl_ione, ~a– \"lgno, .:"\olono, (O..,t('J d'Alano, che non #(Ìlll'-'t;Onoallr 10 lh,. pf'r abitante: questi qono I eomunl ,;ucJ drlln prO\"lncia di Bolo– ftllO. cho .::.,morlnia..,tl srmprP a bocca a- 1",dntln. So noi pren,liruno. !)l'r .....;- fra le provin– cie d('l Piemonte, qurlln cUe. è srnzo dubbio In phì rollo, e cioè In prO\"lncln di Torino, tro\·iomo che i 4-Wi:omunl che In compon• gono 1>0ssono dlvidt.:f"Cli U1 tre gruppi: I. comune•di Torino ebhemutoi pe.rL. ~.983.140 Il. 31 comuni ebb,ro mutui per L. 1.693.873 Ili. 410 comuni non ebbero nlcun mutuo. Por effetto della legge del I i comuni dclln pro\'incin di Torino, che ~i procura– rono mutui per 2 milioni e meno, furono 7, del quali Torino (che prese più di 2.262.000 lire) o Pinerolo fl\'e\'ano opproflttato della legge precedente, e della legge del 1900 si S{ln lrono 16 comuni, del quo li t"rea e Ri– voli Mevnno avuto dei mutui per effetto ddln Jrgge del 18i8 e Torino n\·e~·a preso somme rlle\·trnti sempre. E <rue~to dualismo trn comuni nord e co– muni sud esiste dnche in Tosco.no, in pro– dnclu di '.\tossa Cnrrorn, come rileviamo do uno studio dt Andrea "lorre pubbliooto nell'lh1itd ,del 22 dicembre 1912. In Ga.rfa. gno.no infatti un comune ricco (CarTora) ha contratto, unico fra tutti 1 comuni della ' L'UNITA provincia, mutui per i-00 mila. lire in virtù della legge dcl 1878;poi uno di 85 mila lire, solo ancora fra tulli, per effelto dello leg– ge succC6sivo; poi alcuni prestiti pei: 36-i mi• la lire dopo il loOO,ed è stato sempre solo od opprofittnre delle pro\•vldenze stata1i, f)erchè ero più ricco di lutti, e pdteva me– glio di ogni altro inscrivere in bilancio una sommn cospicua per l'nnunortnmento del debito contralto e per il pagamento d,eli interessi. Accade lo stesso nella vita. ·prh·a– ta: il ricco ottiene facilmente parecchfo migliaia di lire, perchè può rar fronte al– l'onere che si addosso, f' sa che può rfoor. rere in caso di bisogno al.le banche, mentre il po\'ero non solo non ottiene nient.e per– eh?- poro aiutato, mn molte \'Olle non sa di pu e aervirs1 di tanti mezzi che vengono crnn dir.posizione. E gli esempi di o dunh!-illl<' tra ricchi e poveri potreb• hero continul\rt• nncora; esso, come bo già detto, è più appnrisce.nt.e nell'ltnlia me- • ridtonole, dove i co~uni versano tu con– dizioni finanziarie disastrose, e purtrop– po l' lnen.io. è dovuta in gran parte .alla mnncnnzo. dJ mezzi. Ed ecco come e 'pe.r-– chè del mutui p~r gJi edifici scolastici nel trentennio 1878-1908hanno approfltlnto 1200 oomuni soltanto, di cul 770 - quasi due ter– zi, intendiamoci - sono concentrati nehn Itnlla setlenlrfonale; 320 e 184 sono disse– mir1aU nel centro e net mezzogiorno. A boc– ca a1ciutta ,ono rima1ti 7000 com.uni... sud, dove le scuole sono pe88ime e l'ono.lfabeti– smo raggiunge cifre nltlssiffiel La legge Oaaeo-eredaro :\fa in seguito, potrà pensare qualche let– . tore, tale stato di cose si sarà modificato, per el!etto della legge Daneo-Credaro che il comrn. Corradini In un'intervista con un reporter dcJ Pungolo di Nnpoli disse direj.ta a combattere pre\·o.lentemente l'analfabeti– smo merioionnle. E' bene però disilludersi: anche per quello che riguarda 1 mutui per gli odlflol scolastici la legge del 1911non ha ratto meglio delle precedenti. Primn del 1911 lo Stato pOnevo o dispo– sizione di tutti I comuni un certo numero dt rniliont, perchè I piò !orti potessero farsi ovantt l'd assorbire tutto. Skcome questo • sistema non ern g-fuslo, si snncl che dal 1912 al 1921 la Cassa depo•ltl e prestiti •- \ rrbbo conrecrso 20 milioni all'anno, d1 cui lo Stoto nvrebbe pagato gU interessi, e di cui il ministro dell'lstr111ione avrebbe latta In divisione per· decreto rt'ale tra le c\iverse pro,•lncle. Si trotta, come si vede, di un si– stema migliore dei precedenti, e porrebbe che finÒJmente olla ~tinervo si fosse pensato seriamente nl bisogno di fare bene. :\la è proprio Il caso di dire che di bUone inlen– zlonl è lastricato persino l'infemo, ed in reellù anche In legge del 1911 è stata nppli– catn n benf'flcio dei ~olitl comuni del nord! Per nrpllcnre la leggC' Onnco-Credaro si emanò Il regolamento 11 gennaio 1912, nel quo le è un orticolo eosl COJlroplto: "Le pro– vini:le, J comuni, gli enti morali, I quali nl>blnno, alla dntn della pubblicazione della leR"e, progetti di edlflcl scolustlci In corso di esame presso gli urflct 1>ro\•inclali, pos– sono ottenere J benefid dello le@gl!4 giugno IOl1, n. -i87, prf'via approvnzlone del pro– gcttp du parte d4'1 :\tlnistero, 0 ln conformità delle n&rme \~enti all'atto dell'npprovazi~ ne del presente reg:olanl"'nto 11. Polchè na– turalmente I comuni che a,•essero già pronti I progetti di nuo"f edlficl scofesllcl non po– tevano essere che i più riccht, quell'arti– colo sembra fotto a tutto beneflclo doll"I.1,a.– lia del nord; coslcchè su oltre 22 milioni pagali dnUo Stato dal I gennaio nl 31 otto– bre 1912, più di 12 e meno toccnronO al settentrione, più di 5 mtllonl furono ._.asse– gno.ti nll'ltolia medln e soltanto 3 riservati o.I sudi ~18 non bastò: parve opportuno estendere. i beneflei della legge del 1911, e clo~ ti pn· gnmento degn Interessi da parte dello ta– to, anche al comuni che evtvano g:A olte– null del mutui per el!etlo della legge del 1900, e ancl'Je di questa disposizione appro– fittarono largamente le regioni più ricche, che in virtù della legge del 1900 ove\'6110 ottenuto somme cospicue. Jnrau:, su 15 mi– lioni stanziati per applicare quN!ta nuova pari<! dcl r~olamento del 1912 IO.rol.703 !ire toccarono ell'ftalln sellen– trionnlei 2.572.200 lire toccarono all'Italia centrale; 1.899.200 lire toccarono a.Jl'ttnlia meridio– nale. )lo non bnst.a ancora. Trascorso il periodo t rnnsltorio. •i do\·et– te applicare la legge nella sua Integrità. Seguendo le disposizioni regolamentari, un prifno decreto reale, flnnnto il 5 agosto 1912, di\'Jse t primi 20 milioni nello. misura seguente: 7.900.000 lire nl oord 3.,\50.000 lire al centro 7.560.000 lire al sud. Tale Tiportizione, indubbiamente migliore deHe precedenti, non era informata a soni principi di giustizio dislrlbuth'a, perchè il bisogno di aule scolastiche, urgente e im– prorogabile nel sud, ero nssai meno sentitO nel nord. I comuni della Liguria, tanto per dare un esempio, con 1.197.000 abitanti, ave– \'ano: !096 nule buone 1066 " - mediocri 5i6 " disadatte/ mentre I comuni della Calabria, con I 403 mila abitanti, ne o\·evano: 130 buone 00G mediocri 9&.) disndat1e. Inoltr~ nl comuni della Liguria mnncnvn– no solo 605 aule per accogliere tutta la po– polazione obbligata alla scuola; ella Celn– brin ern necessario il triplo: J831 aule. Fra aule ...disadatte o mancami, 11 fabbisogno della Liguria era di 1811; queffo della Cn– lnbrla. di ?800 ed anche ptù, se ctl tiene con– to delle aule crollate in pro,·incla di Reg– gio in •egullo nl terremoto del 19<le. Ora, calcolando o 10.000 lire iJ costo di ciascuna aula (nel periodo pre-belffco) In 12 anni, fem,1 restando gli stanziamenti del 1912-1913 la Liguria nvrebbe potuto sostituire tutte le aule disadatte e avrebbe potuto co;truire « aule nuove, mentre la Calabria non a– vrebbe ~ostituito nemmeno lo metà delle nute cattive, t> sarebbe rlmnsta con 1000 e più nul<' a cui provvedere ex novo! Pure, mnlgrndo riuestt difetti rvidenti, vi sorc.t>be stato do nugnrorsi che Il ministe– ro' dell'istruzione consolidnsse lo stnto di co~e eslst<'ntt nel l9t.2, e non lo oggrn\·osse come hn fatto in ~eguito. Si ovvero Infatti che 1c non pochi comuni &\'{'\ano prntkhe in corso olla datn délln pubblicodonr del– la legge, indfpr11dtntt.mtnlt. dalla riparti;io– ne fatta ,1, e n questi comuni \·ennf'ro rico– nosciuti come dei diritti ocriulsltl. E per nc– oontentare (f'uesU comuni nord non rlmnne· vo che defrnudore i comuni 11ul po\'eri ed 1nert1 1 e <'0"-1fu rotto. ~el 1• unno furono date 13.H3.125 lire nf nord f.601,,100 centro 4.291.800 •~d cioè,· sulle &omme ufflclolmente ,;;to,uiate, il nord n~sorbJ 5 milioni In plò: Il centro superò di oltre un mlllone lo clrrn dl qnnn– to gli snrcbhe toccato, e ti sucl pngò cli tn– scn proprio i progressi del nord e del cen– tro I iE la turlupinatura è conlinnota. ti )llnt– stero dell'i•truzlone non ha più pubblicati l resoconti del mutui concessi, per non dnre notizie troppo ... comprom&t.tentf, ma è fa. ctle cnptre che cosa sta ovvenut-0. 1 deputati merlcllonnli, <1uondo si trotto di pensnre seriamente nl casi del mezzogiorno e cli la– re applicare rlitorMamente tutte te lpggi. si cllsintt"ressono del bisogni \·eri dei loro collegi, e losclono ,nano ltbera nl (.lettentrio– nali. Dnl l8i al 1908, per rare un CClòempio, In provlndo JI .\filano a(.lsorbl !Commenote– \'OII; per elleno del decreto ciel 1912, alla provlnctn cli )ttlono ,·ennero rlsenate 450 mlln lire, quant(' ne vennero nssegnate aila provincia d,I Nnpoll che In treM'onnl ho ot– tenuto soltnnto 145.GOO lire. :\la contro In ri– partidone fntto dnl d.ecrcto del 1912 Insorse \iotentemente il deputato Bignami nella se– duta del 16 dicembre 1912, vivamente @pal– legglnl-0 dal suol colloghf lombardi, e nes– sun meridlonole ricordò che- nel periodo transitorio a.Pio.provincia di )lllono furono date 1.300.000 lire e a :-lapoll nemmeno la metà. Non ml è stato pos.slbUe a\·ere la nota dei mutui concessi dopo l'esercizio finan– ziario 1912-13, anche percM per err,110 del– lo guerrn è stata sospesa fino nll"nnno scor– so In cHstribuz~ne dei miltonl neceS-!nri per 161 costruire gli ('\lirici '-colnstici. )li conMo che il 2\Iinistero clclrlt'lruzione nel primo seme– stre dell'onno scorso hn invitato i prefetli a sollecitare I opproynzione del progetti dt edifici scolastici e a procedere con In m~– giore urgento nffappnlto dei ln,ori. O\'e le ,..amministrnzionl comt~noU _si rifiutassero o ritardassero t p10vvedhncnti di loro compe– tenzn, è dntn fncolh\ nl prefetti e agli uffici del genio civile -<li sostituirsi nd esse neJJo. e&ecuzjone degli nttl neccss'art. Qucstn disposizione farebbe rider; se non venisse do piangere. Ogni giorno leggo sui glomnli meridionali delle proteste perchè i mutui ncoordntt non ,·engono pagati, o perchè nelle prefetture ed n.-Romn, <1uando– si tratto di comuni merldlonall, nessuno, pensn mni ad approvare i progetti. ~ell'ul– timo libro di P. Semerla è citalo Il eneo di Stilo che da anni hn chiesto il mutuo e non· l'ha ancoro avuto (1), e, in genere, se si e– samina In procedura per avere i mutui, si constata che i oomuni poveri sono sempre sacrificati. Per ottenere un mutuo lnfatli occorrono, 14 operazioni: fissando un mese• e mezzo per ognuna (e n!olte \'Olle il termine è mog. giore), ne derlvn 1che Ogni comune può ot– tenere il 1nestlto dopo un 20 meei di o.spet– totivn, e dopo 20 mesi i prezzi non sono più queJli, °' occorre ricominciare da capo. JI lettore ricorda Jn trafila che de,·e percor– rere in qualunque ministero ogni lettera prima di partire: un quid eimlle accade per avere il mutuo. Il Comune delibera di chiedere li prestitO" e appro\'6 ti progetto ternlco. La delibero- , zione consigliare vtene rnvtala o.Ila delibe– roziono scolastica Insieme oJ profetto d'ar– te, e la deputazione, avuto li parere del ge– nio civile e del medico provinciale sul pro– getto, riferisce, per l'approvazione al Con– sillo pro\'lncfafe scolastico, la cui dellbe.ra – ztOne viene comunicata allo Oelegadon1 go-– vernativa. Questo. opprovn in via definitivo il progetto tecnico e li preventl\'o di speso., e ne stabllisce l'ese.cuzJone nell'ordine rl– chieslo dnll'urgenzo (si può essere sicuri che se li comune è povero e non ho. nessuno che lo spalleggi vf.'rrll sempre posposto nt co• muni del norcll. R1ferl~ce. poi oi" Ministero dello ,P. J. prr lo detem1tnnzione della quo· ta del fondo a dlsposlz.ione do assegnarsi o;:ml n~no alle ~111goleprovincie. Quindi il prl'f~to rmano un decreto per approvai-e il progetto trcnlco o il ConslgUo comunale Oelibern l'appro\·nzlo"'ne della contrnttazlone del prcstitO. Il polono dello scuola si sa orn come sa .. rà costruito. Mn per Proc{'(lere o.Ilo suo co– struzione occorrono i fondi, ed occorre rlco-– mincinre In vin crucis precedente. Il comu– ne delibero d1 contrarre Il mutuo" \d invia ttli oltl nlln prerrttura perc.hè la Glunl.81 provlndnle ommlpistrotl\'a posso npprovo...– re In dellbernzlone. Allora il comunè tnvlrt al ~Jinlslero delln P. I. In domando per lw controtto1lone del mutuo, a me1.zo del n. ProvYeditore, ollegnndovl glJ ot.tl d! cui ol– l'nrt. 7 del regolamento Il gennolo 1912. I! :\linistero o sun volto esami.no glt att) e nu– torizrn Ju conces~lonr del mutuo, doppolchè il decreto ,·tene ln\'lnto alla Corte do! Conti perchè lo registri, e poi trosm~sso con tutte l'incartnmen(o olla Casso depositi e prestlU,. la quale, dopo lo deliberazione del proprio consiglio perinnne.nte, rassegna ol :\linle\ro del tesoro In proposta per In concessione del prestito. li \finlstro del .tesoro dellbem sullo· proposta e ne promuove J'acc"ettnzlono per decreto reale, e allora l'ammlnlstrnzlo– ne delln Cn~sa prO\'\'f'de per l'effettuazione del prestito P ne avverte il oomune, che con una nuovo drllbe,rnzlone occettn Il mutuo. Ed orn si può cominciare In costrulzone do► l'ecliflcio: di qui Incomincia In novella isto– rio.! Come si vede, molte \'Olle la prnlicn è nb· bandonntn nll'nrbltrlo degli Impiegati pro– vinctnJI o centrali, e ollora I comuni plù1 po\'eri 8011()abbandonati a s" stessi, nella impossibilità di ottenere giustb.ln. E quin– di, anche i 158 milioni ·che l'anno scorso. • "ennero nlllssl a disposizione del prefetti la.– ranno In flne di lutti I milioni precedenti, percbè I comuni più ricchi che •enlono Il bisogno di· overe delle buqne scuole, ee ne approprieranno, lasciando o bocca asciutta. i comuni plò po\·erl: questi, se non si cor-

RkJQdWJsaXNoZXIy