L'Unità - anno IX - n.38 - 16 settembre 1920

\ 158· terrore dc.Ile foHc, le quali, cq_me in città avevano srondnte e stnligiate le botlegbe, nvevono già comindnto in compagna a in– vadere le terre, fu applicalo in modo ancor più bestiale. Le concessioni di terre furono folte spes!;o n casaccio, per fini c'JettornH, ~tnlvoltn primn ancora che le cooperative fossero lcgnlmcnte costituite e riconosciute dol tribunale. In molle prdinnnzo prefettizie, che auto– rizzavano oll'occupnzto11c, essendo state compilate d'urgcnzn, mllncò persino In e– stensione dc.I terreno da occupare, o l'indi– cnzlonc della durn.to della concessione'., ov– vero v1 ernno lndicozlonl inesatte sulla de· nomtnnzlone del fondi e dei confini. Jn mol– ti cosi si omise perfino In notifica, e nac– quero non pochi conrnttl tro. i nuovi occu– patori e i vecchi nftHtunrl o coloni del fon– do occupato, avvenendo lo. presa di posses- ' so del U!rrcnl senin Jntervento di pubblici funzionari, e senza nlcun verbale di conse– gna. Non poche volte si trpvò comodo dare dell"lnftng~rdo, del negl~ente, dell'egoista at vecchi proprietari, i quali non furono nemmeno tnt.crpellati circa. le richieste del cqntndif'II, nè lnvH.atl a presenziare agli ac– certamenti tecnici, e tnnto meno od espr,i– mere JA lotb opinione intorno al migUor modo di coltivare I terreni di l;ro pro– prietà. Espressione dello.· leggerezza spn ventevole e della singolare irresponsabilità è stato il modo col quale alcuni funzionari hanno in- · tcrprctnto ed applicato il decreto. Ecco, p. os., cosa scrivC\'O il direttore della Catte– dra ambulante di agricoltura di Cotrone in un suo rapporto al prefetto, relativo aJl'oc– cupaziono forzato di alcune terre: 11 La do- 11 manda nvnnzntn da una cooperativo per 11 ottenere l'occupaziono forzata delle terre 1c nttrul, (ancorchè questa le,ga non sin le- 11 gal mente riconosciuta dnl Tribunale) ac- u qulstn tnle forza. giuridica da eliminare ,e -Ognidiritto pel possessore di quella. 'terra. 11 Ancorché sta In condizione ed nbhin vo- 1c lontà cli fnre tutto quelk> che richieda la 1c lega, od ancor di me,glio. Al possessore ' u nulla si deve parteclpÒre, perchè è cessa-- 11 to ogni suo diritto u (cit. in T.u.u.R1CO, Co– ,n.e si applica it d.tcreto Vi.socchi. nel Cotro– ncse, Cotrone, 1919, p. 7). A Cnsnbuona, sempre nel Cotronese, ter– re che ornno state occupate, perchè si dice– va di volerle mettere o cultura, sono state invece mantenuto o pascolo, come per l'ad– dietro. Ln forza pubblica h~ imposto che li bestiame dell'antico colono fosse espulso, porchè In terra doveva essére coltivata; ma nella terra nessun lavoro agriC!)IO è stato iniziato, o il posto dell'ant.ico bestiame è stato preso dal bestiame di pochi massari o tlel presidente deUa cooperativa locale, autorizzati nll'occupazionc dal decreto. pre– fettizio. Altrove i nuovi lmprovv,isnti. proprietari hanno messo a cultura terre salde, tenute a pascolo dagli antichi padroni, senza ba– dn_re nfftllto se il dissodamento compromet– tesse o no la stctbilità del suolo, e se il la– ,1oro Impiegato per la sistemazione generale del terreno e per le opero complementari necessarie potesse essere rimunerato dn1 prodotto dl una terra, per lo più inadatta nlln coltura. Spesso sono ~tnte cOncesse non terre in– colte, che nessuno, del rcslo, a, 1 evn mai dè– sideratc e chieste e che nessuno avrebbe ncccttate, se onchr lorgnmcnte concesse. ma terre già colth•ote, cioè rese feconde dal– l'nltrui lavoro e dall'altrui capitale. );lel Cotronese, p. es., ci riferisce il Tnllnrfoo (op. cit., • png. 13); è stata concessa terrn, che riposnvn do uno o dn due'anni, su cui non ern Rtnto nncorn °inizinlo -U periodo de-I m~gc~e; misura rovinosa, e che, dnte le co♦Hlizioni Uicniche ordinarie di q1.1eHn zona, a lungo nndore, abbreviando ·H pe– riodo culturale,. condurrà. inevitabilmente • all'isterilimento del suolo; sono stnti occu• pati anche gli 1ta;:i, cioè terre concimate con Ietnme elci best.lnme, seminate per un anno n gt·nno e che do\·evano essere risemi• nate .nell'nnno sucçessh•o. 1..'lelLn1io, c•informa. Umberto Ricci (La politica econonliccr del Jlinistero !Vitti, Ro– ma, 1m, pp. 30-31), n :\tonterotondo, a :\lontecompntri, n Rl~no, a Roccalvene, a \'itcrbo e altrove, so~o stati invasi qua po- • L'UNl'IA deri alberati, là ,·i.gneti, e oliveti, e medi– cai e prati ifrlgui, e terre coltivate a lino, e campi belli e ora.ti con magnifiche trat– trici Flower. In Calabria, il direttore di una cattedra nmfmlante di ogri~oltura hn autorizzato la occupazione ~I prati artificiali irrjgui e ~i pruti di sullfl, pers:hè da iui ritenuti terra incolta (TALUR1cc, 1 op. cit., p. J4). In alcuni paesi della Sic!Un, i contadini hanno incrociate le braccia e lasciate incol– te tert'e prima coltivate, per aver poi il pre– testo, in seguito p.l decreto Visocchi 1 di in– vaderle e di impadronirsene. in nitri pae– si dell'isolo sono stntl occupati terreni a cullurn specializzata, fra i ptò redditizi: mnndorlct!, ngrumctl, oliveti, sughereti. ~è è da credere che siano stati sempre invnsi e divisi soltanto latifondi. 0Qj dati statistici riportati da Giuseppe Rocca nel suo magnifico 8tuclio sull'Occupa:ione delle terre incolte da parte delle auocia:ioni di agricolto·ri, (Rifonna 1ocialt, maggiò-giugno 1920, p. 20 dell'estratto), risulta invece che -nella provincia di Roma, p. es., se si ebbe– r6 in alcuni c6muni esproprlaiioni di lati– fondi di <1unlchc centinalo di ettari ciascu– no, In nitri comuni, come a Palestrina, il decreto ~i occupazione sl rHerl a terreni di pare~hl proprietari di non piò di 2-3 ettari. Poco monta se l'nfflttunrio con l'aiuto dei coloni, poteva aver arato e seminato il campo, se poteva mostrare il bestiame e gli attrezzi che testimoniavano della sua capa– cità di continuare. Se un ente o una coope– rativa avesse ot(enfita l'autorizzazione di occupare In terra, il vecchio colUvatorc do– veva andar vin e lascia.re che la coopèrnti– vn rimanesse padrona del Iondo. Poteva, è vero, H proprietario o l'affittuario ricorrere amministrativamente al :Ministero di Agri– coltura, c.nlro otto giorni dalla notificazione •del provvedimento; ma intanto egli doveva sgombrare O rorido e cedere ti posto al nuo– vt venuti. 1 nuovi possessor1, salvo rare eccezioni, non hanno nffntto migliorata lo. terra. Per lo più hanno continuato ò. fare quello che gli antichi proprietari facevano. Più spesso si son cinti a staccare, ad esportare tutto quanto hanno potuto; e poi hnnno, piantato Il, non avendo nè la capacità tecnica, nè i capitali occorrenti La quale conseguenza apparrà jnevita.bile e fatale o chi pensi an– zitutto olla straordinaria facilità con cui in pochi giorni, In aJcuni comuni si siano invasi, spezzati e assegnati gratuitamente ni contndini e ai combattenti, migliaia di ettari di terreno; mentre ,invece, è risapu– to. - e l'esJ)erienza recente da porte degli Istituti Ospitnlierl di )lilano lo conferma (L. ElNAUDI, la terra oi contadini.• in Rivi– sta ci; Milano, voi. V, cl. Il, ;'\lilnno, 1919)- che, perchè il passaggio dello terra ni con· ladini sin durevole e giovevole alla colletti– vità, occorre che sin araduale, par:.iale e costo.so ; e poi al /atto che le cooperative di combattenti .non ebbero lCfl!PO di compiere delle indagini intorno olio. <1unlitàdei terre. ni da coltivare, mo si contentarono di !ra– zionare le terre empiricamente, in misurn e<1ualitarin, a tuUi i contadini, come se la terra avesse dappertutto le identiche quali– tà, e l coltivo.tori le medesime attitudini, cc quasi che - nota iJ VALENTI (Giornale di agricoltura della domenica, 14 sett. 1919)- bastasse dare nl lavoratore l'uso di un fru– stolo di terreno per assicurare ln sua indi– pendenza e il suo benessere e 1~on si ri– schiasse di giungere per lai via atrimpove– rimento insieme del suolo e di chi lo ~ol– t.iva >1. Ancora phì gra,•i sono state le T'ipercus– siont ché il famlgernto decreto ha' avuto nel cnmpo morale e sociale. Da una parte esso hn' scatenato appetiti, legalizza.te violenze, aperto ai mestatori, ai pcnnaioli prezzolati un nuovo campo di at– tività e pretese immoderate per l'avvenire; dall'nltrn ba tolto ai proprietari attyali la sicurezza cli conservare I loro possessi. ct E una \·olta emanata In sentenza, non si può, per errata o ingiusta ~he sia, revo– carin 11: questo, a detta di GiusU'no Fortu· nato (lettera at Ministro dell'agricoltura, del 6 luglio 1920), uno del maggiori diletti • dci cteerelo·legge Visoccht. Cosi una delle fondamentali cond1zioni della produzione agraria, In sicurezza del possesso, è aboli– ta. Chi volete che si metta a. investire capi. tali in tra~formazioni agrarie: se il pos– sesso della. terra gli può essere tolto dn un momento al.l'altro? E dire che sono 1>roprio cc ragioni politi• che e sociali II quelle che ha.ryno sconsiglia– to l'on. Visocchl dal modificare il decreto dopo 1a catastrofica esperienza fattane, e che hanno indotto il )linlstro di agricoltu– ra, a lui su"tccduto, l'on. J;"aJcioni, n cc di– sciplinare più rigoroSamento i cosi dt occu– pazione 11, riducendo da. quattro n tre anni l'occupazione! Cosl In terra sarà ancora più brutalmen\e depredata eia chi prevede di do\·erla nbbanélonare, non Jrn quattro, ma Ira tre· anni! La tenuta " P'antanella ., Caso tipico della confusione deJle idee che il decreto Vlsocchi ho prodotto nel pae– se è qu.e.llo della tenuta J>antanella, posta • lungo il corso dell'Ofanto, nel territorio di Canosa, in provincia dt Barl. La- tenuta Pantanella appartiene od Er– nesto Fortunato, lri' cui fn~lin da ben d,uccento anni, dn q\.Jando cioè lasciò J'ori– gin[\.fia GHuni nel Salernnnno per la Basi– licata e In Pt1glia, è stata ed è diretti:wcol– tivatrice ,dj cereali nella bassa valle ,del– l'Ofnnto. Ernesto Fortunato, anzlchè vive– re a Napoli, dove le sue ricchezze gli offri– vano ogni comodità, ha prete.rito vivere so– Jitariò ili tÌna cn.mpn.gnnma.Inrlcn at Confini fr{l Ja Puglia e In Bnslllcatn, per più di u_n quarantennio, lotJ.nndo contro le mille av– versità che alla cerealicoltura, all'alléva– mento del bestiame, al Prati nrti6cialt, op– pone l'arido clima del :\·lez~gÌorno. i Fortu– nato hanno Imparato dnlla lungo, dolorosa esperienza quante delusioni la cerealicol– tura presc1,ti nella bassa valle dell'Ofanto. E mentre hanno dissodato e coltivato mira– bilft1ente molti nitri t~reni, hanno conser– vato nl pnscolc;> la tenuta J>nntanella, per• chè è inadatto alln cerea11colturn, essendo terreno ncquiLritlbso, soggetto a d,ense neb– bie prirnnvcrili; e perchè è flagellata dalla malaria, tanto che, nel mesi di estate non vi rimane neppure, Il custodo n gnardin. Perciò I Forlunnto s~ sono ostinatamente rifiutati nl tanti, che, ininterrottamente of– frirono loro patti favorevolissimi, pur di a\·erla in fitto, a condizione di passarvi lo aratro. MnntenPndola snida, essi credette– ro non già di fare il proprio utile egoistico del mohlento, ma. di favorire l'interesso ge– nerale, rendendo possibile l'allevamento del bestiame o, !no, che dagli Abruzzi è costret– to n scendere e s,·ernnre in PlJ&lla. Per que– sto la tenuta ern, da tempo immemorabile, ,·incolata per legge. 1E n011 poco occorse, rnolti anni ad.dietro, 1>erottenerne lo svin– colo: da cui restò scmore e,r:lusa tutto una striscia }ungo il fiume. Tali e~nno le condizioni della tenuta fino nll'nnno SCOl'SO: nmbitn sem_pre~a moltis• simi, perchè u salclo ,, di primissima Quali– tà, e dal 1917 ceduta in fitto, per la durata di cin<Jue anni, nlla .Società Agricola Ric– cardo Cella, di MiJo.no, pc~ il prezzo annuo di lire sedicimila. Quand'ecco il 2 settembre 1919 viene il decreto Vjsocchi, che autorizza l'occupa– zione delle cosld 1 dette· terre incolte. Lo tenÙtn Po.ntanella non poteva sflJ&gire al ctesJino comune. La cooperativa agr1cola di Canosa,· costi– tuitasi, come tante altre, in seguito a quel decreto, cJ11iiedc la concessione, per condu– zione diretta, della tenuto PnntnnelJa. li dir~ttore della cattedra_ ambulante di agricoltura di lln.ri , cui è comunicata. la richiesta, eseguito un affrettato sopraluogo, scopre che se la tenuTì.'t"'è u un ~aldo cli pri– missimn qualità, è anche un. ottimo tene– no seminativo 11, se c1 rende benissimo a pa– scolo, può produrre anche megli~,-se col· tivato n, e l'assegna senz'altro alla coopera– tiva agricola di Canosa, facend,oleobbligo di << mettcie a fultura i due terzi circa dell'e– stensione totale I>. Poco monta che le cond.i– zioni della tenuta siàno contrarie aJla buo– na possibilità tecnica ed economico dellaCe– realicoltura; da. l'unico fabbricato di cui è dotato il fondo, se ottimo per 11 masseria 11 di. pecore e perciò largamente ambita da -tutti i pastori di Abruzz9, è assolutamente inadatto per u 1}1osseriada campo 11, essen- do troppo prossimo aJl'Ofanto, zona iriste– mente famosa in tutto U ~lenogi.orno per la malaria: che Canosa., il centro abitato più vicino dista' 12 km. di una via solilaria e dese.na , che lo t!nuta è libera da qualsiasi uso civico e dn qualsiasi censo e che doven• dosi fare assegnazioni di terreni atti a cul– lurn, sarebbe stato meno iniquo cominciare n dividere quelle che sono sottoposte o st, èui sono pretese di usi civici; e infine che Je imprese le qunli hanno lenta.lo il disaoda– mento di, terreni confinanti a,·enti la •de• sima struttura nrgilloso-colcnren di Panta– nella, .sono fallite. Tutto ciò non hn avuto nessuna impor– tanza J)er il direttore della cnttedrn nrnbu• lanle di ngrlcollura di .Bari. ~Il, per poco più di 100 ettari di terreno, che, a suo glu• dizio, sono dn mettere a cultura, ha ro,ri– nata la più belJa ..p&stn., di pecore di tut– ' ta la Puglia, dove fino a poco fa tro\·a, 1 ano da pascolare circa "";oo pecore. Il direttore della cattedra ambul8nte ho deciso, iJ prefetto ho approvato e sanziona– to, e la Cooperativa di canosa è stnta im– messa nel possesso delJa tenuta Pantanella. Quale sarà l'effetto? La tenuto, dopo i lre anni della locale preadamitica coltura di rapina, che a stento avrà ricompensati gli illusi nuo,•I coltivatori delle loro dure fatiche, ritornerò ui f'orlunnlo, rovinata per sempre. R. CuSCA. Raccomandiamo agli abbonati che ancora non baJulo compiuto il loro dovere, di P&/l&l"Ci con cor– tese sollecitudi.De il loZ'CJ abbona– mento. L'Jlmmlalatra&loae. ..tbllonaCM nbflo: la fono 'tU - g"'""1le •""'-taaH i ""'° twl{1U all&onamMU'9 :: :: :: :: :: :: La.. ,.. 4tUa II ltu,, • .. garmiJ p,r il ltU.ro A. SP~DINI ALBUM ~io!: ~ 1 V~~'"oi:1~i ~~!: nute 'in una bella carlella dl cartone con fototipia esterna L. 2(). GIOVANNI VERGA NOVELLE, RUSTICANE Ediz. definitiva complet. rifatta dall'autore Edizione comune L. 5 - d1 luuo L. IO ln occasione delJ'&J• anniversario del Grande Maestro e La Voce> ha l'onore <ti pubblicare il suo ultimo lavoro. PAUL CLAUDEL I tr~,~!e~if Pl~J~~ ~ .. ~~ta~n una dellzlosn co1>;crllna n colori di Fabiano. L. 4 Nelfa ste56a collezione e Libro per tutti• HOFFMAN: Il vnso d'oro . . . . . . L. ll.6() I AVERCENl\0: Novelle dn. ridere ...• 3.50 STEVENSON: Il diamante del Rajnh . • 3.50 TOLSTOJ: Fellcil:1 domestica . . . . • 3.50 SCIPIO SLATAPER . I 1 Scritti letterari e critici rnccoltl dn G. STVPAI\ICII Un grosso volume di 350 pagine L. 13.60 Raccoglie tutta la produzione letteraria (novelle, critichè, fantnsie), dell'autore del Mio l;ar,o giunto ora alla 4• edizione. I IL MIO CARSO 4• edizione L. 5 I Testi •coladici di e Scuola e l'ila• dirdti dal prof. G. LOMBAIWO•RADICI!: Prof. GIOVANNI MODUGNO Lezioni e incitamenti per l'educazione morale e civile nelle 6 classi 1 elementprl e popolllrl L. 4 bc~gr:~~:G~ut•:id~~ 0 1~;~~f~~ J~ ich'i·~~.f; I nocca, ~lenzi, Provenza I, Lombardo-Radice, I Oreste, Valente. Ventura. DE GAS ALBUM di 16 opere L. 5 - Bellissima cdlzloue del Muestrl Moderni. Nella slessdPc;olle.:io11e: CEZANNE L.•5 - ROUSSEAU I•. 3 PICASSO L. 3 In1>iare conunis!io,~i e vagliq. cilla Società Anonima ·Eclitrico "LA. ' 7 00E,, 18 1 Tri">.ità dei Monti - ROMA, 6 ,PAOLO VACCA-:\IAGGIOLINJ, gerente rtff. tita.l>.,Tip. H.. Ga-uoni - Roma

RkJQdWJsaXNoZXIy