L'Unità - anno IX - n.38 - 16 settembre 1920

., i \1\•' ,<'\' .,:.~-.,\ \ ' \\._.,, .. . ,,., problemi della vita italiana Dlnlton: OAETANO ·SALVEMINI Jf Direzione• Amministrazione: Romu (6), Trinità dti Mo ..ti, 18 Jf Abbonamento ordina/io J L. 15, semostraleL. 8, per // Reino: A1111110 pq rutro L. 20 Jf Sostenitore annuo L. 30, s,m,strale L. 15 Jf Un num,ro Slp<Jr<rlo cent. 40 ·,. Amm. Soc. An. Ea. , La Voce., Roma ,t c. C. con la posta Anno IX "" N.,38 "" 16 Settembre 192.0 SOIOIAIUO: U praao della t.nrpa, G. l.,u,cllo. - Pne e ,tusUzla lo tena dJ Bari. G. Salr,~minL - A UD Ili.DO dal decreto VIIOCChl, JL Ciatta. Il prezzo della tregua. Se qualche fatto impreveduto non soprag. • ,iunce di nuovo ad Intorbidar, le acque ed d.t. fU"lU dtUa Na:.iOJ&e, e ri ra11tgntr'\nno ad ln.chi"4Tli ad una colonld ,uptriort cht in ,wmt dtlltr 1ta:io,1e inttn.·t11ga t risoh;a il COn/lÌUO •. però qualche indizio nella preaente agita– zione che la Sperare nell'affermazione e nel poaslbUe trionfo di un ma«glore spirito di i~1pe.nden1a. La atesaa domondu del con– trollo operalo, che riapre il conllltto e lo rende più asprò nel momento steHo ln cui pareva più prossima la couquisla di van– tll8gi economici, non 9010 dimostra che 1U organluntorl operai non VOfJliono prNtant I al gluoco ricattatore dogli lnduotriall, mo la lperore che cui, attravereo ad una plù oeatla e più larga comprenalone delja pro– duzione, riescano ad intra.vvedere h d&n– no dJ certe forane di lndullrle, e rtncano ad Imporre li aacrlllclo di eelgua mlzloran– ze paro11ltarle, per Il benallclo dalle pii) grandi collettività produlllve. • G. Ll•a.<no. • lar predpltare gll a,•venlmenti, la rivo– haalone IOCtale, che tante anime treme:bon– cle humo at.tt10 dovesse uscire, con procea– lO del tutto nUo,•o ntlla storia, llalle discus– àqnl e dalle dellbenulonl d•I Consiglio Na– llonale della Contederazlone del Lavoro, è Rata ancora una volt& rinvieta a migliore --.. Q111rndo i due à:fandi giornali, n cui molti . nitri lncevnno eco scrl\'evnno quelle rrasi molto algnlftcnttve,' In realtà: In decisione le. gli industriali di cedere o.Ila pressione go– \'ern(lJ.lvn era già stata preen, e se essa era determinata dalla devozione al supre– mi lnttrtui della na;io,tt, non do,·eva pero essere completament~. gratuita. Alle parole tdntomntlche del Corritrt dtlla Stra faceva seguito la notlda di cronaca che II una te– nue trama di tntK& ·sembrò pronunciarsi nel pom,rtgglo (del glovedl) dopo Il ritorno da Bardonecchia del comm. Ag'nelli, cons.t– gll<re delegato dello • Flat • ché vi 9i era recato mercolcdl sera per avere un ct>lloquio– col Preoldonte del Consiglio. Nello oteuo giorno notlale private, ma attendiblllasime, provenienti da Roma, davano come ?ai· giunto l'accordo fra Governo e ln,:lu1triall: questi avrebbero rinunciato alla loro pre– giudiziale d'lntrnnslgenza e avrebbero lat-– to I qu"lche c6nce11lone ne.I campo economi– co, ottenendo di non applicare al loro dan– ni la legge eul aopraproftttl e di aderire alle loro rtchle•!e I~ lotto di politico doga– Pane e giustizia A quella deliberazione che, ricono&eiamo, llplrata eta un profondo a,nllO della rea'Jtà • dalla .-iena& della reaponaobll11à enor– - elle sii orianlualari al aarebbero u– ....,u 18"&ndo Il paeae nell'ablno di un e– operlmenl<>comunlata, chlunquè non ala ae– d-'O dalla paulolle di parto deve conce– dere lolelO U proprio plauao. Ma polch.~ ed lndÙrre , dlrl_senU d~lla Ooolederulone a pròporre e far appronre pi 90lo d1Yo avue lndubblament. contrt– lnllto anche la tondata operanu d! riallac– ciare e condudete le trattath-e per una p&· ellaì eompoablone dolla vertenza del me– lall111·alel, t llkeuarto ••dere au quali bui ÌI foDdaaen, quelle operanze e quali conae- 1oonu poeÌa o.vere per l'econòmla nulona– !• la compeelatw operata. &• DOio b!fatU eh\, llno alla Yl(llla della · lo.alo pawntata rlllftl<>n•del Conalgllo Na– llanale, I .,., .... ntanll d•I! , lnduatrlall a- .....,..to I propoaltl di pna aempn plO ri,Wa laranolpnza; n.....,a tranaUva, Dlllll8 COlda\&o c l rapprHentanU a,-vena• • rl, IIDcbt sii tperal non aveuero abbando– ~ le lallb""'"' • qu .. te non foaa,ro ,tate ..,..ltulte lncondlzlonatam,nte al loro le– ,tttlmt proprietari. Ma nello eteno • tempo D tntenaUlca•ano In tut..;., la 1tampa-lavore• 'l'Ole a,11 lnduatrlall I• proteste contro la neutralltà e l'alMnza del Governo e poichà h1Ul capfTano che, al punto In cut ernno le CON, era pauesco pf'nNre di reintegrare con la lona il dlrlllo di proprtotl ~ulle rab– brtche lnYut, rtnvocndone otrlnternnto dello Stuto al riduceva In ultlm~ anall!i ad lnvoc11re una pçeealone iovernnth·a sugli in· du■trlnJI perchè rf_\Ccdt!1cro dalla IQro ln- tranoiftnza. · Erano i~ rondo ~Il lndu,!;trlali stessi che, mtntn· faef',·nn<> In voce gro5S4 e si mostra• 'fa.no lrre-movtblll, aspettat'ano che Il Go– Tl'rno des11e loro l"ordine di cedere. Proprio Il giovedl ,era la T.-ibuna S.Jlle– clta,ft l'lnll'nento gon:imoU,·o. che ossu– mc11•, "li cnrattwre dcll'autorilà suprema,· che, nel nome dC'll'lmern rolletth·ità, rn sen– Ure In ~un ,·olontà dNlsh·" contro il pro– lon1ameruo di connilu che d,rnneggia.110 e mlntudono la "lC'..~A lrnn,1uilhtà '-OCiRlt> e politica delln nt\.t11,ne...... t- richlNle uno aplrho concllinu,·o anche do ran~ di col~ ro di rul il diritto t •ttun otreso "· F In mnt.– tlnft dopo H Corritrr tll'lla_ Stro chiosn,·a m('llto più esplkitnmenle lfUt>lle j,nrole ..... "tOCt'n ora nl Go,•erno, cgi,o scrhf'vn. vntu– tnr(' In sltunilone e dccidlre il cltt fn~i. ~e l'e"'ti'mlersl dell'in,•n-t1one n tutte la nitre a- 1lendc cspon~ l'ltnlia a rl.!Chl morta.li. se Id S'tnto non ha lo ron.11 nece"!flrin per rar , Rlert l'ftulorità sun tt non hn il cornggio dt lmrle\are qufr$la !onn, se lo oltre pa– N>le l'lrr~ldlrsl degh lndugtrù\U metallur– gid Mliii tesi ttoricamt.nlf' ~iustiss.ima che aw,i non pow,oo tratUt.re flnchè le loro l&b. brlche non !lano ~tcue ~ombrate 1>uò R· ,·ere ron,.eguente fntaN, dico il Goctrno che t'OIO dtrOno fart Slotno COlltrnli ch_e tlli Non mf'Utrnnno I loro in..UTu1i al di 1opra in terra di Bari nale. Del resto fra lo tante conftdenze lmpru· denti che Il noetro •trialile Mlnlotro del La,·oro avaa fatto al corrlopoadonte del 11411", v'era anche quella che • "°" j • di,. rt clte il ,GoNnao "°" ,td( ptr COfltO 1uo fl mtuo di compen,art, ma,ari ,,.~ffl4'ffla · doqallGlt, 1, lndiutrle metallw-glèht mmo pro,pne 11. Neuuoo quindi cl nccutiicrà di lantastl_– cherlo 1e riteniamo vrobablle per non dir atcu ro, che il Go•erno abbln comprata l'a– dealone degU lnduslrtrùl promettendo di accogliere tutte o gràn porte '\Il quelle do– mande di nuo», favori, a cnl aveva nccen• 'nnto l'on. nuoWt o,lla sun ~plica nll'espo-– alzlone dcll'nv,·. Rollstllnno. In conclusione dunque, se le trnttative condurrnnno nd un ocoordo, giusta il pia– no go,emntlvo, lo. lotto gru,tsslmn 1 che per due sctdmone ha fotto trcpldnre tutta l'I• \ talla, al chtudc.rà con h\ completa vittoria dell'Industria pesante, che si sarà \'alsa ' anche dello minaccio bolscc,•lca J>er ricat– tare oncorn una volta tr paese. arà una vlllorlo ottcnwa n caro prcno, perchè gli 1nJust11oll i tro\'ero.nno di fronte o delle maestranze sempre più indlsclplinnte ed o– stUI e si tro,·cranno nelle loro fabbriche in una situtu1ond se·mpn piu precorlo. Ma l11tn.nto es.si Bvrano rpt'fon:oto In propria p0sltlone dt etrrnl pnruslti de.Ilo Stato, e a\'ro.nno ottenuto cho a pagare per loro sia sempre éhinmnto U contribuente Italiano. Purtroppo se cl th·olglomo dalla porte op– f)\)Stn, le tl'lldenu pnr,lMitorlc non oppnri– :,runo meno minncclosc: In uno strano ar– tlculo dlii' \t'a,1ti.', In cui AmllC'nrc Storcili ou~f)Ì<'R l'nttuAztone delln SQClnllltO.Z.ione dt"llt> fnbhrlc;hr mttollurghlchr In rormt\ pit nnmente l~nle, N>mc corollario dtlror· dm, •lt•I giorno RdnB, egli im·oca da.I Pn.r– lnmnUti U rl('(\00St"1"H'll10 ddle occupo.tlOni di febbri he orn l\\\t nute e la cor1ct111one d1 q,,.,:,lt ni11li - dirtth od milirttli - che ,,. ::-·1r1to pull umprr c,,11udtrt - ~ lw cosi Unore,·011colleghi: le o... rvulonl del col. · Ltgn UrsJ ml cor\sentono di risparmiare alla Camera una parte di ciò• che ml proponevo di d.Jre, eucndò sufficiente che lo· aderiaca o quanto egl tta detto. Ed è naturale queata ruloatOl\e; pettllè le condlzloni obbiettive, penotlw.me , della noetra proviJlcla si Im– pongono a tutti ,ti aplrlU; qualunque ala Il punto di vlata di c1ucuno. La realtà non può non esoere eguale per tutti gli uomlnJ di buona lede e di buona volontà," che han- no gli occbl per .,edere. • )Il 11 p•rmetta 1010 di 84J8hrngere qual· che altra ouerv~lone, alAnchè la· dlagnoel ola compie~ Da UD& <1104;00111 completa, la\ta da coloN>che plO dlrettamonte hanno contatto col pa.ue , U Governo, 1e ,orrà, po– trà ricavare le ln6lculonl per unn cura ef– ficace. • Una parte del lllalannl preaentl, la nostra provincia Il ha comuni con tutta l'Italia. :Ila I mail generali della vita Italiana, nel– la provincia no••• IODOaculU da circo• stanze apeciaU. L'■11ta■ulmo Ant.itutttf la provincia dl Bnn ~ e W qu.;.. sto è lo più dl.tgraz.lata dÌ tutte le provlnete d'Italia - ho Il guolo che !lOO mila abitanU 80no concontratl ln aoU 53 comuni, q'1e.,a1 tulll prh1 anche di trazioni ruroll. Special– mente nell<Lporta aetlentrlonale della pro– Vinciti, si susseguono, l'un dopo l'altro, a po– cbl cJ1llometrl di distanza, gro11I centri lper– troflcl, di :JO, '°• 50, 00 mlla abitanti, In cui si occumulono l dahni deU'urbouNlrno ·e quelli 0 dclla \ila rurale. lo queste grosse o.g– glomcrazionl, ,eri a.lveari umonl, al forma· no fncllmcnte ,1uellc suggestioni colJcltlve, d• cui prorompono I tµmultl. Ed Intatti è proprio questo lo. zona più agitata!. E pro- 11rlo 111 ,1ucMa zona la crisi dello fillossera ilo prodollo I peggiori dllll!Cstl economici. Quando si occumulano ln~l'.!IIDe fenomeni di qoer.to genere, si coplsiee come uno buo– na parte della provtncln di Ba.rl sin una s1,eclt di coJdo.lo 1n pressione, nella < ruo.le non anppiun.w dn un momento oll'nltro qu~ Jt, ,orprrt,jo l)OIJia av,eniro. L' assegnazlo■e del grano Ln sltunzlone l'.l nggrnvntn - o su quest.o rkhlomo I uttcnzlone, a.n.:d <lire! l'umnnltà dello. Cnmera e del Governo - dollo pro– fondo tJl8lustlt.la, oon cui In pro,•lncln dt llnn e 1rnttatt1 in ratto di dh,rlbuzlone del ~r,.1110. :°'on ne fncclo colpo oll'nuuole Comrnls– "ario ilei Mnsumi. Il quale non è pre.cente: ,1 t' ""CIISr\lO con mc, perchè de,·e In questo ri:,1me11t "t Lrottare per l'lmporto.z.lone di gra.- l 1rr~am,111<' ro,u:r,s,. ""' 1>nuato - alla pro- no eljt~ro. mo M>n ~i ·uro che lf' mie porole d11.:1,1ne "· • _ ~h , en-01.no ri!ente, o olmcno ehc egli le )lo .. lt lt m.l~m, tl .. l JUHB""'lti!"mosi 111,,nl!e'-ti\noonche nd n:K:nd• operaio, ,i è h·,zzerà neI pro"'""'° ,•erbnle. J.:ouuolc Com- 1111"':t.nrio ,ti! C(lfVl11ml hn ,.reditato un L!l&- ma creato dal predecessori, I quali lo crea,. rono sen1.n che I deputetl del tempo, preoc– cupntl a domandare croci di cavaliere e trasferimenti di ca.1c,lllerl e 1el01llment1 di Consigli comunali, abbiano -Uto Il dove– re d'lntervenl ..... Ciò DOD to,Jle pw etit U sistema ola aMOlulamenle Iniquo I tnl<>lle- rablle. . lo ml rt,-o110 al colleghi dalle altn, pro– vincie d'Italia, percbà Il rendano coni<>del– l'lmpo11il,tUtl In cui noi alamo lo.gUI di andare avanU. Nel novembredal 19111 noi a,. vevamo 00 milio.quintali di I~ 0 a) meoe. Dopo I dlaordlnl di Andria, nal dlpl>re, lo slanilamento lu portai<>a • mila flUlntall • al meu. In primavera, acendemmo a 85 mila quintali: per le l1111!1ten1e latte da noi all'on. Solert, avemmo la pietà di IO mila quintali, In uaegno 1traordln1rlo llno alla ftne di luglio. Ma ora olap,o rltomatl agli, !IS mila quintali. ' , Ora la provincia di Dari ba 900 mila abi– tanti. To«llele la popolulo<1e lntanttle, che non consuma arano, ruta.no almeno 850 mtln fll?ltantl, cbe devono ,1vere con 85 fflua quintali al mue. Ne conoecu• elle opl abi– tante riceve 10 chUOj!ramml di grano al m&– se, Il che ,•uol dire che ha 330 grammi di pane al giorno. E b•data clM del 800 mila obltantl, soltanto una quarta parte, loroe solo unn Qolnl.a parte, produce ,rano, nella zona interna eho conflna colla BuWcata: una dozzlnn di oomunJ .SOJ)ro.53. Tuha I& zona llt.<>ranea o la zona tnte"'i!ledla non produce grano. Cioè la grande wagloranza non può nucondere una parte del 1ro.no, cbe produce; deVil coruprare il araoo ftno otru1Umo chJcco. ' Ora come \'(liete che un contadino poua. andare avonU con 330 grammi di pane al g1omo! Il n01Lro cont.Bdino vtvo apodal• mente di pane; perchè non conosce JI> tuc– chero, ma"Mla poca carne, non ha lal&.ei ,ho s9ltnnto di pone, lcgu1ni o verdurL To.nto è ,ero cl1e 1 mentre a llllano la popo– laz.lone rl~e\'C t,00 ijrarnmt di zuccbcro al 1uese - e <1uesto ~ gioito - da noi lo zuc– chero non si vede un-atto: quest'anno lo 1i.bbJomo .. \'Cduto soltn.nto a Puqua; e blao- 8nu cowprnrlo dnl funnurjaU come medlcl– nn! A~1u11gctc che 11cll'lt.allu. sctlcnt.;onule, oltr1.: alln }01.lonc lii pane e di zuc~cro, sl J, a11che il riso. A ~llluno - cito Milano percllc e la più gc11crosa delle città &elt.c.?P– trionoli, •· 1101 1oct1dio11uJt.non cl rlvotgT~' mo mol tmnno, alla solldarlelà di lauù - a )lilono, la J>OJ>Olazlone riceve 1500grammi d1 rL!o nl rune. Xol oon riceviamo riso. Ed ollora come ,·olete che qu01la gcqle, che non ronsumo. zucchero, che non ncéve rl.so, eht non mongln can1e, che non ha lane, chf' co11suma soh.onto J)One, come YO· ltlc che possa vherc con 3.10 grommi Jl pa• ne al giorno? , r ,·

RkJQdWJsaXNoZXIy