L'Unità - anno IX - n.31 - 29 luglio 1920

Francia la nominath;tà de, titoh come pur diceto, non ha trovato fortuna. L'Ingbll, terra, nel momento in cui parliamo, ridu· cè do.1 00 al 4-0 per cento l'imposta sopra i eoprapro0tti di guerra. Nel Belgio si proce• de con grande lentezza .. i pubblicam'ente si afferma, cbc prima di lanciarsi in una poli– tica tributario. di alte e nuo\·e imposte, bi– sogna aspcttnre U risultnto dell'esperimento cbe forà lo. Francia. -Da p'er tutto pesa que– &ta preoccupozionc: che l'altezza delle im– poste posso compromettore le sorti del ri– aparmto, l'assetto e lo sviluppo clellh. indu– •tria. Ora, signori, una politi<'a tributaria come quella. d·et Governo, se porterà ane conse– guenze che io temo, produrrà questi effetti diretti: dimlnuiÌ-t\ i profitti, diminuirà i sa.. lari, ed aumenterà l'interesse del capitale circol11nt.e,rarefatto dalle alte imposte. Cioè, mentre ,-oi di parte socialista partite in guerra per combattere il capitale, voi, alla fine del vostro ,·faggio avrete rafforzato la influenzo. politico. dei capita.listi. Ora, o. giustificazione dell'attuale nostra politkn tributaria, la nostrn burocrazia di• .:e ohe l'Italia ~ un paese più povero, e che quindi, per pagare il suo d<'bito, deve ri· correre ad tmpostf' più elevale. L'a;gomento semplicista è un sofisma, od onta della suo. parvenza dt verità. Basterebbe pensare a quello che avviene giomalm 1 ente nella e~ nomia privata, quando un individuo, per ~sttnguere un debito, ricorre al mutuo fon• diario. Se l'lndMduo è agioto potrà rispar– miare una annualità elevata, e contrarrà 11 mutuo a scndenza breve di dieci, quindi• ci, venti anni. Meno .sarà agiato, minore sarà l'annualità ohe potrà risparmiare e più sarà lunga lo seadenza del suo mutuo; lo farà & trenta, a quaranta, a cinqu'enta. anni. Questa è_ la sola differen1.a. E qo88to. è la lonnulo che rG,pon"- per– fettamente a.li& situazione economie& e fi– nanzio.ria dell'Italia. Appuuto perchè l'lt.a.• Ila è relativamente povera in confronto .i.I.La Francia e dell'JnghUlerra, dobbiamo proceder• i<,ntamente, -più lenW\"'ente del nostri &Ll&aU0;1 pareggio del bilancio. La, rid■zlone delle spese Ma dobbiamo procedervi -sicuramente; qll88t.c> è U punlo -~- La burocra.:rla. it.aliana corre al pareggio immedlat.o a qualunque costo, a.nche a oo– eto di amm&Zllare il contribuente, perchè ~ra di poter &ah·are • stessa, di potere almeno allont&naTe il momento in cui, emo. bll!l&ndo, dovrà dare al pan,gglo del bllan– olo li .8010conc01'80 che può da.re : una tJ::111>- nomla nella -- • lI1 problema della, bu.rocAUia chile e mi· litare im·() l.gt ' p~r noi tutto il problema del· i. ep- pubbl!obe e d"'1e economie. ll punto centra.le della que6l.lone ftna.n– DILl'la è per noi quello della sposa; è quello dioll'lmplego che si farà de'lle Imposte, buo- ne o cattive che sia.no. • Se qu88te. debbono _,.,, gettate neJ 1 ba– ratro delle •~- im!>'i'1utttvè, è meglio, ~ doveroeo di non coneentirie, o.nche se tee. nlcamente 80no buone, e viceversa., Cosl, per eeempio, ee lA' st.raordinaria sul patrimonio dovesse servire per esU.oguere una parte del debito pubblico, io, .a.d onta delle critiche, la voterei. E ..-ero che il ministro del teeQro, in una intervlst.a. o ln •qu.a.ld\ e dJehlaraz.ione rec~n– te, ha offe.nuo.to che l'imposta sul patrimo-– nio deve principalmente servire per estin• guere i debiti dello St .a.to. :\'la, signori, non vedi.a.mo conneseo con l'imposta patrimo• niaJe un r,iano conereto di .a.znrnortamento. Epperò il pubblico non crede alle aller– ma.rloni generiche del minl@tro deJ teeoro, che si cJ1lnma.)-feda oggi, <"omeieri non ha ... creduto o è 6talo ingannato dla.lle prome.986 del precedente minitn.ro del tesoro, quando questi dichlaraim chetlll prostilo ultimo sa,. rebbe eervito.per e,,-tinguere debiti di p,er– •a. C'è stato qualcuno qui che si è doluto ... imi pare toese l'onorevole Belotti, dJ a.vere Jatl& la propap.nd.a. .. B.ELOTTl BORTOLO N<l6signorel... lo toroerei anche a rifarla. .. DE VITI DE MARCO. Va bene... per lo 111co ha ossen,.io <li o,·ere g,,ranli\o i aot– l<ad•!Uon cit"8 l'Impiego che ai.....-. L'UNITA' fa.tt.o del pre~tito . .:\li ~. a.re che lei ,renne a Taranto... p BEL01TJ BORTOLO. No, no!... DE nrr DE·~INRCO. Sarà 6ta\o \1n al– tr<?membro dol Govèrno. Per parte mia ri• fiutai di ! a.re La propaganda, cioè, invitato .a farla, poei come/cond.i1ione che avrei do. \'lito lare la riserva., che il prestit.o. non sa. rebbe servito, come il ministro del tesoro af. ferma.va, por ritira.re la. oarta moneta in circolazione; e il mio lavoro fu rrnutato. (Commenti). 11 ll pareggio del bilancio è impO&"ibile, senza una. ra.dica:le e reale riduzione delle spese n. Lo ha. d~tto a. Dronero e lo ha ripe– rntc nlln !-•10 m~~loram.a. l'uomo che avete ri~iamato come il .salvatore d'J1alia. :\l'in. chino a taola .outo.rità. E' questione di cifre e di buon senso, che il pareggio non si può Ottenere soltanto con ah.menti di imposte; amme.no che voi non accett.iale la stroordi• naria teorJa che è st.ata annunz.iata. al Se,. nato dal professore senatore Loria, H qua.le domandantlo imi>osle ed imposte ha pro– nunziate qtleste prec.i6e parole: 11 che la ma. teria imponibile, ti ml'&lu.ribilel n. Sono st.a.– to al Senato .pér constatare 1· !s.auez.za di que6ie parola. Bh:,ogna.essere un profess<u'e di economia in una Unive1 1 sit.à, per fare affermazioni ohe mettono in cosl .aperto contrasto La, doLtrina ool buon 9elas0, dottrina e buon senso che de,ano invece tieJUl)reandare di pari passo, iUUJoinand~i a vicenda, come spero che avverrà ne-1corso delle nostre diecU86ioni. La qu,esttone delle spese de\'e eseere ri– presa tutta In esnme, perchè vi .sono spese che de, 0110 oosere aumentate. Debbono· es– sere aumentate in primo luogo quelle per le pensioni... ; l"n.a t•oce. Quali! DE VITI DE )l.~RCO. Le pensioni di guerra., le peneloni dei mutilati, come con ta.nta schJetta eloquenza disse uno dei ,·o- 6tri colleghi; materia sulla. quale l'amico e collega onorevol'e Gh.i&land.\.presenterà una pro~osto. di legge. roci. L'ha già presentata. DE VJTI DE MAaRCO.E debbono eaoere aumento.te talune apese di loivori pubblici; non di quelli ,lm ·ento.tl per I.a d~upa– none che sono et&U del tutto improduttivi, ma Ja,ul Pujlblic.1 produttivi, quelli cioè destinati ad B-88istere e ad aumentare la produzione futura, 11o,·ori di bontflche, J.a: . vori di ulillua.z:lone dell'""'!ua per Irriga- zione o per !orz.a,motrice. • Ma ap~unt.o percbè vi sono &p864l che deb– bono essere Aumentate, bl.,ogna lan\o più rlvedare con rigido apirito critico le epese che in queeto momento impedlocono il pa– reggio del bila.n,:lo. Quali sono? - l') Spese per l'esercito, dove, oome dlBSe a. Orohero l'on. Giolitti, si po880no lare economie di , grande portata finanziarla; propoelto cbe confermò nella s~a. dicfi\arazion'e ,di voto del 22 dicembre 1919.- 2- Spese per la bu– rocra.zio~ - 30 Prezzo politico d,el grano. I OOllleTVa\orl lnsl.6\ono per l'numento del prezzo del pane, I soclnllsll insistono per la riduziOn'O delle •pY< mllìtarl; è U con· j:et\o politico che Il divide. Pocbl qua den– tro apertamente sono per la. riduzione della burocrazlo 1 Voi, di pute socialista, per una ragione della quale io non parlo ora per non intavola.re discussioni lnutilL (Interro,. ;ioni dei. 1oefali1ti). Allora. dirò il mio pen– eiero. Quando ai è discusso qui dentro del• fo. economia associata, \"Ol era\'0le favore. \·ott;· ed oll'on. Salvemini, che vi avvertiva trnltarsl dell'ecQoomla o!iSOclataborghese e non proletorla, qualcuno di \'Oi rispose che per intanto vi aooontenlevote di questa. sai• ,·o a modiftcarla. t Mn lo ,1 mett.o fuori di questione perchè vot, nello politica, o contate troppo. o non contnte niente. ~ Il doml■io della ilemocrazia ln,·("ce I gnippl politici della Cam·era cbe aspfrano al Governo non amano parlare contro la. burocral.i~, non vogliono metter• selo contro preventivamente; la temono. Afl. do.ndo al Governo non saprebbero governa• ~ da ~- E' la burocra.zia che .oggi gover-– na. !"'oi siamo 80tl0 il regime del governo :issoluto della bu.rocrwia. Il presidente del Consiglio, per elà ed e– spc.rieo>o, è la persona che megUo conosce i ,,tt dello burc><:n11i;,1 italinna. nu1 nou ha mai fatto niente per rorregge.rla.. 1-'l burocrazia. ci fOSt;I\a prim3. della f{ner: ra 960 milioni. Ora andiamo verso i 5 mi. llardl. On. .\leda, ci pensi bene e ,·eclrù che nn.,. diamo dnvverq.. incontro al quinte.) miliardo,' e non fn-.,cia la C:istin1tone fra ordinario e .straordinario, perchè il poese a queste sot• t.igliez.zenon Cl'ede. Andiamo verso il quin– to miliardo, o non perchè gli stiJ)endi siano sto.ti più che quintuplico.ti , ma pcrchè sono stati assunti in grande- quanlilà nuovi 1m;. piegati non sele1ionoti, e perchè sono stati creali a ufo nuo\ i ulflci inutili e dannosi, che Javornno all'ombra tut.elatrice di quella rronomla. n;:sociato. che Il paese ha definito c,,morra 01lociata. t'E1- la burocrazia ci costo, non soltanto per i cinque miliardi che sono in bila11c10,ma p~; tutle le rapine, per tut. te le frodi, per tutti gli sperperi, per tutte le corruz.ioni che essa compie all'ombra del• la economia o~ts .:\IEDA, min.i1t.ri- -,det te,oro. )ia 6000 le leggt che vota il Parla mento quelle che creano nuovi sen•izl. DE VITI DE )!ARCO. No, sono stati I de– creti. (lntemaioni - C011,menti). Voci dall'estrema 1ini1tra. Nòn son~ nè le leggi nè i decreti, è il regime. DE VITI DE MARCO. Sono 90 o 35 anni che io combatto per la. ?-Uorma.del rf'gime che voi dite borghese, denunziandone i cre– scenti privilegi e le degenerazioni, nella speranza che la c.lMse governa1te sia ca• pace d,i aulorUonna. E' passata ,osl la mia ,ita forse steril• mente, ed il giorno in cui la classe borghe• se si sarà dtmostrata Incapace di riformare sè stessa, il p01to vl spetta di diritto! Tornando alla burocrazia, not voglia.mo che siano lrlpllcoll gli stipendi individuali d~ti impiegali, C'he formeranno la pianta della ridotta burocrazia, che corrisponderà un ln,·oro utile nllo Slnto. :\la vogliamo la smobilitazione de.Ila llurocraz.ia di guerra che deve darci, su cinque miliardi, una-e• conomia di due mlllardl. , ESBaet costa presso a poco quanto U prm• ~o politico del pone, con questa differenza: che i cinque mlllnrdl del prezzo politico del pane, rap\>rescntano 1-oltanlo uno sposta. m-ento di ricchezza. dalle clas!i che mangi.a. no meno pane verso le classi che ne man. ginno di più; ma non tn.fiuisce in modo 660• Slbtle sulla produzione dello. riccheua.; men. tre I cinque miliardi delln burormzta eser• cltono una mnlc •volo.in 'nuenza si.yta produ· zlone nnzionnJe. Ln burocrazia ha so!tituito il commerciaute e il produttore ed hn iste• rilito la prod111ionc-e ti commercio. Ln burocr8.7io non è una S\·entura. solfan. to per In speso e Id e.perpero di bilancio; ma lo è nssni prò pH l'ecQ.Oomianazionale in rllfrone degll ostacoli che oppone allo sviluppo dello produzione e del commercio. Durante In guerra la b11rocrazla. si è po– sto in mono 11 comemrcio esterno coi per• messi di esportazione e di importazione nel commerçio ~temo e in quello interno da pro,•lncln o. pro,·incia; e con la conces!ione o rifiuto di cnmbi, ha creato un regime di gfotlescn protezione, di fronte a cui U da,. zio protettore divento una ironia. Noi dobbiamo lLberarcl del vincolismo bu• rocralico: dobbiamo tornare al re.g1me del• la plà grande libertà nel commercio ln~r– no e nel commercio estero, perchè abbiamo -bisogno, in questo momento sopratuho, di favorire al massimo lo c:,1luppo del1a.-pro• duzlone, e sopratutto delle tndUBlrie che. per essere più adntte o.lle condltioni nostre, ollmenteronno la esportniione, dt cui abbia• mo supremo bisogno per la ragione dti crunbl. :--.ioi dobbinmo ritornare alla politica eco-. nomic..'\che fece il conte di Cavour - quel· lo vero! - dopo il 1849.(Comm.t·n.U Inter. T'Ulioni). Ce ne sono molti deiill aspiranti appunto perc.hè non c'f' alcuno ohe possa succeder• gli! li problema del pereonaJe è diventato un problema preoccupante in tutti l servizi pubblici, molti del quali per un complesso di ragioni, e non soltanto per l'aumento dei salari, sono dtventati possivi da per lutto, ln Inghilterro come tn lt.a.lia. Pe.rò in fn– ghilterra si •con.stata il problema e se ne affronta la soluzione; in Italia si C006tala. il di~stro ,. si re11tainerti a contemplarlo. 129 RJcorclo, per dare concretezza a (]Ue!òtta OS'-('r,;a .. dour, quando l'on. :,O;itli e l'onorev,,. le :°"l 'hn.nu •rarri,;ga,ano i direttori generali per persuaderli dello. necesaità di !ore e– conomir. Oiflcorsi di prop0gnnda, persuasi• v& che furono diramali dalla Stefani. E mentre il pubblico italiano sorride,•o di que• • sti metodi non del tutto ingenui con cui 11 capo del Gon mo, ricordando !orse i prece• denti di do11Liborio Romano, tnvita,·n t lo.– clri n difendere la proprietà, il suo doppio• ne. Lloyd GC'orge, Con uno. lettera circola.re ai suoi colleghi di Go~emo, otteneva ln 48 ore, (così scri\'eva il Ti~, d,i quei giorni) il licenziamento di 150 mila avventizi. Le f.errovie inglesi sono pn.ssh·e, in que' sto momento, per 5,,S, milioni o mezzo di ster. line. che sono più di tre miliardi di nostre lire in corta e là n,on c'è lo. spesa del carbo-– ne come da noi. (lllttrru.:ion.i). Il ministro i1,s-Jese dei trasporli, dando la notizia alla Camera dei' Comuni, che si ricorda ancora qualche \'Olla di rappresen• ~re II contribuente, per lrnnquHllzzarla a,n. nuzia ,·a che il contribucnlr non dovent. es• se.re chiamalo a pngore il deficit delle fer• rovie, che il Consiglio delle la rltre era già ,toto incn.ricot0 di odottore fln da ora tutte le riforme necessarie, di pcrsonnle e d'1 ta• riffe, perchè le te1·ro'1c, In quindici m.est (è fissato nndho il t.,rmli.,,), diventino ul/ sup– portlny, cioè capaci di bastare a se stesse. In tt.alia sono J>assive le ferro,..ie, passi• n le pòste e telegrafi, è pa.. lva la marinai met.cantlle che, incredibile o. dirai, dopo 20 mesi do.ll 'armistiio è ancora nelle mani del· l'Economia associata. Ebbene, solo in questl servW si ba una perdita che supera i 2 ·miliardi. Concludo che, tra l'esercito, la burocru?ia, il J>reno del grano (per cui· ritengo che si debbo grndo a g'rnclo t.omore nl preno di mercato) e i sen·izi pubblici, Il pareggio del ibilrull'ìo stn ne,l bilnnclo stesso. Sto sopra,– tutto nella. riformo di tutta ·rAmministra.• zione dello Stato. SAI.X,E1UNI. 13isognerC'bbe mettere in istalo d'a..ssedio Roma per sei •esi! DE VITI DE MARCO. Lo metterei oontro gli impiegati, piuttosto che contro i tram• vieri! .... SALl'E~IINI. Perfettamente. DE VITI DE l!ARCO. La riforma della amrnintstrnzlone significa. non soltanto di• minuzione della spesa per cui la burocraita pesa sul bilancio: ma. utilizzazione dj tutte le forze produttive del paese. La ridazloae delle spe■e e Il Mln.. tero Che cosa In ti Governo dl fronte a qu,stt problemi, che sono vf'lrl problemi del po• regglo del bilancio? Pochi documenti voglto riferire-. Primo documento: - Il discorso di Oro• nero, WVangelo. Esso dice che per rtsoh•e· rl't-il problema tributario II bisogna. restrln. ogere le spese ed numenlo.re le entrate. Ad (e ambedue questt mezzi dovn:imo ricorre~e ,, con la massima. energia. 1• Economie se ne possono tare tn tutti i « bilanci, ma economie dl grande portata « finanziaria possono larsl soltanto nelle cc spese milltarl. " Eseguite rigidamente tutte 1e posolblll cc riduzioni di sptse, si dovrà provvedere o.d accroocere le entrate"· Basta constatare che nel discor90 di l>ro– •1ero, quando l'on. Giolitti era forse a con• tatto con le masse dei contribuenti e prépa. rava il suo ritorno al potere, la ridu2.lone delle spese precedevo. l'aumento d"lle en• • trote ed ern la. evidente garanzia offerta al contribuente, che i suol 1&crlfb.l non ,;e reb· boro stati sperperati. ~condo documento: - Le prime dlchla• raz.ioni del Governo.' 11 presidente del Con• siglio 90. sulln fnlsarlga, anche verba.lC', c1c1 disèorso di Dronero, con questa II et'rata•cor. rige 11: 1o1 fJ\ fronte él cok>s.sale dtsayanzo le « economie, qualunque sia l'energia che sJ. .. adoperi dal Go-..emo e dal Parlamento, 11 non potraMo coprire che piccola parte. E' « necessario quindi chiedere nuo\'i sacrifl• et II ecc. La bilancia che a Dronero non era. neppure tenui.a In bilico, perchè Il piatto delle economie soliva su quello delle lm~ ste, oecllla in sen!o diverso; Il piatto delle economie discende, quello delle imposte $1~ le, (H4rilà). ' r .

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