L'Unità - anno IX - n.28 - 8 luglio 1920

HO t,,rrnp1,o popolare, che d troveremo d'a.ccor– dc., rnenf') rhe mal. L'onorevole Alfredo Bacce11i, che mi dl– Sf>it11·C di non \'f'11,•:- prèqt•nte, perchè \"Orrei donwndnrgll sr • \·tiro dle è massone .... \'oc! (dal cenlro) - Non rJ6ponderebbe! O dircLb<- di no! Snhemini - L'onorevole Alfredo Baccel– li •i 111·1•11!i!,> '-t•di di e..nrni., con oommis– sl.o.nl rnlstr, olle a..-uole pri'..-ate, tenute do. entì ,nor.ali. Questo decreto non 8010 c1Jn tra.sta col nostro principio degU esami. ma • dà l'ultimo rolpo olla &euola, rerchè inve-– Cl! di restringere il ,;16tema delle faclllt.3 zloni, La nlLo.rgf\.dalla scuola pubblica, a.Ila 8CUoln prl\'at.a: cosl ohe .avremo, d'ora ln poi, 11,,•. nrur,enrn r o le scuole !le~ p1odur– rt• 1>lù Sùmnrt. Domnndo quindi al Covern~ se è dispost.o. u propol're alla. Ca.rt1era '1.a. revoca di que– slo provvedimenti, dell'onorevole Ba«elll. Voci (dal cenLro). - E' già rc\'ocat.o; que• st'anno non sar.anno concesse M!&ioni di C60ml. Snl\'emini - Se non saranno conceSlC, cto aon vuol et-ireche IL decreto stn revo– cato. Vo--i (dal ce·nlro). - E' revocato di ratto. Salvti'ntnl - :i.ta noi ,oglinmo che sla. re,·or.nto di dirtt.to Voci (dal cenlro). - Le scuole caLtoUohe, nella magglornnz.a, non sqno rette da enti mornll. quindi no.n ho.w10 beneficiato d.l quel decreto. La libertà aaHldlata Snh•emi11i - Viene poi un .altro punto. cattolici non si contentano della libertà. delle loro S<:uole, vogliono la libertà S:U6Si– dialu: cioè le I.oro scuole devono 88SO'fe am– mlrW•trute da loro, n\O. n1anlenute oon più o meno largo 6US6idio dallo Stato. Voci dal centro. - Come quahrin.si scuola i:;rhutn degna di questo nome! Snlveminl. - Per lo. Lotta contro l 'o.n.al – fabetismo, d.ato le conctizionl speciali dcl– i' Italia, io cUchiaro che pet conto mio non avrei ncMµoo difficoltà ad ac<:cltare In li– bertY sus,ldlntn. (J,itt·rruzione deffonorcvo- 1" f" 11y1,l1,n1 Solve-mirrt. _,, POOù lm])OTt.a. chc'l'a.noJtn-' 'beta Impari " loggero sul catoclusmo o 6UI• le, roslituz.ionl del Grande priente: quello che importa è che impari a leggere. Ma. per ,\'istruzione medl..n o Buperlorc, noi qua,tn teoria non possto.mo .accettarla o. nesaun.. pa.t.to , perc.hè i danari che ab– biam-"i - e sono ormai pochini pochini - dobbiamo im~iogo.rlt a migliorare la ecuola pubblica, non a. r.arrorLare le scuole private in conoorrcnzo. con lo. scuota. pu.bbllca. Ora quale u programma proci&o e concre– to II ho n Go"ern.o su quoeto argomento? Aspetto una r\sposta anche su questo. Lnoltre: nel programma. del .C-ove&no è detto che si •\'ogliono abolire le scuole clas– siche per sostituirlo oon le ecuole popolari. Ottlnu.t ideai Spoctamo che non si verifichi \m'insurrezione di doput.ati contro di oosa. Per -~nto raio f.Tomett.o di approv.are qua- 1\11)41lle sopprc!òlsionc dl questo genere. (Com– menti_.. _;\lo bl~nn ,·edere con quali rritrri si procederò all'nbolisione. Perchè l'a.boli– zionc potrebbe essoro fatta in modo cLn. la– sciare Jibero il campo, nei centri scolastici strategici, alla scuokl pri\'.otn con cssio– nnJe. Domando 'che !l (r()verno predai le sue dtcl,w:ntzioni. Quall garanzie dà alla Co· m,ern e nJ pne~o. &he in queste riduztoni sarà e$Cluso ogni f.a\'oreggiamcnto confes– sionale? Il diritto di premlnen1111 Finn.lmenle., i catlollct non d~mruvlano sola.mente la scuoio libera. e sussidiata: cLoJmind0010 anche un diritto cli prcmlnenUL e di sorYeglinnza sulla sc1wla pubblica, 11er– chè es~i dirono che l'Italia è u1r pncso a mng,g.ioprnzo. c-nttolicn. (Com111t.'11li - /11ter– r11:.io11i al crntro). Il u CorrieTc d'Italia II ha ecrttto un a..rti– colo proprio in quoot.o ,senso, n.lcu.n i gl-.o:rni -or sono (lnterru.:ioni e commenti al ctntro). Jo ho di:wMti a mc un Partito cattolico la cui forza politica. risiede tutta nella or– gnniz1az.iono del c~cro. fntcrr11; io-n.te com.– menti al ct'ntro). Dunque 11partito l'nttolico - se non .s1ete cattolici, mi congratulo con voi {/lar_itd - L'UNITA '•"ntr bntte..1d,,,·i in cnmpo n~ri.,, non 5trnppnndo piccoli pron~Jimenti di 5orpre– i;:.na \Jìn1•n·a o~cura. lnzuru.:wnO. Libertà e monopolio ro,, 1il1 - ... J ... • ,t:,L, LOtt.cn: 11("ipnc– ~i. , lw .., Hl•1 111 mu~irrunza l'attolici, i pnr– t.t ,,, liC"i e-1 rt'", nell.s ,.-u h.• pubbL– ·d·,• non ~i ~11~1>gnl ~nlln, c:,e contrasti col dr,_mm & C(11ln monti~ drl cnttolicismo. Que- "-l Il:! .1 itritto della pn:minenzn. /rituru;,o. ~oi non po 1;,lnmo dimenticare che, se i ni t r,,. 1 ,w. ,.,tll nl untro _ Cioe, do,·e non "O· cottoll"i domandano og.ai In llbenà cfella nf' nnrora pwl roni drlln : ,ta.to e non J)06'-0· ~C\!Olaron una rormuln n.s-t.nlattraente, que- no 1·i1nltu1u111inistrore la scuola pubbllcn, i sto rton è che un pr~rii.mma pro,·,·isorio. cattolici domanda.no almeno di controllarla. :'\~Ila c.N!utà del 26 mnrzo, durante il di- '-' ,li ncall!lllU In. rOhf oh! ... ). !-Corso de,ll'on Ament.klo, avvenne un inci- N n runrnett.on.o l:a. neutralità delle loro (IPnlr n. 1 Na.i carotter-isUco. L'on . .\mendola .,,•ti lr-; nw '!i8ono la noutnilttà degli in~- ilicevn rhe chi hn In re~ponsa.bllltà di rap- g-nunti delle scuole pubbHclle, che 51 devono p1esen1nre In trodl1ione politica dello Stato, 1ncttt;•t! il atenacclo uliti bocca ogni ,·olta i.uno dai dolori d' I Rl~r,imento. dal sacri- che le loro cemmzfoni scientiflche O rellglo- !lei drl R1-.oflo(iment-0, non può for getto di se s: tru,hlu in contrasto col loro dogini... 1!uanto prr la i;:.c:10!0 è essenziale nella tra- (/,Hrrrn:..iu,u nduwie al Ct:lltro _ Com- dizi"ur 1f('I Ri..,'lrgimento. mtnli,. L' n Cnmeroni interruppe: "~ol faccia,. <.:'è un caso present.e e tiJ)ico del modo mo i.01t1nto questione di libertà e di ugun- come i cattolici int.eDdono 11 d.iriL-t.odi pre- gHanrn; il r~to ,·errà ottnwer::-.o la. m:~o- mlnenza. '-"- -rn.n7:.u (.. turo. ehi'.' ! perio.mo a,·ere o- QucsLO -C360 5i è 8\'llt-0 a Gorizia. A Go- ,·e,:rno i1 rizia è and.a.to ad inse ·nare .rfèlla Scuola Cameronl - Questa è la sorte di tutti t g . nn11iti politici: qunndo r~S{lungono In mng- normale fomminl!e un .,·.oJoros~lmo glo- irranla, hanno dlritt·• di andare al Gover- ,n,u:, st.-guocè delle. teone filosofiche di Be- g 110. CommenU). nodetto Croce e di Ciova.nnl Gentile. Il cle,. Pr€:"ide' l.te. _ ) 1n, onore,·ole Cameroni, ro d1 Gorizia e la stampo <:attolica. di Go– rtzta hanno ìnlua.to una campagna. feroct contro quel ga-0vnne, assalemJolo anche dal Fergnmo. E 11catechista della ac:uola ha di– chiarato al direllore della 5euola, che in biblioteca ncm &I dove,,ano ammettere Jtbri proibiti. E eapete I libri proibiti qu.all sono? Verg11., it Storia d1 una capinera ..; Po.nzini, u Santippo n; F\J.einl, e, Le veglie di Neri 11; fogaunro, 11,-Plcculomo1u.lo nntJco! H (Com- 11H·,iu lnterru:io11i). Noi, 80mpre beninteso ee lo Stato :1111ia– no deve es&-re liberale e democr.atlco l 1,on confessionale, nol non acceltlamo n1,;&.!:.UD cMechi.eto. Noi non ,·oglinmo :nso•.pu~tHcn– to catoohlsHco; non ,,·ogllamo 1e3sun c<.n– lroll(! ... ,lutrrrn:ionl). Vi la.sciamo La piena libertà ,>er :e HtiSire &euùle prh·aite. Non ,·ogllnmo neancho fore delle i6çe7Joni. F-0te quello che. ,raJ"\te: ,,t -,ar.n.nno gli esami di Stato: el1l ,tvr~ migj1or filo, tosscrà meglio o. telo . .Mo non .-1· •f'tli!l• mo controt.11 rellglOS.! sulle scufle_ '-~ ita,~~ tf flh/lllt"ll0.. ' -J, ' • , lo domando cho H Go·\'e.rno -.,pieil11 in forma et concreta e precisa ,. le sue idee nn– che a qucato proposJto. E poit-.hè In scuol.n, come ho ùett.o, · è l'in– segoanlc, io domando al Go:erno se fnten– de risiabilirè immodiatamente per rammis– sione n.ll 'insegnrune.nto i conoon::,1lJer esami, giudicali dn insegnanti gO\'ernotJ\'i, corno erano st.abìliti dalla legge sullo ,noto giuri– diro nel 1906; o se intende. continu.n1·c a te– ne.re in desuetudine quella legge, evitando di fa re i oonco~i. e· infornando ogni anno centinaia. di supplenti: sen-zo concorso, e poi di tanto in tanto dando Ln snn.ntoria a tutti quelli,, u o,·os et boves 11, che abbiano raggiunta. una data antianitA. Noi n.bbiam.a protost.ato contro qucato si– atema, quando e.ra utilizza.lo dai r.teE60ni; non lo ammettin.mo oggi. quand._l l\lH' esse• ro utiliiinto dai clerfoa.11. La libera scelta della sede di esame Finahnentc, e cosl anò esaurito qaesto argomento, l'on1.revole 'Torre prima che l'onorevole CìoLilti gli deS'Ì':' la rormula sa– r1·nnwnt~1t~: 11rufl.riuere. ant,,ta rri$1lana, d, hoc mtrndo, l'onorevole Torr(' ha con– CCS60 a.gli alunni •dc!Je scuole priH\te di sceglict"f:ll la sede degfi ·eP.nmi. Altra, ,olta quesld. concessione era .slot.a. fatta hl ml– nistro Gi.a.nturco, ma dette tali con.seguenw dis.astrose cl.i. porcherie e di lndre"it" dl tulti i generi, che bi~nò rC"\ocare il pron·edi• mento. Pign. ata.ri . - ll rnini,stro Torre non pote– va. forlo, e il Consiglio di Stato !":o respin~ il prov\'Cdimcnt-0. , Salvemini. - Allora jo non perdo tempo su questo soggetto. Doma.Mo soltontJ se il Governo altuale h.a, .assunta 1'imp~no di rimettere in vigore -sotto alt.r.a formn il pr'ov– vcd.imento annuUnto dal Consiglio di S.t.ato. :'\oi, ln~ommu. o.bbiamo il diritto e il grove– re di sapere 6no o. che punto il prograd1mn. scolo.stico del Go"erno coincida con que!1o dei ca.tloliC"i. Signori del ,,nrtilo popolare. c:e volet<" le chia,·,i della srnola, dovete oonqulstnrle qui non ,i metta nndle lei ad interrompere, spe– cialmente ora che è stnto eletto segretarlo dello pr<'siderua Si ridt,. SnJ\·('ulil"\i - Dunque, oonunentò subito !'on. Amendola, per il mo1nento ,·oi chiedete i'& libertà, e, quomlo sarete mnggtoranzo., Yi prenderete tutto il resto. )In. a quest.o punto il marchese _crisJ>Oltl i,iter\'ennc: u La libertà In conscn·eremo sempre 11 • Crt.Spolti - Proprio oosl. Sal\(1-nlini Dunque nnche eu questo pun- to, rrn ,·oi le idee non sC'lno molto chla re. Cummtnti}. )la ron tutto 11rispetto, che d~bbo nll"on. Crispoltl, che è uoir10 di larga. e flne cullurn, sebbcnt io oon nbbla una largo competenrn in mnteria di diritto canonlco e di teolop:ln •mornlc, lo temo n.ssai che non l'on. Ciispol· ti, mn J'on. Cnmeroni sin nella vera tradlzio• ne. Si rtde Conun .en.tl) . Erco, \nff)lli, che cosa ha.detto Leone XIII ncHa enciclico Uberta, del 20 giugno 1888: ,, Ett-":ll..ln tv•r ~1 dubbV'I no lo solo \:. l.rl lrt d 11 bba 1nronunrc le n1~nl.l. !J•'~-·hè in C"''-8 .sola sto Il bene, Il fine e In perfcz.ione delle intttllNtuali nnture, l'lnsc.gnamento non de– ve perciò dettare nitro che il t"ero. Dol che npparlsc-e esser al tull-0 contrarla. allo rell– gion(' e nata tutln a pervertire le intellig:cn– ze, In libertà cli ins('gnamento, la quale si arrogo una sconfinata licenzo di insegnnre ciò chf' le piace; lìcenro, rhe o.I cittadini il pubblico potere non può~cordare senza. fallirt> ni isuoi doveri. .... La.Chiesa è supre- mn e sicurissima. mnesffn degli uomini ed ha l'itn-iolnbilc diritto alla libertà di nm- mnestroro le genti ,1. )In purtroppo mala leniJJOra cu.rrunt: non c·e più rell.r.done. E u IR Chiesa. (ritorl'10 olle parolr del pontefice) con tntelligenzo ct1 mn- drc gt1orda al pr~o dPJ_ln. umcuw. fra.lena, e non i~norn In rrl~i delle anime e, delle cose oncl(' ~ trm·nglioto l'età nostra. Per queste rngioni, sem.o. nltribuirc dirltli fuorchè ol v('ro ~ nlronesto 11 (il diritto durvrue al vero e all'ont>sto, cioè alla solo teoria. cattolica) (Com1,1enli) - scusale ma è p1°'-ipriooosl - 11 J)(lrtr queste rogi~ml ell,a non vieta che per e,·l1:1re un mnlP più grande, e conser,·ore un plll ~rande bene, il pubblico poter-e tolleri rualche co"..,a non unifomle a, ,·et ltà e n gtu– sfldn. E se o.ccode che per le condiziont blroordinoric det tempi la. Chicsn tolleri C:er– te libertà mùdtrne, non pnchè per sè stes· se :r prediliftR, ma perrhè giudica spedlente il 1wrmr.-VHI<',datH rh(' I tempi miJ.{lio1 ino, e~s:1 si ,·orrebhP -dclìn libertà ~un e persua– dt'n1to. es 11nn1\o, prt'~ando; !--i i.tudierebbe ad,,n,piere, com~ dP,e, rufÌìcio ac;scgnn1C1lc d,t Dio. ch'è cti prOY\"1 ill'l'C'alln :--nlute et· ma d~li uomini. Comt, 1ti lnterru:ioni al rrntro;. t·nn roso tutln\'in r~ta sempre ,·e– ra: che cotesta libertà concesso indic.tinta– mente o. rntt.i J tutto non è per sè cosa desi– (]ernhile, ripn.tnando nlln rogione 'tl"'Je gli stes1,i diritti della verih\ abbia. l'errore 11. Dunque In liberti\ cl'lns~nnment-0 non è eh(' nnn t.r-orin pron·jc;.i1rin, In qunle il gior– no In cui Il pnrtito' rnttnl1c-0 sl impo.<lronlsse del Governo, sniehbi• soslituitf\ dol diritto della· Chiesa cli e~Prt' 1,ota od !nsettnnre. (.\11plaus1 a sinistra -\fnterru:ioni e rumori .al crntro). Hf:..o,:- 1n pl•rciò che noi proct"dlnnlo ~uar– Jl~hl su quest-0 tt?rreno, e sappiamo fino a rhe p into po,.siamo g1untz"ere e doH dobb1a- 1,10 ft>nnarcl. Benedetto •ro•e e Vlc1or eoasla Slinori, è ministro della pubblica istn1- 1ione, nel nuovo Governo, Benedetto Croce. I.o c~inu-.o Bene<kho (:N<"e, e non l'on. Cro– re o il senatore Cro( e, perrhè non hn biso– t!no <li titoli pér essere quello che è. Non lo C"1llamonennche profes.iori', come lo chin– lll" il Prei.idente del Cons~llo nelle comu– nifn.,ioni del Governo, perrh~ egli si ,nnta di non es-.ere profC'-fll.Ort'; e dell'stato do J}O– r~C'-"hi profl'ttci.ort unhcrgitarl; e que'-to ro. bene "'perun: p('r lo sua opera di :\linistro. llnrll·h. !w'lNletto Crrce (' u-omo di nito inge– ;cno, di nobile cnrattere-, di vita austera e dlgnitrsn. Si può clli.sentiro do !::! Bi~~na rlsp~ltnrlo. Jo u.:,pctto u ve-..1,rt :,e e nno a. tinonto dovrù dissentire; mn sono sicuro che (.'('lntlnu<'rò sempre n rispettarlo, nnche quando do,TÒ combatterlo. Perchè unn cosa c~rtnm&nte egli n-on fnrà: tener mano a rnnno, re di retrosrcnn per risol\'cre surret.– Uzlnmente il probleu1n. (Brn111imo). t:n ,·ecchio uomo polhi.co , che nrso il 1905 anelò dall'on. Giolitti o proporre che Bene– detto Crotc rn~se· nominato senatore, rnccc,n:" to. che l'on. Ciolitti ~sse; 11 Croce? Mal sen– tito nominllre! 11 (Viv1.uima ilulilfJ - Segni di diniego dcU'on. Giolitti). E l'altro: u Sai, è un ftlosofo 11, - l'.n filosofo? .A.ssumerò in– rorm.oz.ionl 11. {Vit:i.uimn . ilaritd). L'on. Giolitti, lncoutrnndosi con l'nmlco Alcuni ,giorni dopo, gli disse: « Sa.i, qn<Jrl Croce Benedetto, nttl 1896 ..... Giolitti, presidente del Con~lglio de.i mini• stri, minh,1ro dell'interno - )In lei lo ha ~ gnnto <1u<'sto!. . (Ilarità). Soh<'rnini Oomnnùi a nenoctetto Croce se l'nneddo!o è esol!o. llarlld). u ..::ni.tpicl Croce HPuedetto 11c! 1890 pane– cl1>6 oon mille lire nlln solto~crliione del- 1'.\rcrnti o. (Com.menti). In 'JU:C!ò!ti ultimi noni Ji solitudine ronor. Giolitti de\'C u'"'·er nppror~ndito I suoi ~tndl Dlo~fld!... llnrlfd). f: questo ci spf;!(a co· IIM Ikth•cl~llo Cr,(" '1-lu diH•ut,llo m,,1,tto. (llarit1lo1 • I )fn io ho In cert('ZZOche, ~ l'on. Gtolltti, co:.itrcllo dulia situazione po.rlnmen?.nre, do– H~se ma.i domandare a JJenedetto Croce qunlche cosa, che andussc n di là della tra– dizione drl pcnslrro del nostro RisorgùnPnto r clrll<' nC'c("~.s.i-tà li1ttme dcl 1>('nsle-ro critico moderno, io sono sicuro rhc tn qncll'oeca– sione il presidente del Consiglio apprende• rebb(' a c·on,sce1e :rnche mt'glio Benedetto C:roco; pcrchè sono ~icuro che Benedetto Croce non vorrà lascinre nella storia della S("t1ola.e della coltura itnliann U nomf', che : hn la~cJnto nella storia. dello. scuola e della C(lltura rra•1cese on altro fllo90fo, Vittorio Cousin; ll quale per venti anni .aveva soste– nuto il princip.io dell'indlJ)enden1.a della scuola p~1bblica dolio gerarchia ecclesla~h· c.n, <'Ù nn stnto l 'ontkriiòl.to per Il clero frnn– reiip; mn n~lla crisi ,~inie del IS.IB.spnven– tato n'nch'(lgli <lui mo,·imento socialista. ri– v1iluz.ionarlo, c.ontrihui a. oode.re la !cuoia ai cltwicali con la legge Fallou.x del 1850, legge rhr ru uno dc:! com1><'nsi della sped11lone dl noma, µer cui i cl• rJcali !r.u1cesi aiutarono L11i6ì ~npolcone o fore il colpo (11 Stnto nel lK>l, leggo che-, conelc\era,·o. I gradi cccle– sln..Qt\ri cOmf' abllitRz.ionc o!..l'!nsegno.rncnto \t' la II Civiltà Cattolica.., do111nnda quf'slo an~li,.- oggi), leigfl c-he .in ,enti onnJ ridusse la coliuro òelle classi diligenti rra.ncesi allo stato ~i O\'viliniento. in cui sL tro,·ò nel 1870. Io ho la aicu rena che Benedetto Croce non ,eguiru l'esempio del Cousin. )la intanto. siccome fidarsi ... ,. hf"ne, non fidarsi è me• glio, io voterò contro il Gove,rnol {fommenli - Rumori). La politica meridionale Ono1·e,oli eolle~hi, cumf' il problema. a– driatico non è che un trrunmento della poli– tico. estero, cos\ il problemn. scolnstico non è cbe un trnrnme;1to, sebbene centrale in que~to mc·u-1•-nto,1lella. politicQ interna. )In. sarebtx, assmdo che io ptel~ndossl dal to– ,\;mo 11n progrn.nnna .concr<'lo o preciso su ogni pro.\}leinn. D'altra p.1r.il , blsof!no. riconoscere che le difficoltù .. li qunlunque opera. di Go\'erno srino o~gi ros, fo:·midnblli, che ~ stolle1za • '

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