L'Unità - anno IX - n.26 - 24 giugno 1920

L'UNITA. Il problema della scuola al Convegno del rinnovamento Si pone in discll6Sione il seguente ordine dol giorno di G. Lombardo Radice: 11 Il Convegno: considerando che l'cducnrione della fa– mlglin non può cssor concepit.o. ast.rat.ta. – mentc, come avente ,in.tura e fini diversi dnlla educazione sociale: che la educazione soci.alo•1ello lato genuinamente democra- • tico t.rova. - al disopra cli ogni dlvislone di fede o di partii<> - l'organo adatto ad effettuarla, facendola. vivere nello spirito prosressh·o dell'epoca, cli cul tutte le fedi e tut.U i partiti non sono ehe manUestazioni pnrticolnri: considerando che Partiti e Chi~ tutU qun.nU, in ciò ~he hanno di non esclusivo e ncgo.tiYO rispetto allo Stato, riescono sem– pre n contribuire eracacomente, ciascuno secondo le sue !or.te , all'opora educativo. d~Uo Stato, q,1nndo le scuole di questo non -siano in posses90 monopollstioo di una par– te politico. o di una t.c.ndenz.a.spirituale, ed 11 toro sviluppo a vvengai -secondo linee di– retU \·e, libera.mento st.abllil.e do.i compe– tenU; ritenendo peraltro cho l'o.sserila neu– tralità dello Stato sin contraddetta radical– mente dal principio tl<>11a unità della cuJ. wm, e ohe J.o Stai<>, lungi d.llU'C68ere neu– tra.le, in quànto possiedo come Stato (o me– glio si \"n. oontinunnwnlo fonno.ndo) un idea.le elioo, non solo non ignora, ma com– bnttt ugunJmente tutte le n.nguslie spiritua– li delle varie parti in lolla, dnscuna delle qul'.l.litende a chiudersi in sè, disconoscendo le esigenze legittime dello nitre; respinge oon e-guaio recisione, tanto il prinripio dello. libertà dello. scuola, come è Jl,ntcso dni cattolici e dal P. P. I., quanto .il principio del monopolio e la prnLica dello n.ccent.rnmento burocratico, &OstcnuLi dalla predlco7Jone e dnlln. semtsecolnro azione di Wln. falsa democro.z.ia ; o proclamo. la neccsslt.à che l'uniW\ di a.spirarione e i principi informo.Lori del.hn – s~no.mento non debbano essere a.strallo de– finizioni che si risoh·ono In catechismi laici, da proscrivere agli ed,1ea.tori, ma ela.bor.:1r 'l.ione progr~h•a. dOlln cultura na.zfonaJe, aJfldntu. agli uomini di scienzn, invitati dal– lo St~to a collaborare Libera.m,ente fra di loro in una scuola autonoma; e che la stes– so sruola eleggo le sue autorità, senza la minima iogerenza gm·ernnt.ivo. e burocrati– co. per mantenere Intatta la. preziosa con– quista. dei tempi moderni, consistente nella formazione indipendente dCSll lnSl''11nmentt ~ nallo sviluppo nut.oedueativo degli scolari, o.billto.ndo jnsegnnnU ed alunni allo. mag– gior pos19ibile conaape\lOO.ezzo. critica, in ogni fordlnc cli verità. Per t.ali ragioni, Il Congresso di Rinnova.– mento Politico rred<" rho si debba. instan– cabilmente chiedere per •mezzo degli uomini pollt.id che nel Parlamento rap1>resentioo una franca ,·olontà rlnno\·atrlco del vecchio tal.o ramorrisl'\stico e burocratico: I) che Io Stnto tenila con massimo d&– coro le sue scuole, seleziono ndo rigorosa– inenlo gli aJunnl ed o.11ontannndo senza pietà gU inetti e i me-dloc.ri dalle scuole serondnrie e superiori di cWtura, da riser– vru·o esclusivamente nJ giovani d'ingegno promoUenle; 2) che alto sfollamento delle scuole di cultura.dislntere~sata lo .St.nt.o si avvii rapi– damente e subito, sia. n~o.ndo nuove scu~ le• di cultura colò. do,·o l'lstnlJ"ione elemen– tnre, i :opolll.re e prof""8ionale è ecersamen– te efficiente, sia abolendo l'istituto del pa· roggin.mento e In. concessione delle sedi di osnm<!, sin trnsrormnndo molte d.elle al,. tua.Il N:uole di c,1tturo in scuole pra.Liche, ell\ inflnc pre'-crivendo un l\Jnite masslmo alle clossi aggiunte ed un numero mn.ssi– Ul-0 dt n.lunni n dascunA. C'ln..c..sl": e facendo obbligo a lutti doll'esan1e d'nnunisslone, al quo.le de,·e do.~i il carattere di un Yero e proprio concorso; 3) rhe nlla migliore prcpornzione d"{l;li ln~~nnnt..i si pro\·,·edo. C'OJ\ uno. profonda. rlorft'O.llizzaziont' de11·università, traMonnn.n– do J.e t.roppe e t.ro 'ppo unl!ormi o Faooltà 11 n.nllquot.e ed inreNnde, in « l~lituU n cia– scuno dei quali sin., per Il ~uo speciale in– dirt1.zo. unir-o per lutla l'ltnlla. o almeno per ,-nstissiml compa.rum('nU, e dotato per o.:ni sin.gola cattedra oltre che di mezzi a– de~noti, di molli lnSt'gnanti \"n.loros.i, \rn i quali i gio"anl possano sudruvidersl -'!>Onta. neo.mente, crune rollabOraton, piuttosto rhe come l>3-."Sivi ripl'titori un-ii rigurgitatori di n materie d'esumi 11; 4l che alla.' ingiusta sperC\.(Uazìone di fnto trn i giovnnl delle dh·erse classi soci.a– li, ~ Ji& rimedio istituendo in ogni centro di ~tudio numero<-e borse o premi di pcrfe-– f'ionn.mento; :t, che olla. iniziativa. privata., in ogni tem1>o feconda. di nuovo idee educative. lo Stato guardi ton la mo.ssimn simpatia, co– me a (Juella che può sugger1ro rifonnc e in. te.gra.1iont di uni\·ersnle voloro; 6) che i maestri clemcntari deboo.no es– sero riscattati dn quella. me1.za.cultura, per– Jllciosissim,a alla. formoz.ione della. mente e çlel camtlere, che Oll,gl infesta la scuola nonnnle ed i corsi magistrali; 7) ed i11f\ne, come gn.ra.nz.ia. suprema, che il Consiglio Superiore della. P. r., to– gliendone gli elementi di nomina ministe– ri.aie rd I componenti oslranei oJJa scuola, ed nllorgn.ndone i quadri, sia. trasformato dn corpo oonsuJth·o in corpo deliberativo e competente a formulare prosposte di legge, riducendo (o si potrebbe dire elevando} il Minlc:tro della P. I. a ., presidente costltu~ zlonAle del massimo corpo elettivo del.la &euola H.nliana ,,. Giu.seppe Lonibardo-l?adict. •·a.h-emini. - Si duole dell'assenz.1, del 'relatoi-o, Lombardo-Radice, percbè è con– •·inlo che se ii Lombordo fosse presente. ,.,rebbe facili.'!s:imo ,·e11lt-e ad un ordine dei giorno comune. Mentre la, relazione del Lombardo è chmri!ll!ima e non con– sente ooufusioni, l'o1'Cline del giorno non lo soddisfa.. Esso uon ~i p1'0nunci.-.'lo sui pnnti concreti, la cui discussione, per lnizi:ltin• dei clericali, hai nssm1to iro– (lOrtan,,a, politica. Propone un ordine clel giorno meno filosofico o pitl politico: 11 Il Convegno: ,e considerando che le scuole, sotLrntte da. ogni controllo del1a gora.rc.hla eoclesia• stica e rnnntf'11ute n pu.bbllche spese, furono crenli' In ltnlin, nella cri.si del Risorgimento nazionnle, dni partiti libero.li e democratici, impadroniU.sl dello pubblica nnnnlntslrazio .. ne, corno arma per rompere Il monoJ>olio scolasUco godulo dnl clero negli antichi re– ,:fiml, (' come strumento di educazione criti– ca indipendente da ogni prej!iudiziale dog– matico; ., considerando ohe dottrina ufftcla.le del· lo. Chlesu cnttolica è Il rifiuto dr!Jn 11 Ubertà d'in5egnnmcnto II a chiun<iuc non professi il dogma cattolico e non accetti Il controllo delle autorità ecclesiastiche; che no,'Ullque lo. Chiesa cattolica. ha a.nito In prevalenza. politica, ho sempre imposto il ~roprio mo– nopolio scolo.stico; che i pnrtiU politici col· legati colla Chiesa cattolicn propll8nano In 11 libertà delln scuola. 11 solamente nei paesi, ìo cui non sono padroni del.la pubblica a.m: m.inislrozione, come semplice ~edienie t.a~ ti("() Lranslt.orio per trearo uo ~ lste.mn e:."<tro.– stntale di Sl'uole nmmlniRtrnt.e In perfetta autonomia dal clero, so..h--o a rivendico.re Il controllo sulle scuoio pubbliche via v1a che crosco hl. loro innueru.a. poUUc.a., o a rfoo– slrulre U monopolio sooLo.st.icooJeTioo.lenon n.ppena nl>biano conqule(al<> il domlnlo del- lo Stai<>; • 11 considerando che il principio della « U– bertà <lC'lln famiglia 11, invocalo a. base della 14 libertà della 6C11ola 11, è nella più parte dei ensl Jorinutn vuota di ~nl rcnltil, per– rhè lf' famiglie non ~i rurnno (fUO~i mo.i dC'l l'indirb..1,0 intellcttunle e moro.le della scu~ la, e th1n domnndano che promo1.ioni a li- 0Pn10 facili e n buon mercato; 1c considerando che il programma. scola– stico nlerica.le si va reo..lizza.ndo non solo nol doma.nd.a.ro lnJibert .à.td 'olloecuole private, ma nell'ottenere dai degenernt.l partiti liberali e democratici, la facoltà al candidati di scè– glit>l"$i n pio.cimento In. sede dl esnmc nelle pubblirhe ~uole, r nel tras.ferirc do.I collegi degl'ln-..egnn.nti delle scuole • pubbliche ai ('1.)Jl••a-i dell(' scuole prhate la facoltà di con– rP·l••re tliplnmi di studio an~nl1 valore lega– le, on ·I chiedere chf' questo fa.coltà sia data a colkgi di esnminat.orl, del qua.Il faccio.no part.e a parj titolo insegnanti pubblici e pri– vali; "ronsiderando cJ1e questo ron<1ui~te cle– ricali1 combinale ron l'arbitrio burocra.tico ~ I~ U1frarnmelten1.e pn.rlamentnrl nelle no– min<" ~ nei lrosferim~nt.i degli in'-egnn.nti, p~-.ono .sPnire di bnsc pt"r oosUtulre, sotto in ('tichettn statale e a pubbliche spt'S,-., un numero 1-r,11prf' più la'l{o di ~uole, in cui ìnc:tgnmo docenti aderenti al partilo, e nei cuj f''llmi l'adesione ai doftmi C"attollci sia por i rondidati condh.ione necessaria di bucm .succe860i 11 con,iderando, indipendentemente da slf1ntt.o pre,·edibile pf'ricolo, <-h&In ooncee:– slone d1 c;e,cti di esami prival<' e la facoltà dnla ai randidati di •cegllersi ti collcglo e– sruniantore, lungi dal reagire N>nlro 1 facili st.ud ,,ie gli irrisori esami che sono la ve.rg <r ina delle scuole pubbliche, non farebbero Bi neo rhe nllnrgarc questi mnlnnni, in modo che la e, lihert.ù della scuola ,1 clerirn.lc si riduco a una più larga. u libertà di non sLudjare 11 e po.ssore u!Jegramente gli esamj, offort.a, nll'egrtsmo della nostra borghesia, in modo che si può prevedere una diSMtrosa corsn al ribasso, n furia di esami sempre più fa– cil4 Ira scuole pubbliche e scuole privale, scuole laiche e scuole clerfoali; ,e deplornudo ,·h·omente rho le conquiste clericali nel campo sr.ola.stico avvongnao, non nttru,·crso una: chiara e leale di6Cussio– ne nel paese e nella Camera: 0 In ror.za di riformo leglslo.tive discusse o applicate alla luce del sole, ma per via di piccole innovo.– z.loni regolomc.nt.ari e nmm.inistrative, i~ !ate le une. dalle aJt.re in nppo.renzn, ma coordino.te tutte allo scopo di renJill.llre, con la complicità dei gruppi libera.Ii di gO\,·erno, il JU'O~ramn\a scolastico clericale, senza che il pnese si ronda conto dello. tra.sfonua7jo– nc, che ov\!ieae con metodo e con rnpldità; cc prendendo atto che In ~Inssonerla. a.s-– sistc inerte 8. siffatta conquista clericale del– la scu()Ja, mentre nei tempi passo.ti era scm– ,pre pronta a. I.:a.nciare, a.nche a vuoto·, .agita.. zioni politiche, per lo. difesa della o scuola laica "i c1 osservando dle i deputati radica.li , noi~ l'ultimo loro programma. parlamentare, non hanno degnato neanche di un c~mo ti pro– blema della scuola; "e riconoscendo in questi fatti la piena liquidazione ideale di tutti i tradizionali partiti liberali e democratici; 11 invita gli aderenti a diffondere la con– ,1n1.ione che sta dovere dj tutti i cittadini i quali lntendòno conservare e sviluppar; lo cooqulste del Risorgimento nazionale., roagi~ risolutamente contro La viltà dei ,·ecchi pnr!iti liberali e democratici, e con– tro 1'.a"Zione conquistallice scolastic.a del partito popoto.re; 1c affermo. la necessità.: I} che siano immediatamente revocate dnl Governo le concessioni ratte recentemen– te alle scuoJo prh·ate di essere sedi di esa– mi, e ai ra.nd.idaU dii scegliere Je sedi di e– srunJ; 2) che siano ristabiliU senta ril.a.l'do per l'am.miss.ione all'insegna.mento, i concor– si per esami, sopprimendo l'a.buSù delle su~ plervo N>nferite a beneplacito dello. buroc.ra – zia e del deputati; 3) che nessuna riforma scolastica, spe. cialn:ientc nel rcgiine degli Marni, sia com– piuta senza la discussione proventiva. del Parlamento; 4) chc>sia ristabilita la statistica an– nuale del movìmento deJlo iscriz.ioni e degH esami n('II(' scuole pubbliche e private, che fu in uso fra Il 1860 e liro6. o Il rom·egno, per altro, riconosce che non è Jedto limitarsi a 1mo. semplice lotta ne– gath·a. confro la con<1uista. clericale; o lndi– cn agli aderenti, per la propaganda e nzt.o– ne politlra., le seguonU llnoo positive pro– grammoticho: ,e 1) I partiti po1it.ici a.utcnticn.mcnto de– mocratici drbbono lott.nre risolutamente cOn– tro ogni tentnU,·o di monopoUo, che tendo. o limitar(' Il dlrlt\O delJe m.inornnze e degJi individui Isolati a. svilupparsi in piena au– tonomia: pessimo Ira. tut.Li, il monopolio dol– Ja scuola; u 2) nel regimi dernocro.tici li Governo ho. il Uove-re dJ mantenere, a fA.1bblichcBPC– se, e,cuoA), I cui Insegnanti siano 8Ct'Jti senza pregiudl1lnli J>OIIIAche rellgloee, col solo criterio clelln superiorità tntellettunle e m~ raie, C' Il cui ufficio sia. di educare la gio– vrntù nlla. massima possibile libertà crlUca nrlla rlrerco. di qualunque verità, e a. consi– derare come obbligo morale fondnmentale del citl.o.dino il rispetto di tutte le opinioni onestamente professate e la dHesa di tutte le libertà, che sono i cardini del regime de– mocratipo; o S) nel regimi democratici Il pubblico insegnamento è tu.uzione doverosa dello Sta-– to, non è mi monopo'lio, cl1e possa. e..<.sere im~to dalla pubblica nmminl~trn.1..ione a qutllt' lamigUe, che- lo rifiutino e prererl.sca– nn l'in(;.r.gnn.mento privato: int&-a. In quostt limi\i, I! legittima. lo. rlvendicozlone dello ff liberti della "CUOIO e deU&famiglte o lo.Lta dni <'lrricnli; 11 4) In scuola pubblica ha oon solamenti) Jo. funzione di e!l11eo.rogli nlnnnl, ma sopra tutto (fuella d1 ra.cllit.are ·l'eleva.mento 4!0Cia– le dep:11riemenli meglio <t.olati drlle classi inf('rtori, e di clossìflco.re '-O<'lalmonte i clt,.. t..'\dlni serondo Je attitudini; <'SSO. perciò de– ve acrogllere ,=enza eccezioni nelle ~ole popolari tulU gli alunni delle cla..<si disa· ftlo.te, adattandosi alJe loro nocessit.à e sfor– zandosi di tornir loro il m.lnlmo di coltura indispensabile al cittadino dello stato Jfll>– derno; dHe corre8'gere la lngiu'-ta sperequa– zione ooonomlro. iniziale Ira t gfovanl delle diverse clw.si sociali, offrendo borse di stu– dio e premi di perfezJonrunento agli a.Junnl di 'tunl.!lin ilO,era • d'ingegno promettcn– t"'; mn devf' sele1ionare ri~,oroqa.mente i gio– vnni, a.llont..anando ~Pnm deboleut" dalle i07 sruole medie an·ialrici per le università, tutti gJi inetti e mediocri, a qunlunque coto Apf).'lrt<>ngano; 11 5) l'ufflcio di classiflcaro socio.lme.nte i giovani nHxHa.nto diplomi di studio a\~enti valore lrg-aJe, deve essere riservato ai soli iniiSegnnnti delle scuole pubbliche, e deve es– sere int.ordelto agli insegnanti rrivati: per– chè quec;ti non sarebbero economfcrunente i.ndipt'ndcnli clni loro altrnni, e perciò non o.nebbero nessuno. renio Jibert.à di giudizio nel 1 cl.assiflco..rli; e perchè nelle scuole create do. privali pe--rla propa.gaziono di clote11ni– nn.to mento.lifà rrligiose e politiche gLi In– segnanti debbono subordino.re i loro giudizi di merito nllc prfgiudi.zio.1i dogmatiche di cinscuna scuola; 11 6) le t.euole pubbliche de,,ono essere te– nute nelle miglior; condiz.ioni possibili, ,in modo che le scuole prh·ate siàno obbllgnte a. miglioro rsl senza Lregua per non perdere 1n loro clientela; e alla loro \'Olta.. queste debbono essere lasciale pieno.mente libero di or ,gam.izzo.re j li.loro studi, perchè J}!OIS ,S8.no utmncnte fu.nzi.<XU.are oome oont.rolJo e pun– golo per lo scuole pubblict1e; ,1 7) gli alunni deJle scuole privo te, da.n. do presso le BCuole pu.bblicho gli esami per ronseguire I diplomi di stu<1to BV'Ofltl valore legale, debbono essere rncssi In condizione cli porit.t\ cogli alunni dello scw>le pubbli· cho: J>erciò i detti diplomi debbono eseere concessi agli uni e agli altri mediante e~ mi di Stato, dn cui siano rigidamente esclu– si gli inscgna.nU privnti, ma i.n cui gU oso.· mi.nntori non stano mai gli stessi insegn.a.nti 1>ubblici che hanno istruito J candidali· '' 8) condizione essenziale por il si~cero funzionamento dc.Jle scuole pubbliche è che gli insegnanti di que.ste, i J>r¾rrunmi, t li– bri di testo, sin.no sottratti al cont.rollo di qunlunque autorità ecdcsia.stica o J>olitlcai e che In scelln d"8ll insegnanli e In diro– zione didattico. e disciplino.re della scuola siano a.r.ftclale esclusiva.mente nel autorità tocniC'he. Gnranzla suprema di Blffo.ttn. au– tonomia è che il Consiglio u11erioro d-elln P. r., escJusl dn. esso gli elementi di origino pnrln.m~ntare e glJ estranei alla scuola pub. blica; sin trasformato in corpo delibero.U.\·o, in cui t5ia.no rappreise.ntati tut.t.i gli ordini di scuole pubbliche, e che sin competente ad elaboro.re i regolamenti per l'applica– zione delln leggi, e anche a fo'rmuln..re pro– poste di !egee. cc Finalmente, Il Convegno riconosce: (1 che Il presentr sistema deJle pubbliche ecuole non eo1o non ris])onde più o.1 flnt, per cui si se.no il bisogno di creo.rio nel po– riodo del Hi50rglmento, ma non risponde più a. nessun fine: per il pessimb ordlnnmento delle facoltà unl\lersit&.rie, per gli tmper!etU metodi di reclutamento d"8Ii Inse;i,1nnU me– dt, per lo. stolta orgru1izzniioili dclln scuola nonnale, per l'indeooroso trntt.omento eoo– nomloo di tutti gli insegnanti, per le mise– mblll condizioni in cui sono tenuti gli cdi– flz.il <' il irnnlerlCLlescola.suco, pel disordino creato dn.Uo ini-ziaUvo oontradittorio e qu.u.sl sempre inette dei ministri, per le tnfrnm:n'\et– teozo llitrla.mentarl, per le ooslrlzlon1 buro– cratiche, prr lo scarso se11so morale e per il baS'l<> Uvello intelletl:u.aJe delle rruniglie; "che nelle dls1>0rate condizioni, in cui deve.svilupparsi la loro opè"fn. gli 1nsegno.n– li pubblici, anche migliori, debbono doprl– mere pr<>@reselvruncnte la serietà dcgLI sLu– di o de.gli esfuni: e in conseguenza di siffo.t,. to nl>bR-•snm~nl<> delle scuole pubblieho, que– ste nttirnno a sè tutta In clientela scolasti– co, rendendo Impossibile Ja vita. delle scuole pri,•nte, e si crea ooe1Cli fatto un monopolio si.a.tale nel disfacimento generale di tutti gli studi; 11 che è perLo.nto necessità urgenUsslmn assoluta ptr la cultura no.donalo unn pro– fonda rlorganlzzntione det pubblico lnse– gnomento, nnchc a costo cli ridurre .noU'vol– mente Il numero delle universllù e dello scuole medie prepnrolode per le unlvers\Ur. 1 6é le condizioni del bilancio non consento– no di dotare adeguatamente lutto le scuoio oUuall, e anche a costo di ammf'tl<!re nelle souole pubblirhe, cosi limitate di numPro, gli alunni per roncorso; pnrchè le dette ~noie, pochr o molte cho Aia.no, abbiano tn– c,;egnnnll veramente \·nlorosi o siano Tl\Psse in cond,17loni di funziona.mento veram<'nto ertlcnri; 1c che In un ordina.mento oosl '-nV'so delle puhbJicho Rcuole, e nella organlzza1Jono di r~idi ••nmi di . tnto per tuUi i gradi dello ins,.gnnmento, ~I può considera.re soddlsfo.t– L,l f{Uel tanto cli e-;lgenz,. legittime, eh.e è lm– plidto nel programma. scolastico clerlco.le : e le scuole private possono trovare lo con. di7ionl cli una vdta libera dignito~o. e utile alla coltnrn. ciel pnf'se, mentre oggi sono rt• dotle anch'P1-1se, ,1uoqi tulte, In condlzlont anl'hO più mtserevnli deile scuole dello Rtato)1. 1'orrnca.. - Non si può- diacutere l'or, dine dd giorno l)l'Oposlo da Snh-cmfoj punlo p('r punlo. Dobbiruno nf ?erma.re

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