L'Unità - anno IX - n.26 - 24 giugno 1920

106 L'UNITÀ Una cooperativa antiprotezionista C'1\ in Jt..'lli.a, una coo1>erativa, che ha. capilo l'impo11.m11~1 del prob\ema, doga,– naJe. f_; la, cooperathro, per la costruzione di c•aiie e viUini eeonomi<'i, denominata. cc La, Vittoria n, con aedo in Roma,. « Potrebbe sembrare - leggiamo nella. relnzione annun, ratta, nJJ'Afiscmblea, ge– neralo dei soci, dnl r,-csidcntc Diego Spi nelll - potrcbbo scrn hra,re che noi, dimostra.to L'interesse 1>rcminente per lo Str.to " che le Socicl<l, ('-001,cr-.itioc en· trino in [unzione C'On serietà d'intenti., vole!ll!imo domRndnre inlerçcnti lcgialati– vi e nuo\·e prcvìden1.<!, e mUioni su mi– lioni. .No, Signori: 11oi infif'ce rif.eflli.amo che qua-si tu,tta la lr9i8lozio11e in. mate. (io. dopo « 1918 Bio. sovrabbon.d01,to e che 8i 8ia areato 11111, alko modo />Cr 1tpetpc– raro i milio111dei oontribuc,i.U. « C'è uno sta.to di necessità : qlljlllo de– gli appartamenti. Dunque occorrerebbe oostruirli. Per ooetruire occorrono ma.te– rialj iumrnzi tutto. E se è possibile, oc– aor,-crebbe averli a. bnon me1'Cllto. A Ro– ma nlcuni m., . 'l.t.cria1i 80no ,;carsi, molti mru,canti, fa, mono <l'opero non è abbon– <ln,nto: e perciò per qunnto rigna.rd "' gli infissi sarebbe neccf.Z!'i:niofar 1·icorso a Ditto rhe sono fuori Rom,1. In Italia, SC,L1rfi<'gginno ~li .f\l)l:w11·ecchi igienico-sa.– nitari: i ,·ct1i e i rrisrn11i. ln Ita.1ia i signori del trust ~iderurgico protetti da ,ma. tr1riO'n doganale e,i:;osa, impongono pr<'z1.i el'01·bitanti per il ferro, per la ghl– Kt, per l'uccinio. "Dunque, td t.rat.tn , di fn'<'re a Roma il mnteriah" che S('nt"Heggin: dunque si trat– to di nrere, t,:0 poMibile, il ferro e tutti gli nitri geuer1 occorrenti a buon merro.– to. Quulc conclusione? e( ],,10 .~tato i1u:ece di sperJH:rarc milio- 1,i i11coragyia1Hfo la, creazione di Goorie– ra,1-frc affidalr a.<L im7>iegati privi• dcUa più. clemc11.tm- c <'8/JCri-f,i:a i11i materia, dovrobbo mirare a 1·i,8<Jl,p('rc il problema oontr<1,lo, rhc r,.mclo 01'itico l,-0svolge1·$1. dti tutl-0 te industri-O: ùov1'('bl.)e pensa.re ~– lo a, miglior;,ire i t.rnAporti, risolvere la, crisi del combu•Llhile; don-ebbe fiuai– ml'ntc, se non lo impongono a.Itri motivi d'indol<' PQ1Hica, (moti\'i economici non ()OS!!ODO es,;.rd), ci'on-cbbe recedere ~;'1 sistema protctth·o, e JH-ovrcdere allo m– tc,lffiSC ~nerale dei con8uma.tori, abban· doru:1ndo alln, 101-0 ~rte una, buona ,·olta i baroni del ferro<> della ghisr.: do,·rcbbe Ul>crnre il conHunta.torc italiano da. que– st~'\ triste maglia a.muistieo che lo scn-a e lo solfoc.-i. f( I)a1-e milioni. cd iH.,-n1mersi l'onere per gli intcref;Si sui mutui concessi. alle Coofl( 'rat.in ~ di impicgnti, che costnnsco· no catilC. 0 pron•edcrc con il contiibuto do.I medico di campagna, e dell'a,n·ocafu di conci1i:1zione del pnesello di montagna,, dei piccolo p1-opriet.11fo delle r,oue più avare di frutti della. lont.1na, Puglia, al· l'a.!Joggio della. pletorica. falange degli impiegati cli nomo, signific..'1 sperpe~ a.re , @ignific.'Lcommetk>1-c opera non. grnm da-I punto di ,··isto. econom100 sociale. « Il gorc1110, im•(>(!c.-. risanando la, con– dizione dei tra..~p,orti, ottenendo una, mag– giore d!sponibilit:ì di c· omhustibi.le , sgra– vando dni dazi pt-olet.tid tutto quello che aenza danno dell'econo1nia, nazionale pos– sa \'enire dall'e~tero in IH•(we tempo, provv("(leJ"('bbe agli inU'l\'~i di ordine f,'C.· n<"ralc, e rli con~11C'111,a, porterebbe u~ ,·nhdo ausilio per la ri~luz.iouc della cr1- Ri (>{liliida.». Hperiamo rhe Antonio \'ergnanini non 111 i :n \'eda dc-ll.1 e:..'lf:itcnzadi quegta, ooope• 1-uti\'a anLiproic-1,ionista. Allt'Cbhc ca,paco <li rhiell<'rne nt (io\•erno lo ~iogJhnento fK'I' ruji;nra, di or<linc puhhlico. 6' economia associata Lo SL'\1,ilimonto di costruzioni aroonau– ticho di Romn, \"iato Giulio Cesare, tra CO· strnziooi edilizie, macchinario, materie pri– me, ra11prescntn. u.n capitale di circa 30 milioni. Una Società Jlriv,Lta no riea,Terebbo 5 milioni all'anno di gaadagno, almeno. li Ooveruo ci rimetto Gmilioni all'anno! Nord e Sud Secondo le notizie raccolte dnJl'ufflcio na• r.ionnlc pPr il collocn.men1-o e lo. disoccupa- 1ionl', nJ 31 otLQbrP 19143ris11ltm·ru10 d.isoc• cupa.ti in ftalia 31?..9.~7 individui, di cui uo– mini 22:l.173 e donne ,rU7i. Le cifre più nlte rii di~ccupali lo n.vevano il Veneto e l'Emma. {più di 66 mlln)i la. Mrra più bassa la Bosilicaln: appeno. 133 disoccupati, tra cui nr~~1urn donnn. Lo. Cnln.hrta era rappre– ecntnto. doUn eifrn cli 4874 clL"OCCllpOLi, Do.I maho all'oltobro 1019 vi era st.:ito, in ge– nornlc, un aumento nel JHIIl1ero del dlsoccu· pnti. cho•a1 31 marzo, fn tullo Il regno, era di 271.613 persone. La maggiore cifra di di– soccupaLl si ebbe nel mese di aprile, con 398.598: dopo di o.llorn si verificò una co– stontc diminuzione. Da.I mnr1...o all'ottobre 1o. disoccupazione din1inu.l nel .Piemonte, nella Lombardia, -nel· l'Jm,illa, nell'Umbria, nell1> Basilicata; crebbe in tutte le nitre regioni. Te-nuto con– to della popolazione del r04!TIO, si avevan~, por ogni l()(X) abit.anU, e a tacere d'aJtre regioni, 22,97 disoccupati nel Piemonte, 53,6.5 nella Liguria, 142,14 nella Lombard,ia, 221,06 nel Veneto, 219,42 nell'Emilia, 16,08 ln Co.Jabria, O,,U ;in Baslllcnta, ecc. ln ,·olazlone, aJ numero dei d..i9occupati stanno natu1'81bnente •I.o somme corrisposte pel sussidi. Dal I febbraio 1919 nl 31 gen– naio 1920, furono inviate alle commissioni provincia1i di ro,;sione per sussidi di, diaoe– cupazione Je somme appresso indiCllte: Nelle ;; regioni del settentrione (Liguria, Piemonie, Lombardia, Venrto, Emilia) lire 00.583,000; nelle 4 del centro {Toscana, Mar– che-, Umbria, Lazio) 19.887.000 llrej nelle 7 do! Mezzogiorno <compresa In Sardegna) :}l.:J79.000 lire. Se si mette in rapporto In cifro. dei sussidi oon quelJA della popolazione delle tre parti d'Ho.la (che nel 1915 era, per Il settentrione cli 16,316.585nbil.nnti; nel centro di 6.022.508; nel ~lezzogiorno ccl isole 13.780.97S) si ot,. UC'ne rho mentre nel ~tlentr..ione ad asni abilnntc toccavo.no circa 6 lire, ne tocca.<Va..- 11,1, r, 1111 ohltnn1c <l<'I centro, )}CCO piò di 3, e meno di t,50 o. uno del ~lczz~iomo. Concluslono di questi brevi riJlc\1 - al~ tri se ne poircbbero fare, che ,;spanniamo al nostri lettori - è che al pari (dei miHo.oi) della guefra, nnche quelli dclln pace ar– nutscono nel nord, mentre questi, come già quelli, sono cn,·ati do.Ile tasche dl tutti I eontribucnt.i d'Italia.. iLa regione, eh.e ha. ricevuto maggiori sus– sidi, è Ja iLombardial {al 31 gennaio 1920 più di 35 milioni). E la <\lsoccupnzione sembra sin. diventata. lana. lucroso. profes.sione, oltre che un potent.c meuo politico y:er spremere dal gO\·erno, a ~ese di h1Lti, nuo\'e conce& sioo i e nuovi privilegi. E Hnchè il governo oentroJe pomperà. i donnrl do. tutta. l'Itolin e Jt metterà a dispo– slziono dei più intra.prendc11ti, capitalisti o 'Jll'OlcLarl che sieno, sarà sempre cosl. Utùco rimedio: ognuno si t .ong:a.con sè i suoi quattrini, e provveda.. da -sè ai suoi bi• sogni. L'Unità non censurata Gli abb01iati ,t,,!l'rniti\, che voleswro co?J.lribuirc alla t,ita, del pe,;od,ioo, facen.– do a-neJic 1111, buon a[Jo,.c, son-0 pregati M a7>1>rofilta,·c di questa occasioM. Noi offriamo alcmii, e,omplari rarissi– mi r}.rllc an11at~ 19t7, l9l , 1019 dell'Uru– t.à SOS ('E:,.'$['1:ATJ. Po880110 l'BBCl"C con.si – d('ro,li come lr JJOl.c. vere raccolto 00,,1,ple– tr dr/l'l"nitù. On, el!<'m1>lare è ,ta,to ,u ,-,,()('11-te aoqu<-– sta.to dal )lmi~e dc lit guerre d.i PM'i{IÌ. Ji)srro 1'(1 p/n'f ~n.ta , 1v,1, 1'(':rO (( t)(1i-01-c bi.bli-0- yrafico >> e 1m, doou,mento (li, fJrMU.lc •i111- tc1'f'flsc. As1ticw·iwn10 che queste a-t111UJ,te acquiRtr,-omio ttn tYJlm-o sempre maagiore. Il 1»-,,zzo <li ,-,,n,fila Ì' di lite 200. No-i le cl'rlfomo però a9li <Lbbo,,ali dert'Cnitil. ot 1n-r:zo di L. 150. R;am.o cr1·U che sa,. . 1'0n 1UJ p<1 rccch i roloro che 8'i rar,nn,10 cU qtw8ta farilitazim,". /t '1111111Cm dRU<,coi– ff'Zt0ni <lilfJ'>Otiibili è tistrcfli.Jtst-imo . .'?-i c<n1-– siglfrl 1)('1-cu> la 1wllccit,11di.11I' nrll'ordina,– zio11e. L' ,\ MMJ~l~1'RAZJOSR. Bianco Il prtoblema femminile al Convegno del rinnovamento 1~1 signora Ferretti legge J,. SC!!Uenta di<·hiarazioue: « Le dorme simpatizzanti con il movimen– to, cho metto cai:o al Convegno pnr il Rin– no,,an1ent.o Politico, chiedono che sin da questo primo momento si manifesti espJici• lamento l'Interesse per 1:..1. quostione lemmi• rute, o d1c n!b1eno vi sL a.ccen.ni a. proposito del problAJJna dcll'educ.'IZione e dolla i,,gi– &lru.ione socin.le . "L'edux:.azionc druLa donna, oggi più che mai, esige di ,·enire indlrlzz.:"Llo. a quello spirito di autonomia, elle il Con,·egno pe.r il Rinnova.mento propugna per l'educazio– ne di tutti i cittadini. Anche- la donna. con-– vie.ne sia. sempre i;iù incitata o. rlconoecer– si nelJo Slato 11 per contribuJre a modi.flca.r– !o o lndirelt.a.mont.c e dii-elt.amente, o. che si rea.liz.zi ne Ja vita. socia.le una sempre più coecieote o comprensiva wno..11llà e giusti– zia. 11 Le simpatiu.anti chi&lono che l& legi– sllW !O.ne sia sempre più seriamente rivolta a garantire lo condizio.n.i più adntte ah la,. voro femminile, e u.no. più equa costituzio– ne deUa ramlgllo, e una sempre più ocul.ata tute.la del bambino e del•n giovane 11, Grazi.o Ferretti. 'l'orrnco 1wo1>onc il seguente 01'tlinc del giorno: " Il Convegno, udito il -voto della slgnom Ferretti, ne apçrova lo spirito e fn. voti dhe nella trattazione dal tema Sll.!fu orga.ntzza. zione polillca si tenga noi doblto oonto la orga.nin:atione femminile n. - Torrooo.. Nell'ultima !-lCduta, J>Omcridiona del 5 giugno, riprNJasi la <lifieussione ~u questo o~J?t·lto, Tol'l'n(•ft p1"e8e-ntn il ~gncnte or– dino riel giorno, ehe è a.pJH'O\'H to senza, cliscu~-.ione, alJa unanimità: 1( U Omvegno: attenna la. necessità di estendere Ja propaga.o.da dol suo progranuna fra le don– ne, promuovendone ogni forma d'orga.ni1,– uuiono economica, politica e di cl...'\680". V. Torra.oa.. L11 ~ig1101·n • 'u,lremini p11Qpone il sc– gucu.tc ordine del giorno: 11 11 Con"egno: considerando che il }'r .blcm9t. della. ri– lom>a doK.a.teghJa.zione sociale Interessa. fn pari grndo tutU l citt.odinl dolla nazione senza distinzione di sessoi osservando che la donna ha. oggi nella vita della. nazi«le una parte, che non le ideologie femministe, bene) le noocssità eco. nomiche, eociali e polltk:ho del paese lo lha.n,noconlerila., e che è giusto e nocessnrio che a doveri nuovi coi-rispondano diritti nuovi; tenendo sopratutto presente che nella. rifonna dello. legislazione familiare e so– ciale dovranno venire risolti problemi, nei quali non solo la donno. è direttamente in– teressa.t.a, ma. in cui essa. può portare cle• menti di et,p01;enza differente da quella dogli uomini o non trosc11r.1lbilepor ¾'inte• rC'iòSe gene.railo; • ritiene: a) che !(' donne debbono essere senza indugio rhiamn.le a Jar valere i loro intere&– si ed i lor& punti di vista, entrnndo anche esso o. tnro pnrte del corpo clettornle; b) che inl.nnto leggi come quelle del di– vonio t' della ricerca della paternità non debbono rssero elaborate., discusse e votate dal Parlamento oome espedtenU di giochi J)<.llillclo come dh-crsivi da problemi più lmpellenU, e prima che le donne o.bbiano anch'r5C\("'In possibilità di lare pesnre i.n proposito lt' loro idoo e di assumere lo toro responsabilità 11. - Fer,ianda Salvemin.i. Torrn<.':t. f..o stato !i aehifnitù. in cui per ~'◊li In <lonnn, ~pN'inlm<·nle meri– dionale, il st,1tt1 tenuta. rC"ndc la clonua impreparntn, nlla vilfl pubblica. Bisogna, JH"ellJll':trh~, c:hiamnndola, a, la\'ornrc ne.Ile commi~ioni, orgnni_1i1.anclola, e fornendo. le CO$l fo (·:i,pac·ità senza. cui l'~sci·ciz;io del dli·itto elettorale si l'iSOl\'Crcbbe in un danno per e~ <' 1wr tutta la società.. Sarebl>1.\, caf.O m:ii, nN:essurio comincia.re col da1·le il diritto di ,·oto nmministM.lr ti\~O. Forti. l~ contrario nl1'ordine del gior– no della ~ignorai Saln:.mini. L~ donne, che hanno l)at·tccipato n questo con,·egno·, so– no $:.t...'1lc- poelie, o si 80no ns,ctenule <lnlle di><!ussioni. B qucst.'L ~ prova della. loro inùitfCl"('ll?Atf)OlitiC:.l. La signor11,Ferrari. Difende vivamen- te la, J>1'0Jl08t» $a.h-emiui per il rnto. E contra,;" "' gra'à.uare ùi concessione del diritto di ,·oto, <..'Ominciando dal voto am– mini$tri.1ti,·o, il cui esercizio nou prciJC:n• ta. di.Olcolt,l, mino,; del \'Oto politico. LiL suo, esperienza, di p1-opngandista in Ca– labria l'ha, con\'inta. che .le donne al ap– p..1s.~ion:rno ln!t'giù, for~ più che n.l.trovc, ai J>robl<."mipolitici. Lo sea1'SO no.mero dcUc donne lntcn·ennte a questo conve– gno dipende dal fatto che J><>eheaono state im·it .. 1t(>. E 9è non hanno f>a.rlato, lo hanno fatto perd1è scntimno di avere molto da imparare, e cosi hnnno 11mentito la, fama di parlRr troppo, mentre pa.rm – \" "à.DO solamente gli uomini. Signora. Feri-ctti. Osservi\ che lo stato di sonun.issioue, a, cui acce011e.vni Tornr cn, ba. da.to a molto donne 11.Da. abitudine alla. riflessione e una esperienza. della. n– ta., che riescirà JH-czio&\ nella politica.. Salvernini. Osserva, che tutti gli a,rgo– menti, che si 1>0rtano contro U voto allo dorwe, servivano o. negare il voto anche agli uomini n11olfnbeti. Il suflro,gio tuÙ· \"Crsale ha m·uto l'ell'etto cli suscita-re nel mondo J>Oliti,-o la p1-eocenpa1.ione del problema ngrario e del proieturL-.to ru– rale. p,;u,a dell!L legge_elettor11le del 1912 questi p1-oblemi er:106 a,;senti da.ll11 no– stra ,·ita. pubblica. li voto femminile reader~ì, nitunli i 1>roblemi f3.Ulilihri, dl educa,r.ion<> infantile, di lotta contro l'al– ooolismo e il moloostumc., che oggi non intcre~rno i deputati. Lolini. Richiama, l'attenzione sull.'1 ne• ccssità di tener l'Onto delle dill'eren,,0 cnl– tura li frn le donne del nord e quelie del sud. De Yiti de llarco. La. sua e.Rperlenm lo assicura, che le donne nel Mczr,0gior– no partecipnno alle élezioui pur 11011 n,. ,,cuclo il \'Olo. E~sc 1 nnzi, diJno91rono un senso politico e 11110 $J}irito di indif>e.n• deina, superiore n quello deJl'uom9. f.A carupagu:i nntiprotcziouistn, è co1>ita, meglio dalle donne che dagli uomini. l~'lo necessità dell'amministrazione fnmiiùue rende le donne prn ,·erso.tili deli'uomo, che si speda.lizza, nel !1110 lnesticrc. Il presidente ritiene che l'ordine del giorno debba. essere. ,·ot.1,to per divisione. L.1 prima, parte fino a.lia, lettera. a, in– clusa., ~ lipprornta. L.1 seconda parte su.~cita- nuova, d\- • SCU$ffiOne. \ Ferretti Jn combatte, c..qsc.ndo con,in– to che è bene cominciare con riform_e an· che im1>er!ette, sako a, correggere vii\ via gli <'l'.I'Ori iniziali. De Yiti-cle )!orco. T.,a, 111-oposta.contie– ne un principio cli r.ltl• moraJ.it,l, e re– sponsahilitJ.\, ('!J<~ non si cle\"e rifiutare. Signora, Snlvemini. T./esr>erimento dcl– la. Frnnci::ti dimostra. che.riforme f..'1llliJ..ia,. ri male 1,cnsatc, io al!f!Cnza.delle rappre– sentan1.o temmiu.ili, senza, l'ausilio de.11& esperienz...'t tlel le donne, si po680no oro, ns.~li difficilmc.-nte correggere. Messo a.i ,·oli il comma, b, ottiene me– tà. dei ,·oti n fa,·ore, metà oonlro; non è approra.to . Fate i conti! So un numero di giornale. clto ooeta.,"ll prima. dolln1 gucrm 5 centesimj, ooatar or& 20, il nnru~I'O nostro settimanale, che cost.1nl> I.Oc.-c.ntesimi. deve ora, cOf,t.a,-e4.0; e PahbonaJnento <In 5 Jiro fql)ire a, 20. Noi non pofolsinmo r::wlo a, motù, a.nno: e pel'dò invilinmo tutti coloro, cho v<r ~liono mantener(' in vitn, l'U11ità, n, pa– garx-i u.n doJ)pio abbonamento o a, sotto– ~riYere pc.r 90:m1nc anche mnggiori, a. fine di 1>1·0,·vedere anche per quelli che non 1>agnno il doppio abbonamento. Altrimenti 1<n1-cmo costretti a non con– tiunal'e L'U·nitd. I Abl>otwtooi iml>Uo: la for=a tU I un gior•nalil setti,nanale è tutta negli af>l>ona,nenti~ :: :: :: :: :: ::

RkJQdWJsaXNoZXIy