L'Unità - anno IX - n.24-25 - 10-17 giugno 1920

di scnlLrezz::i. d1plommico. <'gualm<'nte con· trari ai n-0st.ri idea.li e, .in clcflnitiva, ai no· stri interessi. I.mp· o.gnon\ invece t.utli i suol sforzi in un'opera di vero. pocificnz.ione, do-– gna. dello. sua storia.; 4) d'accordo con tutte le nazioni inte– .rcssate l'Italiu pr11pugnerà l'cffetti,·a libertà degli Stretti, condiziono essenziale alla sun libertà di movimento nol :\leditcrraneo. 5) l'Italia ritiene utilo 6VOlgcre una. po– litica. di corclia.lit.à colla. na1,jone Jugoslava, .cosl <La, f.arn.e ve.ramento un ,·jeino fidato e illn Lna,,mito .sicuro con gili wltri popoli ba~ca,. ni.ci e coni~ Russia; G) l'odierna conf'igurn.zione europea. esi– ge òrn quanto mni che J'ltnlia assuma. lo. funz'iono affidatale da tutta. la sua storia e dalla sua. stessa posizione grografica., di pa– ciflcatr.ice e mediatrice fra. i sistemi inter– nOJ.ionali contrastanti, cosi do. riscuoterne la !\ due.in . ,e smentire una buona volta. con uno. azione tenie e fcrmn insieme la fama di popolo infido e imbelle, accnparrataci in Europa esclusivnmcnto dnllo. nostra inca.· pnci~à e infantilità polit.Jcu. Perchè la suo. o.zione pacificntric'e riesco., de\'O poi rom– pe:rJa con J.a.tra.dizio110, forto finora, cli certo angusto egoismo nnz.ionale, tendent.e ad ap– pnrt.a.1·Ia da tutte lo grandi questioni della politica mondiale, do"e il suo peso possa non essere indifferente pH la po.ce di Euro– pa e per 1~ salvaguardia dei diritti de.i po– poli meno forti. 7) l'ltillia quindi denl spendere assidua– mente tutta la. sua influenzo. per giungere :n@J modo più rapido C<I efficace alla revi– sione del trattato di Vorsnillcs, cbe è oggi la più grave minaccia. nBa Pace di Europa. Tenendo ferme, ed ~tendendole anzi nella misura del J>ossibile anche a.Ile nazioni ,in– citrici, le clausole per il disanno della Ger– mania, ed esigendo da questa le riparazioni dl cui è ,·eramcnlc capace, lo. revisione do– vr;\ eliminare quelle disposizioni del tra.t,. tato, ohe dirninlliecpno i:a soviranità dello Stato Germamiico noli suo tenitorio, che ne minano il credilo all'interno ed all'estero, chr lo inceppano nello. suo. attività. produt– tiva. e gli rendono impossibile un'opera se– da di riedificazione. ~cll'interesse di tutto. Europa vanno dun– que riveduti il mandO:to onnipotente della commissione delle ripa:.m.zioni, le clausole commerciali e flnnruiario o quelle concer– oonti ;i canali nnvlgn.bill, l'art. 80 concer– nente la fusione dc.lf 'Austr;in. oohla. Gei-ma.– nia; e vanno de.Onito rapida.mente ,le più pericolose questioni ter.rltoriaJ..i come p, C?., quelle della Sara-e, dcU'Alta Sle<;ia, della Pruesia Orienta.le; e va. f,TOm~ nei limi– ti del pQSsibile l'unione doga.nate Ira. na– iioni vincitrici e vinte. Snrà quèsta an.che la via più sicura per dare alla Francia le giuste garanzie contro ogni aggressione futura cd avviare rapporti di vera amicizia fra ossa,e l'Italia. nflse della revisione dove essere una mi– gliore orga:i\izzazionc <Lella Lego. delle Na– ziani, in modo ohe ossa non sia. Qa veste !e– gaJe di eui gli Stati plù torti si valgano per attribuirsi una oond.lzione di pri\;legio e paralizzare il nat.urn.Je sviluppo degli Stati minori, immobilizzandoli neUo. loro attuale inferiorità economica e politica., e da far– ne cfa.vvero - mediante una precisa. de– tet',minazione del'8. suo. sfera. di attività gluridicn _: strumento é1ì giustizia inter• 110.1.lonaLe, garanzia. di pace o o.v";ament.-0 a forme progresslva1ncnto più umane di convh-enza intcrnaziol\ate 11. Il problema dell'Asia Minore Pn,.«iede la seduti, pomeridiana, del ;l giugno, Ozzo. Ri apJ>rxn-a aJrumrnimitt\ flC.D7,.,'l discus• !:'ione il seguente ordine del giorno pro– posto dn Zauotti-Binneo: f u I.li Ocmgresso: considerando lo st.a.to di va.sta disorga– ni1.2i8.Zione civile e di profon'.da depressi~ ne economica di tutte le popo1'azioni del~ }'Asia ).finore eogge.tte a11.~eximpero turco; oonside.rando ohe nelle tro.itat.i\'e di Pa– rigi le aspir.a.z.ioni egemoniche di alcune grandi P.Otenze hanno Onora prevalso suJ– !le legittime asfira.zioni d'unttà e d'integri• tà n.azionaile degli a.bltnnti 'd'i queHe con– trade; . 1nu- J·itenendo ohe sia. dovere di tutte le Dem ~cr.a.i.ie di ,provveder,o tcrnporo.neamen: te o.Il.a p,rotezion.e .politìc.&1o o.U'o.iuto finan– ziario di quèlle popolazlon"l: la voli: ohe abolita qual.sia.si par\"eoza di sign0- ri..l. t.W"C a. sul.le popolazioni non ottomane dall'ex- impero turco, l'Europa attraverso gli stretti dei Oo.r.daneLli dis1:u ,mo.ti e inter– maiionahi'Lzati si .aissuma u.n compito di vera clvlltà: 1) dividendo lo varie zone d'influenza - ~er un periodo stabilito daa.!a lega d'el!e Na.zioni - non secondo gl'tnteressi di gran. ,tt; Potenze, ma seguendo la più equa deli, L'UNITA mito'l,ionc te1,·it.orLalc Lro. le prir-.cipall JJO· polt11.ioni deH'Asia •~·linoro; 2) applicando nel senso più rigoroso - per iCiò dho concerne do 8\liluppo dl que:11o regioni (ferrovie, miniere, <."Sperimenti agra.– rii, commercio, ecc.), i princii:t deL libero sca rnbio o deHa porta. aperta; 3) che iTasco1'So iL lemJ>O utile conces– so .allo grandi Poteru.o por In. C6plicaz.ione del loro mandato, spelli o.Ila Loga delle Nazioni, .in.lese le popolazioni interessate, él:i n.bolirlo o 1cti protrarlo por un ,secondo pe– rtocto ,,. Il problema albanese f;i d,\ lettura, Mll'ordin~ del giorno Jll-OJ>Osto<la. Zauotti,Bianco ·sul p1-oble– m:1 allJUnese: u Il Congresso: ritcn-endo lo smembr.,.1.mento e lo stato di schiavitù de• poi:olo .a.lbrmcso incompa– tibile -con· i1 riconoscimento ra.tt.o in Lutti i gov~nr1i civili <loL diritto d'ogni popolo a decidere dello prq>rio oortii ritenendo postu.Ln.10 fondrunenta:le di ro.cc laboriosa. e di progrc:sso nella. pe– nisola balcanica l'eeislem.a di uno Staio nlbo.nose, che 3bbia giusti confini e a cui non si.ano neg.a,e Je indispensabili condi– zioni di vita; ritenendo eho tra. tutte le grartdi poien– ze l'Ha.Lia. sia la. più interessata a. tutela.re con i diritti del1'iAlbnnia U rpiù equo assetto n.cl r ln.Uco e baLcanicoj richiarnarnd06i: alla di-cl1ia.razione del governo italiano al momento del primo sbaTOO o. V.a.tona., che do,·evo. u eal\·,aguardare la. neutralità alba– nese n e recare soccorso o. migliaia "ai pri>– lughi; • ed alla dichiarazione ancor più espli– eita. deU 3 giugno 1017, in cui u veniva pro– clamata. .solennemont,o u l'unità e i'indipen– cleru,a dc.Ll\A.l.brunta,11 ootto l'egido. e fa. pro– tez.ione amiohevolo dol 'r~no d'Italàai menfl•o O{)pnova: In politica svolta dal Governo Italiano p~ la abo[izione di fatto 'dcU'art. 7 del pat– to di Londr.aJ e l'appoggio incondizionato dato alJa delegazione albnnesc recatasi a .Parigi a. rivendicare i diritU deHa J:TOpri.a. nazi o.ne ; denunzia.: Ja. ambigua po1itioa. de! omemoran– clw11" fr.a.noo-ingilese' del 25 febbraio 19"20, elle prot.cnde cli poter soddisfare «e a.spira-. itoni de~ ,popolo albane.so II t.enClldo presenti i vitali inleroosi delle aJw'e parli in causa, insieme con la necessità di 86Sieur. a.re ai Jugosla,vi uno sbocco nell'Adrlallco nel-la regione dì Scut.ari 11; e dichiara: che rHìuta. qua.lsiasi solu:;.ione del problema oolcanieo adriatico che in contra– sto ai solenni impegni assunti d.a.l nostro paese, su.11e.spoglie deWAlba.ni.a, OOB1zioni: I) -la sovranità dol'l'ILto.Jin su ,qualsiasi p-arlo ool territorio aJbo. n.es &; 2) un ulteriorie ingrandimento della 1ug06ila.via.,suUe coste adriatiche col pos- 800!!0 di Sout. a.ri e del porto di •S. Giovanni di Mcd\Ja; 3) un ulteriore ingrandimento deHa. Grecia sull'Adriatico coLpO&SE!ÈeOi del cana– le dl Corlù, di A~rocastro o di Korcia "· Fot·Li spiega che 1 C!-;ttendo stn,to in Alù1111i11, è in g1·ado d,i tare :ùcuni rilievi in me1•ito ;1ll'ordin(" del giorno Znnotti-.Uianc-o. Afferma, Mmc non ei 1)0."-.:n parlare di gon?rno nlbn1w~: lag– giù non \'i è che uno ~tato g~nemle di nn:ll'C'hia. SJ>iega, 00Ine g.li nlbanei,i sen– tano un aCuto dis:agio per que8tu situa– zione, daJla quale spern,·ano ,·irruncute cli potct· uscire con il \'Ulido auiiilio del• l'lt,llia,. L'aziono dell'Ttn,Mn1, i.1n-ece, è <.-omplt•L'lmente maucnh1,. Nono.i;;tante che gli nlbnncsi si rh"olger.;~ro a noi per cs– ~erc aiutnfi in un'opera di ricostruzione dt!Jla loro ,~ita. naziotHÙ<', i c.-omnqdi mì• litCLri, forse nella eompleta as.wuza, di di– rettin~ da parte del bro\'C'rno <'('ntrale, fu– rono eoStnntemente assenti: tinsero ad– dirittu1·a di non n:~derc c1unnto accade'"a loro attorno. Questo n~:,;~ntei!<tmnci ha, inhnccliabilmcnte p1iegiudit.·11tì di fronte nlln. pubblica, op.inio110 flllrnnesc, che ha, inte1·pt'('tnto il nostr'O modo di ngire CO· me un ~intorno di debolezza. ~nh·emini spiega che l'ltaliri era im– JX'gunta :.1non fare Ullfl politica positiva in .\'llnwia. settentrionale e meridionale. e quci,rto obbligo Je derin1rn p1'C<'i~amcn– te dnl patto di Lond,·n. Questo 11ostro non intcn<'nto, a,,c,·a il suo cquintlente nclln, ooncer.;sioDe della On luia1,i:1. Forti ritiene che si ,,oten1 aluwno sor– .rcgge1'C un governo, nel senso di facili– tarltli J~es1ilicazione del ~uo p1-og111mma. I11,·p(•(• 1 tdihi:11110 ('OIISl·11ti1.c:1 <·lu• Of.{lli ,·e– si i1,!io di :111to1·it:ì l'Ohì !--idi:-;Iw•1·d1·t--M.•. llcu. tre :u·•;eUn i numeri 2 o :l <h•ll'orùine del gion10 ~a110Hi. rifiutn il lllll'O('l'O 1. clrè ~i1,;11ifirlit•1·C'bbe J;abbandono di \"allona.. ~alr(•mini non comprende con finale Jogi(-,1 noi I>0tr"('rnmo im1X'dire u greci e jugo~hH·i di invadere l'.Alb:rnia.. mentre do111andcre1111110 per liOi Yidloon. :Noi alJ· hia1110 d1s11·u1to Lt 1itlucia, iu noi del po– Jxilo allm11CN.!: è tJUiutli :Msurdo ci diauo l'im·nl'ico ùi l'iordi11:11·e il loro Hta,to. Do– uw11Uiawo, lJiuttosto. cLc l'.A.lbtWia. sia. mess:t sotto un protettorato int.ernnzio– nale. l'n huon precedente, nl <1uale do– \'J'C'1n1110i-ichiam;.1rci, ~ costituitQ <la.Ha. quPstione mat·cdone. C-0muncliui non c1-ede ~i por.:r.::1. prati• cnrn1:nt<•, giungere aci un p1-otettorato in– t.ern11,do11ale: ciascuna, dellP .11azio11iche pn1·tcci1>c1·cb1Jc ;.1I mnndnlo hu., interessi Ol>JJOSti nl c-onsolidamenttl ùe!J'nnitil, a). bune~. Quindi. questa inizintint g.'lJ'Cbbe ine,·itnbllmcnre destinata a. fallire, e lo scorno ed il dnnno cli quC'kto inr;uccesso S.lrchlX'ro completament<' noHtri. f.t.'lrcbbe erroI'(' n1Jbn11do11nreY:1ll011a, che potreb• l,e c~cre punto di aI>poggio per reirtau– ro I-c la nostra, influenza,. ~ill\'Cmini r'iconoscc. giusta l'osserva– zione ùi C-0maud.iui sulla iDtcrunziona.– Jizznzione; e s1>iega.che il con<·e1·to'delle poten1.e <lorrebbe dare il m:111dnt.o ùi ::as– fi.isteu1.a, alJ'lt.alia. ProI>011e d1c all'ordi– ne <lei giorno Zanotti sia, fatta. queirt..'1 a~,giunta fimùe: o ~·lo. riconoecendo che iL popolo albanese, no,tostante Mb1ai una ,;vaco coacienzo. na.– v:iona.Io, non è in gr.ado di orga.n.izr.aro colr ,Lo ,suo sol'ed'ora.:o iun governo rego1 'o.re , e che [l)Orciò o.bba.ndonnTe l'Albania ai .sè stessa signi0chorebbe oal)J,a~nnrù,. allio. conqui– sta del Vicini; • deplorando gli errori, che ha.o.no com~ pTomesso lo influenze- e de simpatie, di cui. god.em l'Italia net popolo aJJ,anese; afferma e.be rtt.alia. è sempre il paese rtu~:l'io Lndicato per aiutare ll'All>ania. 11'lella i:ropria ricost.it.uzione nazionale, con man– d :a.to clello Potenze n. 'l'o1'1'1lca,propone Ja, sospcnsi\'U, in con– ~id~·azioue dal ftttto, che !.;e \IOlessimo prw\dei-e in esame J)al "ticolarcggia.to lut. te le querdioni intenrnzjonaJi, bi.sognereb– be S<'guil'<' altro ordine, aH·ndo per noi mnggiOl'C hUJ.Hlrhlllia, ad eS{'mpio, le que– !-§tioni oric11t:11i. Xou dobbiamo l'('Stringe– re tutti i uo~tri problemi di politit-a, este– rn 111 pi-oblcnrn adriatico. Dc \'iti-de Marco non Cl'ede oppol'tu– na l11i.;o:,11K•nsi,·a,_ percljè In, <111ei-•tionc al– ba11C8<' fa 1m1·te rntegrnntc del 1wohlemn. ad1· in.ti< 'O, d1e non si può acenntounre. La, "°"JlCn•irn J) a.ppronltn. )la. nell'ul– timai seduta il convegno appI'0\"tl il se– guente ordine del giòrno: u J• C:Onvegno: prima di sci.oglieffii, sertt.e il bisogno di famsi intcrrprete di quello oh'o è J'u.no.nime sonti.ment.o .tfubLa. nazione itaJiana, memore delle lmdizioni di ?,,fa.zzini o GarlbaJdi, o– éprimondo la. \'Olonlà di 'OOOperazione con gli albanesi oho aspirano alla unità e in– dipendenza n~ionate. u JJ! ,popolo ilaliano per la BUa storia:, è in grado, ,meglio di ogni a.ltro, di compren– :dcre il movimento deU"indi])endenza. alba– nB.SC. Ed è la nazione italiano., qu'euo. che più di ogni iv~tra ilio. interesse a promuove– ire o difende-re rn .risorgimento d.ello Si.aio albanese, contro ,le minaccè ooprnfto.Uri,c::i degli imJ>erl.a.lismi che ,Jo ciroonda.no 11. Il problema adriatico Comandini dà. Jettura al seguente or– dine del giorno: u U Convegno: ritenendo ohe per i bene intesi int.cres'.si dolL'lt.aliu. eia urgente r.aggh1.0ge1•e una so- 1u1..ione d:OU.aquestione ·adriatica, cho dio. lliuogo nel una sincera e durevole pace con Jo. J ugosla.\'Ja; oonsidera.ndo non gjusta nè utile quel– J:a politica, che e&ige la. eemplice annessio– ne di ogni t.err.a. dove si trovi una. pur in– fima minoranm di italiani; .affermando peraltro !l'Imprescindibile tloverc di tutela.re e proteggere nel modo più efflcnco i nuclei italiani che rimo.ngo- 010 fuori <lei confini del 1 ,regnç> e di dar ga.– rcnzio .analo@ihe per Sili s1'avi Jncl1usil nella regiono redenta.; ' lf'itieno conforme a giwrtii.i.a: 1) neutra.Hm.ure le coste adriatiche a l oord di Valona e di Brindisif • 103 2) porre sotto 1 1.t.i. so,-ranità 1tn.lia.na. Io citt.à. di F 'ih.me e d1 Zara e le isolo foraneo 2'lOCCSBarJo ailb-1; .siou'rez2a. dehlc nostro ooste; 3) !>OJTC come oonfme deUll. Venezi" Giulia i bastioni montani nec.essari aUa. di– fesa militare senza ilo conche esclusivamen– te abitale da slavi; 4) affidare i[ porto di Fiume e Je rer– ro,·te di tmm~o internazionale, che partono dai porti ~i Trieste e di Fiwne, atlraver– sandb la Juga;mvia, !'.Austria lodeoca e ,n.Jmg.hor.Lo.,o.d una. iunica amministrazione consor1Jn.lo di Lutti ,gli sta.ti interessati; di.ohi.ara. cJ10 tale soLuzionc, appunto perchè conforme a giustizia, deve osscre dal governo iLn.Jiano a.fferrnata. e reali.zz.ata. con– tro ogni o,·ontuale assurda pretesa Jugo– slava. con inJICSGibile fermezza: reputando fomite cli controversie e~ pericoloso oom– pliro.zioni . n.vvoni.re ogni compromosso che non tenga in giusto conto fincontest.abile di-ritto i tal. i a.no "· F. Gomandini~ Francesco Fan– ooblO, N. Papafnvn., G. So.1- vern ini, V. Tor.racn.. lfurri. li conycguo non ha. motfri ,"<!.rii per tra tt:1 I'\.\ di quc!!tto problcm:i. Si M•nte impreparato a una deliberazione. )fa nn• che n ,·oler J)Nl>cindere da ciò. il 'proùle– m;L uon può a ,·ere per noi ,·a.lor"(' fonda– menta le. :-\nco1·u,dobbiamo chi:uir-~ le no– sù-e illec sulle dirctti\"e generali de!J:,, no– stro, 11ziono. Per-eh~ ,·olersi jndugi.su -c sui p:11·tic-oln1·i? l'ro1>one la sospensi,·ai. F'ri11c·cllo Nit·<·oJò. Si associa a. )furri, anche pcr('hè non è possibile dar-e j,licu– re norme nl potere i-es1>0us,t!/jle. C-0m:.111di11i. Combatte la sospensiva.. 'E: questione di ouest:.l e di coe.r-en1,..'\ pren– der JlO•izione su questo p1-oblenm, che ha 1·nppl'f'1-1Cntato J>er noi un punto di con\lergcnza o cli S-elezionc. ' Papaf:wa, diehi.ira che se.si rotn~8e Ja sospensin1, tti allontanerebbe dal mori– meoto. De \'iti-de lforco James. Qu sto pro– blema de,·e <'&'iC.1"0 discusso e deciso, per• chè noi siamo ,·cnuti qui per YCdrrc se posRiamo antlar·e d"accorcl-0 ~m questo punto, che. p,cr noi è im'port..1ntissimo a diff'erenziri re nazionalisti dn. democra– tici. F:tncello Frnnces'to. E contro ]11, 90. spensi\lilJ, Il fatto che 0011 sinmo al go– verno non esclude il nostro do,·cre di in• l)uirc sulle dirctti,·e del go,·erno. E con– \"into ehe •11 quel!to punto non nasccn\ diYir.:ionr- fra, i co1n·enuti. Torrnca. Yoter-.\. contro la sospenshrn, avendo firmato anche lui l'ordine <lcl giol'no. ?tla, 1·iconosce fonda te le ORSC-rva– Zioni di ~furri. Le dichiarazioni untiim– peria listfrhc e cli ,·olout:.\ di nmicizi.n, con · la, ,lui.,'"Oslnvin, fntto nell'ordinf' del gior– no sulla politica, esterà, fiano ph) cbo sunìcienti a. indicnre if no!ò:tro orient:..'l-– mento. Ad ogni modo, è questo un nrgo– mento. su <'tLi il eom·egno non potr-.), di– Yiclersi. Messa, ni voti I:,, proposta. di ROspen– siva,, è 1-espinta. Fnneello Nlet'Olò. Combatte l'ordine del gionlo. Lo giudiea incompleto ~ nOn. co– raggioso, )X'J"chè in eRSO no~ si s,piega; quale atteggiamento dovrebbe prender-e il 00&~erno ne) enso che la, stia. ,~oJontù, in– contr.issc resistenza a Fiume e in Dalmn,. zin, da, J>nrte dei legiona.ri. Come farcbile il riclurre alla ragione i ribelli? Sn1remini. No11 crede che l'ordine del giorno dcl,l,a, prosJ)Cttare questi, iJlQtesi. Per pa_rte sun, risponde nett.'Ullcnte a Fnn~llo: che il Governo d'IWi:,, è n, Ro– ma, uou è nè a Fiume, nè a. Zarn-. Ogni giorno Jeggfomo di contadini e operai uc– cir.:i nei t.nmulti per avere di~hbedit.o agli ordini delle nutorit:.ì.. D'Annunzio non deYe godere cli nessun privilegio in con– fl-onto dell'ultimo contadino. Qunudo il Gon'!rno rc~ponsnbile avr::\ dec:iFta la que– stione rii Fiume e della, DalnrnziU,, D'An- - nun1,io do\'rù, obbedire come qunlunque alti-o cittadino. Faneello NiC<.-olò.Xon si troren\ un genernle dil!lJ>0sto a marciare contro D'Annunzio. Sa h·emini. Se 8i dimostrerà che l'eser– cito non 9b})('cli~e ni poteri civili, ci al– Jeeremo coi bolsce,;chi per cceitn-1-e i sol– dati a, 1·insorge1-c contro i genern,li, I>cr– chè un esercito iusu!Jordmnto aorel)be il J)Cggiore dfi J)Cricoli oazionHli. E se l'e– sercito rifìutci-ù di m:intenerc l'ordine

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