L'Unità - anno IX - n.15 - 8 aprile 1920

.. , problemi della vita italiana ., -- L'U.NlT.\' - (;.011/0 rott rm, la Posta - FI H1.ù\'Zb I t·n \Ido \ntlreoli Direllore: GAETANO SAL VEM/NJ /f Direzione e Amministrazione: Roma (6), Trinild dei Mot1ti, 18 ~• Abbonamento ordinario annuo L. 10, semestrale L. 5.26 per il ReEno; Annuo per l'estero L. 15 l~ Sostenitort annuo L. 30, semestrale L. 15 /f Un numero separato ceni. 20 ~ Amm. Soc. An. Ed. • la Voce•, Roma !!. C. C. con la posta Anno IX .:> N. 15 "" 8 Aprile 1920 La difesad·e1 · gen.Cap~llo rlnvru10 lo .tregue e te sospensioni, che io rich.iede, 1 0 in C'Ollt.ilderu1.lone .dello stato di logornmento de.Ile truppa, noil potevo se– guire o..H.ravin che queJJa di Insistere pres– ~o i oomondl dipendenti perchè persisU!ase· ro ne.ll 'att.acco a q uahuz.qu .! costo. l-0 non J}Ot.evoscoprire In tait cont.ingenze t miei 'inJ>eriort :\fe.ntre nJ Cotno.ndo Suprem-0 Chie\lt"\'O la sosla, alle mie truppe io impo– n~\'O fieramente Ja persistenza, la oostanza, In. tenacia.. Co6l agendo assumevo ve.rso i mie.i dipen<.lcnt.i la figura del generale duro ,ed implacabile, mn ti dovere ml l.mponeva tale llneo di condotta .. Von altrimenti avrt1 desiderotn agiuero i miti dipende,lU ia 0- 911: conli,lgtnza, q1i::u1do rivolgendomi ai 111leipiù stretti collaboratori, scrive\·o uc m<'se prlmu di Cnporetto: Dal Comando di .o\ rmata la t'ìbra:;tOnt ì1nperio1a della indt:– clirwbilf' neceuilll .si tras,netla (I.no al piu lontano sold<llo, nflla pili, lontana trincta; uh organi intennedi non facciano che mol. tiplicarla~ Ma non sempre la collnboraz.Jo– ne ·ero. pronta e volenterosa~ Troppo spesao ern 60Stltu1to. dallo. resistenza pnssiva e dnlln mor1norn.zlone, che giungendo più ollu truppa ne o.rnevoliva. lo spirito e ne at2 tutiva. 1a fede ,1. La quale ultimo accusa ai comandi Intermedi di non u moltlpltcar~ lo. vibrazione 11, e in contraddizione con l'altra che nlrunl J)O\'erl di mente C'SO.gero.sscro la prcscrl-zlonll T.n. verità, qua.le s1 Intravvede dnlLe stc,'..iilénmmlssion.t del Gen. Co.pello, è che gli uomini, nito. soc,ondo. arma.lo ., nel 1917, furono eccesstvnmenle sfruttati e mnt– tratta.U: e non è Jo.clte ammettere che In questo mn.lanno lo. rtytp0nsabllltà sta stata. tutta del Comando Supremo e dei Comandi mlnorl, da quelli deJ corpi dJ urmota In glt'l: e <'he il solo senzn. peccato sin stato Il Ce· norn.le Capello, Il quale pur proclo.m& di avere ,·oluto che gli 1 organi tntermecll moJU– plknssero la vibrazione Imperio.so della ln– dt'<"lina.btte necessità! 11 gi'lH!.rtLle CopP.llo Ila J)H.bbliruto un in– terfSS3Jlte libro tr,tll lat-0 l'lr tn 1 1 erilli (e· dilorc TrHes), in rui difl•nde In sna azione di genr-rnle nella tf'centc guerrn dalle nC'– <'Hbe, {•:ic ~li ,·ennvro faLtr dnlln Commis– ~ione ,l'incW.est.a. li libro~ esuurientc in al– runi pu:tti. 1:0. Co111111i-;..~ione d'inchiesta non il;,{l corre!lnff1cnu: \N!-:-Ol'nnlico corn.andon– te dcllu. ::iecondu .\rmatn; e fu soprattutto qtrnortlinnria lo l~gcrozza, con cui essn insinuò ìl sospetto che il Generale Capello ,, obbio n 1ori:n.to , jqltn ,, JH1nm cLi Caporet– ro: nrcuse di <tuC'st-0t;enere non ,:;i insi– nuo.no o.I condblonnle; mn si precisano, se so.no ,·ne; o si l'qdudono in modo c~tego– rico, se ;;ono ful~c; e il Cnpc.llo ha perfe}· la111ente rngionC' di irulignarsi del modo vile, ton cui In r:ormnlsgi-onc• rnccolse 11nn. rosl terrlbllc i111p11t..n.zionc. .\fo. !',unile puhhllro cerco. invano nel li– hro del Gencrule CopèllO quulchc maggio– re sptegmione su nknni punta I. roIThè non ,enne sfruttato meglio il "lll'ccsso di Gorizia nell'agosto del 1916?.II GMlcrale Capello splegM il .fatto con la man· rntn nsscgnn:zlone di reparti celeri nJ 6° f.orpo d'al'matn e con l'lgnotl.nza del oo– mnndl superiori sulla orgnnil.zozlone difrn– ➔h'.n dél S. ~ht.rco. ~In nlloro.. perchè il Ca– pello in <ruelln orcnstone fu semisiluro.lo? Il biasimo, che fu ratto alloro. a.I Capello. c:;embra.Rin slot.o qucsfo: che avendo oltre– pn.ssnto ti roncetto del Comando supremo, rhc ,;I nccont.ento.,·n \tella conquista de1tn .,~~lln ài Gorhlu 11 C'gli non• seppe svi1up– po1·e la proprio tnlrn.tvn, e arre~tò le tnip– llO,d<'I 6° Col"{)O d'n.rmntn Mtt-O il S. ~1-arco. Il r~lonnmento del Gen('rnlc Cndorno. sn– r('bbC', dunque, stnto <111esto: o i1 Generale Capello mi dovevo strettamente ubbidire, o ml dove\'a occnpnrf' Gorizia; una ,·olta <"he pren<leva l'intzinth·n dl pns~nrf' in m86Sn l'Isonzo. dovevo prendere il S. ~farco; nrre– Rt.nrsl n. metà strncln Jrn le C'R.sedi Gorltln, li stato un grnve errore. Oh<' C'osn c'è di ve– ro In qnC'sto blnqlmo? PHehio Il Capello non qe ne è dato carico e non lo hn dlmostrn.to Infondato? 2-t ~erchè nel 1917 oon venne sfrutt.nf.o mr. glto il succrsso dt'lln Onln6lz1.n 9 - Prima di tutto: nel \llnggio come nell'R{(osto 1917, In n.ztone ric;olutiva ertt \'erso l'llermada, o ,·erso In Bn.tnslzzn<> F. nM11rdo t1 sospetto ('he tnnto nel ,'nag_<{lo tfUnnto nell'agosto ,·I tu dell'indecls.ione sull'ntlone dn !or pre– ponde-r4re, e che lnnne si ('()ncluse col fare due ~ron:i dJ egual(' Intensità olla 3• e alla ~ nrrnoto.? ~on fu un grave errore tentare due voJte oontetnJ)ornnenmentl' queste due, R7ioni rlso.luth·e, rhe forse pl'r questo no'n furono conclusln' $e gli nttnchl dell'Her– n1ndo fossero stati qoltnntn dlmostrntivi, rt>ndendo M~oluti, i solo meni.e- quelli della 2-- nrmatn.. non ~ prob!\.bile che si sarebbe ricsc:itl nd un ,·ero srondnmcnto ,·erso Tol– mtno. o verso Chlapo,nno. o \'erso Tan10- va? Qnes,e domande nnn 1ig11n.rdano esclu– ~l\'amente li Genrrale Cnpello; mn sarebbe molto interessante conoscere le sue,opìnioni n.l ri.;:unrdo. nce,ersn riguardano drttn– ment<' n Genera.le CapelJo nitre domande.. 3. Quali erano I predsl obbieltìvi della 2- o..r mnta neHo. bo.ttaglla della BainsizzaT Il Gen. Capello ci Insegna (pag. 272 del suo voh.uno} che l'attncco della. Bolnsiuo. potevo. ase.rl' tre sviluppi principali: verso Tolmi– no, ,,erso Chlapovano o ,·erAOTnrnova. Quo– le di queste direttrici esa stata prescelta! Non vi fu un pe' di todecblont tra queai. tre direttrici? Si potrebbe osser\'are che sic– come 14er prendere 1urn cU queste direttrici ern J>rìmn lii tutto necessario Impadronirsi 1lell1, lloinsiaa, cosa. giù molto difficile. era inutile fissnre a priori l'ulteriore sviluppo ili uno azione per sè stessa di dubbio risu..1- rnto: ln battaglia della Oainslun n.vova cò- 1ne obbielti\'O la oonqulstn della Oainsizza, è basta; nella sncccssh·a. battaglia dell'ot- 1.obre si sarebbe p~nsato nl miglior impie– go di <ft:clla bella pedana di pnrt.enzn, che ern. lo. oonca dJ ,·ehr. Questo r~lonament.o l' logioo; ma rndirLmo un po' che ooaa. av– \'Cllne durnnte quella bntta.gJia. 11 2°' corpo d'a~mata dal vallone avanzava ron molte ditncoltà; il 24° corpo d'nrrò.nta al centro nvnnza\'a con fn.ctlltà nella ooncn di Vehr; e il 27° corpo d'armato. o.vnnznva. 1>0coolla slnlstrn, a nord dellAvceh. Il 24° rorp0 d'o.rmntn era dunque arrivato sul: l'orlo del vallone di Chlnpovano; dunque la. (lirettrke di Chiapovano si dimostra.va qfruttabillsstmn. Porc:hè non f~reno scara.– ,,entnte tutte le riserve ·1n qftqesta dire-dona per tentare di rrrrlvare n Chlnpovn.no con In sinistra del '!7° corpo d'armata, e !orse nnche su TernovA con In. destra del 20 coTpo d 1 ormnt.a? Invece Il Gen. Bo.doglio fu tra– sferito dal 20al 2'7° corpo d'nnnnt.o.; l'n'Ztone fu AOSpesn.sul fronte del 24° corpo; e le r.1- ~en·e furono nssorblte dal 1° corpo d'ar-– motn. contro il S. ~ftchelt. Non si perdette dunque in queHa occa.slone In possibilità di un grande sfondamento del fronte nemico di Chtnpovano e Ternova dn-pnrte del 2,4• e <lel 20 corpo d'armata? li pubblico sarebbe • ben ff'tlco rii essere tnuintnato dal Gen. Ca pcllo !Il questi dubbi, dal momento che iJ Gen. Cpnello invoco. Il g1udi1to del pubbltoo. I Nel capitolo IV del!~ sua difesa, Il Ge– nf'rnle Capello parla del 11 governo degli uo– mini~. e riproduce molt1 documenti, spe– cln.lmente stralci di crcolar:l, che veramente mORtrano come il Gen. 'Cnpello ipecialmtn– tr prima di auumtre il comando dtlla st– ronda amrnta, si intere-sisasse spesso dei propri soldati e delle loro condlilont morali f' mnterlntt. :\fn la espeTle.ll7.ndella vttn mi– lltrt rt- ha dimostrato, anche nl più umile qottotenente, che le circolari sono una coso., e la. realtà delln loro appllcn1.ione è 6p('S80 roso. ben dl\'ers&. Lo stesso Co.peno è co– stretto n scri\·ere: 1c che da tutti e sempre ,lnsl adottn.to quel giusto mezzo che giova ILronferire nlta truppa la oonslitenza mo– rnlc e la necessaria istMJdone sento. che ne conB("gUO un" l<>!ioramento dl energia ner. ,ma. non posso dire: anii potrtì dirt il rontrario. Qnnlcuno vi fu chi!, J)Overo di mente, ritcnh'a di meglio applicare le pre– ~rllloni t>s~erando, ma no mcrncò U mio intervento ogni quoh·ott.n ne ebbi notiz.ia 11 pn.g. 1a,}. Dunque il Capello non nega· il fatto; ne dà la responsfbilltà o.I comandi minori: afferma. di aver provveduto ad o.t– tenutLre lo z.elo dei suoi subordlnnti, ogni quaLtioLta ne tbbt 1101':ia. '.\la quante furono I(' \"OI~, in cui ebbe- queste noUilef La dt!e– !òi8 del Capello ~. n questo punto, pooo con– vincente. E c'è nello stesso ,·oJume una pa– gina, In <ruole spiega perhttamente come il rn.ttho gO\emo degli uomlnl discendesse per Il rami degll o.Ili comandi di tt;1glmen– ti. "Quando un attacco è deciso - ecriv• Il Capello • pag. 50-51- bisogna port11TIOo fondo t'd agire colla mnsstma energtn. Que– ~to è ,·angelo. Oro. si de\'e tener conto degli incitamenti che mi Vt"nivano dalle ,h1toritd , Sllperiori. E quando qunte non mi accor- 5. A pa~. 91·93 del ,·olume, 11Gcn. Capel– lo accenna a uno spiacevolissimo episodio oeoorsogll ai primi di settembre del 1917; mn vi ncce-nnn. Jn forma Inie da fnr nascere gra.vt dubbi imita sincerità delt'lntern di– fesa. I fatU, stanno In questi termini. Doclss nell'estate del 1917 l'otrcnstvn de1ta Baln– slnn.. l'a1.lone principale, che doveva essere contro Tolm.ino, venne o.ffidota al v• R8""– gr111)1)nmento alp.lno (V 0 e xnr• Gruppo, bnttn.gllonl Belluno, Val a1lsone e Monte Alberginn, Pieve dt Co.do-re, Monte Ante-tao e .).!onte Pelmo} fatto ventre dalle Totnne. Il Gen. Capello, al pMmi di lu4!llO, pÌ.Ssò In rh•lsla. t sei bo.Ho.gUoni presso Tarcento. e tenne nJ soldo.ti un brillante dlscor80, d.lcen– do et1e s'ospetlnvo. molto do. loro, che li :wrebbe condotti 4.i certo oUn. vittoria.. che Qssl ovre.bbero visto le spalle· del nemico, ch'egli si gloriava d'aver cominciato la sua carriera come sottotenente degli alplnt. Ter– minò Invitando I aoldaU a gridare: Viva Il Re! Vivo J'lt.a.Hnl 1 soldaU o.cclomo.rono. Venuta l'azione, U V 0 ~ruppo doveva pas– so.re l'Isonw a Selo e li Xlii• rrn Ooblo.r t • Ronzino. Il XIIJ 0 poté pl\.9Bare; ma il v•, rhe aveva. l'azione più importo.ntc e dcli– C'ata, non trovò nella notte i pont1 prepn– faU; ti giorno successivo non tu p-05sibile po.ss.ore; n.lJoro. U Generale comandante u ROl{gruppa.mento Jece pnssare quMli tre ho.ttaglionl sul ponU del Xlii• Gruppo, o.1- cwil cbllollletM più già. S'era per.,o cosi un tempo prez1oso • l'opportunJtà di una sorpresa.. I due gruppi risalirono fo.Ucoso.– mente In 11,·a sinistra dell'Isonzo, conqut• stando at1tematlco.mente gJt obb1ettiv1 volta per volta uaegna.tt , ma La ru1at.enia ne- mica numenta\'n sem1>re più, quanto più si n,·nnzn\·n. Jl raggruppamento, dopo otto gi-0rni d'assalti continui, dopo s.ver M'uto 1111 terzo almeno dei suoi uomini Juorl com– battimento, preso i.mportnnU poBlzlonl, lo.tu 1nolti prig.ionierl, ebbe l'ordine di sostare, e poi fu mondato n rforrl1nnrsi, lrn ClodLc • Petemcl. Le truppe si trota,·ano do poch1sslml giorni in quel posto, quando comparve tl Gen. t:npello. Il .\·laggior Ce .nero.le TardlU, conuu1dante Il Rnggrupprunent.o, era già tatù silurnto, sebbene promosso due volte oer merito di guerra (per la presa dl Monte Xero e 1>er lo presa del Castelletto}, e tale siluramento nve,·n di,:;gustato soldati e urfi. ciuli, elle dn tempo oon&scevnno e ama.vano il loro superiore. Inoltre v'era un po' di rnolcontento. perrhè 110n uno del sei bot· tnglioni era sluto citato nei bolletUnJ, men– tre non c'era stato. wvnrlzia. di encomi per -,.ntl nJtri reparti. 11 Gen .. Cn.pello (questo et consta dalla nni:rn.zione J>orttcolare.ggtala e se.parata di tre utn~loJI prestnU n1 /o.tto) fece riunire il Ra.ggruppomento, e, sceso dnll'aut.omo– bile, tenne un bre\'e discorso, in cui dl.sae d'es..'\er molto malcontento del come s'erano f)-Orla.li gli n.lp½ ni, ehe s'aspettava molto di pit) dn loro, ch'egli si, ave\·a mn.nlenut.n. In promessa dl far loro vedere le spalle del nemico, rnn essi invece non avevano mo.nte– nutt&.la. loro (quule?); nello. pross.lmo. nuova azione ripnrnssero al mnJ tatto. Allora U Gen. Albriccl (comandante di Corpo d'Arma– ùi) gli disse: A nome del v• I<aggruppra– mcnto, le dico che gli alpini chiedono d'et1- sere i primi od entrare In TolrnJno nella prossimo nzlone u, (A nome di chi parla.,•a? ~essuno l'aveva lnvltn.to} . u Va bene n, rl– ::iposo Copello oon toro sdegn-0so e cruccia– to. 11 E oro. grldnte con me: Viva H ne, Vivn l'ltallnl o. Ncn risposero che pochi uf. flc.ia.11 sup('rloril Vi lu uno. breve dlstrlbu- 1lone di medaglie 1>er le azioni delle Tofn· llf'. Quindi comlndò la sfllatn. del bo.tt &,l{lto– nl. l..'ncromprunento era sul pendio d'una. rnllinn, lo spazio rrn ristretto t bo.ttn.gltont nppn.no . R01ntl ,lo\ ·evn.no scioglierai per lo.– sciare, il post.o agli rutri. Sfllò prima Il Vol Chisone e subito si sparpogllò tra le tende; poi romlnciò n ~Olore Il Ocllnno. A un trnto si SC'llt(' li Osrhio d'uno pn.llottola di fnrile. ~on ~I C'npl bene dove fosso diretta \IA. suhlto ,topo se nr senti un secondo, e la pn.lln pnA.q()non lontano dal Gen. Capello: poi si ud) un teno slbllo. Alloro. tl Gene– rnle btù7ò s11ll'outomob1le, che glt stnva dietro o si allontanò rrn. t clnmor1 e tr0. I Hsehl. Lo. sern v('nne l'ordine C:he tre bat– ln'(Honl, rro cui JI Vnl Ohtsone, si porln11- Qf'ro subito nl S. Gabriele! Qu('sto II fntto. Ora. ~hl l~gn In narrnrlo– ne del Gen. Capello (p. 91·93) non poLrà rhe re,tnre merovigllato della dlslnvoltum. 11 GPn. Capello dice solo d'O\·er rivolto un 11 paterno rimprovero II a quei soldati, che "in rec~nte occMione si erono dbnostraU :ilqu;onto lnter1ori o.Ila loro fa.mo . o. E cito. pr•i In leLtcro di u nn comandnnte d1 alto 11rndo 11 11 qun.le, Dio sn. co11 quale buona fede!, dlct> C'lle l'E. V. ru ..molto mtsurnto nelle parole ... e la. trupl)(l fu unanime a r1- pt-ler~ Il gr1do 11 ,·1va l'lta.llo. ... »: do-.e c'à e,':1.dent.ernente una contamina.z1one fra. du• discorsi: quello dt Tnrcento e quello dt Pe– ternel; mn è un nrtlflzto Jltn me9ehlnol F. ,·ero che li Gen. Capello è stato n.tutato nel eu-0 orttftclo dalla Comm.1esk>ne d'ln• ~hiestn.: la quo.le, non volendo sollevo.re U velo .sull'eplsodlo di Patemel, ha otr&rto al Gen. Capello li destro per equl,ocare. Ma Il Gen. Capello, <:bt tanto ertUca., a ragkm,, .. •

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