L'Unità - anno IX - n.1 - 1 gennaio 1920

problemi della vita italiana Direttore: GAETANO SALVEMINI.,. Direzione e Amministrazione:Firenze, Via S. Zanobi, 11. 64 " Abbonamentoordinarioannuo l. 10, semestraleL. 5.25 per il Regno; Annuo per l'estero L. 15 .,. Sostenitoreannuo L. 30, semestrale L. 15 ·• Un numeroseparatoceut.20 -" Si pubblica il Sabato a ROMA e a FIRENZE.,. C. C. con la posta. Anno IX "" N. 1 "" 1° Gennaio 1920 $0).l~IAR.1O: lnu,r"" al• lil,ro gt'alk, > fra1ruu, GAP:TASO SALVl!lfl-.;J, - ù pro . .11.cit thlla ,:noia Italia, .\LBaTO PRIORA. - Aume1,,-'amo U upqrta.;.ùmi, G. L. - Un miratolo dtll'ct.-011.m,l<l aut>Cmla :., Fl.>OAtOO G11t1'Trl. - Vorliumo t:,;Jer chiaro, G. BATTI~A Pou. - Il ,:ralff1'r,o. - P,,()ttsi<J1ulm., u·J,ntrgièo e c<ntru::icn: 111r.:,o!/. Intorno al Cinque giorni dopo che l'on. Xitti aveva rifiutato alla Camera italiana di impegaarsi alla pubbllcazi..,ne cl, un Libro vude ,sulla neu– tralità, sulla guerra, sulle trattative della pace, il Govcmo francese ha pubblicato un Libro giallo di eccczionalc valore per la st0ri?. dei rapporti franco•italbni. Da essi la intesa italo– francese del H)02 risulta chiarita, se non in tutti, in quasi tutti i :o;uoielementi fondamen– tali. Ri-,uha, infatti, che il 4 giugno 1902 l'am– basciatore italiano Tornielli comunicava al )linb:tro de~li esteri frances~, Delcassé. a no– me del Mini:itro degli esteri italiano, Prinetti, la dkhiarazione che « nel rinno·:amento della so1 Triplice allean1,a non vi è nulla che si::i di- • reuamente o indirettamente a;?"gres~h·o ,·erso • la Francia, n~un impegno che possa ob– « bligare Jlltalia in qual:iiasi e\·entualità a • prendere parte t1. una aggressione contro di « essa, e infine nei:isuna i:itipulazione che mi– « nacci la "òicurczza e la ltbertà della Francia. • Prlnetti desidera egualmente che si sappia .e che i / rot0tolli di comw1:1011tadlliz Olla/e ~(della Triplice A1lc◄1nza, di cui si è molto " discusso negli ultimi lt;mpi e eh.: ne avreb– ,~c.bero alterato Il carattere completamente di– •< fcnsivo o a,·rcbbero addirittura un carattere (< aggressi\'O contro la Francia, no,, tsis/0110 a/– • fallo. li .Ministro degli Esteri d'Italia espri– « mc nello :;tei,so tempo la llua ferma fiducia <I( che queste eomunicaz1oni ~bbiano per ef– « fetto di consolidare di più in più le buone• « relazioni esistenti fra i due paesi e di ~– e curare il loro wlluppo •· Q 1 1e,ta dichtar.,zionc ita'liana fu comunicata da Delcas-é alla Camera frant:.~e nella se– duta dd 3 lyglio r902, nella Sl'.'gut:nteforma: « Le dichlar;1zioni. che ci so110 state fatte, ci « hanno pem.e:,s,1 di acquistare la certez1.a « che la politica dell'Italia, per effotto delle « sue allcan?.c, non è diretta, nè direttamente « nè Indirettamente, contro la Francia: essa « non potrebbe ù, ,msun caso 0 comportare una « minaccia per noi, nè sotto forma diploina– t tica. nè per vi,\ <li proto1.:olli o di" sii/mia– ~ latùmi ,nillla,i inlu1n-:i011a/1~ e in nessun « t'3'SO e :;otto ne,.quna forma, l'Italia pcò di– « ventare lo strumento o l'ausiliaria di una e aggres!<iiOneCOntro il no"tro pae~e ». Il Gm•erno te :e~co e 11 Gò,·erno au~tro– um;arico, i cui plenipotenziari a,·evano fir. mato il nuovo trattato <ltlla Triplice i1 29 giu• gno 19,,z, ratificarono 1c firn!e l' S luglio 1901, ciot! cinque giorni <lopo la dichiarazione di Dekassè : cioè n ,n tr,,varono nulla da ridire sulla interpretazione, che il governo· italiano e 11 Governo france~ davJno della posizione dell'Jtalla nella Triplice. E il 1• no\·erubre 1902, la comunicazione fatta il -1 giugno I902 da Tornielli a Dek.tb\é assumeva la forma di vero e prQprio ~1,bio <li note. La nota italiana diceva : « Nel caso in cui « la Franclr1 fo-.se oggetto di una aggressione « diretta o indiretta da parte di una o più •• poten~. 1'11ali11 ,erberr1 una rigorosa neu• « tralit::ì. Lo !lte ... -.o an·e:rà nei casi in cui la « ,Francia in seguno ad una pro,ocazione di– • retta si trc,va,.,e rit~otta a prendere per !«1. « difesa del bU l onore o della ·ua sicurezza e l'iniziativa <li una dichiarazione di guerra. « In tale C\'enrnaliti, il Go,·emo della Re– « pubblica dovr.i. comunicar!! in anticipa,:ione « la sua intenzione al Go\'erno reale. che ~rà • in tal modo po)to in grado di con~tatare ~e " libro giallo francese « si tratta re,,lmcnte di un .,-,.c:odi pfo\'oca– « zioue diretta. Per re~tar"e fedele allo spirito « di amicizia che ha i~pir no la prc-.et'lte di– « chiaraziont: 1 io s-..ino autorizzato inoltre ad « affermarvi che non e:,i-;~cda µ·arte dell'Italia « e che non sar:\ concluso da e:,sa alcun pro– e tocollo o slr11111mto militnr, di o,di,;e contml– « luale internazionale, dlC sia m contrasto « colla presente dichiarazione. Devo agg:iun– « gere che le dichiarazioni che precedc,no, es• « sendo in rapp1.>rto1·ogli impegni internazio– « nali attuali dell'lt.tlia. il R Gv\'erno inten– • <'e che es-.e abbi.ano il lom pieno \'alore « finchl I' flal,"a 11011 avrà fallo saptu al Go– « tN1110 della Ncpt1b6l1>11 d:,· questi ù11p,1:ni sono « stati mo.l,jk.1/i •· Queste ultime parole, c..:,ieabbiamo messe in 1... -or.sh 'o, po~~')no, a prim:\. ,·ista. apparire po<:iJ chiare. E-..,e, infatti. -.i po:,:,0no interpre– tare in due modi ; 1• che la intesa amiche– vole italo-fran<:ese do\'es,e con~iderar!'i paral– lela alla Triplke, e rimanere \·alida fincl~è dur:1xa il tram110 della Triplice; 2Q che la intt.:sa non avesse una durata predeterminata, ma poteva e~sere <lisdetta dal Co\'erno ita– liano, da un momento all'altro, nel caso che gl 1 impegni fra l'Italia e le Potenze centrali assumc~sero n~ova fo:ma per ,;on.!;C1Ì~o reci.: proco. anche prima della "radenza del trat– tato dell 1 8 lugliv tt') •=· :\1.i la prima interpre– tazione è la :sola pos-.ibile : infatti sarebbe stato ass·1rdo rhc il Governo francese ~i ac– quetr1S!iead una promes-...'\ tli amiciziJ. e di neutralità, che pote~.. e b,ere re\'ocata da un momento all'altro, e c:he perciò non a\·esse in realtà ne~wn ulore irupegnati,·o. Intesa italo– franct>se e Triplice Alleanza erano compie– men.tari anc-he nel tempo: finchè dura\'a que– ~ta, durava quella. :;al\'O che al rinnO\'amento della Triplice, Pltalla assumendo impegni con gli alleati, dichiar.l"i"e di non potere più rin– novare l'inteba con la Francia. In conseguenza di que .... ta inte•a italo-fran– cese, par:allel~ e complementare della Triplice Alle,mza, l'Italia, dopo 1'8 lu~lio 1()02, conti– nuava beni,ì ad cssc1·e alleata degli Imperi centrali contro la Francia e contro la Russia, st q1u.1ltat'(JStlO preso /'i,11';,iatà,a di una guerr,z di a~grtss,O,u st11:11 p1t,1mu111:io di so,lo co11/ro la Gtntlfl1t11z t l'A11sh1:1 (art. Ul della Tri– plice); ma nello stesso tempo si dichiarava amica della Francia. negando che l'alleanza la cehtringe:,,e a marciare a fianco della Ger• mania e dell' :\ui,tria, qualora l'aggreSitivne o la pro,·ocar.ione mo\·e"'5Cda queste, anzi ga– ranti,·a in que~to cr1~ la propria neutralità. Caratteri~tico di questo -sistema di accordi è l'impegno da parte dell'Italia, di non con~ chiudere nessuno strumento o CO)!\'Cnzionemi~ 1itare di ordine contrattuale internazionale, che fosse ispirato :ti con, etto di una guerra d'aggressione contro la Francia: cadevano così la convcnr.ibne militare conchiusa fra Crispi e Bi,marck nel 1888, e le convenzioni militari succe:i.sivc , la cui esistenza aveva !:>Cmpresu– scitati i ~spetti della Francia. Que:..ta inte-.a italo-france~e non era sola a fiancheggiare l.t Triplice Allednza per quel che riguarda l'Italia. Accanto ad essa, c·era anche una inte'ìa 1talo•brit.1nnica, che risalivct al febbraio 1&>7 1 e che lu rinnovata appunto nel 1Q03- lo fona di quesl'accordo. l' Inghil– terra e l'Italia erano impegnate a mantenere in co111une lo sti1'119110 nella penisola balcanica e· nel )Iediterra.neo orientate: in modo che l'Italir1 pokva fare a-ssegnamento sull'appoggio dell'lughiltcrra nel caso che l'Austria-Ungheria av.·s,e violato l'i1rt. VII della Triplice; e in compenso l' ft.\lia as:>lcurava ali' loghilterra, come alla Fr:i.ncia, che la Triplice non sa– rebbe stata interpretata e appli ata dall'Italia come strumento di aggressione contro l' In– ghilterra. E anche di questa inlesa italo-britan– nica il Viic,)nte di Cranborne e Lord Laas– downe :lavano notizia ufficiale alla Camera dei Comuni inilesi e ,;tlla Camera dei Lords, nelle sedute del 3 e 18 luglio 1902: con la qua e manifc:;tazione pubblica anche la Ger– mania e l'Austria erano im•itate a prendere atto dellct ei,i-,terza di questo patto di ami– ci:r.iaitalo·inglese, collaterale con la Triplice .-\lleanza. J1 sistema del lu()liO I<)01 venne p, i com– p!etato, nel IQo(), con h intcs < di Racconigi, fra ltaha e Russia, in fona della quale l'Ita– lia si asscx,ia\'a anche alla Ru.,.si;Lper impe– dire nella peni~la balcanica ogni ulteriore espan~ione dell'Austria. Con qucino "listema <li alleanze e di ami– cizie prepar;ito da Vh1contl•Venosta e da Di Rudinì, e condolto a compimento <laPrinetti e da Zanardclli, non solo veniva esclusa dalla •f.\ .il'e Vt;••i l")~;h;-Jj,,', .;:,:ui.1..•1•1<...t~7.Ì01lf :stil~ ver~ la Francia - come cm avvenuto al tempo del primo Ministero Crispl (188j-1891), - ma la Triplice Alleanza, per quel che ri– guardava l'Italia, si tra!'tformava, da allean:r.a d,fmsii,.,, in :1llean1.a pa(/fi:a di fronte a tutte le Potenze eur, pea; l'Italia ave\'a non ~lo il ,dirillo, ma addirittura il duNrt di rifiutare il proprio concorso a quello fra gli alleati o gli amici, che pro,·ocasse una guerra s.enza e~er~ nè provo,:ato nè aggredi10. Nel luglio 1914 1 allorchè la Germania e l'.\ustria p~ovocaronn la guerra europea, que– ste intc .... e parallele alla Triplice avevano an• cora vigore, o erano state disdetle dall'Italia? La Triplice dell 1 8 luglio 19ç,2 era scaduta 1'8 luglio 1914; cd era stata rinnovata fino all'S luglio 1920 fino dal 5 dicembre 1912. Rinno– vando In Triplice il S dicembre 1912 1 il Go– \'Crno italiano, che era allora tenuto dall'on. Giolitti e dall'on. Di San GiuJiano, dichiarò che gli impegni fra l'Italia e le Potenze Cen– trali ave,:ano assunto una nuova forma 1 che consigliasse l'Italia a rifiutare la continuazione delle amicizie con la Fr:incia, l'Jnghilterra, la Russia :i Nel dicembre del 1912, l'on. Giolitti di– chiarò alla Camera dei Deputati che il rin– novamento dell'alleanz.a era avvc'\uto stn:a alcun mt1lamtnlo mli~ condiuO"nipreude11/I~ E la pubblicazione del Libro g,"allo francei,e è !!tata fatta, io questi giorni, evidentemente, per di– mostrare che nell'eistate del 1914 era semp 0 re in vigore la intesa del novembre H)02, e quin– di l'Italia non aveva libertà di scelta fra l'in– tervenire a fianco della Germania e dell'Au– stria e il rimanere neutrale, ma aveva l'ob– bligo di rimanere neutrale. (L'intervento nella guerra fu, poi, cOD!,eguenza della violazione r.ua dall'Austria dell'art. VJJ ùella Triplice). Sta H fatto, però, che n~i documenti del Libro Rosso pubblicato dall'Austria-lingheria nella primavera del 191,5, noi vediamo che nel luglio e net:'ago:,t~ del 1914 l'Italia è in– vitata dalle alleale a partecipare alla loro guerra, e le vengono offerti compensi in Tu– nisia, in Corsica, a Xizza, in Savoia, come se di una intesa propri:i italo-francese non esi- stesse neanche J'()mbra ; e c1uest 'intesa non è mai invocata dall'Italia per giustificare 11 pro– prio ;-l6•1to di intf"rv~oto : ed anche dtf in– tesa italo.h:glese non si parla mai, salvo un vago accenno ai n°J]uard, che l'Italia doveva all'Inghilterra. Si può osservare che il GO\'crno austro– ungarico pubblicò nel /.. ,lino rouo solamente quel che gli faceva comodo contro l'Italia, e non aveva nessun lntere,se a pubblicare ciò che avrebbe giustificato a luce meridiana la neutralitit italiana. Ma, all()ra, I crchè questo argomento formidabile non è ,tata mai pub• blicato dal Governo italiano? Anche a questo si può rl-.pondere: <he il Governo italiano, riconoscendo che la intesa italo-franc.::se del no,·embre t"°:?, obbligr1va l'Italia alla neutralità, giustificava bcnbi la propria neutralità di fronte alle alleate, ma la svalutava di fronte alla Francia, ammettendo di essen•i stata obbligata da un impq;no ir– revocabile. Se non che, sarebbe questa una !)piegazione puerile : se l'impegno irrevocabile c'era, nulla poteva influire che la. neutralità fosse svalutata,• di fronte alla Francia che po– teva esigere la esecuzione dell'Impegno (non era, però, svalutata la lealtà, con cui l'impe– gno era mantenuto); e in queste condizioni era assurdo rinunziare h\ quegli scambi di Idee con l'Austria e con la Gennania, che prece– dettero la nv:.:tra dichlaraz:one di neutralità, e nelle polen/khe sucèess1::,e, a' dOcurnJin.;rc· in maniera irrefutabile il n,,~tro dovere ùi neu– tralità d1 fronte alla Frand,,. C'è qui, insomma, nc-lla politica estera del nostro pae-.e, un punto, rhe non è chi:\ro, e su cui occorrerebbe che luce Intera fos,c fatta. E a conferma di questa necessità, \'i t; un fatto grnvi~imo, di cui si aveva già 1ootizia, prirua di questi ultimi tempi, nei cosi detti ambienti bene .nformati; ma la cui Cùnlcrma si trova nelle iUemori't cli Ludendorff e nel volume, in cui Il Pribram ha utilizzato i do– cumenti 9"ell'Archivio di Vienna sulla Triplice ..-\llean1..a (Die politisdm, Ge!uùn'IJdrlrllgeOe• slerreic/1•U11gam nach den Akten dc~ \Vie-· ner Stnatsarchiv. \Vien uncl Lcipzig, .Brau– mGller, 1920). Il Ludendorff afferma che una convenzione militare fu discu:,ga fra ltali,1 e Gennania, mentre era C,ipo di Stato Maggiore il Gene– rale Pollio. E il Pribram, chiarendo l'accenno di Ludendorlf, afferma che una convenz:one 11a,·ale fu firmata a Berlino fra l'Italia e le Alleate 1I 23-g!l~gno 1913. Se era ancora in vigore la intesa Italo– francese del no,,embre l<)OZ, questa con– venzione navale non avrebbe potuto e«re finnata. E se ru firm"ta, come mai il Co\'Cino francése pubblica :;,uesto l,ibro gi'allo per di– mostrare che la inte"ia del novembre 1902 era ancora valida nel 1914? In altre parole, è il Governo francese, 1 he ~i inganna sulla validità dcll?l intesa italo– francese nel 1914 ?· oppure furono gli on. Gio~ Htti e Di S,m Giuliano 1 d1e nel giugno 1913 1 autorizza~do i nostri Stati Maggiori a firmare la convenzione militare del 23 giugno, viola– rono sle~lmente un impegno Internazionale del!' Italia ? Si può osservare che la cOn\'enzlonc mili– tare del 13 giugno 1913 non era forse ,he il risultato di .studi degli Stati )laggiori allcau, e ~rebbe entrata in esecuzione solo nel t.:aso c~e il Governo italiano avesse deliberato di darle quel carattere e contrattuale•• di cui la intesa italo-francese del 1902 esclude,·a la e\'entualiµ.

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