L'Unità - anno VIII - n.51-52 - 25 dicembre 1919

L'Ul\'ITA ..i!Spondianw: • Se veramente i1 nostro aiuto « , i è necC31><1rio per superare questa crisi. « accettate il nostro programma, se non tn tutti « i particolari e sino a tutte le estreme conse– u guenz.e, almeno negli indirizzi fondamentali; « e noi vi aiuteremo e tirarvi dal cattivo passo: « se no, no» .. La rivoludone massimalista non dobbia– mo cyilarla solamente noi: debbono temerla anche i clcrlcnli e i così detti liberali-demo– cratici: ùcbbono temerla essi più di noi. Se– condo noi, anzi, è proprio la politica di errori, di malvagit~\, e cli erba trastulla, che siamo invitati ad appoggiare per paura della rivolu– zione, la causa vera dl quella cri.,i degli spiriti, da cui può prorom;>erc da un momento al– l'altro il disordine di una furiosa guerra ci– vile. Se aiutassimo la maggioranza a conti- nuare nel ve(.·chi '-ÌSlemi,allora ~;che ci sent:– remmo rcspomabili volontari e attid del male! .\ chi, presenlando:ii lo spettro rh·oluzio– nario, ci invita ad andare con lui. noi rìspon– diamo presentandogli lo ~peltro rivoluzionario e invitandolo a fare quel che vogliamo noi. Bella cosa ~ l'alleanza fra l'uomo e il cavallo, ma bisogna nell'alleanza essere l'uo,1:0 non il cavallo. Noi vogliamo essere l 1 uomo. Se no, no. E il Corrùre della S,ra dovrebbe secon– darci in quest'opera difficilissima di opposizione, che è disposta a divenire collaborazione ma con programmi ch/a11: da cui le a::.pettative le-' gittimc del paese possano essere soddisfatte; d1 intran~igenza, la quale è pronta a trafuigere, cioè non a disdire il proprio programma, ma a rinviarne a migliore tempo una parte, per realizzare immediatamente l'altrl. g. ·s. Note parlamentari Il petrolio e l'acqua santa. - I cleri– cal\ italiani hanno subito alla Camera un primo grande disastro. A,·evano votato nientemeno la mac.simadella socializzazione delle fabbriche propoi,ta dai socialisti ufficiali, dichiarando beninteso che la \I0tavano in senso diverso da quello che le davano i socialisti. Ed erano trionfanti e gongolanti ,di essersi dimostrati capaci di minacciare ai deputati «bor– ghesi:+ anche la socializzazione, se la borghesia non ,i getterà al loro piedi. Quand'ecco a un tratt , cambia la scena. Vien.e in votazione una nuova massima: quella della scuola • scientifica e radonale »: è un semplicismo infantile: ma è un i,empllcismo opposto a quella della scuola colla dottrinclla. I clericali non possono accet • tarlo. Si viene nl voti. E allora i deputati « horghesi » votarono in blocco coi socialisti ma~~imallsti il semplicismo e scientifico e ra– zionale ,., per distinguersi nel solo modo, che in quel momento è possibile, da chi vuole il semplicismo confessionale. I clcriCali si trovano b;olati, sparuta minoranza in una Camera « laica ». Fu un voto improvviso, impreparato, tumul– tt1ario. l\lolti, che nella votazione per alzata e seduta non avevano votato nè per la scuola scientifica e razionale nè per la scuola conres– 'iionalc, indignati e disgui,tati della leggerezza gro~-,olana, con cui si discutevano questioni oo:-idelicate, -pr~cro posizione anch'es-.i nella ,·otaziùne per divisione. allorchè apparve chiaro a tutti che si trattava di uh voto altamente politico. Inghiottirono il semplicismo « scien– tifico razionale ,. per mostrare ai clericali che non praa.,,1/~/,,mf. l.iomini, ~me Antonio Sa– Jandra, lasciarono la destra per andare a me• ,colarsi con Bombacci e Lazzari all'Estrema Sinistrn. Piuttosto il petrolio che l'acqua santa! Fu una manifestazione, non una votazione; come tutta la dlscussiçne del discorso della Corona era stato un disordinatissimo comi– zio, e non un dibattito parlamentare. Ma fu come un grande subitaneo guizzo di luce, che illuminò le coscienze confuse e disorientate. Fu la rivela:r.ione incomposta, tumultuosa, e appunto perciò più impressionante, di uno stato d'animo tutt'altro che remissivo, con cui i cle– ricali devono seriamente contare anche presso coloro, che più sembravano disposti a subire le loro imposizioni ~clastiche per essere salvati dalla ri\·oluz.ione. Badiamo bene, però, a non cantare vittoria. In quella maggioranza, che si costituì d' in– canto per t: dari! una lezione» ai clericali, non esbte alcun programma scolastico positit.,, da contrapporre al programma scolastico clericale della cosi delta « libertà della scuola Jt. ln quella maggioranza facevano bella o brutta mostra di sè tutti I serpenti verdi di quella l\fassoneria, che ha la massima responsabilità. dello sfaccio disperante, in cui ~ precipitata la stuola pubblica, - sfacelo di cui approfit– tano i clericali per innalzare la bandiera della scuola privata. Troppa gente, in quella mag– gioranza, è incapace di sentire che non servi– rebbe a niente t: dare una lezione» ai clericali, ~e non si • dà una Jezione > anche più spie• tata a certi antidericali chiaèchieroni e camor– rh,ti. E poi il formarsi subitaneo di quella ma.s:.a anticlericale può indicare agli interessati quale -.ia oggì la tattica più op1>0rtuna per distrarre il paei,e tanto dalla rivoluzione massimalista quanto dJlle dforme :iul :-crio: dar da man– giare al rh-oluzionari carne di pretp, e far di– menticare la questione doganale o la que-,tione scolastica con una bella <. lotta nazionale» pro o contro, pula caso, il divorzio. Attenti, dunque, ai diversid e ulle imbo– scate anticlericali ! Parla la, gente seria.• - Nel passato numero cieli' Qnif(} abbiaml.'.> riprodotto il com– mento, con cui il Gion1ale d' /tali'a salutò la costituzione del « Gruppo parlamentare del Rinnovamento Nazionale• e ciel relati\'O pro– gramma. A maggiore letificazlone dei nostri lettori, ristampiamo ancora una volta il capo d'opera : « Dobbiamo constatare con piacere e che la presenza di un Salveminl, e la con– t: fusione di Idee che finora sembravano a,·ere • regnato in proposito nelle organizzazioni dei t: combattenti non hanno impedito che sulle e questioni adriat(che il gruppo prendesse un e atteggiamento essenzialmente e decisamen– « te e anti-rinunciatario ,. Le rii,erve conte– « nute In un comma ciel programma relati\'O « alln Dalmazia e che evidentemente sono « state suggerite dal desiderio di non allenta– « nare dal gruppo elementi troppo compromessi « in un ccrlo senso da atteggiamenti precedenti, « ci moslrano come a uomini di sicura fede t: nazionale e cli ferma volontà di esaminare • realisticamente le situazioni, il patto· di. « Londra si siri.nec~ariamente imposto come « la base positiva e ~alda della politica ita– « liana nell'Adriatico, allo sle:,SOmodo che la «'soluzione del prqblema di Fiume t: apparsa t: unica e inderogabile: ci mo:,trano anche co– « me un uomo d'ingegno, anche se affetto da « inguaribile criticismo organico, sappia trovare « di fronte al maltSimi problemi della sua na– « zione l'agilità e il coraggio necessari per ab– « baudonare - in sostanza, se non iuteramente e nella forma - l' infelice atteggiamento as– « sunto per effetto di impulsività cc::rebrJ.le ». Parla la gente scontenta. - L' ld,a Naa1'o1'ale trove Un po' troppo .... fantastica la gioia del G,'ornale d'Italia. E commentò nel modo che segue: « Iersera abbiamo letto in « una nota del Gt'or11ale d'1tali'a so i deputati « comhallenli ,., che il gruppo dei mede~imi col « noto programma intitolato per ,1 niinova– « mento dtlla vita nazio11alt abbia assunto w, • allegci'amenloesu11zi'almt11/1 t dttisamenle ani,-. « riiuma"alan"o. « Ora che del gruppo dc, comba\tenti fac– « ciano parte uomini che sono stati decisa– « mente anl1r/nu11ci'atari come Benelli, Orano, « Siciliani, è sacrosantemente vero, ma che il « programma, preciso e circostanziato, sia de– « cisamenlt ,mtin'111mcù1tari'o non sappiamo ca. « me possa affermarsi. Soprattutto da uu glor– « nale che ha difeso il Patto di Londra e che « ha fatto sua integralmente la causo.di Fiume. « Noi riconosciamo che il programma po– • litico dei combaltenli, preciso appunto sulla « :tistemazione adriatica, risponda al proposito « di escludere equivoci generici, ma su quella « parte del programma in questione non è pos– « sibile fare altra constatazione che_questa : e tuo i rù11màatari'o. e Per il problema di Fiume il programma • è per l'annt!!sione della città; ma per il pono « e per la ferrovia, non :,alo riduce il primo « al sulo porto antico. ma ammette eh~ su que– • sto, sulla ferrovia e anche i,u quella di Trieste • si eserdti l'autorità. di una amministrazione « con$0rziale cui partecipino le Nazioni fini– « time lnter~sate . ,. Ora per definire questo programma ba– « sta dire che la città di Fiume, con i suoi « organi ref,ponsabili, re:iiste decisamente per• « chè ~ia ben chiaro che anness:ione di Fiume, « debba sigmfirare aurkt .fi11me cou 1111/0 il « porlo e con la Jet nmù, ;,, /e,•nto, i'o ilalWno, « 11,tcrammtesolamente1ìal/a110. « E non b~hìUt, polchè l'accenno 3. Veglia. « come a territorio pc! quale occorre domandare « garanzie, significa che si ammette che Ve– « gliasia abbandonata alla Jugoslavla,contro la e volontà di Fiume e di Veglia, che si consi– « derano e sono una cosa , la. • Quanto alla Dalmazia, il preambolo che « accenna alle dh·crgenzc dei componenti il « gruppo, non conta nulla. Conta il fatto che • si parla soltanto di Z.m1 /fal/ana. E si ri– « nunzia a Scl>enico e al resto, contentandosi « delle garanzie della Jugoslavia e ricono– « scendo a quei!ita il diritto della reciprocità. « Quanto infine alle isole, tti ammette, solo « in via di ipotesi, che I' Jtalia possa a,·ere « quelle ,uus.1a11, alla J,f,sa 1ft/1~ coste 1/a– « Nane e d/ 7.,1.m1 (Zara soltanto!). « Que:,tO prl)gramma è i,emplicemente una « cosiddetta vittoria sulle rinuncle più vaste « del signor Salvcmini, il quale co~ libri- e « con i,critti ha, ji110 (li/e ele:ioni, negato al– « l'Italia ostinat::1mente tutta la Dalmazia con .: le isole, Fiume e mezza htrla •· Nella quale ~Curiata c'è una grossa bugia: che Salvemini abbia jillO alle e/n,Oni negato ali' Italia « tutta la Dalmazia con le isole, Fiume e mezza Istria ». Prima delle elezioni, e durante le elezioni e dopo le elezioni, Sal– vemini ha sempre atrennato che Fiume e Zara &000 città abitate da maggioranze italiane, che l' Italia deve proteggerle contro ogni aggres• ::,ioneslava, che le isole strategiche dell'Adria– tico devono essere allnesse all'Italia. Quanto alla « mezza Istria », l'Idea 11a:i'o11a/t non di– rebbe una bugia 9010 nCl caso che il capita– nato di Volo1;ca form;tsse la metà. dell'Istria. Riparla la gente seria. - Quest'articolo dell'Idea ,ia::ùmal, ha prO\'OCatoun altro arti– colo del G/or,w/e d' ltali'll, che raccomandiamo all'umorismo dei nostri lettori: « L'fd,a J, ... a;,0111,1/e critica la nostra affer– « mazione che quel programma sia antirinun– « ciatario, e rile,·a quei punti in base ai quali « :-.ipotrebbe invece qualificare li programma e lesso come rinunciatario. e In linea as.~luta, non si può negare che « nei singoli commi di quel programma non « siano contenute dtlle rinuncie. Ma il nostro « giud!zio aveva un ,·alore di relatività. che « risulta, o ci pare do,Tebbe risultare, da tutto « l'insieme della nos:tra nota colle sue critiche, « le sue allusioni, le sue e:iortazioni, e le sue « riserve. « Difatti, tenuto conto della presenza nel « gmppo, di un Salvemin\ e dell'andamento « (quale a noi risulta,·a da un'amichevole in~ « formazione) della discussi,me che precedette « la formulazione del programma, a noi parve « che l'accet\_3,zione della formula Patio d,' « Londra, Fùune non potesse essere inter– « pretata che come abbandono della tesi e F/11,nein cambi'o ddl<1 /Jfl/n,a:i'a, o di altre « anche meno itallar.e a cui si poteva temere • il gruppo fosse assen•ito. E le risen·e con– « tenute in quel programma slarebbero piut– c tosto a dimostrare, ,econdo le nostre infor– « mazioni una sola co~: la preoccupazione « della maggioranza di evitare una scissione « oel gruppo: preoccupazione lodevole se, co– « me noi abbiamo interpretato, miri soltanto a « facilitare al Salvemini e ad altri il definitivo « abbandono della tesi rinunciataria; biasime– « \'Ole se fosse in\'OC'efrutto di poca saldezza « d'opinioni e di eccessivo riguardo verso una « fama fatta. « L'a\·venire prossimo ci dirà se, nel nostro « ottimismo, ci slamo ingannati: noi rinnovia– « mo l'augurio che il nuovo gruppo, ni11111- "' àa,u/n a 711tsli t ai/ altri nun felià' punf,' del « suo progra11t111(l d,' poli'titd l/1/e,na od tsltrd, in– e tenda il :,uo do\'Cre di collaborare alla for– « mazione di un dhtciphnato gruppo di fone « nazionali contro tutte le forme di bolsce,·i– « ~mo e di super:,tite rinunciatarismo. Lode agli uomini di buona volontà. ». • Do"e ~i ,·ede come qualmente Il G,Orn.Jie d' lta!ia è disposto a dare un diploma di buo– na ,·olontà ai deputati del Gruppo di rinno– \'amento a condizione che que:iti abbiano ap– provato il programma del gruppo con la inten• zione di fare la burletta tan\o nella politica estera quanto nella politica Interna. Buona ,·olontà è diventata ~inonimo di peland!o– nismo intellettuale e morale. Un altro che non vuol capire. - li Popolod'Ital,ii ha voluto darsi, anch'esso, l'aria di essere contento come una pa!!qua del pro– gramma del « Gruppo parlamentare di rinno– vamento nazionale ». « Non è senza un senso di orgoglio - e scrh•e - che noi del Popolod'Italia vediamo « rivalorizzato dal gruppo parlamentare com– « battente il Patto dì Londra, al quale inten• « de,·ano rinunziare, intempesth•amente, uo– c mini politici e giornali, che vanno per la t: maggiore. Oggi si riconosce che il Patto di « Londra è lo strumento per l::i 901uzione di « tutto il problema adriatico •· Do,·e si vede come qualmente il .Popolo d'Italia per:,. essere soddisfatto ha bisogno di non capire che le discussioni intorno al Patto di Londra non 80no mai state fra chi voleva rinunziarvi intempestivamente e chi voleva ri– nunziarvi tempestivamente; 1,1u1. fra chi lo ha sempre proclamato intangibile ora e sempre, ed è stato costrelto a modificarlo quando era passato il tetnpo opportuno, e chi ha doman– dato in tempo opportuno che fosse preso come base di nuo\'e contrattazioni, in conseguenza delle qualj il patto fosse, non ri111111.:1"ato, ma sostituito con un patto migliore, e durante le quali il patto funzionasse come garanzia per ottenere vantaggi equivalenti in quantità e mi– gliori in qualità, e non come un muro incrol– labile contro cui l'Italia fa~ portata a rom– persi la testa. La politica sonninlana, sostenuta sempre dal Popolo d' ltalifl, ha portato l'Italia a rom– persi la testa. Ed ecco .che oggi il Pupo 'od'I– talt"a canta vittoria perchè il Gruppo di rin– novamento nazionale riconosce la necessità che il patto di Londra sia utilizzato finalmente come « base di trattative e garenzla 11. Se tutti i trionfi d~I Popolo d'Italia sono come questi! 11 primo passo. - Il Governo si è im– pegnato a non far uso della procedura del de– creto-legge per attuare la nuo,•a tariffa doga. nale, pro,·visoria o dclinlth·a, ed ha promesso di portarla senza ritardi ingiustificati alla di• discussione della Camera. l siderurgici co– minciano ad essere servili. [I meglio verrà in seguito. Il plagiario impenitente. -Sempre cosi. Quando le difficoltà si accavallano, scappa a Dronero. Appena crede di 1>0ter riafferrare il potere, prende la parola per dichiarare che appoggia il Ministero in carica, ma lui ha un programma ancora più «avanzato»; e que-. sfo programma pila "'avanzato» è costituito sempre dalle idee, che il lavoro e la propa– ganda altrui hanno maturato mentr'egli era in ~ilio ; truffando la buona fode di chi è tutto contento di vedere le proprie Idee a– dottate da un personaggio così autore,·ole, riafferra il governo; e allora non- ne fa nulla. o peggio ancora falsifica nella ~cuzione le idee, che ha plagiate. Questa volta ,•ittima del plagio giollttiano è stato il programma del « Gruppo di rinno– mento »: altri programmi dà plagiare non c'erano, e s'è buttato su quello: pacifiche rela– zioni con' gli slavi, contro cui la sua Stampa ha fatto una campagna feroce per cintjue anni, pubblicando anche docume1'1li falsi ; abolizione dei trattati segreti ; rialzare la di– gnità del Parlamento; farla finita coi decreti– legge, ecct ecc. It arrivato anche a votare l'ordine del giorno rifiutato dal Mlnirtero, per la Pubblicazione di un Libro t•trtf,t sulla neu– tralità, sulla guerra, sulle trattative di pace. Sperava cosi di abbacinare e addomesti– care anche il « Gruppo di rinnovamento ». La mano,•ra non gli è riuscita. Al suo e -.,ieni meco » i deputati del Gruppo gli hanno ri– sposto con un uragano dl insolenze. Non hanno bisogno di lui per realizzare il loro program~ ma. Lo realizzeranno, imponendolo a chiun– que, ma non a lui, forti del consenso del paese .

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