L'Unità - anno VIII - n.50 - 11 dicembre 1919

problemi della ~ita itali~na 1 . I .. • . Direttore: G~ETANO SALVEMINI.,. Direzionee Amministrazione:Firenze, Via S. Zanobi, 11. 64.,. Abbo11a11e11to ordinarioannuoL. IO, semestraleL. 5.25 per il Reglio; Annuo per I estero L 15 .,. Sostemtoreannuo l. 30, semestraleL. 15 .,. Un numeroseparatoce:zt.20 .,. Si pub,lica il !i_abato a ROMA e a FIRENZE.,. C. C. conla posta. Anno Vlll -"' N. 50 "" II Dicembre 19l9' · ' --, I . S0)-JMAIUO: ll g-n,pfa) rii ri111101J011u11to " 10:.iollale il suo programma. - .Voh· p.,r/umwtari. - Cont,·tJ lo stro::a11u:1,to prole:ùmùta. - 1/"pro6/ema dd problemi, )Ili.ES STi;l);,f,;, L' Us11·A. - I.' Ispettorato Scolustii;o Il ,,;;u;~;~dj " ;;~;;;;;~; .. ~~;onale :.::· ' ",.;,"~ .IL;~, .. ,;. l • 1 /) l'ropugnano •Ja ;-c(Ji-...,tt che- tulli i e SUO programma vantaggi della legislazione sociale, sinora ri- I combattenti hanno in questi giorni te- nuto parecchie riunioni alle quali sono in– tervenuti gli on. Gasparotto, Ghislandi, Ros– sini, Carusi, Sifola, Russo, Zerboglio, Trentin, Siciliani, l\lanes, Orauo, Guaccero, Salvemini, Ludovici, Janni, Mastino, Angioni. Favia 1 Bar• rese, Calò e Bergamo. E stato deciso che il gruppo assuma la denominazione di « Gruppo di rinnovamento nazionale ». È stato poi for• mulato nelle linee generali il programmél se- guente: I deputati eletti dall'Associazione Nazio- nale dei comb.ittenti o col com;orso di essa, riconoscendo di provenire da origini di\·erse, ma nello stesso tempo di aver vissuto nell'n• nità spiri,tuale di un medesimo do\·ere in anni in cui un piò ardente amor di Patria si rivelò nei cuori accanto a un più sincero e più virile desiderio di fraternità umana. hanno creduto necessario tentare la costituzione di un gruppo parlamentare, che si proponga non solo la tutela dei diritti dei combattenti ed in particolar modo dei mutilati, degfi invalidi, degli orfani di guerra, ma un' azio– n•.: politica concorde per la conquista di ri- tuttavia, gli uni e gli altri, che sia un alto dovere verso il popolo italiano e verso la umanità conciliare la necessitù di tutela dei diritti italiani comunque' intesi con una sin– cera e risoluta volontà di pace, anche a costo di qualche sacrificio doloroso, ma non vitale, ritengono necessario : I. Assicurare alla città di Zara la stessa sorte di Fiume; 2. Garantire con accordo diretto fra Italia e Jugoslavia, alla cui osservanza presiedano organi permanenti arbitrali paritetici di con- trollo, i diritti culturali e l'eguaglianza giuri- dica agli italiani di Spalato, di Sebenico, di Traù, di Veglia; 3. Assicurare cori' trattato bilaterale a eia• scun cittadino che si dichiari italiano o slavo ,:li qua o di là dal nuovo C?nfine eguaglianza giuridica e libertà di cultura nazionale; 4. Neutralizzare l'Adriatico, meno la im– boccatura, annettendo ali' Italia le isole ne• cessarie per assicurare, ove non fosse rispet– tato il patto di neutralizzazione, la difesa delle coste italiane e di Zara; d) Affermano. che sarebbe da condannare servati quasi esclt1sivamerwe a1 proletariato industriale, siano cfstJt1 a tutti i lavoratori e più specialmente agli a ncoltori ; g) Affermano Che quç:stione del l\lezzo- giorno e delle isole r~ppr.Asenta il massimo problema della vita na:donalc, in cui sono • impegnati l'avvenire e l'ono·re di un'Italia che voglia seriamente rinnov;Ìrsi; /,) Dichiarano che non intendono appog– giare alcun Governo 1 il quale, per la qualità degli uomini e per esplicito impegno, non dia aflidamento a realizzare una parte note– vole del loro programma. I sottoscritti, riconos·céndo che l'accetÌi– zione delle precedenti proposizioni rende pos– sibile la formazione e la disciplinata aUività di un gruppa parlamentare, c!a cui si può sperare un'azione comune anche per altri pro• b!emi non indicati nel pre<;entc accordo 1 ne deliberano la costituzione, augurando che le organizzazioni dei combattenti, formate in maggioranza di lavoratori di ogni classe e specialmente agricole, si adoperino ad attirare a sè tutti quegli elementi delle classi lavora– trici, intellettuali e manuali, che aspirino ad un migliore assetto sociale, fondato sui diritli del lavoro; ma non hanno fede nella utilità di una. fr,oluziune massimalista e non inten– dono, per alcuna ragione, rinnegare quel!' idea di Patria, che non esclude l'alto senso de!Ja fraternità umana, ma può essere alimento ideale allo spirito di disciplina e di sacrificio necessatio per ogni e più diverso sforzo di 1 progresso civile. . E fanno voti che l'Associazione nazionale <lfi. combattenti, non alterando il suo attuale ordinamento per ciò che riguarda le sue ::ipe• ciali funzioni di assistenza morale ed •econo– mica ai combattenti ed alle loro famiglie, si (accia sollecita iniziatrice della costituzione di un nuovo partito politico, aperto a quanti ne accettin0 il programma. Frattanto, in attesa del Congres90, accon– sentono a,d,..ac~iere nel loro gruppo depu-· tati che accettino il presente programma e dei quali il gruppo deliberi l'ammissione. Essendo molti deputati già partiti quando fu definitivamente approvato anche nella forma il programma, esso reca per ora queo.stefirme: Angioni, Barrese, Benelli, Calò, Carusi, Favia, Gasparotto, Ghislandi, Guaccero, Janni, l.udo– vici, l\fanes, Mastino, Orano, Rossini, Rns:,o, Salvemlni, Siciliani, Sifola, Zerboglio. forme concrete .necessarie al rinnovamento della vita nazionale. come contr~rio alla causa della pace, ai diritti del popoli, alle r:igionl dcll.1.guerra cd ai vi– tali interessi cieli' Italia ogni indirizzo di poli– tica estera italiana che cooperasse, diretta– mente o indirettamente, a qualsiasi tentativo di ricostituzione dell'Austria-Ungheria. Note parlamentari E affrontato l'esame dei problemi più gravi che incombono ~in questo momento alla co• b~ienza del Paese per accertare se e fino a qual punto esista la possibilità di un'azione comune, sono venuti alle seguenti conclu– sioni: Per la politica estera : Convinti che si possa e si debba trarre d,.\lla ~-ittoria, frutto di lunghi dolori, il giu– sto premio ai sacrifici del popolo italiano e la maggiore sicure1.za per il suo pacifico pro– gresso, dichi,1rano che la soluzione del pro– blema adriatico deve essere ricercata valen– do•~ del P.1tto di Londra come hase di trat– tative e garanzia per ragg:ungerc i risultati qui. sotto indicati: a) Nella questione di Fiume affermano che l'unica soluzione kgica e giusta è l'an– nessione ali' Italia della città e dpl suo porto antico ed osservano che, se si fo~e c9stretti ad accctt3rne altra, sia pure la storica auto– nomia del Comune sotto la protezione italiana, questa non potrebbe essere che fonte di con– tinue difficoltà e minacce per la pace, e re– sterebbe sempre integro il dO\'Cre italiano di adoperarsi a raggiungere, appena fosse possi– bile, la soluzione giusta e definitiva. b) Ritengono necessario affidare gli scali ~i Fiume e le grandi arterie ferroviarie che uniscono direttamente i porti di Fiume .e di Trieste con i territori dell'ex-impero auslro– ungarico a,J una amminil!trazione consorziale a cui partecipino proporzionalmente le sole Nazioni finitime direttamente interessate e che eviti artificiose concorrenze fra il porto di Fiume e quello di Trieste. ' e) Nella questione della Dalmazia, pur riconoscendo che vi sono profonde di\ergenze fra di essi nell'apprezzare I' estcnsiorce ed i fondamenti del diritto italiano e nel valutare le necessità della difesa militare - giudicando alcuni che le Oinarkhe costitui;;cano la linea naturale di difc;;a delle stirpi latine e altri che la sicureZ1.a delle coste della penisola si garantisca nelle i~le foranee dell'Adriatico suscettibili di funzioni strategiche -, convinti t) Sostengono la nece~sità di stabilire come uno tra gli scopi fon~amentali della politic;i estera itc:liana quello di estendere alle Nazioni vi~citrici, per ragioni ideali ed economiche proclamate dalle più grandi cor• renti dcli' opinione pubblica internazionale, quella limitazione degli armamenti che, per ragioni di particolari ca~tele, fu impçsta alle Nazioni Vinte. /) Chiedono <'hc il Go"erno italiano prer pugni nei Consigli dcli' intesa l'abbandono to- ', tale ed immediato <li ogni inten·ento ostile negli affari interni della Rnssia, la fine del blocco e la ripresa dei rapporti diplomatici e commerciali con tutti i Governi di fatto sorti dallo sfacelo cieli' impero zarista. Per I~ politica interna: a) Considerano come un impegno d'o– nore per l'intera !\azione la restaurazione delle regioni de\"astate dalla guerra; b) Ritengono necessaria h riforma dello Statuto del Regno a cominciare dal di\'ieto dei tra\tati segreti ; ,) Affcnnano che la. riduzione delle spese per la burocrazi.1 civile e militare, e special. mente la soppressione della burocrazia di guerra, è condi1.ione nece,;;-,ariaper l'applica– zioné cli qualsiasi nuova imposta; d) Si impegnano alla lotta contro il pro– tczioni,;mo doganale e piì1 specialmente contro il protezionismo sidernrgico e al'a statizza– zione delle, fabbriche d'armi, deducendci dalle indennità il cos•o de;;li fmmurtamenti e degli impianti fatti cun i st,pr<q-ror1ttidi guerra; e) Si propongono <liesi;cr~ <laiGoverno che riordini le scuole di Staio, rr:,taurandovi la serietà. e \'cfficad.1 ,t. gli -.tu<lie la rigidità della disciplina, e~clmlcndone, con a!:soluta intramigenza, ogni inger, nza confc:,:,ionalc e politica, mantenendo loro il monopolio degli esami per la conc1..-s:,iJncdi diplomi con va– lore legale, ma lasciando lealmente Hbertà La seduta reale.' - Durante la seduta reale, mentre i deputati socialisti ufficiali ab– bandonavano lentamente i loro posti, e se ne andavano, gridando viva il s«ialismo, i de• potati, diciamo cosi, antisocialisti occupavano i posti di coloro, che andavano via. Il resul– tato di questa manovra fu che il Re poti: leggere il discorso della Cororra in una sala, in cui non c'era nes-,un seuore vuoto. E nulla meglio, o peggio, di quest' inci– dente, a prima vista insignificante, dimostra la leggerezza dèlle nostre classi politiche con– servatrici. I cui deputati, se a,e,sero avuto un maggiore sentimento di dignità, avrebbero lasciati vuoti gli stalli abbandonati dai socia– listi ufficiali;, avrebbero g iardato in faccia la realtà, e a\'rcbbero messo il Re in faccia alla realtà. Non avrebbero cercato di dissimulare il vuoto con un trucco infantile. Fecero come lo struzzo: misero la testa sotto l'ala per non vedt!re. Stringiamoci contro il pericolo.... - Il pericolo è, a volte, il pericolo clericale, e a volte il pericolo bebcevico. E gli stessi individui, che si chiamano Ji. berali-democratici, incitano alla unione dei partiti, così detti intermedi, ora !>\'entolando lo spauracchio clericale, ora lo spauracchio bolscevico. Lo spauracchio holsccvico serve et spiegare la necessità di far mns-;a coi clericali. Lo spauraçchio clericale serve a spiegare la necessità di una « concentrazione di sinistra», la quale entri nella maggioranza f,arlamentarc insieme coi. .. clericali. E il programma d'azione di questa mag– gioranza antibolscevica e clericale - anticle– ricale, do\'rebbc essere quello di continuare a governare l' ltalia ad uso e consumo dei buro– cratici, dei siderurgici, dei grossi gallonati delrescrcito e della marina, con gli stessi me– todi, con cui l'Italia è stata condotta sull'orlo del disastro. Non c'è deputato, novellino, non iscritto nè al gruppo socialista uffidale nè al gruppo clericale, il quale non sia invitato, almeno sette volte al giorno, a stringersi contro i due , periçoli. Programmi positivi confessati di la– ,·oro, nessuno. Solo programma confessato, quello negativo della paura. Formiamo u,; gruppo I - Tutti i depu– tati, che non sono già inquadrati nei sociali:,ti ufficiali e nei clericali, si sono dati a formare dei gruppi. Benissimo. Non c'è posto per gli individui isolati in una Camera come l'at– tuale. ~la j gruppi si formano di qua o cli fa senza che sentano il bisogno di definire i loro pro– grammi di azione immediata. Ali' infuori del Gruppo dtl rùuu,vamc11to 11az.(male, mandato alla Camera dall'Associa1.ionc dei combattenti, nessun gruppo ha sentito finora il dovere di far conoscere Quel che vuole, per es., nella questione adriatica, o. nella questio'ne doga– nale o nella questione burocratica. Gli è che il solo programma vero della più parte dei gruppi è quello di afferrare un portafogli o i..- uo sott~portafogli alla prima crk:11, con ~ lunque programma. Siamo d'accordo. - L'on. Olivetti, se– gretarie;> della Confederazione nazionale de– gl' industriali protezionisti, 1m pubblicato sulla Trilm11a un articolo per far ,:aperc che in Italia siamo tutti d'accordo nel ritenere che la ta– riffa doganale del 188i deve essere riformata. Ed ha detto il vero. Ma non è tutta la verità. La verità intera 11 è che gl' industria.li protezionisti, vogliono ri• formarla in senso ancora più strozzatorio nel loro interesse; mentre noi v~liamo riformarla in senso pH1 liberale, nell' intere:.se del Paese. Siamo d'accordo, dunque. per combatterci: e sarà lotta senza quartiere. L'ostruzionismo? - Circola, fr; i de– putati aotiprotezioni3ti, la idea di iniziare l'ostruzionismo contro tutti i lavori della Ca– mera, qualora il Governo applicasse per de– creto-legge la tariffa doganale provvisoria, CO"-Ì come ha f.1uo scorrettamente per il nuorn ordinamento ,tell'esercito e per i provvedi– menti tributari. L'idea· è vttima. E noi spe.riamo che trO\•i largo seguito. Per cinque anni l'Italia è stata

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