L'Unità - anno VIII - n.36 - 4 settembre 1919

., problemi della vita italiana Direttore: GAETANO SALVEMIN/.,. Direzionee Amministrazione:Firenze, Via S. Zanobi, 11. 64-" Abbonamentoordinarioannuo L. IO, semestrale L. Annuo per l'estero L. 15 .,. Sostenitoreannuo L. 30, semestraleL. 15 .,. Un numeroseparatoceri. 20 -" Si pubblica il Sabato a ROMA e a FIRENZE Anno Vlll .M N. 36 .M 4 Settembre /919 S0.M~IARIQ: Doj>o l'ùuhiestn, GIANS. - U ,miwran,e 1,a1io11a/i t la Lep tklk Nn1io11i 1 ANGELO CllF.SPI, L'UNITÀ. - V11a 111102.YJ Uort'a da Commercic1. - 1lfotodcle!le e Dkiclette. - la 1:mdttta if., /8trlolini. Ar11ui austrùuanti, - I fatti dl Turi. - Letture rauomar,datt. - Cronaca della Uro. - Errata-rorrip. Dopo l'inchiesta Troppa gente discute su Caporetto con scopi che non possono rssere i nostri: giolittiani e socialisti per preparare le elezioni; nazionali– sti, a rnasc!lera più o meno im:ssoliniana, per salvare lo Stato Maggiore e tutto un regime che si sente minacciato. Per noi, l'inchiesta - intendiamo quella, che è fatta ora da tutti, e non soltanto quella coi paraocchi fatta dalla Commissione ufficiale per attenuare le responsabilità del Governo ci– vile e per fare sparire quelle dello Stato Mag– giore - l'inchiesta deve servire a chiarire tutte le deficienze culturali e morali, che si sono rivelate nella intera nazione durante la guerra; ma sopratutto deve darci il diritto e la volontà d1 fare ~acritica della nostra orga– nizzazione militare, qual'era prima della guerra, quale fu nella grande crisi, e quale minaccia Ui perretuarsi con gra\'e iattura del paese, se non corriamo ai ripari. . . . 11 militarismo - unico nella sua p~icologia fondamentale, assume tultavia aspetti e sfuma– ture diverse presso i diversi popoli. Ne ricor– diamo trè, per la diretta esperknza che chiun– que è vissuto nella guerra ha conosciute. J • forma: tedesca. È_ la più nota e la più discreditata, almeno nelle sue manifestazioni e~terior!. Una delle osservazioni più acute della Commissione di inchiesta è che il militarismo tedesco, nella sua gradazione gerarchica cli ordini e cli obbedienze, era meno pesante di quanto non lo fosse il nostro, pcrchè inqua– drato in tutto un si tema di disciplinatissima vita nazionale. Un generale francese dice,a un giorno in un campo di prigionieri tedeschi in Champ.1gne a un ufficiale italiano: « Est•ce quc vous voulez \'Oir quels brutes sont ccs boches ? Tenez, je va!s en frapper quclq'un avec ma canne; voJs verrez que tout-à~fait in– stinclìvemcnt ils se metlront sur legard-à-vous». Detto e fatto: era veris,imo. L'acute:t7.a della osscr\'azione e la brutalità dell'atto ci a:,rono la via a comprendere le qualità essenziali della 8Cconda fonna. ::• fonna: francese. Meno nota, ma esistente, e come I Il militarismo france:;e non pesa sui gregari; ma per contro è un pericoloso vivaio di gente intelligente 1 spe~ capace, ambiziosa e turbolenta. L'uflìciale superiore ha del <roll, dell'audacia militare: \'3 all'assalto: c1 va per farsi ammirare, e si mette per questo i galloni d'oro, e magari i calzoni ro~i, ma ci va. L'uflìciale coloniale, abituato nel IJl,d a fare del 1,/Jilolià'to in sua legge, quando passa nell'cscr– c1to metropolitano, crede sempre d' essc,rc al Tonchino o al Madagascar: ,-uol fare della politica, come ne faceva laggiù, quand'era re– sidente. Tal\'olta la sa fare, come hlangin a Magonza. Tah·olta non la sa fare affatto, come Franchet d' Espcrey nei Balcani. 3• forma: l'italiana prebellica. Non era nep– pure militarismo. In Francia e in Germania, le condfzfoni dell'esercito erano tali da allettare un gio,·ane atth·o e ambiz.ioso a. tentare la carriera militare. ln ltalia ciò non era con– cepibile, tranne due ec.:cz.ioni colletth·e: la pri I a, quella dei figli di fam·g1ie nobili del Piemonte e del Napoletano, che costituivano il fiore della nffidali1à, almeno per la buona fede e la dignità; la seconda era data da un discreto contins-ente dell't pro"iocie mcri.Jio– nalf, per la cui borghesia povera e priva di tampi di lavoro e di azione, la milizia costi- tuiva un impiego come tanti altri. Tutto il re– st.>, ~10, ...:omeognuo sa. Con simili quadri, l'ufficialiti italiana, se va– leva poco, contava anche poco. La \'ita italiana dell'anteguerra ebbe tutte le magagne, non certo quella del militarismo. E la riprova è che non si fece neppure del vero e sentito antimilitarismo: qual'è invece quello che ispirò in Francia tutta la letteratun antimilitarista, ricca di tutti i tòni, da quello del\' ingiuria anarchica di Le11rpatn"e allo scherno borghese di Lts Afan1imu e del Colo,ul Ramollot. ln Italia, il primo lavoro dcli' ufficiale era di annoiare i soldati; e poi bollettino, uniforme, anzianità, arresti, specchietti, eccetera. Sotto a questa apparenza, più che altro ridicola, c'era una triste sostanza: la mancanza di ogni tra– dizione guerriera, anzi spesso d'~ni tradizione di virile fierezza. . . . Con la guerra le cose sono cambiate . Sono sorti negli alti gradi degli uomir1i: merce rar.i. Militari alla .... francese: persone intelligenti, ma pericolose, e ambiziose, nè più nè meno di qualunque militare che vuol far fare una bella figura prima di tutto alla pro• prla persona e intelligenza. Insomma dalla vittoria è nato il militarismo vero, com'era da attender:,!. E si comporta male. Guardate Giardino. Guardate la smobilitazione, che pare guidJta dalla ricerca della ~oluzione di questo insolu~ bile quesito: « come mandare a casa i soldati senza andare a casa noi». A novembre, su– bito dopo Vittorio Veneto, lo Stato Maggiore italiano tenne certamente il sacco al tentath•o meditato in Francia, cli inviare di sorpresa (!) grosse forze alleate in Rus.,ia: si attendeva per questo 1 in Francia, anthe il Corpo d' ar– mata comandato dal generale Pennella. Nel giugno scorso, lo Stato Maggiore ha cercato di fare gli incidenti di frontiera con gli jugo– slavi. E interessante la disperata voglia di po– polarità di questo nuovo militarismo italiano. Caratteristica, la. forsennata propaganda anti– slava dell'ufficio P del Comando Supremo per la quale abbiamo in poche settimane perduto in Boemia la autorit.:ì e la ~impatia acqui– state a costo di sangue durante la guerra. Caratterbtico, il discorso del generale Albricci in risposta alla Interpellanza sul caso Graziani: un uomo è subito gettato a mare solo per– chè è attaccato. E chi è che lo getta a mare? Un suo collega, che di metodi coercitivi sa qualche cosa, se non cl fallisce la memoria sulle conversazioni avute con ufficiali france:si i quali ci chiedevano se tanto impiego di carabinieri e di mitragliatrici Jietro le linee dei combat– tenti, in Francia, rapprescnta3Se una misura generale nell'esercito italiano. E più caratteri• stiche rivelazioni aHemo dagli ufficiali effetti,•i canchdatl nelle prossime elezioni. Nè confort:1 molto la speranza negli ele• menti gio\'ani, entrati nella categoria degli uf• fidali permanenti durante la guerra: in troppi casi sono Mati i meno dotati fra gli ufficiala di complemento ad effettuare il trapasso. . .. Interes.::;ante è ciò che questi militari di professione cominciano a scrfrerc dell'av\'emre. Cercano di pigliare il mondo per il suo \'erso: e siccome oggi come oggi, il mondo ha Il suo ,·erso di \'Olere delle ferme militari brevi, così l'esperienza bellica e la sapienza militare hanno scoperto ali' improvviso che sette mesi bastano per fare un buon fantaccino. Anzi il genernle Bertotti (Popolo ,r ltn/J'a: 11. 2;:4 1 « fl p,ohl,m."l orgm,ùo tm1llar, •) non si perita di attribuire ai futuri ufficiali lar– ghissimi poteri: « ferme brevissime, ma gra– « duali secondo l' intelligenza e la coltura e delle reclute, con esami periodici per con– « gedare coloro che dimostrano di a\'ere im– << parato il servizio della propria arma ». - Il generale, evidentemente. non conosce la giu– stizia delle furerie; ma noi, che ne sìnmo esperti, preferiamo non 7 ma ;oo mesi per tutti, purchè senzn esami. Abbiamo poi un« altiS::;imopersonaggio t che parla in una intervista pubblicata da\l'AttOne (n. 38, La rtforma ,uWesef'Cilo). Questi, comincia col domandare, con un bell'esempio di quella che nell'arte del dire si chiama domanda reto– rica: « Se i no~tn \'icini jugoslavi terranno una piccola occupazione rinforz.i.ta alla fron– tiera, non dovremo noi fare altreuanto?»; così che è gettato un gran fascio di luce nella sla,·o• fobia.degli ufficie dei giornali ufficiosid<'lloStato Maggiore: si spera che la ktta con gli slavi consenta di aumentare, o almeno di non di– minuire i famosi 1;: corpi d'armata, per di– minuire i quali è stata fatta la guerra contro il saliente del Trentino e la f:-ontiera indifen– dibile dell'Isonzo; e ora che abbiamo il Bren– nero e le Alpi Giulie, e al di là della nuova frontiera un mos..'licodi stati piccoli e di:,cordi, btSOgna ben pensare al pane per la v~cchiaia moltiplicando-: le grane » 1 per mezzo dei giornali amici, con gli sla"i, e piantandone di nuove con Sii alleati. Dopo di a\'ere r,,sì cercato di sistemare alla meglio le faccende sue e dei suoi colleghi, l'altis!:iimo personaggio del• l'A,u011e viene a parlMe del problema dei qua– dri. Ferme brevi - dice - compensate da una più intensa istruzione; il rapporto fra le truppe e i quadri sarebbe il seguente: e la diminuita fernl'.l sarebbe compensata da una più inten~a Istruzione d,l parte degli ufficiali, la cui spcs..1 sarebbe largamente compensata dal vant.nggio che ne <!eri\·ercbbc all'economia nazionale dalla mioore sottrarione all'attività agricola, commerciale e industriale del pae~e di coloro che per soli sette mesi sarebbero sottoposti al servizio militare •· E fin qui possiamo forse essere d'accordo. li male è the questo «altissimo• neofita \'uOle con le sue dolci parole riuscir,~ soltanto a fare ing >Ilare al lettore il seguente scopo : « Secondo il mio parere, il numero degli ~ ufficiali <U>1ublu tsur, il doppio di qutllo sirti· « lame11/t necessar,O, ciò che permetterebbe loro « di alternare nello slesso anno un periodo di « istruzione con quello destinato a frequenta– « zione di scuole di applicazione. di viaggi di v. i~truzionc, di licenze. ecc. Solo cosi la \ila « dcli' ufficiale, specialmente del subalterno, « sarebbe tollerabile •· Capite? Raddoppiamento dei quadri! Beati subalterni dcll'aV\cnire; mez1.oanno nel viaggi d'istruzione e mezzo anno ad a:spettare dietro la porta del colonnello, che dovrebbe aprirsi alle 10 e si apre puntualmente alle 13 o alle 14. Co!:ii l'altissimo per•onagglo mette a posto quelli che non \'Ogliono andare a tasa, ma che farebbero bei e ad andarci, se n, n altro perchè « costoro potrebbero portare dornnque « un sentimento di dl9Ciplina e di conettezza « che, coi tempi che corrono, non sarà da « trascurarsi ». Ma lasciando in se1viiio Il dop– pio di subalterni, occorrerà il doppio di • al. tl5:,imi personaggi »: e qu~to è lo scopo! Quanto agli Uffidali di Stato )laggiore, l'intervistato dell'il.zt011e dedica a.cl essi, l'ul– timo pensiero: « Gli Uflìciali dello Stato Maggiore, rhe « per essere sinceri hanno partecipato alla « iuern meno ~gli altd, ed hanno fatto una « carriera più rapida e sono più giovani, nei « rispettivi quadri, ur. trattamento di favore « per essi non farebbe buona impressione tra « i vari combattenti che sanno come lo Stato « Maggiore sia stato meno soggetto ai disagi, << ai pericoli della guerra .... ed ai siluramenti; e per cui gli Ufficiali che vi appartengono « non concorreranno agli effetti della elimina– .: zione con gli Ufficiali delle altre armi, ma ~ si elimineranno tra loro». Generosa cortesia a chi ci saprà spiegare come faranno gli Ufficiali di Stato l\Iaggiore ad eliminarsi.. .. fra loro. Evidentemente l'al– tissimo personaggio crede che noi non cono– sciamo le abitudini di cam~ratlsmo vigenti nel palazzo di Via XX Settembre e spera cli con– solarci con un gioco di parole. • .. Tante ambizioni, tanti interessi e tanti progetti trovano ora il terreno fertile. In ltalia si incomincia a formare la tradi– zione militare. Ogni fumiglia della borghesia o ciel proletariato agricolo, finora imbelli, ha oggi le sue perdite dolorose, i suoi ricordi e il suo orgoglio. Solamente uu milione di uo. mini ha fatto la vera guerra; ma tutti i 38 milioni di it:liiani si vnntano oramai di averla fatta: cosa della quale tutti si crcdev:mo cin– que anni or sono incapaci. Questa trasforma. zione psicologica si rlnetter:\ nelle generazioni avvenire. Quella che è stata la grande forza della Francia, la fiducia in ~è stessa, i; sorta anche da noi: quella certezza che faceva ri– manere I Sindaci francesi al loro posto dinanzi all'ln\·asore (mentre i nostri scappavano), che dava ai generali e ai soldati francesi una con• fidenza reciproca (mentre i nostri reciproca• mente si isospctt.:vano), ora è sorta anche da noi. C'è in1'1ommaun fatto nuovo: I' lta lia è una nazi1JOeguerriera. Ed è un bene, che dob• biamo conservare gelosamente. l\fa deve essere anche una nnzione militarista? Ecco il bivio. Se lasceremo mano libera a quei militari di professione cui Vittorio Veneto diede l'aureola cli trionfatori, questa deviazione, questa dege• nerazione potrà essere tentata con fortuna. E allora, a tulle le altre piaghe (borghesia igno– rante e paglietta, burocrazia curialesca, coope– rative \'enderc::cle, &0ciallsmo urlone) Il buono e sano popolo italiano dovrà aggiungere anche il peso di una nuova categoria di avventurieri che vorranno un Gibuti ad ogni primavera, e faranno pronunciamenti per farsi aumentare lo stipendio o per cambiare l'ordine di sucl.'.:essione al trono, e appena riuscissero a lanciare un'al– tra guerra !:il ritirerebbero naturalmente fra gli immortali delle retrovie e manderebbero gli altri a morire nelle trincee. Noi non dobbiamo ammettere questo. Noi abbiamo un'arma e dobbiamo usarla, senza ri• spetti umani. L'a.rma si ch!ama Caporetto. Che importa se sen·e a tanti usi? Noi non cl con– fonderemo mal con Frassatl e con l'Avanli. Noi abbiamo ,•oluto la guerra, e non siamo del pentiti. Vogliamo adesso che i risultati della guerra non s ano alterati. La guerra continua. Prima era contro il militarismo di Jlindenburg: adesso· è contro quello italiano. Non dobbiamo accettare assoluzioni in mas– '3. La patria è salva: benissimo. Si applichi il codice penale a chi ha cercato o ha rischiato di farla perdere. C'è chi ci dice: non tocchia•

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