L'Unità - anno VIII - n.12 - 22 marzo 1919

74 l'una lista dall'alt 1 ra, e l'uno dall'altro nome della sua li-.ta, per segnare con mano sicura la sua prcforcnza p, siLiva e negativa: cioè tutti saranno spimi a combattere l'analfabeti– smo, specialmente degli adulti. 11 suffragio uni\'crsalc ha infiacchite le resistenze; la proporzionale può invigorire il bbogno della lotta contro l'analfabetismo. Anche µer questo; dunque tenete duro, amici del\' 011iltt. c. La Confederazione del lavoro ha deliberato cU p,·oclm,wre lo sciopero getterale pel gio,·no delle cleziowi, se q1ie– ste saranno fatto nella foa,,a 9ioUttia11c, del collegio 101,i ,iomina.le . n giolittismo ·tisorgente ci po,·ta alla {116et"ra civile: - questo è il siynificato della delibemziono della Confcdc.-azione del laooro. L'Unione Nazionale di MUano - no1l ha il co,-aggio di c11·ia• '"arei nazionalista, perchè il 1tazionalismo i ormnai moneta fuori corso, e bis<Jancr. meacolarla con altre ·moneto •Jlt.eHJ) sospette per appicciccr.rlo alle, clfontelcr. - l'Unione Nazionale cli Mila,io ha fallo volo che le eilezioni politiche avvengano al pili presto. Non ha fatto voto che la smobilitazione proceda rapidnmenle, aflincllè le elezioni avvengano al pi,;, presto. Spera, eoidente– mente, che le elezioir.i cw·ven9atto 111.entre buona parie elci combattenti, e specialuieute i giovani ufficiali cU coniplemeu.to , sani tJoNcoratratten,uta sotto le a.rm.i. L'amnistia pubblicata cli rcceu.fe non baste,. Noi aperimuo cito per fa, firma del trnt~ toto di pace ce ,ae sicr. wu.'altrc1,,che tenga conto di circostanze, a c1c.i gli auto,·i clcl– l' 1dtima anniistiC& ncm hanno 11ensato. Sot10 stat~ perdou.ate le col110 reali: cioè non solo le piccole, ma anche qiielle fra le grandi, cho enrno state lavate col sa11grc.e o col rischfo delle, t 1 Ua, mc1, n.on meno recali anch'esse .. E t:<r. beue. Ma qnest'altra volta bisoguerà crnu1,istiare le col1Je insus– sistenti. Molti conclamu,ti a pcue e,,ormi per il reato di diserzione o cli trc1,Climento, souo f"Calmente colpevoli. E pc,· q1wsti non ci. deb– bo,uo essere a·mnistie. Ma tnoUi aUri f1u·ono condannati su, semplici sospetti, a volt.e senza che e-i fosse l' ombre, del- sospetto, come qucmclo si fcicevm,o le decimazioni. No1t diciamo clie si avesse sempre to,·to. Conipre,idiam.o che (i volte eremo neces– atnie certe fo·rme atroci.- ,1,: procecl,u-c, son1,-– mat·ia. In certi. momenti è meglio con– dcmnm·e 1w.lla ressa un 1:11Jnocente,che farne ammazzcwe mille dcrf. nemico, o fa11·,ne soffri.re, per l'i,wasione det territorio, afl.rn diecine di m:i91iaia. ]fa finite, la glf.erra, cessata la n.ecessitcì cli « clar degli esempi», '"agari anche tmiu,tt,u,ri, bisogna « fm·e giustizia•· Molti coudttJntati, ma innocenti:, non. aono pitè.: ebbero le,, massima pe,u,. , Mci molti sono ancora fn carcere. Bisognerà, trova.re il -modo cU ridar loro la libertà, seKza 1·idat'la nel /.eu1,po stesso ai ·1Jcri colpevoli. Un, giudizio cli 1·cvisione delle cc»tdanne non amnist.iate è 1wcr. necessitcì <li giustizia e cli buon scuso. E bisognerei tener present.e 101, alti-o fatto: ci sono dei comlcw.uati - pe,· 1·eati che la p,·eseutc aumislia 11011, contempla - a ·venti, a h-eu.t'<nu1,idi 9alera; essi hcmno tre o quatfro ferite, e medaglie <tl •valore, guadagnale prima del reato. Ecco delle, 9eute, che bisoguet·cbbe resUh,fre alla libertà,, senzcr. andar troppo per il sottile. Chi s'è 911adagm,le tre o qualfro ferite, pot,-cì avere i11 q,wlche momento disertato, 1Ha è diflìcile che abbia l'cruim.o proprio del fraclitore. Ricordiamoci che spesso - specialmente dopo Capo,-etto - si fu, feroci coi soldati. No1t, cc n'era necessità alc1uw; cmzi 11ro• pt"io alloi·a sarebbe stoto necessario mo– strarsi molto 9iusli: perchè Caporetfo si clot·elle anche al fatto che era t·euutc, meno L'UNITA nel soldato la fid11cici nella. 9iustizia clel supc,·io,·e. Chi scrfre, ha visto allora. con.– clcomarc 1111, icliola, che nou sapeva. leggere, perch~ a·i:eva, passando dcr.1mcr. cauto11ata, sfrappato un pezzo di manifesto, che e9li i9uorava naturalmente cosa fosse e a che servisse. Un ufliciale, pi,ì 1:olte fet"ito e decorato, dopo esset·e stato 1i,andato tu.tla la gionwta. di batta9li<i, ùt. giro per rac• coylierc sbnndati, a sere,, lascialosi cade,·e su, 1ui sasso, mezzo mot'lo daltci slcmchez• zc,, fu, fatto f1tcilc11·e s1tl posto dal colon– nello, che lo credette 101, viglfocco. A mm.et • tiamo che t-r,tto ciò sic,. stato inevitabile: e chi m·uore giace. i\fa cla clii è vivo nou è lecito pretendere che si clic, pace I Ce ne 11uole p,-im<i che la pace torni negli ani1ni. Noi spet·icmio che U Governo couip,·encla e pi·o-vveda. È questo il solo modo, elle il Govento abbia., 110n solo JJer f<u-e9iustizic, - cho è suo do·vet·e/ - 1t1<i an he perevi– to,·e guai - che sa1·ebbe somma prucle11za. Solamente u,i giudizio cli ,-evisione, infatl1", affidato a commissioni di magistrali ch•ili, pul> e'vita,·e che com iuci mia terribile c<un– JJ!if)lia di detrn.ncie gionrnlistiche, non ap– pencr. abbic, cessato cli fu,Hzlonare la cen.– siwa. Come si fanno i ~iornali Jn un dis~orso fatto alla Camera il 1° ,,tarzo, l'o11,.Sipari disse: e Si doman– e cla se l'on. Conti 1·iuscit'à a tutelm·e gli e interessi i/etio Stato nei quallro contralti « della Società « llva », e se si è mai ac– e ccrlala l'enorme quanlitiLdi metallo che « essa ba venduto anche ad uffici governa• e livi, oltre c1uanlo le crn conscotito dal • terzo contralto: e chiede se della Società • abbia nulla rimborsalo allo Stato, sia per « il carbone rjcevuto in anticipo, sia per « notevoli Ya.ntaggi conseguiti per i piro• « scafi lasciali in libero esercizio ad essa. e I.e, stessa clomanc/<1,rivolae per la « Società Ansale/o, e chiede spiegazioni al « Gove,·,to circci le, sto,·ia cli otto ca11noni « -special,: che l'Ansaldo c1,vrebbe venduti • <fuc volte allo Stato. Riferi~e in falli che • con contratto Q agosto '1013, il Ministero • della Marina commise alla dilla Ansaldo e ollo cannonj al prezzo di L. 603 mila e ciascuno, dandosi il mcl.allo occorrehte « dnll'Arnministrazione della Marina, e « cloo11tnda se sia vero che clelli cannoni « non furono consegnali alla scadenza, ed « inveco con contraili ciel r ovembre :HH? • (dopo l'infausta giornata di Caporelto) e dnll"Ufficio contralti delle armi e muni– « zioni direi.lo dal gt•nerale Ma.rlini, fu– « rono venduti selle dei detti cannoni al « Ministero delle nrmi e munizioni, con «-obbligo alla dilla di c. cguire delle modi– « fiche alla culatta dei cannoni, e se sia • uero che meul·re il prezzo patt,tito col « llfhiistero clel/c1,mariu.a ora di lire 603 « mila a ca.trnone, n prezzo concordato col e generllle 1,farti11i fn cli lire 2.360.000 «·per cannone per 1m, t ouiplcssivo cli lire « 12.000.000 in pi1ì del JJt'ezso pnttuifo • cou le, ltlaJ"ina e eia essa in varie pa– « gato•· ~ 'c,pete, mnici lettori, in che modo è stato riproclotto qnesto passo del discorso dell'ou. Sipcn·i eia cedi 9ion1ali? Ecco quei,. li Popolo cl' Italia riassume: « Sipm·i « prf'mcffe che l'orc1, attuale è, JJc,· tu t;, « ora cl'incerlezza. Tl Got1crno, 11ouostc111te « i reiterati cunmon:imeuli, si lasci6 co– « gliere impreparato. Il Sottose9retado « delle crnui e 1111utizion:i, nel sei·vizio dei « 1·cc1tpcri delle somme clovute allo Stato « clallc ditte stesse, f11,cle{kientissimo. In– .e sisfe 11enhè si procccl(I, cut un rapiclo ma .e esatto accci·tamcuto dei c,·eclit; e/elio SI.alo « 1·erso i suoi fon1ito1·i, e chiede se sia « ,•ero quanto è stato asserilo a proposito .i di irregolarilà che ~i sarebbero verificale « in varie forniture». I,' lclen nazionale s<ioccontentc, cli cUre che ro11. Sipari volge clomcmda al G-ovenio cfrce1, a/cmii cou.trafli parlicolcwi per for– uitm·c, di maf.eri<tle bellico fatto con cli– vc,·se e/il/e. La Per8everanw. oli1npicmue11le. non accemur. o nu.llc,. Milionari Le notizie pubblicate dai giornali sul re– cente convegno di Milano, al quale indu– striali e commercianti in,•ita,ono il Mini– stro Ciuffelli per esporgli i loro lamenti contro la politica ecol!omica del Governo. sembrereb– buo tali da giustificare l'attesa più fiduciosa negli intendimen1i e nell'attività di tutta quella parte dell'industria e del grande commercio, che non aspetta, per vivere, acquisti o com– messe dello Stato, e ,uol dimostrare una forte volontà di fare da sè, fuori da ogni tutela e da ogni strettoia governativa. Cominciò il presidente, on. 5..llmoiraghi, affermando che « le industrie ed i commerci devono e:,;sere liberi •• ed esprimendo l'augurio che « finita vittoriosamente la guerra, le industrie possano volgere verso il loro naturale e libero svilup• po». Incalzò Jlon. Candiani, mvocand..:, I' ab– bùndono immediato di tutte le « bardature di guerra», la liberazione da tutte le pastoie burocratiche, che inceppano ogni volontà di fare, il ritorno alla completa libertà del com– mercio. Anche più vibrato fu il comm. Goldmann, inesorabile nella sua critica domolitrice di tutta l'azione economica del governo, contro la sua «·pesante intromissione nelle industrie >>, di cui vuole la fine immediata: • vogliamo solo libertà d'azione per le nostre industrie » - egli esclama - perchè solo così si potrà as• sicurare la prosperità del paese e la vera pace economica. Parrebbe dunque che una buona volta si sieno fatte innanzi delle energie nuove, e che dall'eccesso medesim(;\ dell'intervento governa– tivo sia nato, in uno scatto di ribellione, uno spirito sano di indipendenza e un aperto rico– noscimento dei vantaggi della libertà econo– mica, da parte di quei grandi industriali, che non S( no asser\'iti all'Ansaldo e all'lh-a. E la serie di postulati preslntati al Mini• stro come conclu!3ionc del convegno parrebbe dapprima confennaro;: l'impressione ottimistica; poichè vi si domanda la bOppressione i1111n1. :dia.ta o quanto più rapida possibile del regime economico di guerra, l'acqui~to delle materie prime di propdet I dello tato ai prezzi del menato mondiale. la soppressione dei divieti d'esporta1ione, la libertà nel commercio della divisa estera. Ma vi è un postulato, che basta da solo a distruggere tutto il nostro ottimismo. Mentre si chiede la piéna libertà di esportar.ione anche per i paesi nemici, subito dopo, c. nei rigu rdi delle importazioni dei manufatti, si chiedono provvedimenti. che tutelino l'industria nazio– nale contro l'inasprimento della concorrenza !"traniera ». Quali provvedimenti invochino questi fer• venti assertori della libert;'l economica, non è detto nei postulati, ma è facile indovinarli. Poichè infatti il Mini~tro fu invitato a l\lilanq per fargli sentire le necessità ù11mt· diate dell1industria, è evidente che i prov,·edi• menti invocati non sono di certo le lontane riforme doganali, su cui dovrà decidere il Parlamento, dopo che saranno ultimati i hwori della Conferenm di Parigi, ma sono provve– dimenti di carattere urgente. da introdursi subito con uno di quei comodi Decreti Reali o I.uogotenenziali, che no,n debbono affron– tare discussioni importune. Cosi tutte le ribellioni, tutte le invocazioni alla libcrt:\, tutta la fierezza di questa brava gente, che domanda soltanto di far da sè, non sarebbero che un pretesto per ricattare il go– verno e costringerlo a un nuovo ed immediato inasprimento della prot?zione industriale. Li– bertà sì per esportare, anche in paesi nemici, tutti gli slock'ì cli manufalli accumulati nei magazzini, che altrimenti bisognerebbe vendere entro il mercato internoj ma libertà anche di seguitare, con l'appoggio ciel governo, a ~troz– zare il consumatore nazionale, che s' illudeva di potere finalmente a guerra finita compe– rarsi un vestito od una camicia senza andare m rovina, ma che do, rà accontentarsi ancora per qualche anno di rivoltare il .,uo vecchio guardaroba per « tutelare contro l'/nasprila (?) concorrenza straniera » la· liberalissima, anzi rivoluzionaria, « industria nazionale». Perchè la libertà, acui aspirano certi industriali, consiste soltanto nel volere sostituire ai mono– poli minacciati daI Governo un loro monopolio anarcoidi privato: quello di taglieggiare, protetti da u.na barriera doganale, e a loro esclusivo pro6no, i consumatori italiani. E allor,1 vadano al diavolo nello stesso tempo, e gli industriali e il Go"erno. 1 no• vengano i signori industriali a protestare in nome d~lla ... libertà. La loro libertà abbiamo capito, grazie a quel piccolo inciso, in che cosa consista. Con• siste nel volere importare a preszi diminuiti le loro materie prime, ma nell'escludere la concorrenza sul nostro mercato dd maqu. fatti e!!teri, per potere contlnua,e a venderci a prezzi altissimi quelli che essi prbducono dietro la barriera doganale. Mettersi in taeca la differen1,a fra il liberismo sulle materie prime e il protezionismo sui manul'atti, questa è la loro libertà I Non basta ali' ingordigia dei liberisti ... a metà convenuti a Milano che L'\ protelionc, già enorme, della quale essi godono, g,aaie alle tariffe doganali, sia moltiplicata dagli ahi costi dei trasporti internazionali per tcr,a e per mare, e dalla svalutazione della ao!lra moneta a corso forzoso. Nossignori : reclamano di essere lultlali ancora di più contro la co■- conenza estera. Vogliono dunque il divieto' assoluto di questa? Libertà sV\ bene, o signori milionari anar– coidi: ma libertà per tutti, produttori e coasa– matori, importatori ed esportatori, materie prime e manufatti. A queste condizioni siamo con voi, e siamo disposti ad aiutarvi nella vostra battaglia contro il dispotismo burocratico invadente, stu– pido e parassitario. Ma la libtrlà •11ila11,ale, che voi domanda t ·, non la vogliamo, e non slamo di– sposti a tollerarla. E andremo in giro pel paese, in mezzo ai soldati, che tornano dal fronte, a spìegare che la bkrtà, cara a voi. è proprio l'oppo~to delb li6erlà, per la quale essi hanno combattuti.• e vinto la più terribile e :tanguinosa delle guerre. Siamo intesi. signori milionari ani\rcoitli? Una errore di nome Demonte (Cur1eo) 16 l.fan.o 1919. lii nH>Sig Direttore, Con grandi,.si1110ritardo mi viene moo ;tr.uo il numero dell' l/11ilà contenente l'articolo: .Il nuovq partilo drriàrl,. ]nesso -.i parla « della fras! d tta da Filippo Crispolti, che, tra gli unanimi appl.tusi della stampa conservatrice ha definito il nuov~) partito una maJJa t1,· m11- 11ovr,1 ». Ora quei.ta fra~c non è mia, ma d; mio cugino, Crùpolto Crispolti ( RaJJeJ1'11 1kJl10#4). Mi è par-.a neces~aria la rett fica, perchè M: tra noi due :;iamo come fratelli, llissentiamo tuttavia in politica ; nè può aver la stcs5a valutazione una frac:ie,usata da lui che t' estra– neo al nuo\0 1>artito. oppure dn me che ap• partengo :1<.1 ec:i'!Q. ◊,Ila maggior con!)idcra:.ioue Dev.n10 FILJPP() CRISPOLTI La libreria della "Voce" Roma, 5 mano 1')19, Caro Salvcmini,· vari soci clella Libreria della ~ Voce » mi scrivono domandandomi se la liquid<'lzioneche è stata pro1>0stnsignifica la ce,sazione della nostra attività ecl1toriale. Ti sarò grrito !e annunzierai che, convinti dell'utilit:\ di t ont.inuarla, alcuni soci della Li– breri<'lcd amici miei intendono riprenderla sottc, la ste... sa o con altra fonna e prossimamente. Tutti quelli 1..hcfo!:>sero interessati po-,sono di– rigersi a mc, via Brescia, 29, Roma . Scrivo a te, sapendo che fedeli all' U,,i'M sono rima-.ti molti e dei migliori lettori della. Vote e sod della Libreria, Tuo aff.mo G. Pa.v.10LB11. Si può aiutare l'"Unità" pagando s11bilo I' abbouameuto,senra a3ptl– lare sollec:ila\ioni, che richiedono ingenti spese p<•stnlie rendono più grave il laYoro dell'amm1ni'itr:.1.1jone

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