L'Unità - anno VIII - n.12 - 22 marzo 1919

76 Gli Stati Uniti ci Molti giornali quotidiani - quelli che hanno corrispondcnz.'\ di amorosi sensi con la Casa Ansaldo - hanno pubblicato la seguente impressionante corrispondenza da Roma: « Quello che tutti prevedevano si comin– « eia a realizzare. L' Amtrica fllt«:We gueffa con– • lro le altre 11n:io11i 11111rilli111e e sopratullo co11- « lro l'I11ghillerra, per assi'cumrsi il predomùu'o << assoluto nti lraJporti p,r vi'a di mare. La « guerra è condotta con un vero e proprio e dumping di noli. « I comunicati uffici;,Ji da New York rela– « tivi a diminuzioni di noli su navi ameri– « cane, si susseguono incessantemente. L'ul– • timo comunicato riguarda un campo che « interessa In modo spcciaJe I' Italia e preci– ((sa.mente i noli dei porti americani ai porti « europei. • Vi riporto qui sotto le nuove tariffe dei « noli americani per Genova. « Il nolo del cotone è stato ribas.5ato a « 1,65 doli art per ogni 1 oo libbre, il nolo del– « l'acciaio è stato abbassato a 40 dollari per « tonnellata di peso. « Un comunicato ufficiale riportante la « nuova tarlff,1 dei noli dichiara che essa sarà « mantenuta invariata per sci mesi almeno. (( Gli :umatori inglesi hanno dovuto accet– « tare loro malgrado queste tariffe. « Lo scopo unico del governo americano « nell'offrire noli bassi, è quello di invogliare « gli esportatori americani a spedire all'estero • i loro prodotti, ed in tal modo a conquistare « i mercati esteri». Tn.:mate, dunque, o lettori dcli' Uni'là: tre– mate per ti dumping americano I e convince– tevi anche voi che bisogna « difendere l' in– dustria nazionale • dagli attentati di Wilson. Ma se mal continga che ci sia fra voi quakuno che, leggendo l'Unità, abbia imparato a sospettare sistematicamente di questo genere di notizie, forse quel! 'uno penserà che, dopo tutto, non è un gran male, anzi è un gran bene questa rapida diminuzione dei noli ame– ricani. Se vogliamo che il caroviveri non sia più mostruoso come è oggi, dobbiamo essere ben contenti elci bassi noli. L'ideale, anzi, sarebbe che l'Amcric:1 si compiacesse di tra– sportare addirittura gratis le merci, di cui ab• biamo bisogno. Invece, dunque, di allarmarci per un semplice d"mping, dovremmo invocare addirittura un dmnpmgrme in grandissimo stile. Perchè, allora, i giomali della Casa An– saldo e altre cons mili imprese siderurgiche e di costruzioni navali, si spaventano? La risposa ,e la diremo, amici dell'llmìò, riproducendo , n articolo, che Epicarmo Cor– boro pubblicava nell 1 ll111ìll del 24 luglio 1918. Esso non solamente vi spiegherà Parcano. ma vi dimostrerà che ò proprio ,·ero che « quello che tutti prevedevano si comi, eia a realizza– re »: che cioè era perfettamente previsto che un bel giorno i cost1uttori italiani di navi, es• sendosi messi in una impres I economicamente assurda, si sarebbero trovati ben presto a mal partito, e .1vrcbbero , creato di far pagare a noi le spese dei loro spropositi. • D,l qualche tempo - scri,·eva, dunque, nel luglio del 1918, il nostro Corbino, in un articolo intitolato LA 1110 l1 d Ile costru::ùmi nm:ali - da qualche tempo a questa parte !si nota una tendenza pericolosa ad estendere i nos1ri cantieri navali. Lungo le spiaggie dello Stato è un continuo impianto di scali, mentre nuo\'l progetti per ampliamento o co– struz:one di cantieri sono in corso di studio. Tutti cre<lono che appena firm.ata la pace, per anni cd anni non si debba fare che co• strnirc navi, s,nw pm.10re du il /ùllo susso dr/lo pace (lumenterd enormemmtt la disponibibìà di /on,ullaggio. Pare che I costru1tori non pen• <.;ino che il più colossale cantiere navale del• I' immc<liato dopo guerra sarà .... la pace! .e Vediamo, infatti, che cosa succederà. « r.° Cessata la guerra dei sommergibili, ~i potri riprendere la navigazione per rotta chret'a. Attualmente le navi, per raggiungere la loro destinazione, seguo 1 •0 delle rotte. che importano un prolungamento della durata del viaggio del doppio e forse più del tempo normale. Dunque, cessata questa ragione, il materiale potrà usarsi in modo da dare un rcn,limento doppio o poco meno. ~ 2.• Col finire delle ostilit,°l cesserà il L'UNITA muovono guerra trasporto cli tutto 11 materiale da guerrn, che oggi viene dall'America: e le navi attualmente destmatevi potranno trasportare invece quelle tali materie prime e quei prodotti, che ci oc· corrono per la ripresa economica e che tutti temono non pos:iano ei,sere trasportati per de– Ciciemmdi tonndlnggio. « .3. 0 Le nuove costruzioni superano già gli affondamenti operati dai sommergibili. Si ' è perciò raggiunta una potenzialità cli costru– zioni, che a guerra finita, in poco tempo, \'e– nendo meno la distruzione operata dai som– mergibili, accrescerà notcvohuente la massa del tonnellaggio disponibile. « 4.• A gucrr..t finita la burocrazia do,,rà, volente o nolente, lasciarci in pace con la sua hwadenza, e quando le navi saranno ri– tornate nelle mani di coloro, che ne sanno portare al mas~ii, o il rendimento, il risultato definitivo sarà un nuovo aumento di tonnel– laggio. « 5.° Con la riprC-->.ldella navigazione in tutti i mari, i rirornimenti di materie prime si torneranno a fore nei mercati più vicini, e la minore durata qel viaggio, consentendo una più intensa utilizzazione delle n.1vi, si risol• verà anch'essa in aumento di tonnellaggio. « 6.o Mano mano che rientreranno in pa• tria i vari corpi di spedizione, e qùest'opcra• zione non sarà fatta tutta in una volta es– sendo connes::;.1alla smobilitazione. si renderà libero il tonnellaggio attualmente assorbito dalle esigcn1.c mibtari. 4C Sarebbe impo!>Sibilc dare in cifre una traduzione dei vJri clementi esaminati; ma 4 nes!iuno sfuggirà che nel loro campleuo fai/on· di /,mia ,mportan:a t1trcilera11nouna ù1jluenza d«ieiua sui 1to1t: sul costo delle navi e, quindi, sulle costruzioni navali. Sicchè non è difficile profozia quella che affenna, che dopo appena qualche anno dnl termine della guerra, nel mondo mancheremo <li 1>ancse i raccolti non saranno lmoni, di ta11te altre cose se la pace soc1nle sarà turb,,ta; ma di una cosa sola ci sarà pletora : di cantieri navali! « Ora, che questa pletora l'abbiano. gli Stati Uniti e I' Jnghdterra, a noi importa ben poco; è un problema, che riguarda quei paesi, i quali, d':1hra parte, p<.:r l'abbondanr.a del ferro e del carbone, po!-)sono lavorare a costi più ba&,i deg i altri. M.t che ~i debba avere anche in Italia, proprio quando più sensibile ~1.r.ì la deficienza dei capitali, e maggiore il bisogno di attività economh.he ver.,mente red– ditizie, è CO!:ia che non può lasciarci indiffe• renti. « Noi avevamo elci cantieri navali, che in tempo di pace \ ivcvano di etisia - ne è prova il pagamento cli decine di milioni in premi di costrnzi1 ne e co<11pensidi ripara• zione << Come prt.tendere che cantieri più nume• rosi pos•mno lavorare a guerra finita, quando avr:rnno da ~pportare la COllCQrren:r.a dei can– tieri inglesi ed americani, i e 1i impianti sono in corso di ammortmncnto nella guerra? « Che cosa c'è in fondo a quest'attività, se non la certezza di un inacerbimento della protezione govcrnath-a ali' industria delle co– strnzioni navali ? • « Si tende evidentemente a questo: quan– do, finita la guerra, i nostri centieri, mm nu 11® ((mr/iz1411i naturali di v la, 110npotranno SOJlenerela to11cor,•m:a 1/ra,u',rn, si dnl:.''uà la proteziom. Si comindert, con i soti i premi di costruzione, poi si vincoleranno i premi di na– vigazione al rcqui<Jito della costruzione delle navi nei cantieri n,1,donali, poi ancora la bu– rocrazia vorr,\ dar lavori ai cantieri cream!o la marina <la carico cli Stato, così via via ri– stabiliremo quel protezionismo marittimo, che la guerra dovrebBc veramente lascial'e fra i fcrn vecchi. E da quello marittimo o contem• porancamente, sorgerti il prot zionismo indu– striale, che dovr.\ soffocare la no-;tra vita eco– nomica per impinguare le tasche già piene dei vari " rottami » del nostro Paese ». Ecco spiegato, amici lettori. il grido di al– larme dei giornali della ea.. a An:,aldo. Ag~ung<.•te, poi, che la Casa An~ldo, es– \Cndo produttrice anche di materialo di guerra, ha intcre!'IS a ,·edere naurrngare il la,·oro di \Vilson per la Societ;'Ldelle Nazioni. E avrete ne la spiegazione corapleta e.liquel comuuil.:ato. li quale è a doppio 11..0: vuol convincere il pub– blico e I' inclit:t della necessit:1 di contmuare a pa't'arc noli .tltis,.imi alle na,•i co~truitc dai cantieri«- n,,zionali • per direndcrc l' ~ industria nazionale » dal ,lu111pù1_f americano: e vuole convincerli che la Societ..-\delle Nazioni, ,·o– luta da \Vil~n, è una trappola, dal momento che l'America IIUl<nJt 1:1w,o (•1llt'O le altre 11a– ;.;ioni111{1r1ìlù11e, mÒtivo per < ui bisogna lOnti– nuare a ordinare l"annoni e munizioni alla Casa Ansaldo. Sarebbe difficile impiegar meglio un'unica informazione : un viaggio e due 1:,ervizi : due morti m una buca. I 500 milioni raccolti dalla Casa Ansaldo col prc-.tito « nazionale », -.ono investiti con grande par:iimonia: Letture raccomandate [I dott. Costa, KerofililS, corris~ndente da Roma del giornale ateni~ 4.:he~rta 11 fer– vido nome di Elli'a, ha :,Critto un libro degno ,di nota su La Grtda e 1'1"1b,, 11·1 RisorgJ,,,mlo 1/a/ùmo, pubblicato or i: poco dalla Libreria della Voce. Il dott. Kcrotìla:; non è ~ultanto. come le esigenze della sua prores~ione gli im– pongono, un attento osservatore della politica contemporanea; mn ù un letterato e uno studioso: nell'elenco elci i;uoi lavori è anno– verata nientemeno che una traduzione ellenica della « Divina Commedia » ; cd io rammento un suo ardito parallelo: $ VLnizelos e ~taz– zini »,, apparso in greco, e, credo, anche in franc~c, ma non anc.:ora tradotto, che jo sappia, in italiano. In questo suo volume, presentato al pub– blico da una bella prefazione di Francesco Ruffini, il Kcrofila<J,il quale potè valersi di fonti gre1..he diffi.:ilmcnte accessibili agli sto– rici italiani, raccoglie intere~anti notizie intorno ai rapponi italo-ellenici, dall' eroica impresa dei Bandiera fino al disegno di l!lpedizione cli Garibaldi, che, fuorviato dal mettere in e!,CCU– zione quel progetto, fu tratlo, invece, ad Aspromonte. Qualche npmc e c1ualche fatto di periodi antecedenti e susseguenti - San– torre di Santaros,1; le insurrezioni cretesi del 1866 e 67; il Congresso di Berlino; la guerra greco-turca <lei 18g7 e la partecipazione ad essa delle nuove t: camicie ro!iSc» - hanno breve menzione nel libro del Kerofilas. Ma la narrazione documentata abbraccia ilpiù limitato periodo, del quale dianzi si è detto, dal 1844 al 186z. li particolare interesse del volume <lerh·a. a mio av\•iso, da que.:,:tetre principali ragioni: che in esso vediamo cs1X>Sti, e simpaticamente commentati, i giudizi intorno alla Grecia ed ai rapporti fra essa cd il nostro pae~e. e,pressi da alcuni dei m:1ggiori per:;onaggi del no~tro Risorgimento : Mazzini, Garibaldi, Vittorio Emanuele, ed altri ancora ; che, accanto a fi. gure elevate, come queste cd altre - Terenzio Mantiani, per esempio, che fu ministro di Italia in Atene - lumeggiate nelle loro relaz.ioni con la Gre{ ia, vediamo disegnati con garbo profili cli uomini meno noti, meno qualifica/I, più avventuro~i, come quel Marco Antonio Canini, mezzo letterato, mezzo J>Oli– tico, che girè) a lungo l'0 iente e fu nddentro a molte cose. anche :-.e non disponeva di tutte le influenze di cui ebbe a vantarsi: che. infine, l'Autore dà nrytizicnon scevre di val1tre intorno alla politica di q 1el sovrano ancora enigmatico che ru re OttQlw. l-he egli lealmente difende, cd intorno a raw meno generalmente conos iuti, come la rivolta di Nauplia e le trattati,·e corse per provucare un'intervento di Garibaldi. Alla storia di tale periodo piuttosto oscuro - i rapporti avuti a Trescone fra Garibaldi cd emis~ari ellenici, l'azione dell'Jn. gh1lt1.:rra,la condutta ciel re di Grecia - il libro ciel Kcrof, a'J ap1>orta un contributo no• tevole, anche se I' e:-.p1-.i1.ionenon apparisce sempre folice cd ordinata. Tutto lo scritto dcl pubblicista greco è improntato ad un sentimento di viva simpatia per la nc•stra nazione. L'autore ricorda, con particolare compiacimento, l' ammonimento mazziniano - che l'Italia. !j()rgendo, dO\•eva avere 111n politica slavo-ellenica-, e !;i augura nell'avvenire un avvicinamento sempre più intimo fra il suo ed il nostro paC9C.Facciamo nostro l'augurio, in quc!st'ora, grave come le più gra\'i ure di guerra, nella quale si stanno determinandv le •i)rtt delle na.tiori. t.:n bivio si schiuùè da\'anti al no-.tro pac:..e: v conti– nuare nella -.poS!k.1nteg,1r,1 con le maggiori potenze, o d.uc una mano fraterna ai popoli meno grandi e meno forti di noi. Perchè I' I– talia, compiuta la sua unità nazionale. ~i iu– cammini risolutamente per questa :itra.da , che è quella additatale dal pili grande e più puro dei suoi tigli, occorre non soltnnto che essa si spogli di ogni vestigio prussiano di impe– rialismo, ma .tltrcsì che I suoi più o meno pro:;suni vicini :i111ettanole loro giovanili petu• lanze cd intemperanze. A questo patto potrà prepararsi all' Italia un avvenire recondo di espansione <.:omtnerciale ed intellettuale, e di rispettos..1.fiducia. an1.1chè Uì rissosa diffidenza da parte delle altre minori nazioni. A questo patto soltanto pot anno a,·ere quella tranquil– lità, della quale clovrcbbcro ~ntire co:si vivo bisogno, gli irrcqmcti popoli balcanici. ALESSANDRO I.EVI. Sciocchezzaio L'articolo pubblicato eia Cleanto Bo:.colo nel numero J rebbralo 1919 dcll'U111ì11 conti– nua a fare le ~pese ora di questo ora d: quel giornale. Ma acc,mto a perSQnc, come gli scrittori di Vo/011/1,, colle quali basta un amichevole e leale scambio cli idee per eliminare ogni ma– linteso, come ·ono scarsi coloro che lrnnno la voglia e la capacit:\ cli capire! Il nosrto 13oscolo scriveva : • li dissidio « fra dem cratici in:ervcntisti e :-0eialbti uffi– « cial~ non è pa:iseggero: è a parer mio, msa• « nab1lc : pcrchè ha rh-elato due diverse men• « tali~à; due dh:e:si _modi di concepire la vita « ~iale ; due v1s1ona,se non opposte. almeno «- d1ver,c, ,Jelle forze morali e materiali che « agiscono come fattori della -,toria. Ma un « dissidio ideali! non implica necessariamente « una eterna ,intitesi nell'azione pratica. E « non è deuo che le due correnti della dc– « mocrazia italiana, che si son n.spintc rwr la « guer:a, ~on poMOno e non debbano, ·m dt– « ter,11111~'1~1 mt11ti 1•. p,r dtle, mmate fi1'a/ilà « 11111,udwl e. incontr.ir ,;1 sulla medesima str:1c.la . « / 11m::iu111.,listi, 1 .ro11111iuimi. i rivolucionari naaio– << 11al~'sti alla 11fuss-d111i s fllllJl(11u1110 ai gi'oltìlùmi << e I, fk·ce~tt1~10 nel loro (,'0111·1110, e u· prepnr11110 « a fare I s1cmt' le t'le:1011i. I democratici inter– « ventisti. non deObonu aver nC:-iJunritegno a << trovar~, ,n!la -.to...'ia ~ trada coi soc.:ialisti uf– « ficiali. E 111esh> mn.11(ù1amt11to /xusia,,o <Uullorlo « COII /flll {I ""',t:tio,r Stl'l'IIÙà, ,;, f/lltllllOnon i il « risultato di <1<cDnb .:lnmltslù1i, com 'l il conn11- « biu GiObìll•SJ/,11ulrn•&11111iurOrlm1./o:non è « a11.:iJI , r1ult.1t,) ./ 11rss1111 acconlo nl dande– « s/,iu, 11 · Jml>blieo : ntlll /u, ~r base'msmn rom~ « promuso dellomlt: 11u111no ltt, ,,,,/la ,la d11't.dere « o-da conudn, 11;:li altri •· Orbene, .S.1J>t:te, ami<.:, 1·e11•r,,,,a, che cosa la sidernrgica P~nn'<r,111 n nca,•a d..i. questo scritto del .Bo,;(.·olo? Rk,"·a thc I' U11ild ha fatto alleanz,, coi ~'io 1 ittiani : 1: il Mi giolittiani! Infatti i so, bli•lli ufficiali hanno avuti, ~empre grandi tcnere11.c p<!r i g1t1li1t1anl ; l' UniliJ non rifiuta di trov:ir:ii ... ulla stes,a strada (in deter– minati momenu e per determinate finalitù im– mediate) cld socialisti uniciah; dunque l'Umln è giolìttiana, nè più nè meno della te<lescofila neutralista• dalmatomane•:;i·dernrgica Persroe– rn11:;a l PREMI AGLI ABBONATI Gli abbonnti dcli' '· lJni1,1_ che ne faranno dirctt,1mcntc richic~ta, inviando r importo alla no,tra Amministrazione (Yia San Z.mohi, f>.-4-, Fircn1.c), potranno ot– tenere a pn:11.1, ridotto i seguenti libri: I. A. DI-. VITI D~: MARCO Laguerra europea Scritti e discorsi Ln volume di pagine 25oedito Jall' 1 •Unittl,, per I.. '.!,:"o, :lilli cht.: per L. .) Il. C. ~IARAN!iLLI "G. SAI.Vl•:MINI La questione dell'Adriatico !'-t-T•):\llA.. EmZtC)NK} Cn rnl11mc ,li pagine 100 della rnccoha h La (,iovinc Europ.1., edito <lella ·· Libreria della \occ ,, per L. 1, an.ti che per L. ,t (IIJDII ~ UIIIB IO lllllllìri ~ IIIIUmiooo Tipogu.fi3 4ìnlilci:m:,, Vii. ~. Z."lnobi n. b4 .EG1~-ro ,· ,<1,ou (,ium,~ r-uf>o11talnlt--

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