L'Unità - anno VIII - n.11 - 15 marzo 1919

L'UNITA gnarc anche la hngu.s 1..' ltalia. e Ja sua ~to– ria, e la sua letteratura: che !i dovrà, cioè, i,Criamcntc insegnare ai bambini e gio\·inetti che e~ si.a il m:ovo Stato, di cui staranno per diventare cittadini ; seriamente, e col mas!limo rispetto per lo Stato, da cui ragioni politiche li avranno strappati e al quale ra– gioni sentimentali tenderanno a congiungerli: cosi che, fin d.tlla pnma età ~i impare– ranno che si può amare nna Patria ~nza odiare tutte le altre, e che appartenere ad un.t )fazione ed attuarne i valori morali significa non combattere e i,ChiJcciare le al– tre, m.a avvicinar:;i ad es-,e, per aiuto e con aiuti, fraternamente. A r~OO 0BERDORF8R. Italia antibolscevica Qual' è il pcnsicr J e l'azione dei partiti e degli uomini 1naggìori dei partiti italiani, che ():)teggiano in ltalìa il bolscevbmo? Indubbiamente fra i più grandi fenomeni, che con la guerra si sono accompagnati, quello dcli.a ri\'Oluzione bohice\'ica è il massimo. Di questa ,·drit.l però scrubra cl~ pochissimi siano compresi. Non ne ~no compresi, per primi, i nostri !iOCialisti ufficiali. che sono i ~oli ad esaltare le gesta leniniste e a propa– gandarle fra le loro ma~. Non ne sono com– presi, pcrchè in\'ece di spiegare ai rroletari itulianl il vero significato, l'intima caratteri– :.tica della rivolu1.ionc bolscevica, invece di o,scrv:ire il fenomeno con attenzione e notarne tutte le manifestazioni, sia la buone che le catti\'e, per distinguere queste da quelle, per :i.ludiarc le cause detlc une e delle altre, ccl C.iSCrpronti - nel caso dt un avvento bol– scc,•ico In Italia - a saµer aiutare le buone ed evitare le cattive: s liruitauo ad una de– magogica esalta1:ionc parolaia di tutto quello che in RullSia awiene, <.:ome se davvero laggiù il regno beato della perfezione WU3na e sociale fosiC stato instaurato. Cosi procedendo, i bol– "ìc:evlchi noMrani contribuiscono loro malgrado .;.,d alimentare la propaganda antibolscevica. Dovrebbe CllSCrc compito dei socialisti italiani, quellu di illuminare tutta l'opinione pubblica - non esaltare i soli lettori dcli' A1.~11li- sulla vc– riti1 degli ;l\·vcnimentl rus~i, anche se questa vcrit,ì talor;, pul> essere contraria agli ammiratori di qnogli avvenimenti. l11,·ece i socialisti, csal– t,mdo ad ogni costo quello, che gli altri ad ogni costo \'Ogliono denigrare 1 contribuiscono a nascondere sotto un velo di parole e di <-Onfusionela verit~. ' Senonchè di fronte a questo contegno dei ">OC"iali~ti ufficiali - contegno derh•ante da ignoran,:a e da impreparazione a comprendere <;erli fenomeni tanto complessi -, si sa che il partito è nelle mani di un gruppo di ener– gumeni - qual' è il contegno degli altri p..i.rtiti? Se in quel cam1>0si sta male, nel campo op– po,to si Ma anche peggio, [m·ano nei giornali. nelte as~mblee, nelle ruanifc:,tazioni dei par– titi, che diremo d'ordine - e sono I piU vi,·i fomentatori del disordine - 1 si cerca un'idea, una briciola <li idea sulla rh-olur.ione bolscevica. La pill cr.tssa fgnoranza della teoria socia– lista e del movimento operaio, che ha sempre distinto le no.:itrc classi borghesi, si manifesta oggi a pro1>0sito dell::1 rivolur.ionc russa. Lo studio del movimento socialista C selllpre stato negletlo in Italia, sopratutto da chi in esso era ed è più di ogni altro interessato. Se doman– date a cento in<lus1riali e conunercianti o im– piegati che cos'è il socialismo, forse solo dieci sapranno rispondervi con qualche cognizione di causa. Nel campo dei cosi detti intellettuali, l'ignoranza è ancora più mauifesta e più pe– ricolosa. Perchè mentre gli uomini di affari. disintere-;1;;ando!lidei problemi sociali, non ne parlano, non ne di'SCutono, tutti presi dall' in– granaggio dei low affari -, gli intellettuali, pur ignorando, parlano, scrivono, polemizzano, e diffondono co,i le più confuse e assurde idee, contribuendo ad una propaganda nebu– losa e caotlc:l. Molti di costoro negano il :,ocialismo, e, negandolo, credono di com– baucrlo. E non vedono che il sociali~mo è la più podero:.a delle forze sociali oggigiorno in azione. Riconoi,cero que!tto, non vuol dire essere :,,ocialisti; ,·uol dire s !tanto non chiudere gti occhi per non vedere: vuol dirl! guardare francamente la realtà, ma~ri per cùmbatterla e piegarla a1 propri d~idcri e alle proprie idee. Questa. ignoranza del movimento socialb,ta. si rh·cla In tutta la campagna antibolsce,·ica <·0ndotta. in halia in a to cd in ba~. Si comincia col non !i-aper affatto che co~• è il 001\Ce\'ismo. Il bolsce\'ismo. per 1 no\'e decimi dei ~uoi an•cr~tn italiani, è una strana parola indicante un indefinibile movi– mento anarchico. che ha. tro,·ato il modo di trionfare in ur\ p.1e~ th:,0rgaoiuato ed arre– trato. Che, in verlt:,, il b.11,-cevi~mosia uti;, parola che si traduce in ltalia con « 14-1"1illa– lisn10 », cioè che il bolscevi.!!omO ;ia nè più nè meno che l'attuazione di quel programma mas..,imo del socialismo, che in Italia forma ()ggetto di contesJ in tutti i Con~rcssi operai e socialisti da molti anni: che cioè il bolsce– \'ismo non i,ia affatto una caotica improwisa- 1.ione, ma /jia invece uu programma. di cui si discuteva, In Italia, in Francia. in Germania, molti anni prima che in Ru-.sia nessuno pcn– sa&,e nemmanco j>cr sogno ad una realizza– zione di ~. non pass..1per la mente a. nessuno dei nostri antil>olsce,'lclli. Ed è naturale. Costoro non si sono mai interessati dì seguire le polemiche e le as– semblee !i,OC:iali11te. Costoro non hanno mai letto un giornale soci;\li!<ta. Se tah-olta ,·ede– vano in mano ai loro figli un fascicolo della « Critica So i'alr », lo •trapr~avano loro di mano, come se quel fase.colo fo3.)e un pericolo mor– tale, senza sapere che •lcva\'ano di mano ai loro figli l'unico. efficace, ,·alido, antidot'> al ,·cleno boli;cevtco, cioè una rivista che ha sempre combatluto e combatte il bol– scevismo, conoscendo che co'Ja è, sapendo come nasce e come si l:l,·olge, Co:,toro non hanno mai capito un'acc:-1 delle crisi avvenute nel partilo socialista, ~risi tulle derivate dalla continua lotttl contro il bolscevismo. Quando un uomo rapprescntath·o del socittlism"b sì ~taccava dal partito socialista, costoro dicevano subito: « Vedete, ecco W\a pro,·a del nessun valore del socialismo: gli nomini più intelli• genti lo abbandonano•· E non pensavano che invece quegli uomini si appartavano da una speciale tenden~ socfalista, appunto pcrchè crede,·ano nel loro socialismo. È naturale che costoro non capiscano oggi un'acca della rivoluzione russa: da Scialoia, che ~ ne torna dalla Russia ad annunciare bel bello che laggiù tutto va ottimamente. mentre già il trono dello Zar rotolava ocl fango, alla buona signora, che maledice Leni1te, perchè legge sul giornale la spaventosa de– scrizione delle violenze rivoluzionarie. La rivoluzione ru9sa è Il tcntati\'O di attuare il programma massimo del socialismo io una grande na1.ione. Que..,ta ,·erità dovrebbe fare riflettere con la sua imponenz.'l, e dovrebbe fare ricercare qualcosa di pii, e di meglio che il numero dei granduchi o dei borghesi fucilati in una notte nelle prigioni di Pietrogrado. [m·ecc la stampa 1tallaoa, a proposito della rivoluzione rusia., sta dando uno dei ~ggi più ripugnanti del suo bassissimo livello mo– rale cd inteJlettualc. Frottole e frottole. l giornali non si vergognano di affermare nella prima edi1.ione e di smentire nella ~– conda; raccattano notizie do,·unque le trovino, purchè si tratti di stragi, di assassini, di ruberie, cli catastrofi: preannunciano ogni altro giorno la fine del bolscevismo ucciso da que~to o quel go"erno avversario, e sono t;OSlretti subito dopo a pubblicare noti>:ie di progressi delle armo.le ros!Je e di capitomboli d: questo o quel go,crno antibolscevico. A\'er tro,,ato un giorno nel O,rrie·e de.Ila Srra un articolo di Einaudi, che rivela,·a se– riamente fatti, cifre, del regime bolscevico, è ~tato come respira.re per la prima volta a pieni polmoni: i ;cmbr.wa di el'!Sereusciti da un'orgia di ubriachi, per i,cntire la ,·oce lim– p:da e chiar, eh un S..1\'io. Con :irticoli come quelli di Einaudi s'istrui– M·e un pae!, , lo si illumina, come diciamo sui giornali. 1t>si orieut~ per M scrio movi– mento ant bolscc,·i~o. B'"tso na scgu re atte tamente i fenomeni del grande esperi~en , e reg1str rlJ, e s,·isce– rarli nelle loro cause e nei k>ro effetti. l\la saprattutto e prima di tutto, bisogna convin– cersi che gli spasimi della Ri.mia sono gli spasimi di un soggetto operalorio. che si presta all'esperimento di una nuova scuota. chirurgica. Non ridiamo d1.•idecreti leninisti, che sem– brano ridicoli a chi non conosce le teorie, alle quali quei decreti si ispirano; ma esami– niamo che effetto s ,rtir:rnno essi. messi in pratica che siano. Non mnlt...-diC'"iamo all'.rn– nunzio dt un nuuvo eccidic> o di una nuo'"a violenza: ma pruna di tutto vagliamo la no– ti:cia, terch·amo di scoprir<."qu.mrn in b.sJ. ,·i è di ,·er e di fal:,11, e 1:,oiinquadriamola nel- 1' in.,ieme di tutto il fenomeno. e ,·celiamo di quao.\o essa :i.Iteri lt:: mantrC!lt,i.Ioni di questo fenomeno. \'Odiamo, cioè, -,e essa è un episodi.., superficiale - dol,,roso, ripugnante; n a di nessun effetto sull'andamento <.'()mples~i,·odd fenomeno - o -.e è invece una manifo..,ta1.ione intima che alteri il regolare andamento del fenomeno ~tesso. Con questa disposizioni.} di oggettività e di spasstonatez1.a si dovrehl>c os.iervare, ,tu– diare la rivoluzione ru-.-ia: amarla, oserei dire, cosi come li) se cnziato ama l'e,;ipcrimento. che gli dirà se la teoria da lui difesa ed o:.teggiata è vera o è fah,a. L1. borghesia italiana donebbe ricercare dx- e~ ha fatto e fa J:1 borghe:,ia ru:&; d0'9'TCbbe ricercare la ca1:ba della assoluta scomparsa delh borghes a rus.lJ.a della lotta, della nCS::iunadife~a da lei opposta al dilagare rivoluzionario. Questa ricerca dovrebbe essere per la nostra borghesia della pili vitale im– portanza, del pili urgente intere!,...t.e:perchè in base a quell'insegnamento essa potrebbe pre• pararsi a difendersi domani, se un moto bol– ;;cevico sorgesse anche in Italia; potrebbe forse prevenirlo ed evitarne in tempo la manife– stazione. Ma la borghesi:t italiana, non sapendo , ulla delle prcm03se teoriche del bobcevbmo Tlli,•O, non comprendendù nulla del e sue pra– tiche manife .. taziom, limitandosi ad una pura e semplice negativa, non crede alla possibilità che quel mo,·imenll) po,-...a dilagare anche in ltalia. U11 commerciante attivissimo cd intelli– gente, che nella cura dei t-iUOi affari. dimostra acutezza ed intuizione non comuni, militante nel partito liberale, alle mie apprensioni di possibile moto bolscevico in ltalia, risponde, a con la sicurez1.a di un uomo, che sa il fatto ~uo: « Basta raddoppiare il numero elci cara– binieri». Quel commerciante è il prototi1w dell1an– tibolscevico italiano. Si figura che con una forte reazione militare si possa vincere ogni conato rivoluv.ionar.o I G10\"A~:-.-1 Pt-:SC8. Nel partito radicale I. L' Umld del ::2: fobbraio formula un appunto di forrt1gginosi1t) al programma politico del partito radicale, quat►è stato recentemente compilato dalla direzione del partito. I..'osserv:\zlone è giustissima, in massima. Ma l' l.f,,ilà non ha tenuto conto della speciale condizione, in cui si trovava la direzione del Partito Radicale: si riunivano per la prima volta. dopo 4 anni, quasi, molti dei suoi membri, prima 'assenti per servizio militare; e si riu– nivano, trovando il partilo in isfacelo, le se1,ioni bandate, il gruppo parlamentare scisso, e pili che mai erdùo. Tentare la riorganizzazione era nostro <lo– vere: - e a questo fine non bastava agitare una riforma di conquista immediata; occorreva indicare alle sezioni, ai deputati, ali' opinione pubblica, quelle riforme più urgenti in ogni attività dello Stato, che potessero costituire la direttiva politica per tutto il partilo, e la base di discrimina ione per molta K-oria, per molta zavorra. Fatto que!ttO, dovere della direzione e del p.1.rtito sarebbe di pcNCguire le riforme ste5..')C secondo un logico cd organico piano di rea– lizz.uioHc e di lotta, a seconda anche delle forze convergenti cd alleate, che si po!isono designare per uno determinato obbiett0. L'indicazione, un pò faragginosa, ma ne– cessaria per un fine preciso, non toglie per nulla la possibilità di un disegno di lotta agile, snello, realistico. Mi si dirà: e perchè il partito radicale non compie poi quest'opera di propubione, di agi– tazione, per la piì1 immediata e pili urgente riforma ? La rispos1a è in quello che io ho più .')()– pra esposto : la -trbte condizione del par– tito. La direzione, nata da uno scatto di ind1- gnaz1one antigiolittiana nel t.--Ongresso del t()14 dopo le gcntiloniane e brigantesche elezioni del 1913, i: mi"gli'ore del partito nella suJ. gene– ralità ; è boicottata dai deputati ; ha scan,o seguito nelle sezioni: non ha me1.1.i a ::;ua di– sposizione. Il gruppo parlamentare è ver:1mcme la piaga purulenta del partito. Ma l! forse nece~sario d,e io illustri nel- 1' Uni/(I le miserie 1>-1rlamentaridi tutti i par– titi democratici ? e nt.· indaghi le complesse cause storic-he ? I lettori deH' lfm~à cono:.eono ciò meglio di me. E a1>punto pcrci,\ im•ochiamo in.. icme la riforma elettorale, ed appunto perciò non dob• biamo meravigliarci di trovare sorde e di--si– mulate, ma potenti resistenze, negli intere-.:,i parassitari, tradi1.ionalisti, che ~arebbcro lesi dalla rifomm. Lt"IGI PERONA. Il. L'on AICS:.ioha tentato di fare alla Ca– mera un dil.Cor..,o in difesa del collegio uni– norninale, unico si,tema - secondo lui - adatto per mandare alla Camera qu;,,nto di mçglio, intellettualmente e moralmente, ha il paese. E hanno ,,otato con lui, per la conser– vazione della fogna giolittiana, quasi tutti i deputati radicali. E questo, mentre la Dire– zione del Partito lfadic:\lc aveva invitato le Sezioni del Partito a fare la campagna per la propor;.ionale ! I deputati radicali sono la prova sicura della teoria dell'on. Alessio che il collegio uninominale manda alla Camera la schiuma intellettuale e morale del paese. La prova migliore è data dall'on. Alcs3)() in persona. Il quale fu neutralista-tedescofilo fra l'a• gosto del 1914 e il di"t.utro del Trentino. Ca– duto il Ministero Salandra, nell'estate del 1916, si fece avanti per ottenere un portafoglio mi– nisteriale, diJputandosi accanitamente con l'o– nore,·ole Fradeletto: rimasero a piedi ambe– due, perchè il portafoglio fu preso dal dormi– glioso e fredJoloso, 1ua altrettanto radicale e ra11unollito, on. Sacchi. Dopo Caporctto, 1 1 01\. Alessio ebbe il i-.uo trionfo, insieme a. tutti i disfattisti, che si rac– coglie"ano dietro il motto: lo m-c1!{) dello ,'o/ Oggi è dahnatom.,'lne, uninoniinalist,,, e sem– pre radica.le , e più che mai giolittiano. Di f,onte a cadaveri quadrlduani tntellet• tuali e morali di questo genere, ci sono an– cora dei gio\'ani, che si dicono radicali, e consentono a rimanere nello stesso partito con quella gente là ! Come non sentono il dl.90- nore di cosi abbiette comf)agnle? Perchè non esigono la espulsione dal partito di quella gente, minacciand,1 di formare un nuO\'O par– tito radicale, in opposizione a quello dei vec– chi padreterni rammolliti o molli fino dalla nascita ? Aspett,1110 forse che uomini come gli Ale.s,io e i Sacchi !lmettano di essere gio– littiani o si convertano alla nuova dcmocra.- 1.ia? Come non vedvno I he continuando a militare in un p.irtito, che è di-:onorato cl.ti i1on avere il coraggio di espellere nettamente da sè tali uomini, di~onor.tno personalmente anche sè stessi, e convincono il paese che il partito radicale non è d,e una lerc-ia congrega di av,·ocatuc<.;i camorrbti e di ~iolittiani no• stalgici? Pe,du l,r,11110 paura di di11101/mrrdi essere pochi.:; Per arri,•are a d1\'('ntar molti. è bene ncce:;:,ario t."omindare con l'essere pochi! Abbonatevi subito: la forza di un giornale settimanale è tutta negli abbonamenti :: :: :: :: :: ::

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