L'Unità - anno VIII - n.9 - 1 marzo 1919

54 I o col totale 13 : A • • 14 3·V » ~ 17 4 G • :1 5 Il • • 15 o F • » 25 7 E » » 26 8 L • • 26 9 ~I • 26 Se ci fosse statO un altro candidato, che avesse riportato il to1ale di 26, sareòbe stato nt!Ccssario climlnare, fra i quattro candidati che avrebbero riportato questo totale, il meno anziano. 11 sistema è di una chiareua cristallina, purchè si voglta fare un piccolo sforzo per ca– pirlo, e pur'chè non si abbia un interesse per– sonale... elettorale a non capire. Miglioramenti necessari: Questo non vuol dire che il sistema pro– posto daH'Associazione milanese sia perfetto. Esso darebbe luogo a gravissimi inconve– nienti in un paese, come il nostro, in cui è cosi grande il numero degli elettori illetterati. Un illetterato, che presentandosi al seggio, ricevesse un gr~nde foglio, tutto pieno di nomi 1 si tro"erebbe piuttosto imbarazzato a indivi– duare su quel lenzuolo pieno di geroglifici la Hsfa pref6rita. Ma con un po' di buona volontà e con l'aiuto del ct>ntrassegno convenzionale, che controdistinguc ciascuna lista (per esempio una stella, il sole, un galletto, ecc.), riusci– rebbe senza dubbio a ricono!'lcerenel lent.uolo la lista propria. E per quanto le sue mani non sicno avveize a maneggiare carta e lapis, s.i può sperare che riesca a segnare il quadratello della sua lista senza... sfondare la carta, ci()(! sensa rendere nulla la scheda! Ma quando fosse riuscito, senza disastri, a compiere questa operazione, sarebt.e inutile chiedergli altro I Non gli sarebbe P?SSibileleg– gere e dia:tingacre nella propria lista i nomi dei candidati; e meno che mai gli sarebbe possi– bile acriverc accanto a dascuno un nwnero di preferaeoza. Dovrebbe prendere la lista com 1 è, e ingtuottirla in blocco. Sare/Jbe ii dispotismo 41 ,omilali ,itlloraii sMgli ,i11fqr1: In uoa grandis– sima quantità di schede, tutti i candidati sa– rebbero classlficatj col numero 1 : e poichè a pari numero di voti, prevarrebbe il candidato più a.nzJano, sarebbe una nuova forza data a quella oscena e odiosa gerontocrazia, che ci sgoverna e ci disonora. Caso mai, a pari \"Ota– z.ionc, si dovrebbe. preferire il più giO\·ane ! ln.JOmma, il sistema dell'Associazione miJa– ncse sarebbe buono in Piemonte, dove tutti o quasi sa.nno leggere e :;erivere; comincerebbe a clivcntare cattivo nelle campagne, che circon– dano Milano, e che hanno il 40 • 0 di maggio– renni analfabeti; si rivelerebbe pessimo in Ca– labria, dove i maggiorenni analfabeti toccano il 70 ., •. Ma questi inconvenienti non sono essenz.iali del sistema, cd è facile sfuggirli ricorrendo ad un'altra procedura, che tenga conto delle spe– ciali condizioni degli elettori italiani. Supponiamo che l'elettore non debba anne– rire nessun quadratello di nessuna lista, e meno che mai debba dare nella Ji.,ta prescelta un numero di preferenza ai candidati. Supponiamo, invece, che debba solamente mettere in una bu– sta - quella medesima, che ~i usa colla attuale legge elettorale - il nome di quel candidato. che egli segnerebbe col numero uno neHa lista da lui presccha, se fosse adottato il sistema dcll' Associazione milanese. E supponiamo che sappia~che il ,oto da lui dato in questa forma, avrà un dup!lrc significato e resultato: indi– cherà, cioè, 1• che egli preferisce quel candi~ dato a tutti gli altri; :! 11 che egli preferisce la lista, di cui fa parte quel candidato, a tutte le altre. Sono idee, queste. ~emplicissime e tali da poter es!'>Cre fac1lm1.-ntee perfettamente com– prese anche dall'elettore meno familiare con la carta, penna e calamaio. Ciò posto, supponiamo sempre che la cir– coscrizione debba eleggere :?O deputati, e che si prci.entino agli elettori quattro lbte, e che partecipino alla votazione 229.311 elettori. Siccome, ciascun elettore di:spone solamente di. un voto iod1viduale, che funziona aoche come voto di lhta, ne consegue d.e i 229.341 ,-otanti si distribuiscono in tanti gruppi quanti sono gli So candidati. Supponiamo, dunque, di avere la $Cgucntc votazione: L'UNITA Lista 1 Lis-ta U Li!ita Ili Lisu IV A 4.040 .\ 3.000 A 2.009 A J.000 B 0.070 B 3.300 B 2.342 B r.538 e 3.000 e 2.000 e 3 .002 e 1.042 D 7.110 1) 4.300 D 340 D 3.294 E 555 E 990 E 6.000 E 326 F 9.555 F 6.200 F 684 F 2.217 G 3.225 G 8.610 G J.200 G 128 H 6.885 H 900 H 804 H i.415 l 1.300 145 l 3.238 l 531 L $,ij10 L 4.655 L 1.100 L 804 M 5.000 M 123 M 342 )I 6.bo3 N 5.110 N 3.027 N 4.000 N 297 o 1.055 o 2.219 O 1.238 o 240 P 9.055 p ()31 p 3.104 p 734 Q 2-430 Q 5.500 Q 1.583 Q 817 R 7.bSo R 798 R 1.So1 R 500 s 3.300 s 502 s 1.0:?9 s 475 T 6.810 T 251 T 4.2;1 T 355 u ;30 u 5.130 U 3.163 u 153 V 9.3So V 437 V 1.179 V 345 IOJ.100 63.018 4:.4:9 22.714 In base a questi re.,ultati, e applicando il metodo del quoziente, la. lista I, con 101 mila voti, ha diritto a 9 deputati; la lista Il, con 63 mila voti, ha diritto ad averne 5; la lista III a 4; la lista IV a 2. E gli eletti sarebbero quei candidati, che •in ciascuna lista avrebbero ri– portato il maggior numerp di voti. Cioè: Litta I 1F 2 V 3 p 4 L 5 R 6D 7H 8 T 9 Il Lista Il I G 2 F 3Q 4 U 5 L Litta Jll Lista JV I E 1 M 2 T 2 D 3 N 4 I Questo sistema si adatta perfettamente ai bisogni delle nostre moltitudini illetterate; non richiede nessun mutamento nella attuale prer cedura della votazione; e soprattUtto deter– mina una efficace selezione individuale fra i candidati. I candidati, che hanno una più grande notorietà, una più salda posizione morale, una più larga influenza, - i candidati insomma, che oltre ad avere una base locale, hanno una maggiore notorietà generale - raccoglie– ranno una grande quantità di voti isolati, qua e là, per tutte le sczioni del collegio, e nella loro IU.ta passeranno innanzi a quei candidati, che avranno una se.mplice notorietà locale in uno o due comum: i voti di questi serviranno a far vincere la lista di quclH, mentre i vo'ti di quelli serviranno a farli pa-.sare nella lista ia.nanzi a que.,ti ! Le spiegazioni, con cui nella Cn"/ùo s«iol, . è accompagnato il progetto dell'Associnione milanese, dimostrano che quel progetto è ispi• rato dal pensiero di limitare il campo alle designazioni personali, di ridurre le lotte elet– torali a semplici contrasti di partito 1 di dare lo stesso risalto, o meglio la stessa mancanza di risalto,a tutti i candidati di ciascuna lista. Sembrerebbe che l'ideale dei compilatori del progetto sarebbe che gli elettori dessero il solo voto di lista, senza graduazioni individuali. La conseguenza sarebbe che, fra i candidati, aventi tutti lo stesco numero di voti, cioè la stessa incapacità di attrazione e di repulsione - l'ideale della caserma o partito, che dir si \'Oglfa - la prefercnz.a anderebbe ai... più \'CCChi ! Noi 1 in\'CCC,sfamo con,·inti che non mai come in que:,to momento, il nostro paese ha avuto bi:.ogno di. una vivace selezione indivi– duale fra gli uomini politici. La futura Cariiera - scriveva il nostro Agri'tola nell'Unità del 16 novembre scorso, e i nostri vecchi lettori ci consentiranno di ripe– tere quelle parole a M:rvigiodei numerosissimi nuovi lettori di quest'anno - la futura Ca– mera avrà sulle spalle un lavoro e una re– ~ponsabilità enorme. Come potrà far fronte ai suoi immensi doveri, se ~à invasa, come la Camera attuale, da un esercito grigio di mezze o di nulle figure, avvocatucci privi di qu:..lun– que passione politica meno quella delJa riele– zione, po"eri diavoli incapaci della loro mag– gioranza di studiare seriamente un problema qualuoque, tutti affaccendati a sfacchinare per gli elettori, capaci tuu'al più di leggere ai, pena un giornale q•otidiano per imparare via via quel che devono non-pensare? O la futura Carnera riuscirà ad arricchir:,1 di un paio di doz.zinc di uomm1 ,·cramentc valorosi, appas• sionati dei problemi politici, capaci di sbalzare di M:lla gli attuali padreterni parlamentari, rammolliti dagli anni o molli fino alla nascita; o essa sarà una ripetizione peggiorata della Camera attuale. e ponerà l'Italia .ad una irre– parabile rovina J>. li sistema da noi proposto, :!lenzaeliminare l'azione dei partiti - i quali approfittano per le loro liste di tutti i voti individuali, raccolti dai singoli candidati, - consente a tutti gli elettori, e non !;Olamcnte alla minoranza che sa leggere e scri\'crc, di contribuire aUa elar– ..,ificazionc in ordine di merito del candidati della medesima hsta. Noi. anzi, ~iamoconcordi col n0stro Agrùolo nel desid,erare che net nostM :,istema elettotale sia introdotto un.a mnov.t~ione contraria a tutti :; vecchi pregiudizi di partito, ma i cui resul– tati sarebbero, a nostro parere, estremamente' benefici: daremmo cioè alPclettore la facoltà di votare, non uno, ma due nomi, magari di due liste divtru, senza negargli, del resto, la facolt,'l di cumulare i due voti sullo stesso nome. Per il conteggio dei voti, questo sistema non avrebbe altro re1tultat.oche que\lo•di dare un quoziente doppio di quello, che si ottiene dagli altri sistemi. Nella ipotesi, per es. presa innanzi in esame, 1 :!~9.31 t elettori darebbero due voti per ciascunl'), cioè 458.6:?2 voti; e il quoziente i.arcbbe, non l 1.467, ma 22.934. E per la precedura dello \'Otazione, basterebbe ,he l"cletto:e pote~e introdurre nella busta tiuc schede personali invece di una, e che la busta. che si u1,a ogs;i, i.i potesse aprite da entrambi i lati. !iffatta facoltà cont.:c~ ali' eJettorc a– vrebbe, coq,e il nO!'!tn> A;,·ritolo spiegava nel- 1' Unitlt del 23 no,·embrc 1918, il rc!Nltato che l'eleuore, potendo votare per due nomi, se non è uomo di forti pa~ioni politiche - e questo sarà il ca.so più c-omune - voterà senza ~pe– dali preoccupazioni politiche : darà per es. un voto alla persona che e farà onore al col– legio » 1 ,o che soda fama :!luperiorea quella degli altri; e dar:\ l'altro voto al ;:emUJ loci, che gli procurerà il porto <l'armi o la grazia sovrana: l'uno sarà socialista, l'altro clericale: l'elettore assoderà entrambi nella fiducia; e non avrà tono, in fondo. L'elettore invece, di netta cer scienza politica, darà entrambi i voti ai can– didati del proprio partito; ma prcferirl nella lista del proprio partito il candidato più rappresenta– tivo, a cui dar..\ entrambi i voti; oppure anche nena propria li!Jta concilier.l l'omaggio per chi « farà onore al collegio li>, CJn !"interesse d'a– \'ere uo docile sbrigafaccende. 1n entrambi i casi, abbiamo una grande pro~abilità che in ciascuna lista avranno più voti i candidati meoo mediocri. L'uomo politico, il quale non voglia aggiogarsi alle esigenze di un Comitato o farsi lo strumento di questa e quella clien– tela comunale, può presentarsi candidato per conto proprio: e se è veramen;e uomo di va– lore, se gode di buona opinione in zone abba– stanza vaste di ele:.tori, put') facilmente essere eletto, raccogliendo voti di qua e di là in tutte le minoranze, fra tutti gli elettori sban– dati, ma indipcndcnu, della va~tis,ima circo– scrizione. I candidati locali c..j troverebbero in pos zione assai difficile di fronte ai candidati veramente naz.ional1. Ogni circoscri:tiC\ncelet– torale manderebbe ....enza dubbio alla Camera, un certo numero di uomini di vero ,·a;ore, che non dipenderebbero dalle clientele amministra– tive di alcuni determinati co1nuni, e perciò godrebbero di ampia libertà nella loro azione politica. ()ueSlosorebbt,,spt:iob,un/e oggi. in ./Ja– lia, tUJ() dti 11(1'1/ogci lll(USimi d,i sistemo. Il gio– littismo na~cc dal collegio uninominale, e non si può rompere sen.1.a la rappresentanza pro– porzionale: 1tar:'irotto tanto più facilmente, se la rappresentanza pruporzLinale consentirà il doppio voto, e per Gnalc e di lista. Ma comunqUe si vogli-, apprezzare questa nostra proposta, e qualunque altro sistema 1 migliore e di queHo propo,tO dal!'Associazione milane.,c e di quello proposto da noi, si vo– glia adottare. quel che importa t: che l'at– tuale Camera, prima di chiudersi, rompa il vaso infetto del collegio uninominale, si guardi bene dall'appro\'are lo ,1.rutinio di lista con o senza il voto limitato, e introduca 1a rapprcsenta01.a proporzionale. L,U~1T.l,. Il petrolio burocratico Cara Unità,, A quanto ha scritto l'on. Giretti nel pa,sato numero, :,arà bene aggiungere che da informa– zioni sicuri&.ime risulta che in Italia, nei depositi go\'crnati\'i, ci è pc~rolio sufficiente per coprire il consumo durante più che un'anno: tant'è vero che. alcune settimane or sono, alcuni p•roscafi carichi dì petrolio, arrivati dagli Stati Unitis~1 nostra domanda, non poterono scaricare, perchè non si sapeva dove mettere la merce, e do– vet tero così andarsene via a carico completo da Genova ! l commendatori di Roma tengono fermo q:iesto petrolio per metterlo in ven– dita il giorno, in cui il .- commercio libero », da anni paralizzato, si sarà dimo~trato inca– pace di soddisfare le domande. Allora il paese vedrà che cibi, si, i commendatori romani, sono capaci di procurare il petrolio 1 E così si potrà facilmente varare il nuovo monopolio con annesse e connb.sc moltipli– caz.iooie promozioni di direttori generali, capi– divbione, ispettori-capidivisione, ispettori capi- sezioni, ecc. ccc. U.s- ,IMPJRGATO. Sciocchezzalo Si pubbli"a a Genova un settimanale son– niniano dalmatomane, .li Orri'ere dtl popolo. Il quale ha scoperto che il sottoscritto t) ebreo. Ed è ebreo anche l'on. Dc Viti. Proprio cosi. Vedere per credere. Ecco come è av,·enuta la scoperta. Nel– l'adunanza degli azionisti del Secolo, tre azio– nisti hanno appro,·ata l'opera del giornale nella qubtione della Dalmazia: l' mg. Pontrc. moli, il senatore della Torre, il signor Max Bond1; mentre l'oo. Ricrardo Luuatto (quello che fu deplorato per lo :,candalo del Palau.o di Giustizia) e il comm. Goldmann hanno votato contro la dirc:cione del giornale. « 11 resultato di quest'adunanza - commenta solennemente 1,ebdomadario sonoiniano geno– vese - « apre uno spiraglio di luce sugli ele– « menti più prevalentemente iniziatori del << movimento rinunciatario. Dunque i signori « semi/i: PoflJre1110/l, 1)1/la Torre e .. lfa.~ &nd,~ ~ 'formano il tripace pili ~a Ido della criccarinun.. « ciatori'o.della Dalma:i'a t dtll' Allo Adige a « favore degli Jugoslavi ... ?! Questi tre colossi • della stampa, della Banca e dcli' industria, « per una combinazione ~trana sono ebrei, « ,mn.e sono ebrei i più quotati rù1Mndatorù'. Ci- 1( tiamo a caso dei nomi più in vb1a, per esem– (( pio: quello dei wciali~ti ufficiali on. Treves, ,(( Alodigliom e .1fusalli, quello del Salvem1it1: « del De Viti •. Pur potendo documentare colle nostre fedi di battesimo la nostra origine cristiana, nè io nè - credo - il Dc Viti daremo querela per diffamazione al sonniniano genovese. Perchè non credimo che essere classificati fra gli ebrei sia una diffamazione. Conosciamo infatti degli ebrei cli g,andc altezza intellettuale e morale. che ci fanno venir "oglia di essere loro con~ sanguinei: e ne conosciamo degli altri, al cui contatto siamo presi del bisogno di riempire tutta la nostra casa di crocifis:si. Viceversa ci sono tanti fedeli ser\'i di Dio, che ci farebbero diventare, non che ebrei, turchi, idolatri, to– temi,,ti. Ma in generale, fra gli ebrei, non cono– sciamo molti deficienti. Ne conosciamo, inver.c. moltissimi fra i cristiani. Uno di co~toro è lo scrittore sonoiniauo genovc,:,e. 11 quale si immagina che l"Alto Adige ~ia in vicinanza degli Jugo~lavi, e non ha osservato che anche l'oo. Luzzatto (quello di Palano di Giustizia) e anche il cornm. Goldmann sono ebrei; e anche l' on. Sonnino è ebreo, almeno per parte di paère. Mentre è noto, in conseguenza di una. . lunga inéhiesta fatta su tutto il passato det sottoscritto da don Preziosi, prete cristiano cat– tolico apostolico romano, che il !JOttoscritto ha nel suo passato la grande macchia di essere ~tato, fra i n,ove e i dicias..,ettt::anni, in... se- minario! g. s. Abbonatevi subito: la forza di un giornale settimanale è tutta negli abb•namenti :: :: :: :: :: :: Tipogra6A Galileiana Via S. l.aaobi n. 64 Eo1STO CAB.AGLI Grrrnl~ ruJ,mJallik

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