L'Unità - anno VIII - n.8 - 22 febbraio 1919

•• problemi della _ vita italiana Direi/ore: GAETANO SALVEMINI JJ. Direzione e Amministrazione: Firenze, Via S. Zanobi, 11. 64 JJ. Abbonamentoordinario annuo L. IO,semestraleL. 5.25 per il Regno:; Annuo per l'estero L. 15 .~ Sostenitore annuo L. 30, semestrale L. 15 JJ. Un numero separato ceni. 20 .;:Si pubblica il Sabato a ROMA e a FIRENZE.;: C. C. con la posta. Anno Vf[[ -" N. 8 -" 22 Febbraio 1919 SOMMARIO: // ProgetJo per la Societd delle Nazioni, L'UNITÀ - Abbiamo il diritto di sapere, TOMMASO OAI.LARATI-SC0TTI - La revisione, QUELL'IO - Pe/ convegno degli .. unitari~ - Francia e Germania nel 1871 - Nelle universitd, L. EMERV, E. LU0AR0 - In cammino - Omnia munda mundis - Kropolkìne e ;;carabinieri Il petrolio burocratico, E. GIRETTI. Il Progetto della Società. delle Nazioni Le disposi1.ioni esscnzi3li del progetto di • patto per la So..::ietàdelle Nazioni ,., preparato dalla commissione speciale della Conferen10 di Parigi, si posson raggrup– pare intorno a due idee fondamentali: l'arbitrato obbligatorio e la limitazione degli armamenti. L'arbitrato obbligatorio. L'arbitrato obbligatorio i: regolato dai seguenti articoli: .: Art. 12. - Le parti contraenti eon– e vengono che, qualora sorgcs<;cro fra C"ISC e questioni, che non potessero e,;scrc ri,o– « Iute con IJ procedur.1. ordinaria della « diploma,ia, n•·n do\'ranno in a!.cun c,iso < ricorrere ali t guerra se,r;a a,·ere preren– « tivamente solloposlo gli elementi dt· tali « q11estio11i a 1111·i11chiesta affidata al Con– • siglio esecutÙ'o o ali' arbitralo. lnpltre le e pani contraenti dovr,inno attendere tre «. mc,i dopo la raccornand,:zione del Con– e siglio esecutivo o ia sentenza degli ar– e bitri; e non do,,,-a,mo giammai ,·icorrere • alla µ-ue,-ra contro i membri della So– «: cietà delle N:11.ioni,che si conformino «: olla sentenza degli arbitri e alla racco– « manda1ione del Consiglio esecutivo. « Art. 16. - Nel caso in cui una delle e parti comracmi rom pess..:o dilìCOnoscessc « gli impei~ni prcs da es.:a ai sensi del– e l'an. 12, que1:;ta \arà ipso faclo conside– « rat;.1 come se ave~se commesso un atto « di guerra contro tutti gh altri membri «: dcl'a Societa delle Nazioni, i quali s1 « impè!,!1unodi intliggcrlc inrn1cdiat,unente «: la rottura di o::;ni rclaz1on · commerciale « e fin:mz.i:.ui::t,la proibizione di ogni rJr– « porto fm i loro connnzionnli e quelli dello < Statn che ha rotto il ratto, e ti di\·icto «: di ogni cùmun cazionc fina11✓i ma, com– « mcrciu!e o pl.!rsonale fr t i conna1ionali « dell" Stato, che ha rotto il rotto, e quelli « di qualsia-..i altro Stato, che sia o no • membro della Società delle Nazioni. « In questo caso il Consiglio cse.::uti\"O .: dovriÌ indicare con ... ,uJli c1lì:tti, i militari « o navali i membri della Soci t• delle «: Na1.ioni dovr,111no rispcttivami!n e con– « tribuire alle forze armate, d1è sar,rnnn « :1doperJte per proreg~erc i firmatari del < pan, sociale. « Le pani contra..:nti convengono inoltre « di dnrsi mutuo :1ppo~gio nell'applicazione « delle misure finan,:iJri cJ cconorniche «: da prcndl'rC in virtu del pri.:.scnte aiti– «: culo, per ridurre al minimo le perdite e «: gli inconvenienti che ne ri'lul.cranno, e « pcrm1,;ttc1nnno il pnssoggio sul loro ter– «: ritorio delle for7.1,; di tute le p,1ni con– «: tr~icnti, In cui coop..:ra1jone protegge i « firmatari del p,nto ». Gli articoli 13, LI, Ij regolano la pro· ccdur~l e fissano i t rmini ali' opera delle com miss 0111 :irbirrali e del Con!Siglio ese– cuciv . Ma 11.: d:spo~izioni centrali sono quelle st 1b:Jire ne~li artkoli ~opra ripor– tati. I\,.,contengono~ a nostro p~ircrc, quanto di meglio e di piu mpegnat ,o s· potes-..c oggi formulare 111 matèria di,.,, bi rJto ob– blig:itori,>. Anche se lo ,iatuto della Socictù delle N:izioni non contcnes'iC che que\tc norme, essi) mppresenterebbe una grande conqui– sta della civiltà, dO\lllJ alla terribile espe– rienza di quesra guerra. Con questi articoli si d~vc mettere in relazione l':i. t. 24" il quale srnbilisce che < l'A'ìsemblca dei delegati avd\ il di;itto «. di invitare ogni tanlò i membri della « Società delle Nazioni ad un nuo,·o c,amc < dei trattati divenuti inapplicabili alle « conUizioni interna1.it >nali e il cui mnntcni– « mento potrebbe comprom.-tterc 1a pace». Come spiegammo n..:11' Unità Jel 1: gen– naio. « se venis,c ,o.-,tituiu una Società « delle i'\azioni, che permettesse per l"av– « venire agli Stati ~15,.ociatidi forc ripren– < dcre in esame i problemi non fr~oluti « oggi con 'iodJi••Jazionc di tutti~ e L1ccsse « obbligo a tutti di sottoporre le e,·cntuali «: contron:rsie alla procedura arbitrale, si < a,Tcbbc il vantaggio inestimabile che il «: nuovo assetto interno.zii n:1lc 110,i appari– < rebbe e/e,-110: per con,;;eguenza gh errori «: e le ingiusti1.ic, che -,i commcucs-..ero oggi « - pcrchè ne s.\r;rnno com messi senza • dubbio - non s 1rebbero ,rreparabi li; le «. di,cus.-,ioni procederebbero qt1ìndi meno «: accanite~ le sentenze immediate ,uo;;cite– « rebb..:ro proteste meno aspre nelle parti « soccombenti; la possibilità di ulteriori «: revisioni e la procedura stabilita per que– < ste eserciterebbero fino da ora, sulle solu– «: zioni di oggi. una funzione benefica di « equità e d, calma >. Con quest'articolo 2 .., insomma, ricne eliminato il sospetto che la Società delle- 1\azioni Jebba avere la funzione di garen– tirc in eterno l'ordine di cose, che uscirà dal!a Conft.:renza di Parigi; ma è lasciata a quc..,t'ordìnc di cose la necessar a eh.1sti– c!tà per nuo,·i adattamenti. Non si 1r~1na,in altr..: par~le, di in'it.,tu– I"i.\!"C b « giustiz a assoluta» e IJ < p,tcc per– pema »~ ma semplicemente di creare una nuova pn)ccdura intcrna1.1onalc, obbliga· toria per nmi, la qual..! consenta di adat– tare l"as'lctto giurid:co inrernaz1on,dc a tutte le nuon~ c~ig(!nzc econnmichc, politiche, morali. , i,t via che ,i mani.csteranno, ap– pianand,, le controversie con metodi. che non sien9 il metodo, ri,·clatosi, se non altro, :,tolto, dcl11.1 gu..:rr.1. Il problema delle sanzioni. L' arbnrato obbligatorio è necessario, ma non è sufficiente a garentirci contro nuove guerre. La sola garenzia assoluta contro la guerra s 1:-ebbc l'abolizione di tutte le forze armate 11az1onali"e la i-;t:tuzionc di u~a forza. inkrnazi nale di terra e di mare, mcs,a agli ordini della Socict,l ddle Nazioni: una ~rccil!di Cni.farmcria mondi:ile,chcavrcbbe essa sola il diritto di iimanere armat.t, e Ji fronte all,t qunle i sing,>h St,1ti avrebbero la Slt!'i'i..\ pO'.'-izion\! . ..::hehanno 111 cs-,i i cit– tadini pri,·ati d1 fronte agli agenti della lo za pubb ica. "la ad acce1t,1re u a urganiu.a1ionc in– tern.1zionJlc di qu.!st11ge·1crc. non è in (IUC· ~to momento prepar,1t..1 la coscien1,a degli stessi p 1e~i piu dcmo,-ratid e piu p.1c.fhti. .\·011 esiste ,mcora mM sic111"a jiducia ,ìel buonJim;ùmamento d,!lla .Sode/a di!lli! 4\·,2- ;ioni: e in questi.! ~ondi1ioni nc.;.s;..,nosi sente, O'-Cn:mmo dirè. il co!·ag:g n di ri· nunziarc ad ogni meuo I rop; io di dif -~a, I er il ca'io di un<, e, cmuale impotè1va, o mag,tri di mu ver<le rropri.1 prevaric1.1zione d..:i poteri centrali dc la Società. È ncces- :,.u-k, che la Società delle N.11.ionisorga. sia . p'tlrC \t:nza un,1 perfetta organi7J .. azione mi– litnrc prop1 ia, e dia le prime prove di poter funzionare lenlment · cd cflìcaccmente. pcr– chè l,1 fodc di chi cr_cJe in essa diventi fi– ducia anche in chi non \"i crede: e allora, via via, sarà pos"libilc ~utribuirle una fnr1.a militari.! internazionale, che sarù la vera as– soluta g.1rcn1.ia cl ll,1 pace. Per ora dobbiamo contentarci di la– sciare che ogni Stato consen·i un,1 orga– nizzazione militare propria. Questo vuol dire che gli impegni as– sunti da ciITTcunoStato ndl'atto di aderire alla Societa delle N.1zioni. e specialmente quello di sottomettersi ali' arbitr.-tto e di non far guerra a chi accetti l'arbitrato e si sottometta alla sentenza degli ai bitri, è af– fiJoto alfa sola buona feJe e buona rnlontà dei contraenti. Troppo poco, Jiranno gli uomini • pra– tici ». 1-: ricorderanno la ,·iolazionc d.:lla neutralitil del Bdgio compiuta dalla (;er, mania nell':1gosw del 1914: Lt Germania, ess..:ndo armat.1 e credendosi meglio ar– mata di rntti gli altri, fece a meno della buona fede. e ruppe il trattato di neutra· lit~,. E gli altri Go,·crni, in rnnto -,i mos– sero contro la Germania, in quanto ave– vano intére<;se :t rcsilìcere alla Germania. La violata neutralitù del Balgio non fu la fausa del loro intervento: fu una l(Ùtsli– fica;ioue sentimentale per ottenere l'ade– sione dei p.... poli ;tllJ guerra; se avessero avuto inrcres\e a non intervenire, a, rcb– bero lasciata libera la Gcrma ia di fare del Belgio quello che rnleva. ln quc~to sistema di idee c'è, 1:;enza dubbin, molt,l ,·eritil .. M,1 non ..:' è tutta la \'Cl'ità. E q,1cl tanto di Yeritl1,chc gli m.lllca, lo rèndc fund 1111cntalmentc falso. Sì, la Gcrmani:1 fc.::equel che !ccc, per– chè eia Jrm,tta: solo se fos,;;c stata di"ar– mau, e una gendarmeri,1 internazionale avcs'ic poluto intcncnire immeJiatamcntc per metterla a posto~ sol l i :1 qutsto ca'io il trattato di neutralnà del Belgio ,arcbbe stato as~lutamtntc al s·curo. .Ma la m,1gnilìca prepa:·a1.i0ne militare non ha imp..:dito alla Germania di essere alfi:-!e battuta. l~d l:: ~tata battuu. non tanto dalle armi. quam11 dalkl rc,ic;tcnza morale Jei poprJli. E quc">ta rc.,istcnz 1 morale è St.tlJs in larga mi..,ura, ~ollc\·ata e ,dimen– tata dalla viol.\zi,me sleale, che lo. Germania fece nell'agosto ,;e) 1914 del trattato di neu· traJ;tJ. Jcl Belgio. <iuel « pezzo di ca1ta » free dell:1 rcsi,tenza del Belgio un· opern di giu-.tizia cri ica: senza 1ucl < pezzo di c...trt~ •, la rc-,istenza del Belgio ~rebbc st tl l111 incidente guèrrcsco come tanti altri. Strapp.tndo quel « pezzo di carta >, la Ger:-nania ~ollcvò la indignnzionc del pop- lt~ ingle,e, e re,e imr(,ssibile ai paci– fisti è ,li tcde-;c ifìh ing'esi d1 oppo1 si a 11' in– tervento immediato del loro oaelìe nella guctr,1: ... ktt-.: un coniributo formid:ibile ali' intl.!l"\°f..:ntism11 itJli,1110 e americano~ fornì un ·~lfllla ellìcacis ima di prop:1gand:1 ;rnt te... l~sca nei pae,;;i neu1rali e nei p,)poli dcli" lme-..a; gcttt'l un primo germe di in– quietudine nello Sl'-!'1',0 s;,irito ,'elln n,l– zionè tcd.;::...ca.La Ccrmani.1 si è rovinata ,•iolamlt, la n..:mralil~t bclg 1 '. Gl'imp. gni <lei trat·ati, dunque. cinè le forze morali, "ili cui si fondano gl'impegni dei trattati. non impediranno in \·ia assoluta la guetTa, fìnchè non ci sia il disarmo com– pleto; ma rappresenteranno sempre una grande Jiffìcoltil contro di chi o~trà muo– vere la gucrr J. vmlando i trattati. Se il Governo tedesco :.\\'esse dovuto violare, nel 1~114, non -..olJmcnte il trattato cli neutra– lità belga, ma anche un altro trattato di arbitrato obbligatorio, analogo a questo che viene proposto dalla C')nfcrcnza di Pa– rigi, la sua dichiarazione di guerra avrebbe provocato una indignazione ancora più ge– nerale, più immediata, piU violenta; avrebbe suscitato nella stessa Germania un turba– mento ancora pili grave; il Go,•erno te– desco avrebbe dovuto prevedere maggiori pericoli e maggiori responsabilitù: sarebbe stato~ insomma, meno corrh·o all'av,,entura di quanto non sia stato nell'agosto del 'r-1,. La limitazione degli ar_!'laménti. !)"altra parte, non è detto che abb,tn– donare il programma massimo del di,armo significhi abbandonare come-disperato tutto il problema degli armamenti, cd aflidare la conservazione della pace alla sola buona fede e buona volontà degli Stati associati. Si può rinunziare al disarmo as.soluto, ma si deve esigere la limitazione degli ar– mamenti. Se infatti gli Stati associati assumono davvero in buona fede l'impegno di sotto– mettere tutte le loro comrovcr~it: alla pro– cedura arbitrale e di rispettare h: sentenze, l'unico documento sicuro, .che essi pos- • sano dare, della loro buona fede, i: di ri– nun.:iare a farsi concorrenza /i·a loro negli armamenti. Che l'insieme degli Stati as– socii.lti possieda tante armi da potere far fronte a un aso;;alto, che venga da chi non ad~ri-,cc alla Società, è naturale cd è ne– cessario. Che qucst' insieme di arm:imcnti sia di,tribt1ito fra gli Stati as,;ociati in pro– porzioni 1ali, che ognuno si senta sicuro anche contro un eventuale accesso di paz– zia o di mala fede d1 qualche a~sociato, non dovrebbe e\SCrc necessario, mJ è na- 111r,de nelle attu,di condiz;oni della opi– nione pubblica mnndiule. Ma sarebbe asso– lutamente as-;urdo cbe, stabilito il tot le degli ;.irnli.ìmenti sociali, e a'j,egnata la razione di questo tot31c a ciascuno de~li as~oci.1ti, 1:;ipcrmette~se a uno qu3.Junquc degli ,1ssoclati di aumentare le proprie armi a suo 1.apriccio ! In altre p,irolc: se il disarmo gene– rale è il progr,unma massimo della So– cietà delle Nazioni, la limitazione degli . armnmcnti de,·c essere il programma mi– nimo. E il criterio del?a limitazione de,·c essere duplice: a) mantenere I' insieme delle foue degli Stati associati in condizione di poter fronteggiare vittoriosa.memc, in caso di ne– cessità, le for1.e militari degli Stati estranei all'associa?.ione. ' b) distribuire equamente fra gli as– sociati il carico totale, e impedire che fra CS\i sorga una gara a chi :mrà più e meglio armato. Gara di armamenti con gli Stati non aslìociati, sì. !)esara necessario; gara di ar– mamenti fra gli Stati associati, no~a nes!-.un patto.

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