L'Unità - anno VIII - n.7 - 15 febbraio 1919

La rapprc:,entania 1>roporzionalc. insostanza, , •n,istc in una addliionc e in una o più cli– \'Ì'iiORi. b .. "Co tutto il 8Cg-TCto,ceco la grande \'.Omplicazionc, ecco l'a1,itru,ità di quosto siste– ma. n"lmhattuto da chi non vuole nuendere r.t:;:icmc. f dettagli rdath·i a dihcun sotto– sl.. tcrnèi.pn, .,~n,> esierc dh-er::;i, più o meno ,t •plic1 ; ma le OJ){'r~udoniaritmetiche sono sempre quelle. E la IYIM~a c-lcttoralc, il quo- 1.1entc, la li..,ta sono ì tre elementi <lcll.1rapprc– :-.cntanza propnrv.ionah.'. Tutto il resto t' di #lrdilH' i;econda rio. La lhta contit'ne i nomi dei candidati por– tati <lai partiti ; la ma:t:.a clcttorak (! il numero e ,111plc1,-,i,·,, dei rnt;mti : il quo1.ientc è il nu– "' ·ro dei ,·ots. che il candidato deve ottenere ,,t" t.:,serc tktto, ~ lo ~i ottiene c.li ,;idendo il 11u111uocomplcss1vo dei votanti pel numt:ro ~et L,111d1dati d,1 elegger~. In -.o:,tanza, ìl principio che regge tutti i -t(ltlO'-i-.tcmi <!ella rappr~'ICntanu proporzionaic c;j ba'I.U-.u que-,to : d1c i 1egg1 d.Ssegna.ti ad unii 1lctt..nuin:1ta i-in.of4Cri1.ione lettorale non """" 1,.:nnquhtati tutti dctlla maggivran a o di• ~tr1lmiti " prio,i fra k maggior,mzc e la meno dcll(Jh.- delle mmorant-', non sono distribuiti fr.t 1 lli"crsi partiti, che hanno partedp:no alla cl •1,ionc, proporz·onalmcnte al numero degli elettori. ch1.• col loro \'Oto hanno mostrato tli n">CIC fa\'Orcvoli a ciascu1rn ùei partiti :-ih:-.,i. Questo principio bi'-ogn., bene tener 1,re.. ente, per non farsi fuorviare nei propri ~iutlizt dal.!'li oppositori ig-n,Jranti o in mala fc,t~. E que~to è il principio, che distingue I 1s1ituto della rappre~ntan1.a proporzionale ~,tttli altri ~i-.tcmi. Collo ·crutinio di liat,1 ,t voto limitato, eia noi più '-Oprn considera10, due sole sono le li-.te, cht- po-.5,;)no conquistare i :seggi <lispo– •ih1h: una dovd conquistare quelli della ■1J.i.:~iorantd. un'altra 1)()tr.'t c.:ooq.ullltare quellt 1..lclla miuor.rnz.t : ma tutte le altre liste, che rip,l)rtcranno \"Otazionì inferiori alle prime due -.;1rann•l a,-.olutamente &acrificate. Ora non è 1..:hi non ,·t·da come oggi, coll'ampliamento del suA1agio, e d:ite le condir.ioni della nostra vil.1 puhhlica, non w,rcbbc possibile in nes• s1m,1 lotta elettorale avere due sole liste: quc– ntc non rx,-.sono non e,,crc paret chic. Il -.1-.lcmaddla rappre-icnt.m1.a proporzionale ..a·. c. appunh), 3ugli altri 3i.:,lcmii -.eguenti in. ·on• tr;, .. t:l.l,ili,·,.nt;.1,1:gi: 1) i !-C~~i ri:,ultano distribui11 ... rn,ndo le for1.e dei partiti: 2) la lotta elettorale a~,,mm.:il t:arattere di competizione cli idee: 3) :-.ono potc1ttemcnu.: frenate le indebite ing-ercnie di gmerno: 4) sono limitate le in– framcttcnr.e pcr\lonnll, \:be sono i tarli rJdi– torl del :-i"tcma parlnmcntarc. e;. B. KLEI:{. Il governo burocratico C:arn:hima l/11ilà, Ti regalo uu fiore, appena ora sbocciato, ■cl ~iardino clclla no~tra mefitica burocrazia. L'Ufficio Consumi del Comune di Cogo– leto a,·cva fatto contratto con una tipografia rii Var,, :r.zc per la stampa delle tessere, pe1 L 4Ckl (dic.:o quattrocento). La nostra carissima Prefettura con una "'-·1rcolarcordina\,, in seguito di disdire i con– tr,uti: ogni Comune dove, a prov\'cdersi delle tc:t..,ere nrcess'lric, presso una -.tamperia che indic~wa. Ebbene, ora 1 al Comune di Cogoleto le te-...crc costano L. 1..100 (dico mille quattro– cento). Sento <.he ad altri Comuni le te~erc sono \..O,l<tle 4000, 5000 lire. am:ichC qualche cen– tinaia di lire. Che te ne pare? Tuo lettore cd ammiratore CIO\'ANNI BIANCIIJ. AVVISO IMPOR TANTE In questa •etthnana comince– remo a inviare le tratte postali per 1•abbonamento alle persone che avendo ricevuto i precedenti numeri de •• L" Unità•• a titolo di saggio non Il hanno respinti. L'UNITA La proporzionale • In Gli :nudiosi dei problemi elcuorah hanno C!'ii cghalo parec:ch1e decine d1 forme di rap– prci,entanza propouionalc: ~none' inganniamo, ne sono sta te proposte finora .... novantasette. llna di queste è stata adottata in (jermania per le elezioni della costitucn1c di \-\.cimar. Ne ha spiegato a,,ai chiaramente il meccani• ~mo l' Ar"wh. E noi riproduciamo la relazione dcll'At\lllli, affinch{· 1 noMri lettori abbiano un'idea anche concreta dei prmcipi ~nziali. :su c:ui si fonda il ,i:,tema. e c:he sono stati egregiamente esposti nel precedente articolo elci Klein. . • • L-i Germ.1ma è di'15ta, non p1uan .i~– lc~i eh-ttorali nm ele1:ion; a -.cruu11in unin.-w~– nalC', ma in 3S t:ollcgi. Ognuno di questi «:ollegi cle~~e un dato numero di deputati d1c o,t illa. :,econdo la po· pol:11.ivnc . da 8 a 17. Qualche esempio ba:iterit a illuslrare in che cosa consistn la differenza fra prima e adesso. 11primo collegio, quello della Prussia Orien– tale, ha una popolazione (secondo il censimento del 1910) di :? milioni o64.Ii5 abitanti, prima dh,tribuit1 in 1; collegi elettorali, ognun"l dei quali m;mda\"a al Rcichstag un deputato. Ade.. --0 tutt.t ·a pro\'incia della Prussia Orien– tale è chiamata ad eleggere 14 depulati su una fo,ta sr,la. La dttù di Berlino, c..-onz.071.2,r,7 abitanti. era divba in sei collegi, che mandavano al Reic:h~tag M!i deputati. Adesso eleggerà a S('ru• tinio di lista 14 deputati. 11 Ballen 4..•he, coc 2. 14,i?.~33 1 abitanti eleg– gei.i or,1 q dc1>ntali, era prima diviso in quat– tordici collegi, rhe mand;wano pure 14 de– putati al Rcichstag. Jnfìuc - tanto per dtarc ancora un esem• pio - il WOrtembcrg, che è ora Il collegio elettorale pii, grande, prima era diviso in 18 c-c>lte~ri; adesso mander:t li rapre:;entanti al• l'A~~mhll'a Na1ionale,. Ogni partilo pre1:1enta una li,1a di candi• dati, ,·ontenente tanti nomi quanti ~no i de– putati che 'li debbono eleggere . .'\ e-leiioni finite si contano i \'ùti: pm, · per •l~1c..·urare una v~ra rappresentanza pro- 1xmdonale, si clh·idmn i \'Oli ripo: tati da ogni li.sta, prima per 1, poi per:, per 3, per 4, ecc., fino a 1...he, dai quo,denti ottenuti, ~i possono oitcncrc tanti numeri massimi quanti M>no i cleputau che !ti debbono eleggere. Pn·ndcrcmo un esempio pratico. 1n un collett10 qj debbono eleggere 1 1 depu~ati, e ~i stanno di fronte quattro partiti: socialisti mag• giorilari, indipendenti, democratici. conserva– tori. J maggioritari hn1mo riportato 6oo.ooo voti; gli indipendenti 420.000; i democratici 224.000; i conservatori 110.000. Si pongono que,ti numeri l'uno di fronte all'altro e co– minc-ia l,1 divisione: Oivi1ione Liste I Il lii IV per I 000.000 4:!0.000 224.000 110.000 . 2 300.000 210.000 t IZ.000 55.000 » 3 .!00,000 140.000 74.667 36.667 • 4 150.000 105.000 56.000 27.500 • 5 120.000 84.000 44.800 22.000 . I) 100.000 i0.000 37-3.\.1 18.333 Gli undici deputati eletti sono quindi rnp,– prel'iCntati dagli undici numeri più alti di quei qum:ienti; e preci~lmcntc sono: 6oo.ooo (lista 1.), 420.000 (lista c.), 300.000 (lista 1.), 224.000 (lb,ta 3.), :? 10.000 (lista 2.), 200.000 (lista 1.), 150.000 (lista 1.), 140.000 (lista 2.), 120.000 (lista t.), 112.000 (lista 3.), 110.000 (lista 4.). l n quc!>ta ~elezione cli numeri ma~imi s'incontra 5 \'Olle la lbta 1., 3 ,·ohe la lista 1 .. : \'Olle la list."l 3., 1 \"Olta la lista 4. Sono quindi eletti dnque d;..pulati della prima li::,ta dei maggioritari: tre della :. lista degli indi– pendenti: due della 3. m,ia dei democratici: un'> della 4. lista dei conser\'atori. J.o scrutinio di lista (."On rappresentanza proporzionale non e:,clude l'alleanza elettorale. Ogni partito cioè scende in campo e va alle urne per proprio conto e d:t il voto soltanto Germania ai propri candidati. l'alltJn;a ptru può r..~•"- 11111 al HWJmtnlo ,I, fOkolarr i ni11/lali dr/le de– :.10111. J voti delle liste alleate \'engono cioè addizionati prima di fare la divisione per 1 1 2. 3, 4, CC<'.; e la divisione si fa sohanto sulla somma. $upponiamv, ad e:-empio, (.hc nel caoo pre• cedente fac(i:mo ,1lle.:m1.:i i maggioritari e !th indipendenti t:ontro i borghesi. Allora -.1 do– ,:ranno cll\·idere i ~guenu numeri: 1.020.00,, della 1. e 1. lista nunite, 114.000-della _:;.e I 10.000 della 4. lista. Dividendo dunque !lcr 1. z. 3. ◄· e<:c. -,ì avrebbe: DiYlsione liste I e Il lii IV 1..er I 1.(120.000 !: ?4.MO 110.1.K'O ,. , 510.000 11:?.000 :;5.00<• > 3 340.000 i4-66ì JIJ.60; • 4 ,5;.000 50.000 Zi-500 • 5 204.000 44.800 .!.!.000 » b .170.00,1 Cl'(. en:. • i 145.000 » 8 127.500 • (J I 13•333 Prendiamo ora gli undid numeri pii.t ult' e avremo: 1.010.000 delle_fo,te 1. e .2., 510.000 delle liste 1. «.'2. 1 340.000 (libtc 1. 1..· 2.), 250.000 (lista r. e 2.) 224.000 della lista 3.. :?04.000 (li~tc t. e :?.), 1 i0.000 {liste 1. e:?.), 145.000 (liste r. e 2.) 1 127.500 (lis1e J. e 2.), 113.333 (liste r. e 2.), 112.000 (lista 3.). Adunque i partiti ~1X.ialisti riuniti n\'rebbero ora 9 mandati, ll'lentre ~nza alleanza. ne ;n·rcb• bero avuti ,ohanto 8: i democratici reslano coi due di prima: i con:,ervatori im•r, e re,te• rebbcro a bocca :uciutta. Quanto ai partiti che si ~no alleati, e~i possono bCmpre intendersi intorno alla. rip.1.r– tizionc del mandati ronquicstati per mezzo del sistema prc-porr.1011;1\c. Nel caso no:.tro, · ad esempio, I numeri più ahi, riportati dai ma~– gioritari e lndipe11der,ti, sono (secondo la pri1na rnbclla c.hdivisicmi): 600.000 ( 1. lista), 4::0.000 (2. lista), 300.000 (1. lista), ,10.000 /2. lista), 200.000 (J. lista), 150.oov (1. list,a), 140.000 (:?. lista), 121"1.000 (r. liliota). 105.5,x> (:?. li:,ta). 1 maggioritari avrebbero cioè cinque man– dati e gli indipendenti quattro: que-sti ultimi, adunque, gnadagnerebbero un mandato. Vero è che una alleanza potrebbe trovarsi di fronte ad un'altra alleanza: nel qual ca.so l'una coa– Jizione potrebbe anche paraliziare l'altra. A 0_2"ni modo sembra. che l'unione di due liste clia la possil.111itàdi meglio far \'alere i \'Oti. . .. Elemento fondamentale di questo ,istema. è l'obbligo nell'elettore di votare, non per singoli candidati, ma, in bloct.:o. per l'intera lista del 1:1uopartito, la quale comprende tanti candidati quanti sono i deputati da elcgf,,rere nel distretto elettorale. Il p.1rtito li sceglie 1.· li dispone in un certo ordine di preferenza, che ha la sua ìmportanza nella determinazione del risult.uo dell'elezione. L'elettore non può cambiare questo ordine, nè :,O!>tituirenomi: &: lo fa, non se ne tiene alcun conto. In Germania, do\'c è innato il bisogno della disciplina, ed ogni individuo sente il do• "ere di e-~~ere inquadrato in un partito e ob– bedisce cie<...imente ai capi, quel!ltO sbtcma è concepibile. Jn lt:-ilia, siffatta onnipotenza de-i partiti nella preparazione delle liste, -archbe pericolosa assai. Occorrerebbe. da noi, t:orreggere il sistem,1. tedesco nel sen:so di permettere all'elettore di votare non per la lisLl inter.1 1 ma per un nome della lista, in modo <"he il voto servi!,.l!IC nello stc:,SO tempo ad .1ff'rrnarc la prcfcrcnr.a dell'elettore per la lista e la prcferen1.a per un dato <:andirlato in o.infrunto degli altri della stcs:s.a lista. Co-.i in t i~na lista i can– didati l!litro,·erebbero ordinati ?!t!condo il nu– mero dei \'Oti r,1<:coltida ciascuno: :sarcbtièr1J, insomma, ordinati non dai comitati, ma dagli elettori mede:,imi. lnohre sarel>be desiderabile, in Italia, che l'elettore pote::,56 dare due \'Oli; magari a due di\•ersi landidati di due dhen;c libte, e~endo lil>cro anche di a~gnarli entrambi a un Morae solo: e questo per i moti,·i, che sono stati spiegati nell' U11ifà del no,·embre pa:,sato. Ma si tratta di partkolari non C$.SCnz1ali. Quel che imp,,rl,t è che ,·cng;1 adottato il principio della rappresentanza proporzionale. sal\'O ed a scegliere fra le molte forme cl1es.-..."l quella, che meglio si adatta alle «.'<llldiiiom presenti ciel nostro pae:,e. Le donne, cavalier, l'armi e le ... missioni Non ce la prcndiamu 1..·on le donne, perchè queste entranu, indirettamente. nel no:,tro argomento. in quanto es..scndo americaue, in– gle:,i, france:.i, tede.,che, hanno :,,.1puto iru,c– gnare :ii noblluommi loro mariti le lin!,•"ue straniere, quand1) costoro, 1:1emi~analfabeti.non sape,·ano neppure I.i lingua italiana. E non ce I,\ prcndi.tmo neanche t.:oi:sull1r dau ca\·aheri o nobiluomini :-.cmi•analt;1l>t:11, che la Consulta m,·ia in mi-.-iione in America. a Parigi, m Polonia, donmque c.:i '8rebbc b1• sogno di m:m1ini ti' mgegno: che t"olp.a hanno essi se all'antithit,\ dd blasone non corrif.pon• ~e la caparlt:\ ( ranirn? Ce la prendiamo e-on la C.:on11uha. che ha sempre r abitudine cli aflìdare a nobib:.:tri defidenti le più cliflìcih e dci14..;1te missioni ali' J-o.:.:,tero. non a\'cndo .iltra preoccu1.icmc che di con"'Cr\ 'a.rc il monopolio di qucMc mÌ:,!>ioni nelle !ile della cosi detta aristocrnia. Una volta era liL nohilt.1 del (;.l!; .1.lo , rhe fomi\'a i mi-.si,>nari !lCr re~h.:ro ni governi: erano i bei tempi, quando. come clit1..·,·a il principe di Mettemich. l'uomo cominciava dal barone. Poi è stato un po· anche l'eserdto, :-.pecial– mente la ça,·:1lleria 11•n la erre gra:---.1, a fun– zionare come mini~ra e futina di an ba– sciatori e mini~tn: e tu <1uancloGuglielmo 11 diceva dlC i IZCnerali pru!--.iani «.•rano capad ,:1i far tutto. L:1 guerrn, eia n,i pure ora qiamo usciti, dovrebbe avere· prndotto qualche effetto piuttosto deleterio ::,ui blal)oni haron,11i e nt.·· gli uniformi del{li uffda i di carriera. ~pcdal– mente di c-:wallrrla. Blasoni e uniformi, oram::1i 1 dovrebbero non css1.•repiù titoli incli:spcn:,abih l cr ottenere miS-"lioniali' e::,tero. Ma la Con,ulta, col barone S. 111nino e (·ol marchese Aldovrandi, è rima:,ta '-Cmhra ai 1)("1 tempi di Guglielmo Jl e, di Metternich. I· oggi più che mai, il rcdiccnte pn:stig-io <lt casta fa a pugni nella nostr..\ diploma, ia <·ol reale prestigio del pae:,c. Non è il ca.,o di far la cMnì .. tor a di tutte le mi~:.:ioni affid..\le a nobiluomim indt1 durante la guerra. Ci basta :,egnalare c:he il mah-ezzo i,eguita, anche in qu~to :,eriodo <k– licatissimo di a~sestamtnti sociali, in lUÌ l'in– telligen:ta e la competenza. sarebbero nece;:,– sarie come l'aria ai nostri diplomatici. H personale delle nO!<tre missioni speciali, che girano in Francia, in Inghilterra, nel Norcl•A– merica, nel Sud•America, in Polonia, continua ed essere formato con indi,•idui di assolut.i deficienza mentale, la cui sola fun1.ione non può es-.crc che quella di rendere ridicolo 11 nostro paei,e e danneggiarne gl' interessa a furia di !,.Upina ignoran1.a. Ma disctndono da una lunga fila di magnanimi conubi. F questo per la Consulta basta. Ma per noi gua~ta. E speriamo di non es:tCrc costretti ., far nomi! 15 mila lettere di ade:,ione, di fiducia, di im.-oraggiamento il Prcsidu1te \\'ilson ha ricc\•uto dal!' Italia : ope– rai, rontadini, soldati, uffici, li, mutilati, ht• validi, madri che hanno perduto i figli, fidanzate che non rivedranno più il loro di– letto: 15 mila anime semplici e buone, non '\)crvertitc dalla lettura di certi giornali, hann• mandato all'uomo d1 buona "olonlà la lor• parola di ricono-.cenza. di con:,cnso, tli fede. È stato un ph:biscito <.ipontaneo, cho h:t dett• al Pre:,idente ,vit.. on rnolto più, infinitamente più che non abbiano detto certi ambigui di• scorsi ufficiali. Abbonatevi subito: la forza d1 un giornale settimanale è tutta negli abbonamenti :: :: :: :: :: ::

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