L'Unità - anno VIII - n.1 - 2 gennaio 1919

4 zionc sociale: maximum ùclla giornata di la– vora (otto ore)j minimum del salario; regola– mento ciel lavoro insalubre e norme d'igiene; assicurazione contro gli infortuni, le malattie, la invalidità, la vecchiaia, 11Incolpevole di– soccupazione; assicurazione maternità e dell'as– sistenza igienica e morale della madre e del bambino ; divieto del lavoro notturno per le donne e i fanciulli e regolamento del loro lavoro diurno; divieto di sperequazione a danno delle operaie, in base al principio « a parità. di produzione, parità di compenso » ; /) creazione di un Consiglio internazio– nale della legislazione del lavoro, che com– pleti, nei limiti del mandato che riceverà dal Congresso, i trattati di lavoro e di emigra– zione; proponga ai diversi Stati le opportune innovazioni colle aggiunte ai trattati stes•i e ne solleciti l'approvar.ione; rediga e promul– ghi i regolamenti per l'esecuzione dei trattati e leggi sociali e ne controlli l'osservanza, ap– plicando le opportune sinzioni. 7. - Per i problemi, che sorgeranno via via < he mutino le condizioni 11,ateriali e mo– rali attuali, gli Stati aderenti alla Società delle Libere Nazioni per :1 mantenimento della pace debbono as-,umere i seguenti obblighi : a) ricorrere al giudizio arbitrale, quando non sia possibile conciliare gli interessi c~n– trastanti per via di trattative dirette; 6) inten·enire solidalmel\te. anche con la guerra, per imrorre la procedura arbitrale e il rispe(to della sentenza, e costringere al pa– gamento dei danni quello Stato che sia venuto meno all'obbligo di mantenere la pace. 8 - Gli Stati associati debbono.: a) darsi ordinamenti rappresentativi, quan– tlo gii nr,n li abbia no, che rendano possibile il controllo preventivo e successivo su tutte le pubbliche spese da parte dei rappresen– tanti di tutta la popolazione, maschile e femminile; h) introdurre neile loro costituzioni, 'quando già non l' abbiano, il divieto di qua• lunque trattato segreto; r) trattare nei loro codici come reato la propalazlone di notiz e false dirette ad inci· t:;i,reall'odio fra le n ,;doni; d) riconoscere che il numero e 1 1 0 dina– mento delle for1.c militari di terra e di mare d1 ciascuno Stato sono materia d'inte esse 1cnerale della Socic•a delle Nazioni; ,.) vietare la fabbricazione privata delle armi, esplosivi, navi, sonunergibili e altri pro– ~otti di uso guerresco. 9. - Condizioni economiche essenziali <lella Società delle Libere Nazioni sono le seguenti: a) divieto di ogni « guerra di tariffe» intesa a favorire interessi parlicolari; 6) divieto cli ogni sistema differenziale di tariffe doganali, ferroviarie, marittime, por– tuali, ecc., di premi di esporta1.ioni ed altri artifici economici, ccc.; c) applicazione generale fra gli Stati consociati, in tutti i trattati, de~la clausola della nazione più favorita ; d) inte ruazionafo:1.azione delle grandi vie cli comunicazione internaz;onale, ferroviarie, marittime e fluviali; e) C03tituzione di un Istituto internazio• nale della produzione e degli scambi, ana– logo al Board of Trade e ali' Istituto inter– hazionale di agricoltura, che organizzi e dif– fonda la periodica conoscenza statisti a dclln produzione e dei consumi sotto l'aspetto man– citale; f) la pem1anell..!a di un comitato inter– nazionale con funzioni di controllo e con poteri adeguati per l'osser,•anza dei sopra in– dicati impegni. 10. - Garanzia essenziale pel rispetto de~ gli obblighi assunti dagli Stati associati è la permanenza cli uno o pill Comitati superna– ;donali, formati da delegati di tutti gli Stati assodati, aventi i seguenti uffici: a) promuovere il giudizio arbitrale per tutti i dissidi, da cui si possa temere un tur– bamento di 1xice; b) intervenire direttamente o concedere mandato di inter\'cnto sotto il proprio con– trollo fegli Stati associati, quando ciù sia ne– cessario per assicurarvi l'effclti\'O e leale fun– ;don::11nentodelle istituzioni che sono obbli– gatorie per tutti; r) J4Segnare :l ciascuno Stato la quota di forze militari, tcrre~tri e muittime, che de- L'UNITA \'OllO es-sere tenute agli ordini della Societù, approvarne in precedenza i relativi bilanci e h:orvegliame, quando se ne pre.-;er1tila neces– sit:'t, la leale applicazione; d) controllare in tutti gli Stati associati la fabbrica:r.ione delle armi, esp:osivi, sommer– gibili ed altri prodotti di uso guerresco. I J. - I comitati su1>ernazionaliavranno un proprio bìlancio, formato per comrib ti degli Stati associati, o con entrate proprie. Tutte !e forne marittime saranno organiz– zate internazionalmente e la Societ~l avr:°\ ba~i navale proprie. Le discus::.ioni e deci~ioni dei Comitati in~ temazionali saranno pubbliche. 12. - Gli Stati rimasti neutrali dnrante la guerra saram10 invitati ad tmtr1,1c 1,.,l Società a condizioni eguali n 1uel;c- du..; Stati cicli' lntesa. 13. - Gli Stati, che succ,~rltr:urnu nc.:lla nuo\'a Europa agli Stati delb Quadruµlir .. germanica: n) saranno obbligati a pagare in equa misura e secondo il grado di ·respon~abilità i clanni della guerra: h) dovranno dare speciali e adeguate ga– ranzie dei loro intendimenti pacifici; r) avranno facolt:t di far parte <leUa So– cietà delle Nazioni con gli speciali obblighi e garan1.ie suddette, oltre agli obblighi comuni a tutti gli Stati a.:sociati. 14. - Gli St?ti, che rifiutino di far parte della Società e non accettino il controllo sui loro annamenti e fabbriche d'anni 1 subiranno il boicottaggio economico da parte di tutti gli Stati associati. Per l'onore La lega italiana per la Socictl1 delle Nazioni conta già le se– guenti sezioni. costituitesi in un mese e mez1.0: Ale!,.Sandria- Aquila - Borgo a Buggiano - Borghetto Lodigi:1110- Bcrgamt> Bari - B,1gnarm·allo - Ca::.aleMonferrato - Ci- ~t:i,:ro- Crema - Cernusco sul Naviglio - CC'-..'lte - Carrara - Cefalù - Cornate - Cellatica - Castcllamarc - Cattolica di Ro– magna - Crèmona -;- Cancgr. 1.te - Campo– basso - Bene\ento - Forlì - Foggia - Firenze - Ferrara - Genova - I..ocli - Imola - Jseo - Lago - Lugo di Romagna - Merate - l\londo,·ì - :\tirandola Man– tt)va - Milano - Monselice - Nignanla - N, vi - Novara - Omegna - Portoferraio Piacenza - Parma - Pavia - Porto I- "pedocle - Padova - Rieti - Reggio Emi– li..:.- Ronco Briantino - Roma - Pusiniana - Seregno - Seveso - Suzzara - San Fio– rano - Somag:lia - Saluzzo - Sant'Angelo lodigiano - Serravalle Scrivia - Todi - Torricella in Sabina - Vematc - Vimodrone - Varese - Vercelli - Cotignola - Varc-,c Ligure. Cli amici dcll'U11ittl hanno il dovere dì promuovere dovunque il sorgere <lelle Sezioni, e nelle citt:'1,in cui si sono costituitC, di ade– rirvi. Per informazioni e consigli, rivolgersi alla Segreteria generale della Lega: Milano, Cor:,,0 Vittorio Emanuele, 8, presso il « Comitato d'a~ zione dei mutilati, feriti e invalidi cli guerra ». e la sicurezza d' I tali a La Vita internazionale, rlirtlln dal/'011. A– J:lltll,: pubblièa wu, lelltrn de/1'(11'.Arturo Stef– fenellt~ gùl dtpulalo del J'rmfi,10 alla Ditta dtl 1'1"olo, t profugo ill Italia dma11llJla guena. À' u11npagina di onore e di buon sm.w, '11 cui si rilnwauo /11/le le idee, j>tr cui 101/inmo ''Il?..~ del– /' Unità. Molli, 1Mllimi111~ ù, ltt1l,i, f>ttwmo comt 1'011.Stejfnulli t come noi: la violenza con cui vengono combattute le no~tre idee è in proporzione della paura che si ha ciel trionfo di esse: si ctnn di cnare il terrore ,i, roloro,cl,e 11011 sol!oscrnJ()110 cùcnme11lenlla JX>– litièa della dilla Fi/,/Jpo jValdi e C.: pruto si passerà, probabilt11t11le,alle ,,tre t proprie oggres– siofli maleri1.tli. ilfn il 611011 se11soe il sentimento di OII01'e di gùt..t/i:,ùrdel nostro popolo /ùuiwmo col /Jrroaltrt. Euo le parli più ù1teressa11/idella ldltm del/'011.Sleffe11ell,: lo credo che molti parlino e parteggino Juiì fNr d,fel!o di esalle cog11i:io11i e ptrce:io11i delle cost che per altri motivi, e che non do– vrebbe perciò essere inopportuno, col debito tatto per non danneggiare i giusti diritti d'Ita– lia nelle trattative pace, ma con decisa chia– rezza, agire per richiamare le persone cli buona fede al senso della realtà ed anche della ,·e– rità 1111 po' troppospesso 111istijicala. Lasciando libero corso ai deplorati atteg– gi:unenti o comb.1ttendoli con troppe preoc-.:u– pazioni, si arrischia di compromellere, non solo l'onore, ma anrhe (a fu!ur,, sorte d' /Jnlia e ,011 essa ,· frulli dtlla gnm le vittoria. Per l'onore d'Italia. lo riterrei che l' 0110n Jt1rd>ht irrr.parabilme,1/e a:m1pro111esso, e l'Italia, sorta in nome del prin• cipio di nazionalità e dcli' eguaglianza di tutte le nazioni grandi e piccole nel diritto alla li– l>ert,ì, dQpo avere dich1lm1/o di ,we1'e rnlu/o la guerra per 111u/a libtrM e pe,. la g,i,sli::ia, ,u– ctllasu di offmdrrle (f()/l'assoggellarl!sen:::aauo• lu!" 11ttr'mlrì al proprio domùuO Ù1Jf>Orla11li /1·,1- =i"onidi altri popob: ledrsrhi o slm·,: ripudia11ti il nostro do111ù11'o. Sarà buono per la polemic.i i1wocare i ca~i d'altri Stati ansiosi cli fare nl– treltanto; ma a me pare t.:he priì gituto jorebk c,1are tali casi 11,.:11 per crearne p,eadenli a nostro favore, ma per dtpr,mdi. Nelle SJ>ecialirelazioni con gli iugoslavi non si dovrebbe dimenticare che il wpo del 110#10 (Ì(nJeruo ha applaudilo al /Xli/O di Roma, du ora çj vorrebbe germanimmi:11/e,rilollo a llll pc:,o di ca,ta; ed in Parlamento ufficialmente ha di• chi.nato Lhc il pattu cli Londra era ~tato !-ili- pulato con riguardo alle preoccupazioni della nostra sicurezza di fronte ali' Austria-Ungheria, ma. che, eliminata questa e sorto sull'altra :,ponùa uno Stato nazionale slavo, eguali preoc• cupazioni non avrebbero avuto pili rngionc di sussistere; il che equh•aleva alla promessa di eque concessioni alla Jugoslavia. Ed ora ùtt'((e si r,onr.bbt togliere a/In 11mlesù11amolla p"rle t/1 et~ cht lo sltsso patio di Londra le co11se11tivil. E con ciò io non voglio affatto sconfc:&1re le nostre aspirazioni su l'italianità di Fiume: ma la soddisfazione delle 111tdesi111e dov,·rhbe ami es– sere il pu11/ò di pnrtenw jJtr "" eqllO tt>111/nw1mso ùi alh'i !erri/on: ùz modo d1t I' T!alia si prenda mmo slam· du sia j>osstlH'/e. Non mi impressionano, per quanto dis\)iac– ciano, certe e~candescenze jugoslave. Tro\'o in– vece inconcepibile come certe proteste di slavi per non essere annessi all'Italia e rimanere uniti ai loro fratelli di razza e di lingua, \'Cn– gano gabellate per improntitudini cd offese a noi. [o ritengo che gli itali"a11i,che si trtJtl(lssero nella posiziom: di quegli slavi, quando 11011 fossero dei r,ime,1;01,: fttrtbbero iTl soslan3'l altre!ln11!0. Per la sicurezza d' Italia Ma lasciando da parte le ragioni d'ordine politico e morale che però pe.;;ano molto, ,·orrci, che le deplorate correnti pensassero almeno alla sicure1.za. futura d'Italia; nlmmo questa do- 11rebbestar loro a cuore. Essi ritengono di provvedervi col cerc:1re i più larghi confini naturali e strategici, st:11:a riguardo Il tirarci iu cas, masse d,· stnwùn' lt– desclti e slavi sulle Alpi e sul mare. E intanto non ,·edono che co~ì la Germotnia (72 milioni di abitanti) e la Jugoslavia (12 milioni), nostre confinanti entrambe, ci sarmmo perpetue irrct/11- cibili 11emidu, inte::.e a unirsi per bfruttare tutte le combinazioni utili per liberare dal I\0:.tro dominio i loro connazionali a noi sottomessi. Così come noi eravamo ostili all'Austria 1 per quanto alleati, J>ercht: teneva soggetti i nostri fratelli cli Trento, di Trieste e e.liZara. Dal nostro sentimento dobbiamo poter misnrare quello degli altri popoli, che pote~sero trovarsi per fatto nostro in circostanze eguali. Se la Germania e la Jugosla\'ia, alleate per le ragioni suaccennate, a\'es:-;ero a.- volger~i contro di noi, 84 1111"/io11i co11/t"o 39, la nostra situazione non sarebbe invidiabile. Poco ci glo,·ercl.ibc :mrhe il confine del Brennero, quando le mall-;Cnemiche ::.i I i,,crsa::iserocon– trc, di uoi attravèr~ la poco formidabile, per quanto n" -tura.le , barriera delle- Giulie; e <lif– ficilmente ci salverebbe l'c~clusiva padronanza dell'Adriatico. lo non ,·oglio esprimer ,·o~ di paura, ma credo di pote, ,iire che UJ1,1 politim dit d CQll– d11rrà sn,_,, dt1bbio a /(J/ta,e in 39 ro11b0 84, se11:a prt>A1b11ill} di alitalo a/omo, a111.i rhe a \'i– vere, per quanto dipende da noi. senza quel pericolo e con la fiducia di avere al no~trn fianco, se occo1Tesse 1 gli slavi contro i tedeschi (cogli slavi del sud :wrebbero allora intcres:-e ad assisterci anche quelli degli altri paesi) e gli aiuti morali e anche materiali di altre na• zioni, pu,l tsstrt qualijim/<1 110,z falriollarJ,, 11111 (>a:;=tsra . .R,I ; si'g11ific1J11le c tt 01/,1 sltssa ~i ,uso– N.110 ta11ti clu ntl 1914-Jj erano mulrnlisti t p,,– Jino a11strogenna111Jjilt: Ma forse è la mentalità austrogcrmanofila, contraria al principio n:11..io– nale~ che conduce questa gente a caldeggiare per noi progrnmmì austrogermanici: pure l:1 lezione testè toccata ai pangermanisti dovrebbe essere stat:t el<>quente, Parole di buon senso. È semplicemente :sb.1lorditivoche cw.e tanto intuitive non sembrino tali per tutti, nè si com– prende come il Go\'emo col suo tacito conte– gno lasci credere ali' interno ed ali' estero di poter nutrire tenden1.c oltranziste, e permetta, anche con pfOprio danno, il disorientamento della pubblica opinione, che potrà ritenere di– plomaticamente sconfitta l'ltalia, mentre avi~ completato egregiamente la grande ,·ittoria, se quelle tendenze saranno deluse, e CO!-Ì per– metta il sabotaggio della nostra allc~111za c,,lle potenze occidentali, che donebbc rimanere duratora e cordiale. Si dovrebbe capire che queste ultime, se fossero f'OSÌ malevole come taluno insinua, con– tro di noi, """ po!rchbero anre che va11laf(g10 dalle 11()S/rr. f11t11rr.dù ,lribe con !educhi t s"w,: frrd1è, con qutsli addosso~ saremmo pùì dt1bolit per fono 066liga1i a strù1geni ad sse. ANTOS-10 ST1Ur'ENPr.u. Errata-corrige Nal passato numero clell'Omlà annunziam– mo che sarebbe uscita a mezzo dicembre la seconda edizione della Ouesh'o11e ,kll'Ad,illtù·11. La notizia era ... prematura. La nuova edi7.ione del libro del l\faranelli e del Salvemini è stata vietata dalla cen-.ura. Senza commenti: anche pcrchè non ci sarebbero consentiti. Ci limitiamo a riprodurre il Regio Decreto del 20 110\'embre, che regola il funzionamento della censura. assicurando i nostri lettori che la Quat,O,u del/'"Adrù1lito non contiene uclla se– conda edizione, più che non contenesse nella pri• ma, notizie militari, nè riservate, nè false (salvo quelle dì cui :,i documenta la falsit:\), nè reati pc~ibili d'uffi'cio. « Articolo 1. - L'esercizio della facoltà di cui nel R. D. 23 mag~io 1913, n. 675, recante provvedimenti in materia di stampa, rest:a, d'ora in poi, limitato tSclushmmmtc :1i < ~1si seguenti: 1. quando tratti:.i di notizie di carattere militare previste nel predetto decreto e nella legge 21 marno 1915, n. 273; 2. quando lo sta.mpato conteoga false notisiè che 1X)ssanogenerare allarme nella pub• blica opinione o turbare i rap1x,.rti interna1.io– nali j 3. '1µando si ravvisino nello stampato elementi di un rtnlo peruguibi/e d'11JjìciQ. Si prega vivamente di prender nota: 1 ° che Il nuovo indirizzo della direzloue e amministrazione del giornale è: Via, San, Zwwbl, G-:l, Ffren.::e; - 2° ehe l'abbonamento annuo non è più di lire cinque, ma di li.re fliet;i. Co.pie duplicate Quei nostri amici, che riccvcrann<'.i nelle pro.">simc settimane :più copie della Messa lluilà, sono v:Yamcntc prc,,:ui di inviare le copie soprannumerarie ~ loro conoscenti. Faranno cosi la migliore pro– paganda per la diffusione del nostro gior– nale. Al prossimo numero: ANTONIO nE Yin ne: MARCO, prnfcssorc dell"Univcrsità di Roma, deputato: li pro– letaria/o e la pace. ER~fsTO Luc.\RO, professore ddl'Uni– versità di T'urino: l.a g1tttT,1 ,: la de– mocra-:;ia.

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