L'Unità - anno VII - n.47 - 23 novembre 1918

portanza le caratteristiche biologiche o le in- - fluenze psichiche? Quol'è la parte che spetca in qu<JSto processo e.Ila lingua? Questioni interessanti senza dubbio, ma, a d1- l'oj il vero. troppo teoriche rispetto a quelle chr w·gono adesso. Nella discussione, il dott. Ris prende a consi– derare il problema degli stranicl,i come parte del problema generale europeo cicca la limitazione volontaria delle nascite. Gli ulti.m: duo censi.men– ti dimostrano che nslla popolazione svizzera ~i formo. un vuoto, che viene colmato dagli i.mmi- . granti. •rutbo dipenderà dalla pri-ssione t:ernogra– fica che i popoli vicini saranno ancoro. in gra:io di esercitare dòpo la. guerra. Il prof'. v. Speyr si rallegra' rhe la. Svizzera e i singoli Cantoni conservino sempre le loro oarat. teristicbe, per quanto in certe cittì:i,, !ld esempio i<n Basilea, sin da.I medio evo si sia. ritenuto ono- 1·ifico ed utile dar la oittadinanzo a molti s!ranic-– ri ed ammetterli presto alle ii,te cariche. Il dott. Binswa.nger distingu~ l'assimilazione biologica dalla semplice assimilazione p"litica ,, da un'assimilazione spirituale che è più iC'lpor– tonte dell'altre. Certi immigrati tedeschi, a suo modo di vedere, s'irnbevono presto l'idea demo. craliiohe, pur riman'}ndo pe1· nlti·i versi « bnoni tede,;chi :>. A questo proposito il dott. Koller fa notare ohe nelle più importa;nti città svizzere c'è un gran numero di cittadini cospicui d'origine straniera : sono uomini d'alto valore soci11,le,venuti e 1·ima. sii in Svizzera e per un'idea ». La Svizzera po– trà a11tirare a. aè altri immigra.ti di questo genere se saprò. offrire agli stranieri dei valori superiori e llon soltanto dei vantaggi materiali. Le preoccupazioni degli egregi nlienisti sviz– zeri sono più ohe fonda.te . Ma ci sembra che essi si sia.no aggirati intorno al prc blema centrale, sfiorandolo a.ppena, quasi timorosi di toccare un punto dolente o, per dir meglio, una piaga. L'invRBione straniera., che la Svizzera pa~isee d..i,quattro anni, non ha niente che vedere con la normale immigrazione dei tempi di poca. Gli o. spiti d'adesso, non sono veri iLimigranti. Sono disertori; so1.10 traditori che in patria troveret.– bero carcere o nnilw.ione; sonc - orda. immen– ~11, - spie, agenti politici; sono contrabbandieri; l'Qno commercianti ohe vanno , trt1dirc eul teri-o?– no economico le loro patrie o a mascherare la lo– ro merce con l'etichetta svizzei:a. Costoro non Ranno ohe fal"!'ene dell'idea derr_ocratica; vanno ~empUcemente a. sfruttare la l'.eutralità svizzera. Non sono gente ohe oonvenga proporsi d'assimi. lare, ms. gentaglia che_ converrebbn est1ellere a.I più presto. Il problema. principale, che v,li Svizzeri banno avuto dinanzi a se, duraute la g11erra, non è sta– t-0 problema 1biologioo o psicologico o democrati– co: era un' problema. politico e sopratntto mora– le. Tutti i guai sono doriva.ti dalla neutralità e d'I una tolleranza. più che longam:ne di fronte a co– loro ohe ne approfittavano. <\ questo modo la Svizzera. neutrale è diventata ;I centro di un'azio ne bellica, ohe per essere subdola non è P''ltn meno pericolosa. Dalla. Svizztra partivano g'i appelli ad un pacifismo di pessima lega. NellR Svizzera. si sono installati comodamente tutti gli uffici dello spiona,ggio del disfattismo e dellfl , orlm.in &litll internazionale. Il Governo federale non sapeva mettere alcun freno. Lo? gesta dei Wattenwyl, degli Egli, dei Wille, degli Hof– mann e dei Grimm mostrarono quanto la. neutra– lità a,l:,bia corroso lo stesso organismo politico e militare della Svizzera. I tumulti di Zurigo, pro– vocati da agenti germanici, mi~ero a nudo l'fn– tenzione di sfruttare la neutra!it.1' per gettnre r , Svizzera nell'anarchia onde asservirla più co ~– p!Ata.ment,,,. Ci vuol altro ohe discut<:re di natalità o di a•– similazionA biologica o dell'attrattiva dell'idea democratica I L'essenziale è- <'h<' la Sviz,~– ra,, in conseguenza dellEL sua nNttralità, di– venne un albergo, ove pli ~ti.-aoi<'ri compivnno 1P loro più t.111'J)i •bisogne, senza oniederr il pC'rme~– w e Sflnza. rendere conto a 11e3Suoo! E l'Italia che cosa sa.rebh 0 diventata, AP fo~– se rimaste. neutrale com9 la Svizzera? Quegl ·rtn. lianj, ohe più hanno gerrnto sui mali della guer– ra, hanno mai pensato ai msli della oeutralitll? L'UNITA t· .l'Perun inventario 1 delle nostre ricchezze naturali lJu inventario ùelle ricchezze naturnli degli Stt,ti Uniti fu cÒndoUo a termine a wra della Natio?,,tl c:onservation Commission, nominata dal Presiden– te Hoo.seveli nel 1908. Essa si divise in quattro ~~zi01a, dedicatesi rispettivamente ai mine,:ali, alle acque, alle foi·este e al suolo. II Presidente ordino che i capi degli uffici scientifici a Washiugto11, cJascuno secondo la propria comJ)etenza, atntass·,,_ ro la Co 1nmissione, e clifalli molli tecnici furon,, messi a dis!)'Osiziune di questa e per essa la~ora– rono nell'estate c nel! 'autunno del 1908. La Commissione si convocò il 1" dicern.bre 19(H. per ascoltarll i rapporti dei segretari delle quattro sezioni e quelli dei te.cnici: 2 su tali documeDti preparò il ra9porlo generale, cho poi, insieme coi rapporti dei segretari e dei tecnici, fu pubblicalo in 3 volumi sotto il titolo Repc,rt v{ the Nalio,wt Cvnsen,atùm Commission (Senale Doc11111e11t, n<1- mero 676, anno 1909). Il Re7,ort tu tr'lsfuso nel volume del \'an ltise: The conservation o{ natum/ resr nrces in the Uni. lerl Stales (1910), ove ogni 1~[[(,, e lrJveM. esposto in manie,·a chiara e piacevole: quali son0 le l'ic– chezze naturali degli Stati Uniti; quali speq,e•·i sogliÒno commettersi neJ consumo che ne ta la na– zione; quali norme andrebbero seguite per ottenere che quelle provviste durassero il massimo tempo 1, ·,nnla!(,do del le future generazioni.· '.'lell'.wtunno clel 1909 fu organizzata una !icilin– nrtl Conservat-ion Association, nffinchè si 'tacesse centro di pro11aganda per la miglior conservazio– ne dei beni naturali. Abbiamo voluto ciò ricordare 111 rcllè, se un Pa"''' che nuota nel'abbondama come_ gli Stati Unili, r prima ancora che scoppiasse Ja guerra, sentì il i•i– sogno di compiere una cosi vast11, e cosc;enziosn. rassegna delle sue originarie ricchezze, e di creare una organizzazione di propoganda per il toro pii, razionale uso, quanto non st1rà. più necc~sq,rio che ne seguiamo 1·cs~mpio a guerra finita, noi Hali:ini, infinitamente meno provvisti? La guena ha forte– mente cresciuto la velocità di vuol3'Tlento del grn11 serbaloi'O di beni naturali cJa parte di tnlta l'urna– n:t't. E avrà comr inevitabile effetto <li rendeN tutte le nazioni più parsimoniose nell'impiego del– le restanti materie. SiccM 1rn inl'entario dei be111 naturali, destinati irrepnrabilmenfr a·esàurt•si nel corso dei secoli. sarà ovunq11e ciesiMrabile e in primo luogo tra noi. Auguriamo rhe nel nosln '.)aes~ una inrhiesta aiutata d·1p-1inffici scientifici dello Staio e g11idata dà geoloiii, ai.ronomi. econ,>– misti venga sistematicamente esep:uita a p~ce co,:– cJ,isa e che i 1·is111tativengano rlivulp-ati in volu– metto a1tmentc. \ TJmbertQ Ricci. La burocrazia e i gal!cggianti L."- ,(ndita ,lei galleg-gia,,tt r, fìnora snhordi– na!a all'anlorizzazicne del ~Iinistero c)ei Trasporti - Dir. Gen. do!Ja ..\1arinn mercantiìe solo ne' c-a~o che la stazza superassP le 500 to11ne !la.te . Per nna necessità ... di 3uena sorta nei cervelli dei signori dall'Amministrazione ceni mie/ l'aut,,- 1izzazionr P. orii necessaria prr , ga llcggiauli ,li oualunque portata. Per gi1mfa, a R'Oma vogliono nientemeno che di ogni vendita sia inviala. copia autent.cr . dei co,npromesso, rnn 1'ndicazio11c ,lel prezzo stipulato, del prezzo al quale ru fatta la l'endita precedente, informazioni dei carabinieri sulla moralità dell'acquirente, e non so cosa altro· e riò deve essere ratto anche quando si tratti di una minuscola barco da pesca, che può cambie re proprietario una volta al mese ed anche più di r.,- quente a causa. dei richiami alle armi di barrniuc,li e pescatori ! · La disposizior.e non ha altro scnJ)o ~e non que!lr, di fa.re aumentare le tonnellate rli ,aria, che o.f– fluiscono al Ministero dei trn~porti, e rendere nP.– eessa.ri0 nn aumento di irupiegnti, possibilmente, imboscati. Essa dimostra che a Roma trallano fl.lJa stessa stregua il galleggiante da JOOO e più tonnel– late, e la barchetta destinata al rrasporto di u•1a 231 cesta di verdura. A Roma, evidentemente, si igno– ra in quali eftettive condizioni si SYolge il lraffic() dei galleggianti. ,\1a è ministro dei tra.sporti il senatore Villa. Hal– legriamc,ci. Spica. " ENERGIE NUOVE ,, E' il iit;>Jo di una nuova 1ivista qu111dici1,ale, che un gruppo di giovani di Tonno ha comin<:i,1- to a pubblicare il 1° novembte 1918. Il orimo n11- ll1L•ro è oilimo per se.rietà e franchezza di <,pinioni. (Juc,i ~iovani là scrivono e J)e!1sano -- sopratu1tJ l'<'llSUllG - come pochi padretern; del nostro gio,– ll(llismo quotidiano. La loro iniziativa è ctegna di simpatia e di appoggio. E' un sintomo prezioso del rinnovamento che si è andato rnall.ll' a11do 11<:llo spirito della nostra gio,·entù durante q~,e~li an11i di guerra. Quando i giovani cominciano a pell',a– re con la loro lesta e dimostrano di sape,· pensa,~, l'Uol {lir<1che è prossimo a finire il dominio clf.i vecchi. E l'ltalia non ha più tempo da veroùre per sbarazzarsi dei vecchi !Jo rbagia»ni elle hanno fattù lutto quanto potevaJJO per perdere la gnel'ra e fa– ranno tulki quel che potranno per perdere la pac,;. ludi rizzo dr11e 1 11 Nuove Enc,·bie ,, : Torino, vL1 XX Settembre, 60. Abbonamento ordinario L. 3. So– stenitore ,i.. 10. Estero i I doppio. " LA NUOVA GIORNATA ,, Ecco un'altra rassegna quin::lirinale. E' diretl:1 agli ufficiali di tutt~ le armi. " Voi avete dico11G " ai lor'o Jettori gli scrittori della rivista - voi A.ve– u le, s01,Jra i v6sfri genitori, l~n grande vo.nta~– " gio: a venti anni otteneste il comando di tani i u · uo1uini quanti essi, giu11ti a. sessanta, non si :so• « gnarono mai di v11dere obbedienti ai p1·01lrl or– " dini; a trenta anni siete stati padri e capi e re:,;– " g'ito,·i e guide morali e provveditori per mi– " gliaia. di uomini. l migliori tra voi debbo110ave,·e u acquistatq il se.nso de! comando, d~bbon 0 avoru " sentito 1~ responsabilità del potere, e ùi qu~.,~ « p.oferel Di. un potere rii vita e di morte, di un cc comando chi: significa spesso l'esistenza o lR u fine tragica di centinaia di uomini. Ora con <pie– " s(~ esperienze, non p!Otrà mancare il , olere iena– " ce, l'energia che vince gli ostacoli, il dominio et' " sè stessi non meno difficile ad ottenere di quello " delle cose. I piccoli im11,cci che vi facevano a,•. " retrare titubanti nella vita di prima. cl•c vi 'er– " mavano arrossendo dinanzi a barriere hurocr3- " tiche o di rispetto sociale, non avranno più fQJ-rt>. u per uomini che hanno conosciuto il tumuHo della " battaglia e l'ostinala attesa della. trincrn. Voi cc tornereta in Italia con un legittimo sevso rli ~:1- "· periorità sopra le 1)ersoue che per infelicità ,tr " corpo, per necessità tiOCial~o per viltà d'unhno. cc non hanno partecipato alla guerra. Sopra di " loro 11.veteuna superiorità: il 1:utere. Mo. a,:,te " una inPriorìtd: l'incoltttra. Eccoci alla. ragione " prima della vostra rivista. Voi sirce lA cln•se " dirigente di domani. Esci rete dai plotoni, da li~ « compag1ùe, dai battaglioni, clagli uffici ,ti inf0r– " muiione, òai comandi <li batteria, dagli squ11- " droni, dalle rimesse degli ncroplani p tom•r~te " o cliventerete j sindaci, i segretari comunali, i " deputati, i medici, i maeslti, i professo.·;, i cr.p<>– " fabbrica, i proprietari agricoli del nostro pop<> " lo. Dovrete essere ancora le sue guidP, come lo " siete sotto 111 a.lini. '.F.' un compito che cambia r 1i " aspetto ma mm di soslanzii. Ci snrà Mmprr da « difendere l'Italia. Ci sa.ranno seniprp sgomenti " da incuorare, ribelli da dominare, p0Ri1ioni ,1.1 " conqnislare. La Nazione sarà quella che ,,oi )n « fa.rete. Il popolo ilali!rno guarderà al voslrn " esempio, come il soldato guardava l'esempio del " p,opi"io nffii:ial~. Bisognerà trarre dalla guei-r,i « e dal cnntatlo che avete avuto con classi 11!•~ u umili, tutto il frutto. Le classi dirigenti pasRat<· " hanno avu(;> nna troppo esatta. conoscenza clri " propri diritli e una poco completn conoscemn ,, dei propri doveri. Voi d11lln ,ila dell'ufficiale sr,– " pete che non comanda hene ch 0 chi fa bene, 11rir1 " ha sèguilo se lllf)n chi paga cli per~ona, e 11(,'l " basta ]'ordine, ma. ci vuole anche l'esrrnpio. Tt> I' i " sentio111.o il bisogno cli un rinnovame11to "· Gli articoli contenuti nel primo numero rlim" •trano che gli ecrittori hanno non solamente I,, \

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