L'Unità - anno VII - n.47 - 23 novembre 1918

230 RIFORME E ~1 , ,, ripolendo ùi. un pezzo cho in hali11 :ii sono Lrovp~ Univorsità: cho bisognerebbe see– ma1·ue il numcr e rinfor:<ru-a quello superstiti, dotundolu doi mezzi noeèbsllri nUinehil siano tu~– lti Uni vcrsit.à sul serio. E se h si gridava primo dolln guorrn con mille ragioni, orn le ragioni son ronlornila, porchò la guerra ei ha reso più poveri, (• occorror1, so10pre più av,odulczz11 o pursimo– uioaità ncll'umministrar" il pubblioo danaro. E bO prinH, orn diffioile procodl're u una riforma cho, per quanto &uggeritn - dfll bcno eo~let– tivp, offendeva intel'Elfisi partiCòluri e suscit11v,, risentimenti, meno dj{fìcilo è il compierla n,,i momenti 11ttunli: l!lolt.e catleJrn sono rimaste> voqinti, motte materie 110n t-rciano più cultori, ~:echè la riforma si è mozza vonuta facondo d!I Rè. e non vi è che dtt prosoguiro raziooalmento, rhiudrndo, se non corto UniverPità, corto Fuo..,1- tà, o 1·iducondo cattedro. lnvrce nossignori: h tcndenzo è a crescero. 'l'ra.qcuro un 'afferm11zione, chr pure ho inteso uqoiro di.\ bocche Butornvoli: ch9 in Italia le Uni– versità sono troppo pocho. TI d;fctto so.rebùe l'u– niformità drllo stampo, non lB frequruza delle Sounl~ Ruporiori: fnccinmole diverse l'una dal– l'nltra.. ~pecializziamole e ci stn&,nno comoda– monto tutte. TI ragionamento fficrebbe se le Uni– versità fo. ero Ptnnr.o con oattedre e banohi per soli l\lTCdi, o so, 11 far progredire 11< scienza o :i. ins gno:·no i riqu \ta.ti vccohi e nuovi, bosta.s,o oho i professori salissero sullB co.ttcdru o si met– tessero r, vociforaro. Sicoorno, invoco, una Uni. vrrsitll sul srrio richiede somm(· colossali - di mii il pubblico non si rondo ~c.rto - per biblio– tPcho o gBbin!'tti, e nn oseroifo di professori, as– sistenti o aiuti po.gnti tanto '!hc possano viverr deoorosamento, 00!'\ lo. pretes'\ di oollocru-e in o~una dolio cento citth d'Itah una Universit'I r-' Scuo.ln SUt)erioro specializzab: è una prete~o 11-Ssurd11. E' una velleitù ohe ei fra.ngo. spumeg– gia e si disperde non appeno tocchi il macigno della renlt~. Eppuro, proseguono i visiona-, impenitenti, ~i sono spesi t11nti miliordi per IB guerra; miliardo più, milil.\l'do mono, oramai non oi spavontn. Prendiamo qualche miliardo e regnliltlXlolo allo llnivorsitll. TI ragionamento ricomprtrisco a. pro– posito di una miriade di riformo reputate urgen– ti. !': 'incontrano do.pportutto « r'!ormatori del Jo– po guerra >. i quali, se infilusscro all'O<'Cbiello nn distinti,io tricolore, oon su il motto: « cerco un miliurJo ». si nccorgerebbet'.l quarrto mai nu– m0rOS/\ 1' li.\ loro contra.tornito. Ogni persona di lb11oni;en!;Oe,apiscc che il loro regionamenfu è un sofisma grossolano. Appnto perchè tanti miliar. di •i spesero per lri 1,t11orra ....,ap1uoto pero~ètan. t1' materie primo sono irreparabilmente perdute P tanti uomini ~ono scomparsi o rosi invalidi, - di rn0no materie e di meno lBvoro, ossi11di meno fatto:i di produzione, disporremo in segnito per tutto il resto. Sicobè si può star sicuri ohe dopo h\. guerro. i miliardi per l'Università non usci– rnnno. Dicevo che c'è li.\ tendenza a c.resoere, anzi. 11hè a diminuiro le Universit!i.. L'Uni..-ersità, de– ve sorgere a Bari. E' un vecchio voto, o nessun voto è più meritevolo di venir soddisatto. L'Ita– lia meridionale si deve content&re della· masto– dontica o pletorica Università di No.poli, mentN l'Ttalia oootrnle, eon una popdBzione pressa.p– pooo ugunlo e oerto non superiore, tra. Uojversi– t-11complefe e incomplete, regi-e-e libere, ne An– novero nientemeno che dodici. l!l• u.na distribu– zionC' iniqua. Eppoi Bari è cn.pitnle di ttna re– gione con industriosa, e ,wdita gente, e oochieg– gi:t, attravrr~o l'Adriatioo, l"AlbMia e guarda pi,'1 in \h. Aguriamo, per il ben~ del nostro pae– !!C, ohe l'Università di Bari non si aggiunga a una coorte di sorelle, ma si fermi per migrazio– ne di istituti o uomini degni ctelle nitre Univer– ~itll. d'Italia. Meno chiaro è H discorso per Trioste. Assai lottammo per conquistarvi l'Università quan3o C'SSU. signifie,ava un centro di coltura italiani.\ den. tro l'impero austro-ungarico. Ricongiunta con l'Italia, Trieste rimane, à pur vero, un bnh•ardo d'itnlinnità. .Un compito d'onoro può semlirare, e eerio &e.- L'UNITA RIFORMETTE n,IJl,.., 1I ,., 0 l111rviu<l accrù.sC•!l'\' la coltura 1tn– lurnu, i. bpargerh, in mezzo al popolo jugoslav.J. '.\f~ ron potrd,be l'Uni\'en;itù d• Padova, oppor– tunumrntc u111pli11ta l' int.cgrat.,, ruggiungcro !o ,copo:• L'istituir,, l'Un1vorsiL1 d, Triesto a finn co <l(')l'llniwraiti, d1 Pn<lo,,i non ,•qu,varrcbbo 0 irnpO\l'rir questa. e w,litu1r <-'Osiduo organi– ,11,i ,111..rnicia un orgnn~~mo ~igorosot Comun– qu ·. •<> l'l'niv,•1·s1l/l. a. 'I'ricsk " ogni costo si v0- l1•s,1•, bisogn,•r, bbo a;;solutunH·ntc non oreru-ne un,1 nuorn, 11111 trn'<portn.rlo d-, altro città d'I– l11li11. P. inwnto circola on, unu not ,zia: nlla 1Iiner "' ~ 1?iì, pronto lo S<"h<'madi un d=·eto luogo ten,•n1.ial/\ lNr rf'S{i.ficurc lo libe1u {lniversità èi P<'rugin Pen1gin. qituatn ocl meuo di quell'Ita– lia centra.le cht' più sovrnbbond,, di Univf'rsit/1, non ubbiqog-ncrebbe di una Università. sua. « M:i la possiede, e per giunta. munite di beni op– pongono i r~giflcatori. L'TJoivPrsità di Perugia è in grndo di mantenersi ooo uo oospicuo pab·i– monio proprio; costerà. pooo illo Stato ». Se è ricco., si volga. dunque drlle eue ricchczzQ p.•r rnddoppinrc. Lripliearo gli stipendi ai professori li rapisca, a suon di ~cudi, nlle' Univemità re'. gic. \rredi i qUoi gabinetti, amp!ii le sue clini– che. T,a fa.ma degl 'inse!(Tl!\nti attirerà gli stu– clrnti più di un 'eti<'hetta regia. Tn ronltà ~i sa oome vam10 lr Jose. P;,r il mo. mento si dioe che In finanza dello Stato qunsi non verrò. messa a oontribuzione. Ma ben pre– ~to ~i riehi. demnno nuovi istituti, nuove cntte. dre. nuovi gabinetti. Un bel i:;iorno lo Stato si don-à pur deoiderP a crescer!' lo stipendio ai suoi profei;sor;. <' però anche a. quelli di Perugia. Poi rominC(<rà. l'agita;.ion!' delle altre Università ii. ioorC'. chp invocheranno il « precedente » di Pc- rimarranno vcnunente a. Mess1n11, DMia 1Muno inlra•C •riuùi n.d allre Universit.11. '-i 11nnunzin una grande riforma uoiv.-rsitari11. li )!Overno, se voles.>e rialzare davvero il tono d!'gh studi superiori, dovrebbe• affrontare oon :mimo ri~oluto il rroblemn -Jellc Universitè. li– b,-r.,, ,. risoh erlo ooll 'imporr.:- loro ta.sse scola– ,ti<'he PR1i a quPlla !:(O<'ernntffe, gu.ra.n:r:ie nei C"oncori pc1· profr,son o nell-, durata dei corsi <' n,,\11\ !l<'riet~ Rl(li C'sami: se no tolga validità 'lllo laul'C(>. Don-ebbe chindP••• gli istituti che ntt•rituno il nome di do;>pioni; ridurre il nume. ro comph•S!'irn d·'i prck~ri pur lasciando, nei maggiori ()('ntri di colturn, un~ ricca t.Mtiora <li inRegnnment.i. DoHcì,be accrescn le dotazioni· 1-~igere da taluni pro(e-,.sori maggior lavoro o ri'. munermgli tutti m<'!(lio, t-0\uni molto meglio, mi. g\iorare le condizioni degli as~istenti affezionan– doli alla ~cuola. Occorrereboo t<lgliaro senza pie– tli. rt"'idr.r~ il qupcrfluo, fortiflcare il necessa– rio. Parrebbe che qualche po..= si av8flse inten. ?.ione di compioro in tn.1 senqo, ma. temiamo sii– ~ni che si finiqca con timid;, troppo ti.midi ri– toochi. ln1nnl1J, le due riformrtli' - l'una. au.uiua, e l'a.llra in p1ocint.o di a.ttunrsi -, In rinvernlcia– turo ù. nuovo di concorsi screpolali per velll.8tà, 111 rcgi/ìrn1ione cli unn Univers!là libora vanno in ,enso oppo,lo, riescono ,. Ingrossa.re li\• schiera ,lei p1ores..<.vriregi e delle Ur>iversilò regie e non lu,ciuno presagire mollo di buono J)l'J" l'a.vvenlro E , migliori in~egnnnfi delle nost r~ università, chr np rontn110 ùi inqigni; tutti gli innamorati della ,cuoia., i q11aU sognuno Uni,rrsil:\ potenti - ~ unte in nito J)restigio rlnlla na1ione - vèdranno ancora una ,·olla ,vnnire il loro sogno, per miopie. di [l:<,, ernnnti, 1>erindolenza di molli fra gli stea i professori, per Il lavorio ù'lmeressi, reali e più ~peR,o •olo presunti, dell'una o dell'altra. cill.à. Umberto Ricci. Tribolazioni di neutri iru~in. R<'g-i6Qaro I!' Università libere significa rinforzar" o rondere pit1 comp:fsso ciò che BO· drcbbe invee,:, ioemplifion.f;Q <' nssottigliato. E' mett<>rsi per la via pes.simn. E· spingere sempr" .Nell'ultuna. riw,iooe ,!ella « ::.oc1età. degli alio- oiù lo S~nto a un'opera di Procuste, a una \ivel rn,tt s\'Ì6zeri >, tenuta or non è 10oho in Soi1Lf. la1.iol1f' mecoanicti. per oui l'Itr,.lia finiril con•~- rnsa,. ~i .:, 1,vol~n un'interessante wscussione •u vne 26 Università più o meno mediocri invece di un ttriomcnto che a. dire il ,•,.ro non è di spo- rli rn Oniven:,ità. formidabili. ciale oon,pctenza. degli alien:iiu, per qullllto ab- -TI non desiderabile di~no eh regifioll'6ione re- ,IJ,1.1, coruo wtte le cose di questo mondo, un la- cherebbe un Mtioolo' - se son vei-e le voci che ~o psicologioo. Se anche gli al.i.nisti se ne oocu- rorron,• e sono verosimili - eh<) aggrava uno mi. pnuo, è segno cbe la questiont1 è molto &rave ,um gencrnlc, inopportuna con una serie di riprn. l'"r wtti. ,·ovoli fn,vori particolM~ : i professor-i attunli ver- La S, izzera è soprassa.tu.ra. di stranieri; e CIÒ 1•,:,bberosenz'altro immessi nel ruolo governativo è LLD dunoo e un pericolo. Quostc è il grido d'al– o consorvm·ehbero la sede a PerugiB. Finora, se\. Jru:mtJ del prof. Blelùer di ZlL·igo, cw tutti gli un procss:>re di Università Ubera ambiva en- "n.lt.ri congressisti hanno fatto PC,). trare nelle Università rogie, s; sobbarcava 8 Nell~ città di oor\fine - d:ee Blouler - tJli un concorso pubblico e, vintolo, inoomimava. stranieri oostituisoooo ormai la. maggioranza. del– di regola. la sua carriera. dalle Unjversitll. sarde. la popolazione. A parte, il pericolo Inilitare, nel Gli antichi profe.ssori di Perugia, che cosi ope- caso ohe si dovesse mettere iroprovvisl\Illen\e il mrono, e si trovano a. Cagliari, a Snssari o forse paOS-O in istuto ili difosa, si va incontro a. un -rero a Messina o a Mnoeratu. dovranno rimproverar snaturamento dei oostru.mi nazionali. Ciò impor– si la loro ing,mwtà, pensando che, anzichè e- terà poco ai cantinieri & ai bottegai, ma gli a.Uri sporsi allo fstiobe e a 1 Ie alee di concorPi, pote. <'ittadini non possono vedere di buon ocohio che va.no beatamente ri.ruanere a F erugia., e snreb- tutta la vita dol paese sia subordina\& alle eai– Mro oggi regificati, Conservanùo, senza muovne gonze dei forestieri. Il cosmopolitismo so.rà bel. un dito, In sede della oittà 1>e:11s,;ima., nel cu~ lo in i.ooria, ma in pratica offre pa.recchi inoon– re d'Italia, alle porte, quasi di Firenze e ili Ro. v<)nienti. Chi non sente l'istin1,,, della oonsenB, ma, Un 'nitra ri!ormettJ\ è avvenuta nlln chet,i- ziooo anohe per l'aggregato sociale a. cui appar. ohclla.. L'Univc.rsiTh di Messina - qella Univer- tiene, è un individuo inccmpleto. Chi non b'\ siti\ che il governo oomrni,:;e l'imperdonabile patria è un essere inferiore. orrore di voler riaprire fra le oacerie e ehe, per Per allievare il mulo, qualcuno ha. proposbo alm::ie Facoltà. almeno, n0n esiste se non sui di faoilitare o rendere obbligatorio l'~uisto del– registri della Minerva, - manca di professori. I la cittadinanza svizzera a questi ospiti osube. concorsi sono vietati: come si fa? Il Ministro an- ranti. Ma il rimedio è peggiore del male: a que– drà ripescando i vecchi concorsi scaduti e no- sto modo si viene a dare il dir:tto di voto a una minerà profesaori gli ultimi graduati di allora. folla di gente d'altri oostumi e d'nltro modo -ii I ooncorni furon vietati dura')t,e la guerra pér pe.nsnre. E poi, si trotta in mMsima parte d'io– l'uno o l'altro di qu!'sti motiv;: non aggravare ;1 div'dui moralmente baca.ti, di disertori I Si è pu– bilaocio aeJJo Stato; rispettare i diritti dei com. re proposto di concedere la cittadinanza soltanto :-attenti. Ma se tali furono i r:iotivi che sconsi- agli immigrati dei paesi prossuniori, che sono gliavano i concorsi, a. più forte ragione dovreb. meno eterogenei. Ma in tal caso si rischierebbe bero proibirsi nuove nomino sei;za la garan1.ia di d'o.ccrescore le forze oeotrifugbo sino allo smem. nuovi oonoorsi. Iotnnto a Me~s:na è aperto uno brn.mento della Svizzera.. sportello, a.ttraverso cui il Mini~tro può far pae- Mentre s'andrà in eeroa del rimedio, il profes. saro i graduati di vecchie terne, e li può far sor Bleuler esorta a. studiare diversi quesiti bio– passnre ovunque, non essendo3i nemmeno inse- logici e psicologioi. Come avviene l'asaimilazio– ri~a n~l dccr~to la clausola ohe i professori, no- ne degli stranieri? In che misura un popolo ne mmut1 OOC'ez1ona.lmente< e contro le antiche leg- può asaim.ilare? Chi assimilo,: ,1 popolo O il RUO- gi per tra.soinare nva.nti l'Università: di Messina, lo? Nel processo d'assimila.zion:1 hanno piii un . ' ;

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