L'Unità - anno VII - n.47 - 23 novembre 1918

. 228 I vantaggi della proporzionale Questo sir.tema, e i si~lemi an•1loglu, alcuno dei quo.li può essere anche più per'.etto di quello fìnora descritto, sono stati escogitati allo scopo di fare uelle assemblee elettive le ,,apprnsento.nti sinrel'e di tuile le forze polil1chc del pa se. Yia i vo.ntal,!gi colla1ernli del sistema sono forse superiori al vantaggio fondamenta le, in vista del quo.le il sistema è escogitalo. 1) Non c'è più lotta fra maggio i a11ze e mi110. 1·1111zo p~r sopprimersi~ ma ogni gruppo polilico, o persona!~, o locale, o professionale, purchè abbia un ceno numero di adrrenl1, ha la cerlezza cli es– sere rnppresenlalo, e anthe $C non può ottenern la rappresentanza diretta, perchè troppo debole, può confederursi con gruppi aJfini per ottenere una rappresentanza comune,• e, dopo averé dato a sè e o.gli o.Itri la misura della propria !orza ,otando pc! proprio candidato. , 2) L'elettore pwì sceglic1·e fra molti nomi. Am– meno che ci sieno sole tre liste in coi1co1rcnza per 15-de 1 >utati, ha dava·1li a s~ al111cuo 1,,'i nomi. Non lì più jagulato fra due soli, tre, tutt'al più quattro nomi. La rappre.<entanza proporzionale solln,e l'elettore al di~potismo dt•i part,ti locali e per– sonali. 3) L'elettore, potendo , ola re por d11e nomi, ~• non ~ uo,no di forti passioni politi('l/e - e questo sarà il caso J)iÙ CQITIUII~ - volen\ senz.i speci,ili p1;eoccu11azioni polit he: darà pe1· e~. un voto alla persona che-« fa à onorr o.I co+legio "· (' che goda fama superiore a qnella dri;:li altri; e darà J altro volo a.I yeniu. loci, che gli procw·Prà il porto cl',inni o h grazia sovTana: l'uno ea..rà ~o– dalisla, l'o.llro rlericrd,• · l'elettore associc1·à en– trambi nella fiducia, e 11011 avrà lodo, in fondo. r:e1etlo1·e politico, i1,vece, dari. cntrarnb1 i voli al L'UNITÀ cancliclo.tn del 1>1-op1·io partito; ma orderirà nelia ii ta del proprio 1>artito il Cl).ndidato più rappre– sentativo. In entmmbi i casi, abbiamo una grande probabili là che in cia~cuna lista a, 1anno più voti i ca1~clidati meno merliocri. L'uomc, politico, il quale non voglia aggio~arsi aJle esigrnze di un Camita.lo o farsi lo slr11mento di questa o quella clientela comunale, può n1·esentarsi candidalo per conto proprio; e ~e è veramente uomo di valore, se gode cli buona opinione in zone al>bastar>za ,ns1c cii elettori, può facilmente essere eletto, racco– gliendo voti di qua e di là in lulte le minoo·a.nze, in tutli gli elettori ,sba11dali, ma indipendenti, ctellu \'astissima circo~crizione. 1 candidali locali si trov91·el:ibero ili posizione as5ai Jillicile di fronte a qu~i candidati ,·eramenle nazionali. Ogni circo– scrizione elettorale manderel>be, senza dubbio alla Can,era, un certo numero di uomini di ve,·o va– lore, che non dipenderebbero , alle clientele ammi– nistrative di alcuni clet.~rmiuuli comuni, e pel'ciò goct,·ebbero rli ampia lilJet tà nrlla loro azione po– litica. Questo sarebbe, svecialrnente aggi, in Italia, uno dei 'l'Or>tar,(Ji massirni del aiS.tcrna. 11 giolitti– smo, cioè tutta la Camera Jliena ,ti mr-diocrità asse, vito alle clientele 10c,1li e al go,·er1,o centrale, na,t·e dal collegio uninominale. H011si può rom– pere senza la ra.ppres~n,a,1za prnporzionalc. i) Le lotte cli ca.mpanilt' ~H1·ebhero elimimtlP- o utlP1111:cite assai, perch~ ogni ramp,,uile avreJ>l.>c i I sun rap111'<'sentante. e no11 roi-rerebbe il peri– colo di ,edere soppreo'Si i woi voli dalla \itloria drl ,·ampanlle più ricc·o di \'Olanti; le lotte non sa1·01>bc1 o più ·inferocite dallo sforzo cli sopraffarsi a \'icén<.la fra comune e co1nune, che è uo portato incvit.ab1le della votazione a magiriorar.za nel col- legio uninominale. Agricola. anche noi lu ~ocieli< delle '.'-azioni. Ma iu nei!.SU■ c11~0, nè con n~ senza la Società. delle I a.2ioni, possiamo acc11tta.n; che posizioni navali deUa co-i-t" orientale, che non sieno occupate dall'Italia, ui– ventino nidi di minaccia contro le nostre coste. Questo principio è slall.l accettato dalla Francla e dall'111ghite1Ta nei trattato di Londra: nel qualr una J)arte delle coste e,1ientali dell'Austria è ;rasfe– rita scuz'alLro all'Italia, il rimanente è neutrall·l– z:iw. Si lratla ora di lare accettare il principio an– che agli Stati Uniti, e a tutti gli aJll·i Stati vecchi e nuovi del mondo. Questo è il prolilema che dobhiamo risolvere. e non quello di disputare ai noslri ulleati tutlt le ca1·cnsse &elle navi at1Stro-11ngariche. E la soJu,zio– ne 11011 può essere facilitata daile arrognnii a.lfer– m,,zioni che l'Adriati~o deve essere rnare. nostr1t111 (a l>roposit'o: i romeni chiamavano mare 1IostI'um il ~Jedilerraneo; i nazion!llisti trasferiscono la d,• nominazione all'AdriaUco, tanto pe,·chè all'esie•·o credano elle noi itu,liani siamo tutti c.jucci come i nazionalisti, e ignoriamo del tutto la nostra stes sa storia). li disam,o delJa c<•sta slava nelJ'Aurie.tico ci sa- 1 ÌI. tanto J>iù agevolmente riconosciuto come dit'it– to l~l!'iti imo d,i. lutto il monrlo quanto meno pt'e– tenderemo cli c,oeare nell'Ad1·i;tico' un monopolio nazionale e commerciale italiano, quanto più ft'an– camenl~ dimostreremo cli non avere 1iell'animo ve,·un r,rogelto cl; sopraffazione noiiouale a dann'l degli slavi, ~ l'iconosceremo che l'Acll·iatico come mare libero alle no.vi cli tutto il mondo, e·special– mente a quelle dei 11') tri licini slavi, dmo~lria.:no l'he il clomilJio miLitar~ d~ll'Adriatico intendiam-, ~onquistarlo [)Cl' mantenere nell'Adrfatico la liber– tà pe1· tutti, e, la giustizia nazioPale fta gli slavi e noi: e quel dominio ci sarà C"flsentit 0 ila tlllti. compresi gli stessi slavi. flotta ex austriaca In questo ~enso è necessario che sia. rivPrluto il tntl.tnto rii •Londra. Ma le elucubrazioni di cel·ti i':iornali tede li della. Consulta sul diritto che ho l'Italia a fare " predare » tutta la Rotta atlstriaca, n'On ci aiutano in ne~S1m modo a· risolverP il pro– blema. Salvo rhe la Consulta voglia risolvere i I problem:i. rli far prendere nel sospetto e nell'odi<• ciel monrlo ìo stesso posto. che ha tenute·, fra J'n e:o~to riel 191{ e J'olfo!Jre .-teJ'·l918. i>l Ge, mania ,li 8' i11 discussione il prnbl~llla del •lesti110 della n"tt eh~ il Gt,·e,np dogli Absb11rgo cecletle in ,, .tic ilo ,nortis allo Stato J ugo•lavo, avente ccntru :i Zi, ·•~bria. E i soliti gic,r11ali tede:rofìli-slnvofobi µ ~r rn pretesto anche di r.uest'nrgomento per r ,,, )Uar a lavorare pour le Roi ile Pnisse. Cet·– c., o di nalizzarc e chiru·ire ili elementi fon– drn, nta .. lcila discussione :.; .:na , ~mincia1·e col di tinguere il problenrn ùr, " 3egr., ,J11e, che si dev., fave daJ.le na \'i ex auslt"tche, aal pmblema clPllr 11ueve condizioni militari dell'Adriatico. 11 primo problema 1' chiaro, e 11llllt ha- che una me<.liocre importanza E ,i puè risolvere senza serie cliff1coltà, solo che si con,i,kri: l' che la cessione in artiwto rnortis clell~ navi allo Stai.::> jugoslavo no,1 può essere presa sul serio da nes– suno: quelle 11avi sono state costruite coi denari non clei soli il milior,1 cli slo,eni e croati e serhi dell'ex lmgero austro-ungarico, ma coi clenari di lutti i Sl milioni di sudditi dell'ex-impero: erano st1 umenlo di guerra di uno Slato, che ha dovuto arrendersi a discrezione alla Intesa vincitrice: dunque l'Intesa ha il diritt') di farne quello che vuole. E' chiaro come due e due fa1rno quattro. Che cosa ne farà l'Intesa? - Quelle navi, dicono i vari Bellonci del neutro.li mo, devono essere " preda n dell'Italia: tulle, fino all'ultima. Spe– rano rii cavarne qualche discussione irritante con la Francia e l'Inghilterra, e preparare cosi l' " al– tra guerra ", la guerra vera e mag~ore, quella che deve succedere alla guerricciola cli questi ul– timi quattro anni, in cui l'ltalia, dope avere vinta la Ge!·mania con l'aiuto della Frnncia e dell'ln– ghillerra, vincerà la Francia e ni,ghilterro. con l'aiuto, oramai non si sa più bene di chi, dopo la strane-a.tura della Germania. Ma anche questo è un probl~m,1, che si può ri– solvere senza difficoltà, quando si consideri: l' che la guerra è stn(a vinta da tutti gli alleati, per merito di lutLi, e non per opera di uno solo; 2' che tutte le navi disponibili in Adriatico e al– trove a!)parlengono a tutti gli alleali, e come ,sa– rebbe assurdo che l'lnghillerra. pretendesse tulle le navi tedesche, così è assurdo che l'Italia pre tenda tu,te le niivi austtiac.he : le navi saranno distribuite fra i vincitori secondo criteri di 11qui'à, che la Consulta e il no,t ro Stato Maggiore della marina. la.rebb,ero bene E. di ·cntere amichevol– mente e in buona feùc coi goverr- 1 alle::tti, invece di lasciare che i lupi del giornalismo si servano dell'argomento per aizzare difcu,,ioni irrilanti, dissidi, sospetti. At>biamo detto che il problema, oltre a ess,:1e chiaro, ha poca impOl'lanzo.. E' infatti assurdo pensa1·e che i nostri paesi possano n1ettersi sulle spalle le spese enormi necessaria a mv.n!enere in efficienza tutto quel naviglio anche nel dopo g11cr– i-a? Che cosa ce ne faremmo? Contro i vinti non ci ~ervi rebbe. Dovremmo II tilizzarlo a fare la guer– ra ... fra noi? Molte cli quelle navi, SJ>ecialmente le dreadnottgh.ts, che in questa guer.ra hanno [u.llo una così splendido. figura., occorrerà venderle come ferro Yecchio: quel che costò all'Aushia cento mi– lioni ci prncurerà qualche milione appena. Com– pereremo il ferro ptù a buon mercato: ecco tutto. · E il baccano, che si fa intor!W alla « preda », non ancl:>he senso, se non se ne vol:e.sse cavare, come. abbiamo rlelto, un pretesto di dissirU con gli al– leati, e se non Ci fosse sotto la idea pazzesca del– r « altra guerra ", la più grandi, la più bella, la più gloriosa, come quella che sognava il Krongrinz tedesco nel luglio del 1914 ... Il problema vemm.enle importante non è quello delle carcasse austriache: è quello dell'assetto mi– lilare dell'Adriatico. Nell'Adriatico J'Italia non può tollerare l'esi– stenza di una marina militare, poco imporla se questa appartenga alla Jugoslavia, o a una nuova confederazione danubiana, o " qualunque altro Stato. Questo è, con la conquista di UH più sicuro confine terrestre, il vero premio della nostra guer– t a e della nostra viltor;,. Su quei;to punto ne&– suno di noi può transigere. Qualunque nave r.Ja guerra stia nell'Adriatico, e non appartenga a 1101, sarehbe una minaccia contro di n<'t. E minacce di questo genere non ne vogliamo. Chi accetta que– sto nostro modo cli pensa.i'o, è nostro amico· chi noi: l'accetta, è nemico. ' Se ci sarà Ja Società delle Nazioni, .che assicnl·"· rà l'o.rdine e la pace con sanzioni internazionali alloi•a nenanche noi avremo motivo di IP.nere un~ flotta militare nostra uè nell'Adria.tic~, nè a1trove: tanto meglio per noi, e pQr tutti: perciò voilio.mJ Gn,ilielmo II. f· •. La Consulta raldica ha deliberato I.ii p1,oporl'~ elle il Re conceda t.i10li nobiliari il. coloro che si sono resi « ecceziono.l mente benemeriti della gue1·1·11. "· E ci sono st11.!1 tlei ~ornali " demoerntici ", che hanno applau– cliLoa questa p1·opasta, e 111ostrato il desiderio eh• il primo titolo nobiliat'e tocchi al comandante llizzo. {)nasi che un uomo, che ha la me.iagl;a cl'oro o.l valore, abbia liisogno. di essere ba'.ronr.. conte, o marchese fo pa.rli,tms per essere... nr,– bi lq. &1a In Consulta araldica ha preso un:altra deli– berazione: quella di raccoglie1oe J'elenoo dei no– bil~ morti in guerra o decorali per atti di val01·~. Ottima idea I · :\1a bisognerebbe fare anche l'elenco di tutti que, nobili, che erano in età di andare in guerra e non sono andati e non sono stati neppur decorati, per– chè essendo nobili han trovato modo di imbo– scarsi. E fra i nobili decorati bisognerebbe distinguere qntlli, clie la medaglia se la sbno meritata davve- 1·0, da quelli che se la sono meritata PITT' « a.ve •·• qna.si colpito in ar~oplano ", o per " essere rima– sti in LIincca durante un bl'.lrobal'damento ,, come si legge in ,qualche motivazione .... nobllio.t•~- Se questi elenchi fossero fatti con vera coscienza. ne risulterebbe ingrandito smisuratamente il me– rito di quei pocM Robili che hanno fatto 1a·guo1-,,a. sul serio. mentre la più parte di essi trovava mod·o di salv:i.r la pancia ai fichi e alle medaglie al valore! .E se ne ricav~rebbero parecchie consegu.en ze assai interessanti : prima fra tntte, la soppre■- sione della Consulta. araldica. Ar,ioola,

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