L'Unità - anno VII - n.34 - 24 agosto 1918

UN NUOVO BOSCO L'istituto , azionale de.Ile Assicurazioni, come ha giustamente rile\'alo l'Unità (anno Vll, n. 15, pag. 81) ha diminuito la previdenza in llalia; ha creato una nuova e non buona burocrazia; ha crealo delle camorre numerose, non ultima quella della scelta ùegli agenti (quello di Torino è il frutto di 11110sporcissimo intrigo giolilliano, ed è in realtà un premio dato al senatore Pozzo) ; e non darà neppure i risultali finanziari che il Go– \'0l'llo poteva a1ere ~otto altra forma. ~la ora c'è ùi peggio. 11 '.lli11istero della gue, ra, o quello de.Ile a.rmi e munizioni, ha istituito un servizio tli assicurazioni incendi 1:>ergli stabilimenti industriali che lavo– , ano pel Gove1 no. Pare che il Go,·erno ~bbia preso questo provvedimento in seguito agli allarmi dati da taluni deputali per il fatto che le Compagnie estere avevano gli elementi delle nostre i>rimarie industrie. " '.\in ~e tait• e il motivo, è abbastanza ingenuo. I.e Compagnie estere continuano ad a\'ere le copie delle loro polizze, e ne sanno ora quanto prima; r se gli st.ranieri vogliono e_ssere_edotti, hanno fanti altri mezzi 1>er raggiungere questo scopo,, ,,he quello delle assicurazioni passa in ultima linea. Hesla dunque il vantaggio finanziario, che il Go– verno si propone assumendo questo servizio, cioè monopolizzando l'a,sicu razione incendio, come quella sulla \'ila, come altri rami in seguilo. .Ed allora ci vien fatto domandarci due cose, molto importanti, che possono anche rivelare !'in_ limo pen~iero di chi ho avuto la geniale idea. Cli uffici privali di assicurazione, attualmente esistenti, non riducono di uno il loro personale per il fatto che alcune polizze, diciamo anche molte, sono state loro sottratte. Chi è nell'industria, negli uffici, ,a che la climin11zione di una part~ di la· voro non hasta a far ridurre il personale, e che l'organizzazione rimane e deve 1'imanere la me– desima. Per contro il nuovo organismo statalo, e per os– so il .~1inistero della guerra o dello armi e muni• zioni, ha dovuto creare tutta una nuova organiz– zazione, sperperare migliaia e migliaia di lire In stam1mti, creare una Infinità di u!fici, im.boscarr una quantità di soldati ed ufficiali, scegliendoli in parte fra gli impiegali di assicurazione tolii alle Compagnie, i quali, se nbili alle fatiche di guerra, rotrebbero stare al fronte, se inabili sostituire al– ~i uuili negli uffici privati. Il nuovo ufficio ~tal11le di assicurazione ,, d,11, que' un duplicato rlclle organizzazioni privato, c.ausa uno sperpero di denaro, e rende più dilli c,le 111, ila ai:li ,tessi indust1iali che devono la– vornre col Go,,·mo. 11 Governo poteva dire tll•riunente e semplice mente alle Comp,,gnie: \'oi avete dei !orli guada gn, dnlle industrie che la,·orano per la guerra. rlu~sicuratc clt, ,ne (tue~li ri;;ch1, oppure datemi una p11rtec1pazione d~I vostri utili su tutti questi, affari. Vole, a guaù,,gnare anche di più 'I l'otcvu. con u11 tleneio-legge, autor!zrnre tulle le Compagnu 110 aumentare del IU, ciel !/0, undlt' del 100 % , pre111i a tutti 1,h stubi!Jmenti au,ilian, con ob blo .o di pa,sare al Covernn queste ·ecceùenw Uati 1 e 111trolli, non un cente•11uo sarebbe ;fuggito !\.>11 c'e bisogno di vivere nelle a sicuraw,n, per ,npere che queste dànno un .torte utile 11011 ,olttrnto pcrchr da unni sfruttono situa1inni ~pr– ciali, 1na tlerchè una L ran p·\rle aeI lnvor,l mate– riale 11uò essere fatto da 11npiegali d1 a,,al mode sta 1en1turn, che producono relativamente molto ù co,tano 1>0co. Ln burocrazia richrcde invece impit• gati d1 concetto a Ia,ori manuali. E mc lo ~aiuto lei I' 11111iicgato d1 'lato rhe rnnsenta a cop,aro dcli,• p1.,Iine a meno eh :100 lire al me,c, producen– do notu1-.1!mcntc la metà di quanto produce I' im ple1Zato' in rcg,mc pri,•ato? Do\'e un ufficio di ,,, ~irurn1io11c pnvat◄, arrivn u. fUnrionure con ven hmiln I r.- di ,p,•, • annue, l'ufficio pubblico ne rlrhicil~rll almeno 50' E basterehhe il fati<>dtl per questa nuova mac chinn h11ro,·rat1ca. ,,ltre eizh 11fflc1 numerosi .i, Roma. sono nece•-.arl 11fflc1 di prc ·ettazione in tnttl i centri indu•traoli, per comprendere che Ti e L'UNITÀ sol10 centinaia di oldati ed ufficiali imboscali, 1>erfare un lavoro che in esercizio pri\'ato non ri chiederelJbe 1\è un uomo cli più ne un soldo di più. Ci1i conosce i nostri organismi .amministrativi. sa perfettamente come iano molli quelli che sono stati istituiti al solo scopo di allontanare dal Grappa o dal Pia\'e qualche figlio cli deputato, di senatore, o di alto impiegato. Questo nuovo orga– ui~mo appartiene probabilmente al genere. E bisogna arn,·c una grande fiducia nello stel– lone d'ltalià per tollerare tulle le porcherie i111i– nite che si perpetrano dal Go,·erno e.dalle sue in– fini le rami !icazioni. Chi scrive è un soda lista uffìriale di ie1i, un socialista italiano di oggi ; ma quando pen~;i ni fasti tlell;i burocrazia italiana, di•1>er'! ciel socia li•mo e di tutto l'a\'\'enire. D. B. Per gli avvicendati E a~sai ùiscutibilc, se sia stato saggio proV\ e– d ime mo quello del 1!inistero della gueno. di 1m– po1·1-er,wvicend:i.n1ento degli uJ 'ficiu.li e soltuiliciali Ira la zona di guerra e i delposili. " Non si cambia - ha scritto a questo p,·oposilo un ufficio.le , che è al lrunte in una bellissima l~ttera, pubblicala in un giornale tli Firenze - non si cmnbia la merce btwn11 co11 la 111erceavuria/a. Siamo all'ultima fa– &e della guerra. alla fase decisiva. C'è bisogno del– le forze migliori, delle esperienze t>iù sicure, dei cuori più nobili. Le forze, !'esperienze, i cuori mi– gliori sono quassù. Cambiarli ora è una follia. Si dirà: ùcvono i buoni sacrificarsi o morire·/ lo non so se i buoni devono tutti sacrificarsi e morire. So soltanto .:he pc,· legge comune della vita (l'es1>e– rienza dei secoli ra legge) i huoni hanno compiuto eia soli i grandi rinnovamenti e i men buoni ne hanno goduto. Oggi è appuntò un grande rinnova– mento eh~ sta per compiersi, e i buoni sono al loro posto d'onore, come sempre u. ~In poich' l'avvicendamento esiste, è necessario che sia penetralo con perfetta lealtà, in mo<lo che gli av\'icendnti non abbiano l'impressionr di esse· re stati avvicendati solamente pe,· avere due stati. Ecco, infatti, quel che è avvenu10 in alcuni de– positi. ,li avvicendati s,:,no st.ali adil.iiti alla istruzione ùelle reclute del 1900. Ultimo provvedimento: nr,– suno me;;lio di do ''" fatta la guerra pu,, all1•- 11are i giovani a rare ta guerra. - Agli urflclali ,, grbduali, che sono rinviati dal fronte aì campi per la istruzione delle reclute, dcv~ a,·cre corri– sposta, dai giorno di arrivo alla, cui sono de· stinali, la indennità di marcia e d'111loggio, perdcn_ do e si la indennità di guerra dal giorno successi– vo a quello in ('lii lasciano l'esercito operante. Or IX'ne agli avvicendati, che sono addetti alla 1 struzio1w delle reclute è negala l!i indennità rii man·ia, perch,' essi sono stati rinviali dal fronte ai rlcposili, non per istruire le rerlule, mn in qua– lità cli avvicendati; l'incaric,1 ùi istruire le reclu te l'hanno nvnto dai Comandi dei depositi, dopo che erano stati avviccndalÌ\ e non dal Comando Supremo indipendentemen!R dall'avvicenrlamenlol Cosl molti nffkiali e sottu!fìciali ~i 5ono a,·visti di essere stati avvicendali, n!lìnchè potessero in se. gullo essere addcUi alla- istruzione delie reclute sema ottenrre la indenni!:\ deil'uffirio' La tru!Ta è cosi disgustosa, che noi ci rifiutiamo d1 ritrnerr sin stata impqsta da rlisposizioni gene• rali emanate dal lini stero della p;uel'ra: probahil– mente si trotta rli unn trovata geniale di qualrho umrinlc di amministra1ione dei d,•posill, <lai qua li ri viene •ep:nalato il ratto. Occorre, nd ogni modo che il \!inistro lntervenp;a al pit) rre•to per mettere fine n quesln vera e pro– pria oJ)('ra dl•fnttistn dei burorrat! che dipendono da lui Ln lotruzinne alle rerlute è unn rlelle npe– ra7ioni più Importanti e più ileliratc riel momento atlunle tomp po.. ono compiere ,,-ue•l'opern del •otlu!lìcinli, chr dopo averr fatto la p;uerra sul fronte •i •enfono tr11tlati di due lire nl l!lorno, p;ra- 1ir nd un avvicendamento, chr doveva e•sne un premio r •I è rivelato come uno :mmerltaln rntnf. ilone• 167 L'accumularSi di queste piccole iniquità, at!.ra– \'erso tre anni èli cecità incredibile contribui allo sfacelo di Caporet.t.o o.ssai rpiù che' la prop(4l'anda. socialista, a cui molta gente ha lr0\'ato comoùo attribuire tulle le re,ponsabililà per far dimenti– care le responsabilità proprie. Lo sforzo messo in questi ultimi tempi per correizgerc molf P rii stfta,.. le ini411ilà, ha contribuilo 1Jiù nssui che non si cr.i– da al rapido risorgimento morale del nostro eser– cito. ~1a quel ohe Padova fa, Roma lavora assai SfM!sso n disfa,·e. Auguriamo che questo non sia il ca~o. Granelli di buon senso ll giudice Raffaele Mcijetti, l'apostolo deVa edu– ca:io11e dei fanciulli condannati o abba11donatt, scrive nel suo giornaletto mensile li giocattolo. questo interessante articolo, che contiene tanto buon senso disinteressato, cioè la nta economia polit 1 ca, qnanta non se ne trova in interi 1>olumoni dei nuovi assertori del na:ioru,lisnw eco11omico: u I miei piccoli ooerai non producevano rar.– chelte per giuochi di patia, volanti, ecc. L'altro giornu, l'n negoziante di giocattoli me 11e com– missionava. buona quantità u a risparmiare le spese di t.ras1>0rlo " da lon1una città. E me ne mostrò una, per campione. Presenti i lav'oranti, la. notomizzammo io ed il maestro d'arte, e eoncor– danuno: chi fece questa racchetta è un ignorante della legge della conconenza, che consiste nel procurarsi col minimo sforzo 1>0ssibile la po sibi– le quantità del prodotto migliore. il suo sfor,.o fu solianto minimo, ma non giudizioso: con po– chiS$itno lavoro in più, e qualche altro soldo di spesa nella materia 1>rima, poteva farla come ... la In.remo noi, solida, cJcgnnte, a prezzo minore e largamente remunerativo. E la mia racchetta è. Ecl' il procluttore rii... ha perduto la piazzo di Romo. '<e incolpi ,,, stesso, non il mio diritto. Altri negozianti, forse tra quelli rhe lri im- portano dalla Fr<1ncia :tiln nolizla di quesl& racchetta romana, ,i rivolgeninno :\d nitri ra1>– hricanti ? Non me ne 1wcorc11po: i nuovi giocatori et! i no, elli produttori porrnnno unn nuova cqu>1- zione nella legge della clomonùa e dell'offerta. Il limite della lolla sarà nella stessa abbondl:l.nza . 1>erchè nessuno pui> v(•ndei-t1 a prezzo che non compensi almenn il l:woro. Così, alcuni conco1·– rcnlì - !or~e io stesso si elimineranno automa ticamente. ed il 1prezzo dello. rocchetta ritornerà giusto, rol vani.aggio, fra gli altri, d'un buoa colpo ali' importo1ione stra.nien1. Altro esempio: il mio collega slg. Rocca, l'altro giorno, nel suo 1,,boratorio, ml vantava, glusta– m'ente, un grazioso Pinocchio a rav11ll0. ~1c ne congratulai io, che 1ui il primo o. lanciare sul mer– rnto il celebre buratlino. Orbene: se imitassi cavallo, c1tvnlicrc ccl il loro movimento, farci conrorrenztt ttl Rocca, ma la min slealtà peserebbe nclln bilancia della domrinda p dell'of1erla. Pagherei l':ibuso ron la disistimo. e coi rinvilimento riel gioratlolo, oltre la fatica <.Il soppianta.re il collega. Comr avvenne n chi volte imitare qualche mio i:iocattolo. Lo fece male, di– scrPditò il tipo e dovette smettere. li poro danno clic ne patii mi fu risarcito lorgnmcntc dal rre– c!ito mnp;gior~ che rincqui•t<) l'originale e dallo smercio ulteriorr ed abbondante. R- IYI ajetti. DELENDA AUSTRIA La Rivi.sta " Vlla fraterno. "• via Spiga, 25, ~lilano, ba pubblicato in carlol:na la riproduzione dell'tùlima !olografia di Cesare .Rallisti, fallagli prima di essere condotto a Trento, della quale ru trovato. una stampa Indosso a un prigioniero au– striaco. E' un documento di propaganda anliau– striaca, che merita la massima diffusione. GLI <\ BEONA TI, che desiderano un cambiamento d'indirizzo, DEBBO N O, accompagnare la domanda con TRENTA CENTESIMI per la spesa di stampa del– la fascetta.

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