L'Unità - anno VII - n.28 - 13 luglio 1918

PROBLEMI DELLA VITA ITALIANA Direttori I ANTONIO DE VITI DE MARCO e GAETANO SAL\~ . u~~daoe e Asm~t:iooc I ROQ.&, 'ria Adda, ~ - I, blloaamcnto Otdinario annuo Un 5 per il Remo, per l"eacn Lac IO Allliao&mcnto ~teff annuo Urc 20; sanutralc Lire IO! un a.mero Ccntaimi. io . Si puliblica il aabato a ROMA - Conto oorraiu coa 1a poeta Anno VII - N. 28 J3 Luglio J9J8, SOMMARIO L'ITALIA E LA SocmTA DELLE NAZIONI - g. s. IL PROBLEMA UNGHERESE - l'Unità. L'Italia e la Società delle Nazioni SUL DISCORSO KULHMANN - l'u. BUROCRAZIA DI GUERRA - Guglielmo Zagari. IL SABOTAGGIO DELLE ESPORTAZIONI - M. B. I.ozio. .lndustrt'ali' ed agricoltori - Si ritorna al buon senso - Dunque non era vero - Chi scrive ct'ò • La propaganda t'n Ingltt'lterra. Industriali ed agricoltori li Secolo pubblica una importante JeUera di li. G. \\'ells sulla Lega df-lte libere nazioni, nella quale si fa voto che si OI ganizzi anche in Italia una associazione analoga a quelle, autorevolissi– me, che sono già sorte in America, in Inghilterra, in Francia per attuare la grande idea. " Per gli " uomini di pensiero - scrive il \\'ells - la Lega ,. delle Libere Nazioni (la frase è del Presidente « \\ ilson) non è nè retorica. nè idealismo: è una « ~•mplice necessità. pratica l>er l'umanità. Le « cose,\a parer nostro, sono giunte a tal punto " che òi'ogna costituire una autorità w1ira, mon– " diale. per la ricostruzione delle 1accende umane )lentre questo numero si pubblica, ha luogo a " e non ci può essere una tale ricostruzione sen.za Homa una riunione fra i delegati dell'Asssocia- « un controllo concordalo. Nè la guerra può con- :ione [re, le ·ocietà per Azioni e quelli delle « linuare indefinitamente, nè il mondo può 1·itor– principali orumii::a:ion; agricole italiane per " nare allo stato di pace armata, di mutua diffl– trntta,·c insieme della questione doganale e uddi- « dcma, cli osHlità econ0mica e J)()litica, che pre. venire_u.cl un amichev9le ~ __ " <·eclett~ la gum11--_Gli ~tali ci,ili moderni non Non è la prima volta che si fa il tentativo; ed " potreblJero sopportare ancora la durezza di si– è sempre riuscilo inane. Il defunto presidente del- « mili condizioni, le quali, ove co11tinuassero, non la Societ.à degli agricoltori, l'oni OLtavi, nella « ponerebbero alla vittoria o alla ascendenza di ultima sua relazione sulla questiona d0ganale al- cc questo o di quel popolo. ma, cc.me già è avve– l'Accademia dei Georgofili cli Firenze, dichiarava « nuto in Russia, alla graduale rovina economica, appunto come l'intere;se degli agrrcoltori non li « sociale e politica di tutta Europa. Invece del spinga affatto a chiedere nuove 1,rote:ioni. " perpetuarsi di un conflitto di aspirazioni na- Il dissidio d'interessi fra gli agricoltori e gl'in- « zionali e di ambizioni imperiali. l'umanità esige dustriali, lungi dal diminuire, dallo scorso anno, " ora, pel suo oone e iper la ~ua salute, un Con– è aumentato_ Più gli industriali si organizzano « grel'so permanente delle Nazioni che salvaguardl concentrano le loro forze, s'impadroniscono delle « il comune interesse della razza Null'altro cl Banche e' della grande stampa accentrano neltta « l)UÒ salvare! Però nel movimento di q11este Le- ;iderurqia le loro attività, e più si approfondi- « ghe delle azioni si va sempre più precisando sce l'abiss_o fra le due classi produttrici della cc l'idea di creare, anzitutto, una autorità che as. nazione.. ,, suma il controllo politico ed economico degl! E' perciò assai 'I>'robabibile che anche questa « Alleati: quindi di indurre la Germania, me- volta il tentativo sia destinato.a fallire. « dianle la <propaganda, le misure militari ed in ~1a tra i delegali degli agricoltori vediamo a~- " parlicolare mediante l'intensificazione della sieme ad ottimi elementi come il deputalo .Maury, " gnerra aerea ad abbandonare i suoi sogni di che conosce a fondo i problemi agricoli della pe- ,, prerlominio mondiale e di conquista sugli alttl ni ola, aliti clementi malsicuri, come il senatore « popoli; in modo da finire per ridurre tutte le. ~laggiorino Ferraris. D'onde trae costui il diritto ,, nazioni sotto il controllo di una comune auto- di rappresentare l'agricoltura nazionale? Egli è ,, rilà Questa autorità a nostro aYViso dovrebbe assai nolo solamente come confusionario pseudo- « esercitare le seguenti funzioni: economista. Quale C0111V0tenza,quale energia ~ " 1) accingersi a ricostruire la disfatta fabbri- quale autorità possiede qnesto ])5t"lldo-enciclope- " ca economica e finanzia1ia del mondo civHe; dico per fronteggiare, in rappresentanza degli a- " 2) avere il potere di limitare e controllare gricoltol'i, le bramose frenesie rtei protezionisti si- " gli armamenti; derurgigi? " 3) codificare ed estendere il dilitl<> Interna- E' necessario che lutti gli amici dell'agricoltu- « zionale; ra vep:lino attentamente s1ùl'apdamento delle « 4) creare un tribunale supremo per Il mondo trattative di Roma. E' necessario che le Camere ,, e trovare il modo di dare forza alle sue deci– di Commercio meridionali si facciano avanli, in " sioni; questa occasione e riaffermino netlamenle la vo- « 5) controllare, nel comune interesge dell'u– lontà incrollabile dell'agricoltu.l"a itallana che " manità, le tariffe. i trasporti (speeie i trasporti non si faccia un accordo, che significherebbe la " aerei), l'emigrazione, l'accesso ai mercati delle est.rema orova d'incoscienza della classe agri- " ml\terie prime e di quelle di prima necessità, le cola. " grandi risorse naturali del mondo, le questioni periamo che tutti i nostri amici si muovano ,, di frontiera ed in !l:enere le relazioni interna– ne! senso su indicato ed esercitino la loro in- « zionali; fluenza a.fflnchè risuoni eloquent~ a Roma l'espres- « 6) essere come la suprema autorità tutrice •ione della loro ,·olontà. " di tulle le regioni della terni o ancora batbare 1no B1 n(O " o non, ancora 'POlitirnmente sviluppate, compre– " se quelle ora incluse negli imperi esistenti. « Perchè non c'è ancora una societ.à. italiana « per lo studio e la p\-opaga11da di questa idea ,. cosi impellente, di questo progetto per una fase « - e io credo una fase imminente - nella storia ,. politica dell'umanità'? ». l per eh è sono parecchi. 1° In genere la coltura delle classi politiche ita– liane è una coltura 1neschinamente provinciale: i grandi problemi della politica mondiale sfuggono alla visione dei nosU•i uomini Ji go\'erno, che si credono pratici sol perchè sono scettici e non ve– dono un palmo al di là del loro naso; essi perciò credono più importante la conquista dell'oasi di J<u.rra che non sarebbe un accordo colonjale in– ternazionale, che assicurasse in tutte le colonie della Socief,à delle nazioni il libero sr.a.m:bio e l'~guale trattamento per tutti i cii.ladini delle po– tenze associate. 2' Una Societ.à delle nazioni non si potrebbe co– stitrrire senza una grande libertà di relazioni com– merciali; e i nostri siderurgici e i politicanti e i giornalisti da essi salariali vogliono, ora più che mai, fare dell'Italia un campo chiuso delle loto ladrerie; la campagna 1>er l' " autonomia econo– mica », che è una corbelleria scientifica ha lo scopo pratico immediato di im'!)edire acc~rdi do– ganali fra noi e le Potenze alleate : serve a tenere sgombre le retrovie per la ripresa delle rela:ioni economiche italo-germaniche a '}Jreferin.a delll' relazioni italo-franco-in(J/est 3' I nazionalisti non vogliono saJ>erne della Societd delle nazivni, non solo perchè i loro organi raJt)presentativi sono asserviti ai sideturgici, ma anche perchè non possono ammettere che l'Italia. l'erede di Roma. l'unica legittima proprietaria de li 'Adriatico, del )ledi terraneo e di tutti i mari adiacenti, l'unica nazione dinamica oltre la ex e futura amica Germania, possa entr1Lre in una lega internazionale, che limiti il suo diritto di pace e di guerra, e le impedisca di diventare sempre più grande, mediante nuovi armamenti sempre più grandi, o nuove guerre sempre più grandi. 4' I socialisti ufficiali non ci capiscono. beati loro, niente; e sopraiutto non consentirebbero '\ r>essun '!)atto di accettare un'idea, che non prove– r•isse dai Genossen di Berlino. 5° I giolittiani. i clericali e in genere tutti l cavallini d'Italia sentono che una lega delle na– zioni, di cui fosse primo nucleo l'Intesa, impedi– rebbe il ritorno dell'Italia all'alleam_a germanica. 6° Tutti gli altri aspettano P')r en.tuslasmarsl della Società delle Nazioni che li Governo l'accetti come buona. 7° 11Governo, che in questo caso è l'on. Sonnino. ~i è 1ermalo intellettualmente e moralmente alla ecuola di Disraeli e di Bismarck; perciò non può comprendere la bellezza e la 'J)ratictlà dell'idea; il « sacro egoismo », la « nostra g11erra », le di– spute con gli slavi per le scogliere e per le tane- .,

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