L'Unità - anno VII - n.16 - 20 aprile 1918

PROBLEMI DELLA VITA l>ltcttcris ANTOl'G:> D! vm DE MARCO e GAETANO SALVEMINI • l>iruieae I Amaaàaatn.tioac I R-, ,4ìa Adda, -&.- A"°'1ammto ordinario annuo Un 5 per il Rerno, pa Peat.o U. IO Ahèooement,, 'loltmhore annuo I.be 20; semestrale Lire 10; un 11umero Centcaimi SO SI pul,Wica il ubato a ROMA - Conto CX>ttC11te coa la poata · Anno VIl - N.)5 •. Sç)MMARIO. LA LETTERA DI CARLO 1, - L'Unità. LA/PACE SEPARATA CON L'AUSTRIA - g. s. lL CONSIGLIO DEL NEMIC0, L' "ANTICIPATE RlNUNZÌE" - E. Giretti. L'ISTITUTO NAZIONALE DELLE ASSICURAZ:IO· NI - F. Andreani. LA SEMPLIFICAZIONE DEI SER VIZ:I - E. y>p~ pola D'Anna. IL DUCA DI CESARÒ - g. s. La poHtica estera dell'Austria - Il movi– mento jugoslavo - La nuova legge elettorale in Austria - " Cor meum vigilat ., - Sabo– taggio. riservato .;.. Tommaso Sillam·. Premi . agli abbonati Gli abbonati dell' " Unità ,, che ne fa– ranno direttamente richiesta, inviando l'im– porto alla nostra Amministrazione (Via Adda 4, Roma), potranno.ottenert_a prezzo ridotto i seguenti libri: I. A. DE VITI DE MARCO La guerra europea Scritti e discorsi Un volume di pagine 250 edito daU'"Unità,, per L. 2,50, anzi che per L, 5 II. C. MARANELLI'E G. &ALVEMINI La questione dell: Adriatico Un volume di pagine 300 della raccolta "La Giovine Europa,, edito delfa " Libreria della Voce ,, per L. 4,50, anzi che per L. 6 III. GIUSEPPE PREZZOLINI La .Dalmazia ·· Un volume di pagine JO0 per una lira, anzi ,che per L. J ,50 IV, AGkICOLA, E. AZIMONTI, L. CAET A– NI, A. GHISLERI, E. GIRETTI,C. MARA– NELLI, G. SALVEMINI, ecc. Come siamo andati in Libia per lire J,50 anzichè 1)l;l' L. 3,50 / .. Bianc: 13 Aprile J9JS LA LETTERADI CARLO I. • • am1c1 li pettegolezzo retrospettivo q il gusto.so episo· dio storico della lettera di Carlo I è gettato in pascolo al pubblico minuto dei ~affè e dei salotti nel momento meno o.pportuno: - ql.\!lndo, cioè, la battaglia delle nazioni e una ecatombe spa– ventosa del fiore della gioventù del mondo sta per decidere della sorte futura di noi tutti. L'episodio oggi non ha alcun valore, non signi fica nulla. Tutti sapevamo che nella riunione d·i S. Giovanni di Moriana era stato info~mato, per la prima volta," il nostro Governo delle oflert.e austriache di pl\Ce, che si dicevano favorevoli alla Francia e sfavorevoli all'Italia ... Non sapevamo, come ora alfeNllano i giornali francesi, che !'on. Sonnino abbia in que.lla conferenza dato segni rti. ·compiac:imento e fatto gesti di grande soddisfa... zione; ma, già, quando !'on. SonninÒ gesticola fu– riosamente,_ non è facile capire se lo faccia in segno di gioia o di ira I • Il fatto è che la proposta fatta singolarmente dall'Austria alla Francia f.u respinta collettiva– mente dall'Intesa. Appare oggi che l'Austria abbia insi~ito per continuare i pourparlers, e che questi sieno con– tinuati. non ufficialmente, ma a mezzo di persone che occupano posti ,uflidali e che riferivano, l'uno .. all'Imperatore Carlo e l'altro al Go"erno fran– cese. Bisogna ritenere che, dopo il C,onvegno di s. Giovanni di Moriana, il Governo italiano sia stato informato del fatto e dell'andamento delle con versazioni. Se ciò ·non· fosse avvenuto, ma anche se ciò fosse avvenuto, noi d'Italia siamo grati all'on. Clemenceau che abbja •rotto, speriamo per sempre, questi intrighi... da alberghi svizzeri, che le Corti di Vienna e di Berlino svolgono di concerto, spe– ~ulando sulla vecchia piatta.forma delle gelosie tran'co-ita!iane. E' questo il solo punto che merita di essere posto in rilievo, se si vuole utilizzare il piccolo episodio ai l'ini, ,superiori della politica comune. La Germania ha lasciato intendere in più oc– casioni che sarebbe stata disposta di dare sod· · disrazione alla Francia per l'Alsazia-Lorena e di evacuare il Belgio - con le dovute garenzie -– allo scopo di fare la pace a spe_se della Russia, del– l'Italia e della Romania. li tentativo di' Carlo I rientra in questo quadro generale; è un numero del pr-ogr.amma; è probrubile anzi che il Kaiser ne fosse informato; lo scambio dei telegrammi imperiali è fatto per la platea, che, anche in -Germania e in Austria, ha qualche diritto. La proposta di Car– lo I è stato un t.entativo - non di orlrire la pace separata dell'Austria - ma di indurre la ,?rancia alla pace separata con gl'Imperi C'!lìtrali, per rompere il tblocco politico della intesa. di Francia Ora questa non è - coma può sembrare a prima vista - una çosì grande illusione per parte della Germania e quindi dell'Austria; poichè esiste una corrente politica, cqsi in Francia come in Inghil– terra, - rappresentata da Caillaux e da Lans– downe e dalle correnti clerico-conservatrici - la quale al prolungamento della guerra, e forse alla stessa· vittoria· democraticq dell'Intesa. preferireb– be un accomodamento con la Germania, Queste correnti" non vincono, ,poichè una tal poce significherebbe, fin da ora, soggezione poli– tica della Francia alla Germania, affermerebbe l'egemonia tedesca sul continente e preparerebbe .la terza guerra punica della Germania contro l'In- ghilterra. . t La. democrazia francese e quella inglese - a differenza della russa - vedono bene il pericolo e hanno la forza per scongiurarlo. Ma poi esse cadono nella illusione opposta e altrettanto pericolosa, di credere, cioè, alla possi– bilità di staccare il Governo di Vienna e di Bu-· dapest ~Ila Germania ! Questa è una tradizione burocratica della vec– chia po!Ùica estera ,dell'Inghilterra e della Fran– cia, che la guerra e il suo cont.enuto politico e il c~nseguente schieramento degli eserciti e dei par– titi di tutti i paesi dovreibbero aver seppellito per sempre. Invece essa rion è morta. I discorsi di Lloyd George e di Wilson accennano alla sua soprav– vivenza. La stampa francese, discutendo il re– cente episodio è impotente a nascondere la preoc– cupazione dell'effetto non rpiacevole che la :rievo-– cazione di esso può prod.UJrre in Italia. Gli oppositori di Clemenceau ·gli rimproverano che la pubblicazione del documento segreto getta oramai l'Austria, definitivamente nella ferrea ,stretta della Germania e annienta la continua– zione delle trattative segrete per la pace separata. I suoi sostenitori si indugiano a dimostrare e.ne le avances impm-iali turono respinte per fedeltà ai patti stiprulati con l'Italia. A coloro che si dolgo– no perchè non si è profittato de.Ila lettera di Carlo I per trattrure la pace, A. Thomas si sente costretto a rispondere che « '!)er guad,agnare I' Attstria si sa– rebbe rischiato di perdere l'Italia "· E' dunque possibile ancora di far siffatti argo– menti e di porre siffatti dilemmi innanzi alla opi– nione pubblica· trancese? Vi ha forse ancora la possibilità presente o futura di scegliere tra l'Au– stria e l'Italia? - Ecco la nostra domanda. A parte l'Italia, a parte l!j, Sel1bia e la Roma– nia, a parte la sorte delle nazionalità oppresse dall'Amtria, se questa guerra non ha ancora in– segnato al popolo francese che la politica del sacro egoi,srno nazionale e dei conseguenti accomoda- •

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