L'Unità - anno VII - n.16 - 20 aprile 1918

" 78 ' menti inte~nazionali - artificiali e. apolitici - tra i vecchi Stati d'Europa è finita, - che il Blocco degli Stati dell'Europa centrale a base mi– litare e. assolutista non è frangibile con gli espe– dienti della vecchia diplomazia, - che ad esso può opporsi soltanto il Blocco degli Stàti democratici e parlamentari anglo-latini -, e che bisogna la- J vorare intensamente alla formazione di questa L'UNITA unità polilica supernazionale - noi crediamo che la guerra sairà per noi politicamente perduta, an– che quando l'avremo militarmente vinta. Ecco da qual punto di vista' aspettiamo la discussione che la Carnera francese si appresta a fare sulla lettera· del! 'Imperatore Cnrlo I. L'Unità, La- • pace separata con l'Austria si è dimostrata, ancora una volta, nella polemi– ca Clemenceau-Czernin, come una utopia. Da ire anni, cioè dal momento in cui la Germanio. sa.1- vò l'Austria da.Ilo. rovina immediato., battendo J., Russia, - da tr~ anni tutte le 1:>ersone di buon se11so lo vedono e lo rilpetono. Ma non iuiti i di plotno.tici dell'Intesa sono ancora ~rrivati a ca– pirla! Il diplomatico è - salvo casi eccezionali~ un uomo la cui menta.lità non ha oltrepassato anco– ra il secolo XVILI, quando gli rserciti erano poco numerosi <1 mercenari, e si ·consideravano pro– prietà persornUe dei re, e •si tenevano pronti· a marciare a qua.lunque cenno del re, in qualunque direzione, e perciò la guerra e la pace erano « ai– fari del Te ", a cui rimanevano del tutto estranei i popoli. Allora l'Austria, la Francia, la Prussia, la 'Russia, si <personificavano veramente in una persona sola: il re, o il ministro del re, o la fa– vorita dèl re o del ministro. Allora, trattando con questa persona sola, corrollliPen<lone il confessore o il cameriere, circondandola di suggestioni a:bil– mente combinate, il diplomatico poteva sperare di convertirla ai suoi ,piani; e ottenuto questo scopo, tutto lo Sta~. che si personificava in quella per– sona, si convertiva. Cosi Maria Teresa conquistò la Pompadour e, J:>er mezzo della Pompadour, Luigi XV, alla politica austriaca nella guerra dei sette anni. Cosi, morta la zarina Elisrubetta, in· piena guerra dei! sette anni, il successore Pietro III fece la pace separata con Federico-Il. Così Napo-• lefme IJ)Otè illudersi di avere conquistato a Tilsit il cuore della !Russia, perchè s'immaginò di essere divenuto amico dello czar Alessandro. Cosi Met– ternich abbacinò Napoleone, lascla:ndogli sposare una figlia dell'Imperatore d'Austria, e si procacciò cosi il tempo necessario per preparare un nuovo assalto contro la Fran,c!a. · Con 1o stesso· metodo menta.le , il dlpllmatico, che si rispetta, 6J)era oggi di staccare !',Austria dalla Germania, cioè l'Imperatore Carlo dall'Im– peratore Guglielmo e gli offre la Baviera, gli offre la Polonia, è lieto che fa Russia sia andata a ro– toli <perchè questo apre larghe a,roSJ:>ettive·alla tattica dei beveraggi territoriali, rimpiange in cuor suo che gl'impegni contrattua.li , che strin· gono la Francia e l'Inghilterra all'Ìtalla, rendano clilllcile l'accordo: peccato eh~ sia tramontata l'età dell'oro della diploma.zia, quando neanche gli impegni contrattuali avevano valore, e saxe·bbe stato possibile piantare in asso un a.lleato in piena !JUerra e far la pace separata col nemico a spese dell'alleato! Cosi ragiona, o sragiona,· oggi, il di– plomatico che si rispetta. ,E non capisce che oggi non è i>iù ieri! Oggi gli ~rciti non sono più mercenari, e sono compost.i da tutta la nazione. >Motivo per cui la politica estera la famfo oggi, non i re e i ministri e i no– biluomini del fl,ve o' clock, ma i soldati in trincea. Se- j soldati si battono <bene, i re fanno una poli– ti.ca estera fortunata; se si battono. male, buona notte aì suonatori! Il posto, che aveva una volta nella politica estera della Francia la Pompad<JUr, è stato preso dal poilu. Per quanto la faccenda possa riuscirgli inaspettata, occorre che l'onore– vole Sonnino si. adatti a capovolgere tutte le sue id~: egli non comanda obbedisce: egli non è un ministro, che disponga. della guerra e della pace, è un seIIl!Plicè notaio,• che prende atto via via della disposizione, cM dimostrano i soldati a fare la suerra o la pace. Laonde il massimo dei doveri dei governanti consistè, oggi, nel convincer~ • soldati, che la guerra è giusta, che, h,, guerra è necessaria, che debbono combattere sino alla , it– toria. L'Austria del 1918, d101que, nòn è più, come l'Austria del 1748, l'Imperatore Carlo e la sua si· gnora. L'A;ustria è l'insieme dei soldati,' che com– battono per l'Aust.ria. Ora, su cinque soldati aust.tiaci, se ne Lmva1;0 due, che sono tedeschi o magiari, e tre, che sol!0 slavi. I soldati tedeschi e magiari non ac,~etfe– ranno mai una proposta di pa,ce separata, p~tel,è dominano oggi nell'Impero a.bsburghese, e seHiowi benissimo che. sarebbero ~opra.ffatti a un tratb dagli slavì, se perdesserò durantè la gu~•···a e 1101 dopo guerra l'appoggio dei,tedeschi di Germania, E tedeschi .e. magiari sono quasi tutt.i gli alti fun– zionar! 111Hitari, civili ed ecclesiastici dell'Im~e- 1·0: circondàno l'Imperatore, lo controllano, lo ammazzer~bbero ~enza tanti complimenti - còmè sembra abbiano lasciato ammazzare l'arci<:l:uca Francesco Ferdinando - se accennasse a sacrifi– carli· ne,! suo Impero agli slavi, cioè se mostrasse di volersi dividere da Guglielmo II ·e 'fare la pac• separata con l'Intesa. IR~stano i due terzi de.ll 'esenito austriaco, i sol dati slavi. Questi hanno un desiderio ardente di fare la pace separata: lo hanno dimostrato 'n Russia e in Sei,.bia, arrendendosi senza combat– tere a centinaia di migliaia, lo avrebbero duno– sb·ato largamente anche in Italia, se la fOlitica di inaudita cecità s~guita prima dal nostro Go– verno non li avesse in mille modi irritati o diso– rientati. · L'Austria tedesca e magiara non si può staccaTe dalla Germania; ma l'A,ustria slava si può stac– care. Un impero d'Austria tedesco-magiaro-latino– slavo, che funzioni nella politica europea come forza antigermanica, è un'uÌ.opia, ma una Boemia indipend"ente, una Polonia indipendente, una Grande Romania, una Jugoslavia indipendente, questi territori si che si possono staccare dalla Germania e . dall'Au;tria tedes·co-magiara; e quando ne sieno staccati, deb>bono per :;..,cessità di vita funzionare come elementi sicuri della poli– tica antigermanica. Ecco con quali elementi del.– l'Austria possiamo e dobbiamo fare la pace ,é- parata. , Sognando finora la pace separata con un'Au– stria compatta personificata nell'imperatore Carlo, e rifiutandosi, in q:uesta illusione, di a'Pl)loggiare risolutamente gli czechi e 'gli jugoslavi nei loro sforzi per staccarsi dalla Germania-Austria, i no– stri diplomatici hanno fatto come il cane di Esopo, che lascia cadere la carne dai suoi denti per, af– ferrarne-- l'immagine nell'acqua: hanno rinunzia– to ad un successo immediato per inseguire un mi– raggio che sempre più ·si allontanàva: hanno ne-· gato agli slavi ogni forma efficace di simpatia e' dì •solidarietà, a li hanno scoraggiati: hanno au– mentato le forze del nemico e diminuif'e le pro– prie. li capolavqro del genere appartiene, bisogna ri– conoscerlo, ah diplomatici italiani. Costoro doman– dando come l!)remio della nostra guerra Trieste e l'Istria - e domandavano quel che sacrosanta– mente ci spettava - hanno pronunciato contro l'A,ustria una vera e propria sentenza di morte, perchè un'Austria senza Trieste e senza Pola è un assurdo: quindi hanno reso impossibile, non che una pace separata, una semplice pace di com– promesso fra. l'Austria e l'Intesa. E nello stesso tempo, esigendo la Dalmazia, hanno pronunciato una sentenza di morte anche contro l'erede pre- . suntiva dell'Austr(a nell'AdriaUco orientale, cioè contro la Jugoslavia; e così hanno reso impossi– bile ogni accordo fra l'Intesa e gli Slavi del Sud, costringendo questi per forza ad allearsi coi tede– schi e coi magiari! Ci siamo precipitati in una guerra di vita o di morte coll'Austria, dichiarando nello stesso tempo una guerra di ·vita o di morte a quello elle doveva essere il nostro migliore al– leato e il più ']Jei:icoloso nemico dell'Austria! L'on. ,Orlando, non essendo ,per fortuna un di– plomatico di professione, ha sentito che là via ' seguita prima era assurda. Ed ha cominciato a mutarla. Così è stnto pos§ibile il Congresso di. Rovia fra i rappresentanti delle nazioni oppres– se dell'Aust.ria. Il colloquio fra !'on. Orlando e il dott. a·n,mbich, in cui )'on. Ol'land·o .,.. - ha manife– stato la sua fiducia nella « lealtà " antiaustriaca del dott. Trumbich e dei suoi"seguaci, quel collo– q;uio è n'è più nè meno che. i! principio della pace separata fra l'Italia, e ~uindi l'Intesa, e gli Slavi del Sud. Ma non è che un principio. Bisogna ar– l'ivare rapidamente alla conclusione. Non .a,bbia– mo più un minuto solo da perdere! ' 6ElNSURA g, S, / La politica estera dell'Austria Dedichiamo a quegli uomini politici dell'Intesa, e più specialmente dell'Ita.lia, .che sperano sem– pre in- una pace dj comtyromesso con un'Austria staccatasi dalla Germania, le seguenti formule sintetiohe di •Albert Sorel, il g,rande storico fran– cese della diplomazia europèa del secolo XVIII. · Quel che il Sorel dice dell'Austria del secolo XVIII, è perfettamente vero anche delÌ'A:ust.ria, d'oggi. « La strana composizione del!' Ausbria fa si che « essa non possa elevare la sua potenza senza « souoterne la b~. Per saldare i frammenti di– " spersi ctella ·monai:chia, per difende.ria e ret. « tJficarne le frontiere frastagliate, sono necessa· • « rie nuove cpnquiste, nuove conquiste sono ne- " cessarie per collocare i ,cadetti della dinastia· « nuove conquiste le sono necessarie, fìna.Irnen'. « te, per non esser,, sopravanzata o trasc(nata « dagli avidi vicini. Se 'questi prendono,' l'Austria « deve .J)'l'endere; se no, perde la.sua superiorità « relativa, anzi si lascia investire. Questi motivi • « portano l'Austria, se non sempre., a usurpare. « direttamente e di protyri,a iniziativa, almeno a « tollerare le usur,pazioni altrui per associarvisi; « a seguire, insomma, di buona o di mala .gira– " zia, il sistema delle divisioni, e aderirvi, quando « non le provoca senz'atro ti Alberto Sorel. \

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